lunedì 24 marzo 2008

Il Regina Coeli è come una nuova "annunciazione" a Maria, fatta questa volta non da un angelo, ma dai cristiani che invitano la Madre a rallegrarsi...


(Sandro Botticelli, "Incoronazione della Vergine")

SANTA PASQUA 2006-2007-2008

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA COELI: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

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Regina Coeli: i video

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA COELI, 24.03.2008

Nel pomeriggio di ieri il Santo Padre Benedetto XVI ha raggiunto la residenza pontificia di Castel Gandolfo per un breve periodo di riposo.
Alle ore 12 di oggi, Lunedì dell’Angelo, il Papa guida la recita del Regina Cæli con i fedeli e i pellegrini convenuti nel Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo e in collegamento audio-video con Piazza San Pietro.
Queste le parole del Santo Padre nell’introdurre la preghiera mariana del Regina Coeli, che per tutto il tempo pasquale sostituisce l’Angelus:

PRIMA DEL REGINA COELI

Cari fratelli e sorelle!

Nella solenne Veglia pasquale è tornato a risuonare, dopo i giorni della Quaresima, il canto dell’Alleluia, parola ebraica universalmente nota, che significa "Lodate il Signore". Nei giorni del tempo pasquale questo invito alla lode rimbalza di bocca in bocca, di cuore in cuore. Riecheggia a partire da un avvenimento assolutamente nuovo: la morte e risurrezione di Cristo.

L’alleluia è sbocciato nei cuori dei primi discepoli e discepole di Gesù in quel mattino di Pasqua, a Gerusalemme… Sembra quasi di sentire le loro voci: quella di Maria di Magdala, che per prima vide il Signore risorto nel giardino presso il Calvario; le voci delle donne, che Lo incontrarono mentre correvano, impaurite e felici, a dare ai discepoli l’annuncio della tomba vuota; le voci dei due discepoli, che si erano incamminati verso Emmaus col volto triste e a sera tornarono a Gerusalemme pieni di gioia per aver ascoltato la sua parola e averLo riconosciuto "nello spezzare il pane"; le voci degli undici Apostoli, che in quella stessa sera lo videro apparire in mezzo a loro nel cenacolo, mostrare le ferite dei chiodi e della lancia e dire loro: "Pace a voi!". Questa esperienza ha inscritto una volta per sempre l’alleluia nel cuore della Chiesa!

Da quella stessa esperienza deriva anche la preghiera che noi recitiamo quest’oggi e ogni giorno del tempo pasquale al posto dell’Angelus: l’antifona mariana Regina Caeli. Il testo è breve e ha la forma diretta di un annuncio: è come una nuova "annunciazione" a Maria, fatta questa volta non da un angelo, ma dai cristiani che invitano la Madre a rallegrarsi perché il suo Figlio, da lei portato nel grembo, è risorto come aveva promesso. In effetti, "rallegrati" era stata, a Nazaret, la prima parola rivolta alla Vergine dal messaggero celeste. E il senso era questo: Gioisci, Maria, perché il Figlio di Dio sta per farsi uomo in te. Ora, dopo il dramma della Passione, risuona un nuovo invito alla gioia: "Gaude et laetare, Virgo Maria, alleluia, quia surrexit Dominus vere, alleluia – Gioisci e rallegrati, Vergine Maria, alleluia, perché il Signore è risorto davvero, alleluia!".

Cari fratelli e sorelle, lasciamo che l’alleluia pasquale si imprima profondamente anche in noi, così che non sia soltanto una parola, ma l’espressione della nostra stessa vita: l’esistenza di persone che invitano tutti a lodare il Signore e lo fanno con il loro comportamento da "risorti". "Prega il Signore per noi", diciamo a Maria, affinché Colui che, nella risurrezione del suo Figlio, ha ridato la gioia al mondo intero, ci conceda di godere di questa gioia ora e nella vita senza fine.

DOPO IL REGINA COELI

(in corsivo le parole aggiunte "a braccio")

Grazie per la vostra presenza, gioiosa anche in questo giorno!

Nella luce di Cristo risorto acquista particolare valore l’annuale Giornata di preghiera e di digiuno per i missionari martiri, che ricorre proprio oggi, 24 marzo. Ricordare e pregare (forse oggi non digiunare ma pregare!) per questi nostri fratelli e sorelle – vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici – caduti lungo il 2007, mentre svolgevano il loro servizio missionario è un dovere di gratitudine per tutta la Chiesa e uno stimolo per ciascuno di noi a testimoniare in modo sempre più coraggioso la nostra fede e la nostra speranza in Colui che sulla Croce ha vinto per sempre il potere dell’odio e della violenza con l’onnipotenza del suo amore.

Ricorre oggi anche la Giornata Mondiale per la Lotta contro la Tubercolosi. Sono particolarmente vicino ai malati e alle loro famiglie e auspico che cresca l’impegno a livello mondiale per debellare questo flagello. Il mio appello si rivolge soprattutto alle istituzioni cattoliche, affinché quanti soffrono possano riconoscere, attraverso la loro opera, il Signore Risorto che dona ad essi guarigione, conforto e pace.

Saluto infine i pellegrini di lingua italiana, con un ricordo particolare per le autorità e gli abitanti di Castel Gandolfo sempre così ospitali. A tutti e ciascuno auguro di trascorrere serenamente questo Lunedì dell’Angelo (anche il sole fa una breve visita almeno!), in cui risuona con forza l’annuncio gioioso della Pasqua. Buona e santa Pasqua a tutti!

© Copyright 2008 - Libreria Editrice Vaticana

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