7 mesi fa
domenica 18 gennaio 2009
Il Papa: "Come Cristiani, non possiamo non avvertire il bisogno di trasmettere il messaggio d’amore di Gesù specialmente a quanti non lo conoscono..."
Il Papa: "L'esempio di San Paolo sia per noi di stimolo a farci solidali con i nostri fratelli e sorelle migranti" (Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la 95a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato)
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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 18.01.2009
Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
PRIMA DELL’ANGELUS
Cari fratelli e sorelle!
Ricorre oggi la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Poiché quest’anno si celebra l’Anno Paolino, pensando proprio a san Paolo quale grande missionario itinerante del Vangelo, ho scelto come tema: "San Paolo migrante, Apostolo delle genti".
Saulo – questo il suo nome ebraico – nacque in una famiglia di ebrei emigrati a Tarso, importante città della Cilicia, e crebbe con una triplice cultura – ebraica, ellenistica e romana – e con una mentalità cosmopolita. Quando si convertì da persecutore dei cristiani in apostolo del Vangelo, Paolo divenne "ambasciatore" di Cristo risorto per farlo conoscere a tutti, nella convinzione che in Lui tutti i popoli sono chiamati a formare la grande famiglia dei figli di Dio.
Questa è anche la missione della Chiesa, più che mai in questo nostro tempo di globalizzazione. Come cristiani, non possiamo non avvertire il bisogno di trasmettere il messaggio d’amore di Gesù specialmente a quanti non lo conoscono, oppure si trovano in situazioni difficili e dolorose.
Oggi penso particolarmente ai migranti. La loro realtà è senz’altro variegata: in alcuni casi, grazie a Dio, è serena e ben integrata; altre volte, purtroppo, è penosa, difficile e talora persino drammatica. Vorrei assicurare che la comunità cristiana guarda ad ogni persona e ad ogni famiglia con attenzione, e chiede a san Paolo la forza di un rinnovato slancio per favorire, in ogni parte del mondo, la pacifica convivenza tra uomini e donne di etnie, culture e religioni diverse. L’Apostolo ci dice quale fu il segreto della sua nuova vita: "Anch’io – egli scrive – sono stato conquistato da Cristo Gesù" (Fil 3,12); e aggiunge: "Fatevi miei imitatori" (Fil 3,17). Sì, ognuno di noi, secondo la propria vocazione e là dove vive e lavora, è chiamato a testimoniare il Vangelo, con una cura più grande per quei fratelli e sorelle che da altri Paesi, per diversi motivi, sono venuti a vivere in mezzo a noi, valorizzando così il fenomeno delle migrazioni come occasione di incontro tra civiltà. Preghiamo ed agiamo perché questo avvenga sempre in modo pacifico e costruttivo, nel rispetto e nel dialogo, prevenendo ogni tentazione di conflitto e di sopraffazione.
Desidero aggiungere una parola speciale per i marittimi e i pescatori, che vivono da qualche tempo maggiori disagi. Oltre alle abituali difficoltà, essi subiscono restrizioni per scendere a terra e accogliere a bordo i cappellani, come pure affrontano i rischi della pirateria e i danni della pesca illegale. Esprimo ad essi la mia vicinanza e l’augurio che la loro generosità, nelle attività di soccorso in mare, sia ricompensata da maggiore considerazione.
Penso infine all’Incontro Mondiale delle Famiglie, che si conclude a Città del Messico, e alla Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani che inizia proprio oggi. Cari fratelli e sorelle, per tutte queste intenzioni vi invito a pregare, invocando la materna intercessione della Vergine Maria.
DOPO L’ANGELUS
Continuo a seguire con profonda trepidazione il conflitto nella Striscia di Gaza. Ricordiamo anche oggi al Signore le centinaia di bambini, anziani, donne, caduti vittime innocenti dell’inaudita violenza, i feriti, quanti piangono i loro cari e coloro che hanno perduto i loro beni.
Vi invito, nello stesso tempo, ad accompagnare con la preghiera gli sforzi che numerose persone di buona volontà stanno compiendo per fermare la tragedia. Spero vivamente che si sappia approfittare, con saggezza, degli spiragli aperti per ripristinare la tregua e avviarsi verso soluzioni pacifiche e durevoli.
In questo senso, rinnovo il mio incoraggiamento a quanti, da una parte come dall’altra, credono che in Terrasanta ci sia spazio per tutti, affinché aiutino la loro gente a rialzarsi dalle macerie e dal terrore e, coraggiosamente, riprendere il filo del dialogo nella giustizia e nella verità. E’ questo l’unico cammino che può effettivamente schiudere un avvenire di pace per i figli di quella cara regione!
Inizia oggi la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, che si concluderà la prossima domenica 25 gennaio. Nell’emisfero sud, sulla scia del novenario indetto dal Papa Leone XIII alla fine del XIX secolo, la preghiera per l’unità dei cristiani si svolgerà tra l’Ascensione e la Pentecoste. Il tema biblico, invece, è comune a tutti. Quest’anno esso è stato suggerito da un gruppo ecumenico della Corea ed è tratto dal Libro del profeta Ezechiele: "Che formino una cosa sola nella tua mano" (Ez 37,17). Accogliamo anche noi questo invito e preghiamo con maggiore intensità perché i cristiani camminino in modo risoluto verso la piena comunione tra loro. Mi rivolgo particolarmente ai cattolici sparsi nel mondo affinché, uniti nella preghiera, non si stanchino di operare per superare gli ostacoli che ancora impediscono la piena comunione tra tutti i discepoli di Cristo L’impegno ecumenico è ancora più urgente oggi, per dare alla nostra società, segnata da tragici conflitti e da laceranti divisioni, un segno e un impulso verso la riconciliazione e la pace. Concluderemo questa Settimana di Preghiera nella Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura con la celebrazione dei Vespri, domenica prossima, memoria della Conversione di San Paolo, il quale ha fatto dell’unità del corpo di Cristo un nucleo essenziale della sua predicazione.
La Diocesi di Roma celebra oggi la Giornata Diocesana della Scuola Cattolica. Saluto i responsabili, i dirigenti, i docenti, i genitori e gli alunni che sono qui convenuti. Cari amici, il servizio educativo della scuola cattolica è oggi più che mai prezioso, perché i bambini, i ragazzi e i giovani hanno bisogno di ricevere una valida istruzione all’interno di una visione coerente dell’uomo e della vita. Sono vicino con la mia preghiera a quanti insegnano e studiano nelle scuole cattoliche di Roma, e li incoraggio ad impegnarsi sempre per formare comunità educative ricche di valori umani e cristiani.
J’accueille avec joie les pèlerins de langue française. En cette journée du migrant et du réfugié, l’exemple de saint Paul, Apôtre des Peuples, lui-même migrant et itinérant, nous invite à être les porteurs infatigables de la Bonne Nouvelle. Et, en ce début de la Semaine de prière pour l’Unité des chrétiens, nous voulons redire au Père notre désir de cheminer vers la pleine communion. Que Marie, Notre-Dame de l’Unité, nous accompagne sur ce chemin ! Avec ma Bénédiction Apostolique.
I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present for today’s Angelus. As we celebrate the week of prayer for Christian unity, let us continue to ask the Lord that all who invoke his name may be one, so that the world may believe. On this World Day of Migrants and Refugees, I encourage individuals, communities and institutions to be generous to all who have left their homeland. May the Father of mercies open our eyes and our hearts to the sufferings and needs of those who have entrusted themselves to our hospitality. I wish you all a pleasant stay in Rome and a blessed Sunday!
Einen frohen Gruß richte ich an alle deutschsprachigen Pilger und Besucher. Im heutigen Evangelium hören wir von der Berufung der ersten Apostel. Vom Täufer Johannes wurden sie auf Jesus aufmerksam gemacht. Bei der Begegnung mit Jesus wurde jeder von ihnen persönlich zur Nachfolge berufen. Freudig wollen auch wir Christus nachfolgen, das heißt, bei Ihm bleiben und in eine Lebensgemeinschaft mit Ihm eintreten. Und dann möchte ich daran erinnern, daß heute die Weltgebetsoktav beginnt, die bis zum nächsten Sonntag – Fest der Bekehrung Pauli – dauert. Wir wollen den Herrn mit all unseren Kräften darum bitten, daß er uns hilft, die Trennungen zu überwinden, und uns die Einheit der Kirche schenkt als Zeugnis vor der Welt, damit sie glauben kann an Jesus Christus, als den Herrn der einen Kirche. So können wir mithelfen, Seine Gerechtigkeit und Seinen Frieden in der Welt zu verbreiten. Euch allen erbitte ich dazu Gottes reichen Segen!
Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana. Al comenzar la Semana de Oración por la Unidad de los Cristianos, os invito a pedir insistentemente a Dios que conceda a los discípulos de su Hijo llegar al ansiado día en que todos puedan congregarse en torno a un único altar para participar del Pan de Vida y del Cáliz de salvación, formando en Cristo un solo cuerpo y un solo espíritu. Encomendamos esta hermosa intención a la gloriosa intercesión de la Santísima Virgen María, Madre de la Iglesia. Feliz domingo.
Serdecznie pozdrawiam wszystkich Polaków. Dzisiaj, w Światowy Dzień Migranta i Uchodźcy, pamiętamy o przebywających na obczyźnie. W Roku świętego Pawła, Apostoła, który niósł orędzie Chrystusa wielu narodom, życzę wam i waszym rodakom żyjącym za granicą byście zawsze byli wierni Ewangelii. Niech wiara pomaga każdemu z was pokonywać wszelkie trudności duchowe i materialne. Niech Bóg zawsze wspiera was i wasze rodziny.
[Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Oggi, nella Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, ricordiamo in modo particolare quanti dimorano fuori dalla patria. Nell’anno di San Paolo, Apostolo che ha portato il messaggio di Cristo alle genti, auguro a voi e ai vostri connazionali che vivono all’estero di rimanere sempre fedeli al Vangelo. Che la fede aiuti ognuno di voi a superare tutte le difficoltà spirituali e materiali. Dio sostenga sempre voi e le vostre famiglie.]
Rivolgo un cordiale saluto ai rappresentanti delle comunità cattoliche migrantes presenti a Roma. Cari amici, vi ripeto le parole dell’apostolo Paolo: nella Chiesa voi non siete stranieri né ospiti, ma fate parte della famiglia di Dio. Sappiate inserirvi bene nella comunità ecclesiale e civile, con la ricchezza della vostra fede e delle vostre tradizioni. Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana ed auguro a tutti una buona domenica.
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