VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE IN BENIN (18 - 20 NOVEMBRE 2011): LO SPECIALE DEL BLOG
DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE IN BENIN
VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI IN BENIN (18-20 NOVEMBRE 2011)
VISITA ALLA CATTEDRALE DI COTONOU
Al termine della Cerimonia di benvenuto all’aeroporto, il Santo Padre si dirige in auto panoramica alla Cattedrale "Notre Dame de Miséricorde" di Cotonou. Il corteo papale compie un lungo giro, passa anche davanti alla sede della Conferenza Episcopale del Benin e, percorrendo i due ponti sul canale tra la laguna Nokoué e l’Oceano Atlantico, attraversa entrambi i lati della città, per dar modo a più fedeli possibile di salutare il Santo Padre.
Alle ore 16.30 il Santo Padre Benedetto XVI giunge alla Cattedrale, dove lo attendono i Vescovi del Benin, i Vescovi ospiti e alcune centinaia di fedeli. Accolto dal Rettore, il Papa rende omaggio al Santissimo Sacramento e si sofferma poi in preghiera sulle tombe di due Presuli che hanno retto l’arcidiocesi di Cotonou: Mons. Christophe Adimou (dal 1971 al 1990) e Mons. Isidore de Sousa (dal 1990 al 1999).
Nel corso della visita, dopo l’indirizzo di omaggio dell’Arcivescovo S.E. Mons. Antoine Ganyé, il Papa pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:
DISCORSO DEL SANTO PADRE
Signori Cardinali,
Signor Arcivescovo e cari fratelli nell’Episcopato,
Signor Rettore della cattedrale,
cari fratelli e sorelle!
L’antico inno, il Te Deum, che abbiamo appena cantato esprime la nostra lode al Dio tre volte santo che ci riunisce in questa bella Cattedrale di Nostra Signora della Misericordia.
Rendiamo omaggio con riconoscenza ai precedenti Arcivescovi che vi riposano: Monsignor Christophe Adimou e Monsignor Isidore de Sousa.
Essi sono stati valorosi operai nella Vigna del Signore, e la loro memoria resta ancora viva nel cuore dei cattolici e di numerosi abitanti del Benin.
Questi due Presuli sono stati, ciascuno a suo modo, Pastori pieni di zelo e di carità.
Si sono spesi senza risparmio al servizio del Vangelo e del Popolo di Dio, soprattutto delle persone più vulnerabili.
Tutti voi sapete che Monsignor de Sousa è stato un amico della verità e che ha avuto un ruolo determinante nella transizione democratica del vostro Paese.
Mentre lodiamo Dio per le meraviglie di cui non cessa di colmare l’umanità, vi invito a meditare un momento sulla sua misericordia infinita.
Questa Cattedrale vi si presta provvidenzialmente.
La Storia della Salvezza, che culmina nell’Incarnazione di Gesù e trova pieno compimento nel Mistero pasquale, è una splendida rivelazione della misericordia di Dio.
Nel Figlio è reso visibile il “Padre misericordioso” (2 Cor 1,3), che, sempre fedele alla sua paternità, “è capace di chinarsi su ogni figlio prodigo, su ogni miseria umana e, soprattutto, su ogni miseria morale, sul peccato” (GIOVANNI PAOLO II, Enc. Dives in misericordia, 6).
La misericordia divina non consiste solamente nella remissione dei nostri peccati: essa consiste anche nel fatto che Dio, nostro Padre, ci riconduce, talvolta non senza dolore, afflizione e timore da parte nostra, sulla via della verità e della luce, perché non vuole che ci perdiamo (cfr Mt 18,14; Gv 3,16).
Questa duplice manifestazione della misericordia divina mostra come Dio è fedele all’alleanza sigillata con ogni cristiano nel Battesimo. Rileggendo la storia personale di ciascuno e quella dell’evangelizzazione dei nostri Paesi, possiamo dire con il salmista: “Canterò in eterno l’amore del Signore” (Sal 89 [88],2).
La Vergine Maria ha sperimentato al massimo livello il mistero dell’amore divino: “Di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono” (Lc 1,50), esclama nel suo Magnificat.
Tramite il suo SÌ alla chiamata di Dio, ella ha contribuito alla manifestazione dell’amore divino tra gli uomini.
In questo senso, è Madre di Misericordia per partecipazione alla missione del suo Figlio; ha ricevuto il privilegio di poterci soccorrere sempre e dovunque.
“Con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci i doni che ci assicurano la nostra salvezza eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora
peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata” (CONC. ECUM VAT. II, Cost. Lumen gentium, 62).
Al riparo della sua misericordia, i cuori feriti guariscono, le insidie del Maligno sono sventate e i nemici si riconciliano.
In Maria abbiamo non soltanto un modello di perfezione, ma anche un aiuto per realizzare la comunione con Dio e con i nostri fratelli e le nostre sorelle. Madre di misericordia, ella è una guida sicura dei discepoli di suo Figlio che vogliono essere a servizio della giustizia, della riconciliazione e della pace. Ella ci indica, con semplicità e con cuore materno, l’unica Luce e l’unica Verità: suo Figlio, Cristo Gesù che conduce l’umanità verso la sua piena realizzazione nel Padre suo.
Non abbiamo paura di invocare con fiducia colei che non cessa di dispensare ai suoi figli le grazie divine:
O Madre di Misericordia,
Noi ti salutiamo, Madre del Redentore;
ti salutiamo, Vergine gloriosa;
ti salutiamo, nostra Regina!
O Regina della speranza,
mostraci il volto del tuo Figlio divino;
guidaci sulle vie della santità;
donaci la gioia di coloro che sanno dire Sì a Dio!
O Regina della Pace,
esaudisci le più nobili aspirazioni dei giovani africani;
esaudisci i cuori assetati di giustizia, di pace e di riconciliazione;
esaudisci le speranze dei bambini vittime della fame e della guerra!
O Regina della giustizia,
ottienici l’amore filiale e fraterno;
ottienici di essere amici dei poveri e dei piccoli;
ottieni per i popoli della terra lo spirito di fraternità!
O Nostra Signora d’Africa,
ottieni dal tuo Figlio divino la guarigione per i malati, la consolazione per gli afflitti, il
perdono per i peccatori;
intercedi per l’Africa presso il tuo Figlio divino;
e ottieni per tutta l’umanità la salvezza e la pace!
Amen.
© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana
7 mesi fa
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