mercoledì 31 agosto 2011

Il Papa: L’arte è capace di esprimere e rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano. E un’opera d’arte può aprire gli occhi della mente e del cuore, sospingendoci verso l’alto

CICLO DI CATECHESI DEDICATO ALLA PREGHIERA NELL'ANTICO TESTAMENTO

CICLO DI CATECHESI SULLA PREGHIERA DI GESU'

UDIENZA GENERALE: VIDEO INTEGRALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

Vedi anche:

Arte, parola, musica. Il trittico di papa Benedetto in TV (Magister)

Il Papa: Nell'arte c' è il soffio dello Spirito (Vecchi)

Il Papa: l’opera d’arte è una strada che può condurre a Dio (AsiaNews)

Il Papa: L’arte “è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano

Benedetto XVI risponde sollecitamente alla lettera inviataGli dai bambini dell’Oratorio estivo di Platania

Udienza generale. Il Papa: l’arte è una porta aperta verso l’infinito, via che conduce a Dio, Bellezza suprema (Radio Vaticana)

Il cortile non basta, udienza generale in Piazza a Castel Gandolfo. Il Papa: La musica di Bach ci fa sentire che il messaggio della fede è vero (Izzo)

L’UDIENZA GENERALE, 31.08.2011

Alle ore 10.30 di oggi, nella Piazza della Libertà antistante il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i fedeli ed i pellegrini convenuti per l’Udienza Generale del mercoledì.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa - nell’ambito del ciclo di catechesi sulla preghiera - si è soffermato sul rapporto tra arte e preghiera. Quindi ha rivolto un saluto in varie lingue ai gruppi di pellegrini presenti.
L’Udienza si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.


CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Il rapporto tra arte e preghiera

Cari fratelli e sorelle,

più volte ho richiamato, in questo periodo, la necessità per ogni cristiano di trovare tempo per Dio, per la preghiera, in mezzo alle tante occupazioni delle nostre giornate. Il Signore stesso ci offre molte occasioni perché ci ricordiamo di Lui.

Oggi vorrei soffermarmi brevemente su uno di questi canali che possono condurci a Dio ed essere anche di aiuto nell’incontro con Lui: è la via delle espressioni artistiche, parte di quella "via pulchritudinis" – "via della bellezza" - di cui ho parlato più volte e che l’uomo d’oggi dovrebbe recuperare nel suo significato più profondo.

Forse vi è capitato qualche volta davanti ad una scultura, ad un quadro, ad alcuni versi di una poesia, o ad un brano musicale, di provare un’intima emozione, un senso di gioia, di percepire, cioè, chiaramente che di fronte a voi non c’era soltanto materia, un pezzo di marmo o di bronzo, una tela dipinta, un insieme di lettere o un cumulo di suoni, ma qualcosa di più grande, qualcosa che "parla", capace di toccare il cuore, di comunicare un messaggio, di elevare l’animo. Un’opera d’arte è frutto della capacità creativa dell’essere umano, che si interroga davanti alla realtà visibile, cerca di scoprirne il senso profondo e di comunicarlo attraverso il linguaggio delle forme, dei colori, dei suoni.

L’arte è capace di esprimere e rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano. E un’opera d’arte può aprire gli occhi della mente e del cuore, sospingendoci verso l’alto.

Ma ci sono espressioni artistiche che sono vere strade verso Dio, la Bellezza suprema, anzi sono un aiuto a crescere nel rapporto con Lui, nella preghiera. Si tratta delle opere che nascono dalla fede e che esprimono la fede. Un esempio lo possiamo avere quando visitiamo una cattedrale gotica: siamo rapiti dalle linee verticali che si stagliano verso il cielo ed attirano in alto il nostro sguardo e il nostro spirito, mentre, in pari tempo, ci sentiamo piccoli, eppure desiderosi di pienezza… O quando entriamo in una chiesa romanica: siamo invitati in modo spontaneo al raccoglimento e alla preghiera. Percepiamo che in questi splendidi edifici è come racchiusa la fede di generazioni. Oppure, quando ascoltiamo un brano di musica sacra che fa vibrare le corde del nostro cuore, il nostro animo viene come dilatato ed è aiutato a rivolgersi a Dio. Mi torna in mente un concerto di musiche di Johann Sebastian Bach, a Monaco di Baviera, diretto da Leonard Bernstein.

Al termine dell’ultimo brano, una delle Cantate, sentii, non per ragionamento, ma nel profondo del cuore, che ciò che avevo ascoltato mi aveva trasmesso verità, verità del sommo compositore, e mi spingeva a ringraziare Dio. Accanto a me c'era il vescovo luterano di Monaco e spontaneamente gli dissi: "Sentendo questo si capisce: è vero; è vera la fede così forte, e la bellezza che esprime irresistibilmente la presenza della verità di Dio.

Ma quante volte quadri o affreschi, frutto della fede dell’artista, nelle loro forme, nei loro colori, nella loro luce, ci spingono a rivolgere il pensiero a Dio e fanno crescere in noi il desiderio di attingere alla sorgente di ogni bellezza. Rimane profondamente vero quanto ha scritto un grande artista, Marc Chagall, che i pittori per secoli hanno intinto il loro pennello in quell’alfabeto colorato che è la Bibbia. Quante volte allora le espressioni artistiche possono essere occasioni per ricordarci di Dio, per aiutare la nostra preghiera o anche la conversione del cuore! Paul Claudel, famoso poeta, drammaturgo e diplomatico francese, nella Basilica di Notre Dame a Parigi, nel 1886, proprio ascoltando il canto del Magnificat durante la Messa di Natale, avvertì la presenza di Dio. Non era entrato in chiesa per motivi di fede, era entrato proprio per cercare argomenti contro i cristiani, e invece la grazia di Dio operò nel suo cuore.

Cari amici, vi invito a riscoprire l’importanza di questa via anche per la preghiera, per la nostra relazione viva con Dio. Le città e i paesi in tutto il mondo racchiudono tesori d’arte che esprimono la fede e ci richiamano al rapporto con Dio. La visita ai luoghi d’arte, allora, non sia solo occasione di arricchimento culturale - anche questo - ma soprattutto possa diventare un momento di grazia, di stimolo per rafforzare il nostro legame e il nostro dialogo con il Signore, per fermarsi a contemplare - nel passaggio dalla semplice realtà esteriore alla realtà più profonda che esprime - il raggio di bellezza che ci colpisce, che quasi ci "ferisce" nell’intimo e ci invita a salire verso Dio. Finisco con una preghiera di un Salmo, il Salmo 27: "Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario" (v. 4). Speriamo che il Signore ci aiuti a contemplare la sua bellezza, sia nella natura che nelle opere d'arte, così da essere toccati dalla luce del suo volto, perché anche noi possiamo essere luci per il nostro prossimo. Grazie.

[01219-01.01] [Testo originale: Italiano]

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE
Je vous accueille avec joie, chers pèlerins de langue française ! Parmi les trésors artistiques que vous êtes amenés à contempler au cours de vos visites, nombreux sont ceux qui expriment la foi et appellent à la relation avec Dieu. Que ces visites ne soient pas seulement l’occasion d’un enrichissement culturel, mais qu’elles deviennent aussi moments de grâce! Qu’elles vous aident à renforcer votre relation et votre dialogue avec le Seigneur et vous conduisent à contempler un rayon de la beauté divine! Que Dieu vous bénisse!

I am pleased to greet the English-speaking pilgrims and visitors here today, especially those from Scotland and Malta. Today we reflect on the need to draw near to God through the experience and appreciation of artistic beauty. Art is capable of making visible our need to go beyond what we see and it reveals our thirst for infinite beauty, for God. Dear friends, I invite you to be open to beauty and to allow it to move you to prayer and praise of the Lord. May Almighty God bless all of you!

Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger hier in Castel Gandolfo, besonders natürlich die Teilnehmer der Familienwallfahrt aus dem Erzbistum München und Freising mit Kardinal Reinhard Marx. Zu den Wegen, die uns zu Gott führen können, zählen auch die verschiedenen Ausdrucksformen der Kunst. Werke der Architektur, der bildenden Kunst, der Musik oder der Literatur, die aus dem Glauben entstanden sind und ihn ausdrücken, laden uns ein, das unmittelbar Gegenwärtige zu überschreiten und auf Gott zuzugehen. Sie lassen in uns den Wunsch wachsen, die Quelle aller Schönheit zu suchen. Ich wünsche euch, daß der Herr euch allen in dieser Urlaubszeit Momente der Gnade schenkt, in denen ihr durch die Erfahrung künstlerischer Schönheit mehr als dies, mehr als bloße menschliche Kultur, die Gegenwart der Schönheit selbst spürt. Gottes Geist geleite euch auf allen euren Wegen!

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los universitarios de la Arquidiócesis de Rosario, a los grupos venidos de Santiago de Chile, así como a los demás fieles provenientes de España, Guatemala, Argentina y otros países latinoamericanos. Invito a todos a llegar a Dios, Belleza suma, a través de la contemplación de las obras de arte. Que éstas no sólo sirvan para incrementar la cultura, sino también para promover el diálogo con el Creador de todo bien. Que el Señor siempre os acompañe.

Amados peregrinos de língua portuguesa, uma cordial saudação de boas-vindas para todos, nomeadamente para os fiéis da diocese de Viseu. Procurai descobrir na arte religiosa um estímulo para reforçar a vossa união e o vosso diálogo com o Senhor, através da contemplação da beleza que nos convida a elevar o nosso íntimo para Deus. E que Ele vos abençoe. Obrigado!

Polacco
Pozdrawiam polskich pielgrzymów. Wakacyjny czas sprzyja poznawaniu dzieł kultury i sztuki. Zachwyt nad pięknem ludzkiej twórczości może prowadzić do kontemplacji Boga, dawcy wszelkiego dobra i piękna, gdy wraz z podziwem dla geniuszu człowieka odkrywamy twórcze tchnienie Ducha Świętego. Obyśmy jak najczęściej doznawali takich uniesień! Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!
[Saluto i pellegrini polacchi. Il tempo delle vacanze favorisce la apprendimento delle opere di cultura e d’arte. L’incanto della bellezza della creazione umana può condurre alla contemplazione di Dio, il datore di ogni bene e bello, quando insieme all’ammirazione del genio dell’uomo scopriamo il soffio creatore dello Spirito Santo. Auspico che si possa sperimentare sempre più tale stupore! Sia lodato Gesù Cristo!]

Ungherese
Szeretettel köszöntöm a magyar zarándokokat, különösen azokat, akik Budapestről és Csíkszeredából érkeztek. Kívánom nektek, hogy a most kezdődő iskolaévben és a társadalom különböző pontjain tanúságot tudjatok tenni hitetekről. Szent István király közbenjárását kérve szívesen adom Rátok és minden családtagotokra Apostoli Áldásomat. Dicsértessék a Jézus Krisztus!
[Saluto cordialmente i pellegrini di lingua ungherese, specialmente coloro che sono venuti da Budapest e da Miercurea Ciuc. Vi incoraggio a proseguire con generosità nel vostro impegno di testimonianza cristiana nella scuola e nella società. Chiedendo la intercessione del Re Santo Stefano di Ungheria, imparto volentieri a voi e a tutti i vostri familiari la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo!]

Slovacco
Srdečne pozdravujem slovenských pútnikov: osobitne vojakov, policajtov, hasičov, väzenskú a justičnú stráž. Buďte pevní vo viere podľa príkladu svätého Šebastiána, vášho patróna a zodpovedne slúžte pokoju, spravodlivosti a spoločnému dobru. Pozdravujem aj veriacich z Brehov, Zlatých Klasov, Lučenca a okolia. Bratia a sestry, všetkých vás a vaše rodiny s láskou žehnám. Pochválený buď Ježiš Kristus!
[Saluto cordialmente i pellegrini slovacchi: in particolare i militari, i poliziotti, i vigili del fuoco, i membri della polizia penitenziaria. Siate forti nella fede sull’esempio di San Sebastiano, vostro Patrono, e servite responsabilmente la pace, la giustizia e il bene comune. Saluto anche i fedeli provenienti da Brehy, Zlaté Klasy, Lučenec e dintorni. Fratelli e sorelle, benedico con affetto tutti voi e le vostre famiglie. Sia lodato Gesù Cristo!]

Croato
Srdačno pozdravljam hrvatske hodočasnike, a posebno učenike Nadbiskupijske klasične gimnazije iz Zagreba, želeći svakomu od vas da njeguje iskrenu ljubav prema Kristu i Njegovoj Crkvi. Hvaljen Isus i Marija!
[Saluto con affetto i pellegrini croati, in particolare gli alunni del Liceo classico Arcivescovile di Zagabria, augurando a ciascuno di coltivare un sincero amore per Cristo e la sua Chiesa. Siano lodati Gesù e Maria!]

Bulgaro
Сърдечно поздравявам младежите от Софийско-Пловдивския диоцез, като им пожелавам да бъдат смели свидетели на Христос в средата в която живеят. С радост благославям вас и вашите близки.
[Saluto con affetto i giovani della diocesi di Sofia, in Bulgaria, ed auguro loro di essere coraggiosi testimoni di Cristo nell’ambiente in cui vivono. Volentieri benedico voi ed i vostri cari.]

Rumeno
Adresez un salut cordial pelerinilor din România. Vă asigur pe toţi de rugăciunea mea, ca să trăiţi în plinătate şi bucurie credinţa creştină. Lăudat să fie Isus Cristos!
[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini rumeni ed assicuro un orante ricordo affinché possano vivere in pienezza e con gioia la loro fede cristiana. Sia lodato Gesù Cristo!]

Rivolgo infine una parola di cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare, saluto i Vescovi amici della Comunità di Sant’Egidio, i fedeli delle varie Parrocchie, accompagnati dai propri parroci, e gli sposi novelli. Auguro che questo incontro rinsaldi ciascuno nella rinnovata adesione a Dio, sorgente di luce, di speranza e di pace. In questo senso cantiamo adesso insieme il Padre Nostro in latino.

Dopo la preghiera:
Grazie, buona giornata a voi tutti. Grazie!

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lunedì 29 agosto 2011

Il Papa: In questo tempo dell’assenza di Dio, quando la terra delle anime è arida e la gente ancora non sa da dove venga l'acqua viva, chiediamo al Signore che Egli si mostri. Vogliamo chiedergli che a coloro che cercano altrove l'acqua viva, mostri che tale acqua è Lui stesso, e che Lui non permette che la vita degli uomini, la loro sete per ciò che è grande, per la pienezza, anneghi e soffochi nel transitorio

Vedi anche:

Il Papa: in questo tempo dell'assenza di Dio, quando la terra delle anime e' arida e la gente non sa da dove venga l'acqua viva...

Il Papa: dobbiamo chiedere perdono per la poca luce che diamo (Izzo)

Messa con gli ex allievi. Il Papa: l'uomo non anneghi la sete di grandezza nell'effimero ma scopra che Dio è la vera acqua viva

Ratzinger, Teilhard e la nuova Evangelizzazione (Valente)

Schoenborn: “I giovani si sentono minoranza ma forti testimoni di fede” (Vatican Insider)

Due generazioni a confronto sulla fede. Il Pontefice all'incontro tra i suoi ex allievi riuniti a Castel Gandolfo (O.R.)

Ex allievi del Papa a Castel Gandolfo: si parla della testimonianza dei giovani a Madrid

Oggi l'intervento del Papa nel tradizionale incontro estivo dei suoi ex allievi (Radio Vaticana)

La nuova evangelizzazione al centro del seminario degli ex allievi del Papa, il "Ratzinger Schülerkreis"

Il Circolo Ratzinger. Come ogni anno, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, Benedetto XVI si ritrova a Castel Gandolfo con i suoi ex allievi (Valente)

SANTA MESSA A CONCLUSIONE DELL’INCONTRO CON IL "RATZINGER SCHÜLERKREIS" (CASTEL GANDOLFO, 28 AGOSTO 2011), 29.08.2011

Dal 25 al 28 agosto si è svolto a Castel Gandolfo il tradizionale seminario estivo degli ex- allievi di Papa Benedetto XVI (Ratzinger Schülerkreis), incentrato quest’anno sul tema della nuova evangelizzazione.
Ieri mattina, domenica 28 agosto, il Papa ha presieduto nel Centro Mariapoli la Santa Messa con i suoi ex-allievi. Pubblichiamo di seguito le parole che il Santo Padre ha pronunciato introducendo la Celebrazione Eucaristica:


PAROLE DEL SANTO PADRE

TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Cari fratelli e sorelle,

oggi rispondiamo alla prima lettura, tratta dal profeta Geremia, con il Salmo 62: ha sete di te l'anima mia, del Dio vivente; come terra deserta, arida, aspetta te, il Dio vivente.

In questo tempo dell’assenza di Dio, quando la terra delle anime è arida e la gente ancora non sa da dove venga l'acqua viva, chiediamo al Signore che Egli si mostri. Vogliamo chiedergli che a coloro che cercano altrove l'acqua viva, mostri che tale acqua è Lui stesso, e che Lui non permette che la vita degli uomini, la loro sete per ciò che è grande, per la pienezza, anneghi e soffochi nel transitorio.

Vogliamo chiedere a Lui, soprattutto per i giovani, che la sete di Lui diventi viva in loro e che essi riconoscano dove si trova la risposta.

E noi, che Lo abbiamo potuto conoscere fin dalla nostra giovinezza, possiamo chiedere perdono, perché portiamo così poco la luce del suo volto agli uomini, così poco proviene da noi la certezza che "Egli è, Egli è presente, ed Egli è la realtà grande, piena, che tutti attendiamo". Vogliamo chiedere a Lui che ci perdoni, che ci rinnovi con l'acqua viva del suo Spirito e ci
doni di celebrare i sacri Misteri degnamente.

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domenica 28 agosto 2011

Il Papa: Il Cristiano segue il Signore quando accetta con amore la propria croce, che agli occhi del mondo appare una sconfitta e una "perdita della vita" sapendo di non portarla da solo, ma con Gesù, condividendo il suo stesso cammino di donazione


ANGELUS DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

Vedi anche:

Benedetto XVI: “Pensare secondo il mondo è mettere da parte Dio” (Zenit)

Il Papa: L'uomo che persegue solo il "successo" e il "benessere fisico ed economico" finisce per "mettere da parte Dio" (TMNews)

Il Papa: Pensare secondo il mondo è mettere da parte Dio, non accettare il suo progetto di amore, quasi impedirgli di compiere il suo sapiente volere (Izzo)

Il Papa: Pensare secondo il mondo è dimenticare l'amore di Dio (Ambrogetti)

Il Papa: Seguire il Signore sulla strada della Croce, rinnovando il modo di pensare (AsiaNews)

Il Papa all'Angelus: solo Dio può dare all'uomo la gioia che non passa, non bastano successo e benessere, ma la via è quella misteriosa della croce (R.V.)

Il Papa fa gli auguri in diretta al vescovo di Albano (Izzo)

LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 28.08.2011

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo per recitare l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle,

nel Vangelo di oggi, Gesù spiega ai suoi discepoli che dovrà «andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (Mt 16,21). Tutto sembra capovolgersi nel cuore dei discepoli! Com’è possibile che «il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (v. 16), possa patire fino alla morte? L’apostolo Pietro si ribella, non accetta questa strada, prende la parola e dice al Maestro: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai» (v. 22). Appare evidente la divergenza tra il disegno d’amore del Padre, che giunge fino al dono del Figlio Unigenito sulla croce per salvare l’umanità, e le attese, i desideri, i progetti dei discepoli. E questo contrasto si ripete anche oggi: quando la realizzazione della propria vita è orientata solamente al successo sociale, al benessere fisico ed economico, non si ragiona più secondo Dio, ma secondo gli uomini (v. 23). Pensare secondo il mondo è mettere da parte Dio, non accettare il suo progetto di amore, quasi impedirgli di compiere il suo sapiente volere. Per questo Gesù dice a Pietro una parola particolarmente dura: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo» (ibid.). Il Signore insegna che «il cammino dei discepoli è un seguire Lui, il Crocifisso. In tutti e tre i Vangeli spiega tuttavia questo seguirlo nel segno della croce … come il cammino del "perdere se stesso", che è necessario per l’uomo e senza il quale non gli è possibile trovare se stesso» (Gesù di Nazaret, Milano 2007, 333).

Come ai discepoli, così anche a noi Gesù rivolge l’invito: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16,24).

Il cristiano segue il Signore quando accetta con amore la propria croce, che agli occhi del mondo appare una sconfitta e una "perdita della vita" (cfr vv. 25-26), sapendo di non portarla da solo, ma con Gesù, condividendo il suo stesso cammino di donazione.

Scrive il Servo di Dio Paolo VI: "Misteriosamente, il Cristo stesso, per sradicare dal cuore dell'uomo il peccato di presunzione e manifestare al Padre un'obbedienza integra e filiale, accetta … di morire su di una croce" (Es. ap. Gaudete in Domino (9 maggio 1975), AAS 67, [1975], 300-301). Accettando volontariamente la morte, Gesù porta la croce di tutti gli uomini e diventa fonte di salvezza per tutta l’umanità. Commenta San Cirillo di Gerusalemme: «La croce vittoriosa ha illuminato chi era accecato dall’ignoranza, ha liberato chi era prigioniero del peccato, ha portato la redenzione all’intera umanità» (Catechesis Illuminandorum XIII,1: de Christo crucifixo et sepulto: PG 33, 772 B).

Affidiamo la nostra preghiera alla Vergine Maria e a Sant’Agostino, di cui oggi ricorre la memoria, perché ciascuno di noi sappia seguire il Signore sulla strada della croce e si lasci trasformare dalla grazia divina, rinnovando il modo di pensare «per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Rm 12,2).

DOPO L’ANGELUS

Sono lieto di rivolgere un augurio cordiale a Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di questa Diocesi di Albano, in occasione del suo 40° anniversario di Ordinazione sacerdotale; e lo estendo, per la medesima ricorrenza, a Mons. Bruno Musarò, che ho da poco nominato Nunzio Apostolico a Cuba, e a Mons. Filippo Santoro, Vescovo di Petropolis, in Brasile, come pure a 17 sacerdoti oggi presenti. Il Signore vi colmi di grazie, cari Confratelli!

Je salue cordialement les pèlerins francophones. Dans le texte de l’Évangile de ce jour, Jésus nous invite à nous mettre à sa suite, en acceptant nous aussi de prendre notre croix. Ce chemin est exigeant, car il demande une conversion permanente de notre cœur, en nous laissant modeler par la volonté de Dieu. N’ayons pas peur de nous y engager, car c’est un chemin de vie ! Que la Vierge Marie nous y accompagne de sa présence maternelle ! Et que Dieu vous bénisse ! Bon dimanche à tous !

I welcome the English-speaking pilgrims and visitors present at this Angelus prayer, including those of Mary Mother of the Poor Foundation, and young people from South Africa. I also greet the new students of the Pontifical North American College. Dear Seminarians, do not be afraid to take up the challenge in today’s Gospel to give your lives completely to Christ. Indeed, may all of us be generous in our commitment to him, carrying our cross with faith and courage. May God bless all of you!

Ganz herzlich begrüße ich hier in Castel Gandolfo alle Pilger und Besucher deutscher Sprache. Der heutige Sonntag fällt mit dem Gedenktag des heiligen Augustinus zusammen. Daher möchte ich euch ein Wort dieses großen Kirchenvaters mit auf den Weg geben: „Willst du ewig Freude haben, hange Jenem an, der ewig ist." Glücklich sein ist der tiefste Wunsch jedes Menschen. Gott allein schenkt diese unverlierbare Freude. Er vermag unsere innerste Sehnsucht nach ewigem Glück zu stillen. Öffnen wir uns seiner Liebe, und suchen wir seine Nähe im regelmäßigen und vertrauensvollen Gebet. Dazu geleite euch der Heilige Geist.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana, en particular a los grupos provenientes de Argentina y Chile. La liturgia de este domingo recuerda que es necesario tomar la cruz para seguir a Jesús, siendo dóciles a la Palabra y dejándose transformar interiormente, para así saber distinguir siempre cuál es la voluntad de Dios, es decir, lo que es bueno, lo que le agrada, lo perfecto (cfr Rm 12,2). Que el Señor, por intercesión de la Virgen María, infunda su amor en todos los corazones para que, haciendo más religiosa nuestra vida, aumente el bien en nosotros y con constante solicitud lo conserve. Feliz domingo.

Serdeczne pozdrowienie kieruję do Polaków. W dzisiejszej liturgii św. Paweł wzywa: „przemieniajcie się przez odnawianie umysłu, abyście umieli rozpoznać, jaka jest wola Boża: co jest dobre, co Bogu przyjemne i co doskonałe". Niech ta odnowa dokonuje się w nas dzięki wytrwałej współpracy z łaską Bożą. Niech Jego błogosławieństwo stale wam towarzyszy.

[Un cordiale saluto rivolgo ai polacchi. Nella liturgia odierna San Paolo ci esorta: "trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto". Questo rinnovamento si realizzi in noi grazie alla perseverante collaborazione con la grazia di Dio. La sua benedizione vi accompagni sempre.]

Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare gli aderenti al movimento laicale somasco, con il Superiore Generale dell’Ordine, che celebra il quinto centenario della liberazione dal carcere del Fondatore, san Girolamo Emiliani; come pure le Suore Mantellate Serve di Maria di Pistoia, insieme con alcuni collaboratori della loro missione nello Swaziland. Saluto i fedeli di Cremona, Pomezia, Gela e Chieve, e della parrocchia romana di Santa Margherita Maria Alacoque, i ragazzi di Bergamo e i cresimandi di Bassano del Grappa e della Val Liona, i catechisti di Varedo, e la squadra di calcio della città di Marino. Saluto anche i membri dell’Associazione "Amici di Papa Luciani", che ci seguono da Piazza San Pietro.

Auguro a tutti buona Domenica.

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mercoledì 24 agosto 2011

Il Papa ripercorre la Gmg: Cari amici, l’incontro di Madrid è stato una stupenda manifestazione di fede per la Spagna e per il mondo prima di tutti. Per la moltitudine di giovani, provenienti da ogni angolo della terra, è stata un’occasione speciale per riflettere, dialogare, scambiarsi positive esperienze e, soprattutto, pregare insieme e rinnovare l’impegno di radicare la propria vita in Cristo, Amico fedele

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A MADRID IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A MADRID

UDIENZA GENERALE: VIDEO INTEGRALE

CATECHESI DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

Il Papa ha salutato anche i fedeli che stamattina non hanno trovato posto nel cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo

Vedi anche:

Udienza generale. Benedetto XVI ricorda la Gmg di Madrid: celebrazione indimenticabile ed emozionante

All’udienza generale Benedetto XVI rivive le emozioni della Giornata mondiale della gioventù a Madrid (O.R.)

Il Papa: molti testimoniano in silenzio il Vangelo della vita (Izzo)

Il Papa: "Andate e fate discepoli tutti i popoli", il tema della Gmg a Rio de Janeiro (AsiaNews)

Il Papa: Io rimango con i giovani! (Angela Ambrogetti)

Un grande dono. L’udienza di oggi a Castel Gandolfo sulla Gmg (Sir)

Dopo Madrid. Come Benedetto XVI ha innovato le GMG (Magister)

"Andate e fate discepoli tutti i popoli". Sarà questo il tema della Gmg del 2013 (Izzo)

Il Papa: “La GMG? Un dono prezioso. Ringrazio Dio” (Vatican Insider)

Il Papa all'udienza generale parla della Gmg di Madrid: evento "indimenticabile". Ampi stralci della catechesi (R.V.)

Il Papa annuncia i temi delle prossime Giornate Mondiali della Gioventù

L’UDIENZA GENERALE, 24.08.2011

Alle ore 10.30 di oggi, nel Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, il Santo Padre Benedetto XVI ha incontrato i fedeli ed i pellegrini convenuti per l’Udienza Generale del mercoledì.
Nel discorso in lingua italiana, il Papa ha ripercorso con i presenti i momenti più significativi della Suo recente Viaggio Apostolico a Madrid in occasione della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù. Quindi ha rivolto un saluto in varie lingue ai gruppi di pellegrini presenti.
L’Udienza si è conclusa con il canto del Pater Noster e la Benedizione Apostolica.
Al termine dell’Udienza nel cortile, il Santo Padre si è affacciato nella piazza antistante il Palazzo Apostolico ed ha rivolto un saluto anche ai fedeli ivi raccolti
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CATECHESI DEL SANTO PADRE IN LINGUA ITALIANA

Viaggio Apostolico a Madrid

Cari fratelli e sorelle!

oggi vorrei riandare brevemente con il pensiero e con il cuore agli straordinari giorni trascorsi a Madrid per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù.

E’ stato, e lo sapete, un evento ecclesiale emozionante; circa due milioni di giovani da tutti i Continenti hanno vissuto, con gioia, una formidabile esperienza di fraternità, di incontro con il Signore, di condivisione e di crescita nella fede: una vera cascata di luce. Ringrazio Dio per questo dono prezioso, che dà speranza per il futuro della Chiesa: giovani con il desiderio fermo e sincero di radicare la loro vita in Cristo, rimanere saldi nella fede, camminare insieme nella Chiesa.

Un grazie a quanti hanno lavorato generosamente per questa Giornata: il Cardinale Arcivescovo di Madrid, i suoi Ausiliari, gli altri Vescovi di Spagna e di altre parti del mondo, il Pontificio Consiglio per i Laici, sacerdoti, religiosi e religiose, laici. Rinnovo la mia riconoscenza alle Autorità spagnole, alle istituzioni e associazioni, ai volontari e a quanti hanno offerto il sostegno della preghiera. Non posso dimenticare la calorosa accoglienza che ho ricevuto dalle loro Maestà i Reali di Spagna, come pure da tutto il Paese.

In poche parole naturalmente non posso descrivere i momenti così intensi che abbiamo vissuto. Ho in mente l’entusiasmo incontenibile con cui i giovani mi hanno ricevuto, il primo giorno, nella Piazza de Cibeles, le loro parole ricche di attese, il loro forte desiderio di orientarsi alla verità più profonda e di radicarsi in essa, quella verità che Dio ci ha dato di conoscere in Cristo.

Nell’imponente Monastero di El Escorial, ricco di storia, di spiritualità e di cultura, ho incontrato le giovani religiose e i giovani docenti universitari. Alle prime, alle giovani religiose, ho ricordato la bellezza della loro vocazione vissuta con fedeltà, e l’importanza del loro servizio apostolico e della loro testimonianza profetica.

E rimane in me l'impressione del loro entusiasmo, di una fede giovane, e piene di coraggio per il futuro, di volontà di servire così l'umanità. Ai professori ho ricordato di essere veri formatori delle nuove generazioni, guidandole nella ricerca della verità non solo con le parole, ma anche con la vita, consapevoli che la Verità è Cristo stesso. Incontrando Cristo incontriamo la verità. Alla sera, nella celebrazione della Via Crucis, una moltitudine variegata di giovani ha rivissuto con intensa partecipazione le scene della passione e morte di Cristo: la croce di Cristo dà molto più di ciò che esige, dà tutto, perché ci conduce a Dio.

Il giorno seguente, la Santa Messa nella Cattedrale della Almudena, a Madrid, con i seminaristi: giovani che vogliono radicarsi in Cristo per renderlo presente un domani, come suoi ministri. Auspico che crescano le vocazioni al sacerdozio! Tra i presenti vi era più di qualcuno che aveva udito la chiamata del Signore proprio nelle precedenti Giornate della Gioventù; sono certo che anche a Madrid il Signore ha bussato alla porta del cuore di molti giovani perché lo seguano con generosità nel ministero sacerdotale o nella vita religiosa. La visita ad un Centro per i giovani diversamente abili mi ha fatto vedere il grande rispetto e amore che si nutre verso ogni persona e mi ha dato l’occasione di ringraziare le migliaia di volontari che testimoniano silenziosamente il Vangelo della carità e della vita.

La Veglia di preghiera alla sera e la grande Celebrazione eucaristica conclusiva del giorno dopo sono stati due momenti molto intensi: alla sera una moltitudine di giovani in festa, per nulla intimoriti dalla pioggia e dal vento, è rimasta in adorazione silenziosa di Cristo presente nell’Eucaristia, per lodarlo, ringraziarlo, chiedere aiuto e luce; e poi, alla domenica, i giovani hanno manifestato la loro esuberanza e la loro gioia di celebrare il Signore nella Parola e nell’Eucaristia, per inserirsi sempre di più in Lui e rafforzare la loro fede e vita cristiana. In un clima di entusiasmo ho incontrato i volontari che ho ringraziato per la loro generosità e con la cerimonia di congedo ho lasciato il Paese portando nel cuore questi giorni come un grande dono.

Cari amici, l’incontro di Madrid è stato una stupenda manifestazione di fede per la Spagna e per il mondo prima di tutti. Per la moltitudine di giovani, provenienti da ogni angolo della terra, è stata un’occasione speciale per riflettere, dialogare, scambiarsi positive esperienze e, soprattutto, pregare insieme e rinnovare l’impegno di radicare la propria vita in Cristo, Amico fedele. Sono certo che sono tornati alle loro case e ritornano con il fermo proposito di essere lievito nella massa, portando la speranza che nasce dalla fede. Da parte mia continuo ad accompagnarli con la preghiera, affinché rimangano fedeli agli impegni assunti. Alla materna intercessione di Maria, affido i frutti di questa Giornata.

E ora desidero annunciare i temi delle prossime Giornate Mondiali della Gioventù. Quella dell’anno prossimo, che si svolgerà nelle singole Diocesi, avrà come motto: "Siate sempre lieti nel Signore!", tratto dalla Lettera ai Filippesi (4,4); mentre nella Giornata Mondiale della Gioventù del 2013 a Rio de Janeiro, il motto sarà il mandato di Gesù: "Andate e fate discepoli tutti i popoli!" (cfr Mt 28,19). Fin d’ora affido alla preghiera di tutti la preparazione di questi molto importanti appuntamenti.
Grazie.

SALUTI PARTICOLARI NELLE DIVERSE LINGUE

Francese
Je salue cordialement les pèlerins de langue française ! Au cours de mon Voyage Apostolique à Madrid, j’ai rencontré avec joie et espérance des centaines de milliers de jeunes venus du monde entier. J’ai fait l’expérience de leur enthousiasme et de leur désir de s’orienter vers la vérité la plus profonde, celle que Dieu nous a donné de connaître dans le Christ. Puissent tous ces jeunes demeurer fidèles à leur engagement d’enraciner leur vie en lui ! Bon pèlerinage à tous !

Inglese
I warmly greet all the English-speaking pilgrims and visitors here today. Having just returned from Madrid, I greet affectionately the young people present, especially those who were with me for the unforgettable celebration of World Youth Day. I also welcome those present from Australia, Indonesia, Japan, Singapore and the United States. May God bless all of you and remain with you for ever!

Tedesco
Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher. Gerne möchte ich euch teilhaben lassen an den tiefen Eindrücken des Weltjugendtags in Madrid. Für die jungen Teilnehmer war es eine besondere Gelegenheit, innezuhalten, sich auszutauschen und vor allem ihre Freundschaft mit Jesus zu festigen. Wir wollen für und mit den jungen Menschen beten, daß sie den Ruf Jesu Christi immer besser verstehen und ihm mutig und treu folgen. Das wünsche ich auch uns allen, und dazu schenke der Herr uns seinen Segen.

Spagnolo
Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España, Honduras, Chile, Argentina, México y otros países Latinoamericanos. Invito a todos a dar gracias al Señor por mi visita apostólica a Madrid para la Jornada Mundial de la Juventud. A la vez que agradezco de corazón a quienes han hecho posible el magnífico desarrollo de esta iniciativa, ruego, por intercesión de María Santísima, que los jóvenes que en ella han participado, «arraigados y edificados en Cristo, firmes en la fe», lleven al mundo entero la alegría del Evangelio, con la palabra y una vida colmada de obras de caridad. Muchas gracias.

Portoghese
Saúdo todos os peregrinos de língua portuguesa, particularmente os grupos vindos do Brasil e de Portugal! A Jornada Mundial da Juventude em Madrid renovou nos jovens a chamada a serem o fermento que faz a massa crescer, levando ao mundo a esperança que nasce da fé. Sede generosos ao dar um testemunho de vida cristã, especialmente em vista da próxima Jornada no Rio de Janeiro. Que Deus vos abençoe!

Polacco
Witam polskich pielgrzymów. Razem z wami chcę dziś dziękować Bogu za czas, który przeżyłem wraz z młodzieżą z całego świata w Madrycie. Był to szczególny czas łaski i wzajemnego umocnienia w wierze. Ufam, że zaowocuje w sercach młodych ludzi pragnieniem życia zakorzenionego w Chrystusie i wypełnionego Jego miłością. Tego i wam życzę. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus!

[Rivolgo il mio benvenuto ai pellegrini polacchi. Con voi voglio oggi ringraziare Dio per il tempo che ho vissuto insieme ai giovani di tutto il mondo a Madrid. E’ stato un tempo di grazia e di reciproca testimonianza di fede. Ho fiducia che fruttifichi nei cuori dei giovani il desiderio di una vita radicata in Cristo e colma del suo amore. Lo auguro anche a voi. Sia lodato Gesù Cristo!]

Ucraino
Від щирого серця вітаю прочан з України, які саме сьогодні святкують двадцяту річницю незалежності своєї держави, історія та культура якої у незгладимий спосіб позначені християнськими цінностями. Дорогі друзі, бажаю, щоб ця важлива річниця пробудила у вас та ваших співгромадян живе прагнення завжди діяти на користь справедливості, миру та спільного добра. Слава Ісусу Христу!
[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini dell’Ucraina, che proprio oggi ricordano il ventesimo anniversario di indipendenza del loro Paese, la cui storia e cultura sono segnate in modo indelebile dai valori cristiani. Cari amici, auspico che questa significativa ricorrenza susciti in voi e nei vostri connazionali il vivo desiderio di operare sempre in favore della giustizia, della pace e del bene comune. Sia lodato Gesù Cristo!]

Croato
Radosno pozdravljam i blagoslivljam sve hrvatske hodočasnike! Neka ovaj naš susret učvrsti vašu vjeru kako biste oduševljeno svjedočili kršćansku nadu i ljubili bližnje. Hvaljen Isus i Marija!
[Con gioia saluto e benedico tutti i pellegrini Croati. Questo nostro incontro rafforzi la vostra fede, affinché con entusiasmo possiate testimoniare la speranza cristiana e amare gli altri. Siano lodati Gesù e Maria!]

Ceco
S radostí zdravím poutníky z České republiky. Drazí přátelé, prosme Boha, aby Světové dny mládeže, které se konaly v Madridu, přinesly bohaté plody pro všechy lidi dobré vůle. Chvála Kristu.
[Rivolgo un caro saluto ai pellegrini provenienti dalla Repubblica Ceca. Cari amici, chiediamo a Dio che la recente Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi a Madrid porti abbondanti frutti nei cuori di tutti gli uomini di buona volontà. Sia lodato Gesù Cristo].

Slovacco
S láskou pozdravujem slovenských pútnikov zo Zohora, Košíc, Kútov a Nitry. Bratia a sestry, v pondelok sme si v liturgii pripomenuli Pannu Máriu Kráľovnú. S dôverou sa obracajme na túto našu láskavú Matku v našich potrebách. Rád žehnám vás i vašich drahých. Pochválený buď Ježiš Kristus!
[Saluto con affetto i pellegrini slovacchi provenienti da Zohor, Košice, Kúty e Nitra. Fratelli e sorelle, lunedì abbiamo ricordato nella liturgia Maria Regina. Rivolgiamoci con fiducia a questa nostra buona Madre nelle nostre necessità. Volentieri benedico voi ed i vostri cari. Sia lodato Gesù Cristo!]

Italiano
E infine, saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, come pure le coppie di sposi novelli. Tutti invito a dedicare sempre più tempo alla formazione cristiana, per essere fedeli discepoli di Cristo, via, verità e vita.
E ora cantiamo insieme il Pater Noster in latino.
Grazie e buona giornata a voi tutti.

Al termine dell’Udienza nel cortile, il Santo Padre si è affacciato nella piazza antistante il Palazzo e ha pronunciato le seguenti parole:

Cari amici, buongiorno!
Vi auguro una buona giornata, gioia, buone vacanze e anche un buon ritorno al lavoro. Il Signore sia sempre con voi perché possiate sentire la sua presenza e la luce che viene dalla fede. A tutti i miei migliori auguri! Il Signore vi benedica sempre! Vi imparto adesso la Benedizione Apostolica.

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domenica 21 agosto 2011

Il Papa si congeda da Madrid: La Spagna è una grande Nazione che, in una convivenza sanamente aperta, pluralistica e rispettosa, sa e può progredire senza rinunciare alla sua anima profondamente religiosa e cattolica

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A MADRID IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A MADRID

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

CERIMONIA DI CONGEDO ALL’AEROPORTO INTERNAZIONALE "BARAJAS" DI MADRID

Terminato l’incontro con i volontari della GMG nella nuova Fiera di Madrid, il Santo Padre Benedetto XVI si trasferisce in auto all’aeroporto internazionale "Barajas" di Madrid dove ha luogo la Cerimonia di congedo.
Alle ore 18.30, il Papa è accolto dalle Loro Maestà i Reali di Spagna. Quindi, dopo il discorso del Re Juan Carlos I, il Santo Padre pronuncia il discorso che pubblichiamo di seguito
:

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Maestà,
Illustri Autorità nazionali, regionali e locali,
Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid e Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola,
Signori Cardinali e fratelli nell’Episcopato,
amici tutti,


è giunto il momento di congedarci.
Questi giorni passati a Madrid, con una rappresentanza così numerosa di giovani dalla Spagna e da tutto il mondo, resteranno profondamente impressi nella mia memoria e nel mio cuore.

Maestà, il Papa si è sentito molto bene in Spagna. Anche i giovani protagonisti di questa Giornata Mondiale della Gioventù sono stati accolti molto bene qui e in tante città e località spagnole, che hanno potuto visitare nei giorni precedenti alla Giornata.

Grazie a Vostra Maestà per le cordiali parole e per aver voluto accompagnarmi sia al mio arrivo, sia ora, alla partenza. Grazie alle Autorità nazionali, regionali e locali, che hanno dimostrato con la loro cooperazione fine sensibilità per questo avvenimento internazionale. Grazie alle migliaia di volontari che hanno reso possibile il buon sviluppo di tutte le attività di questo incontro: i diversi atti letterari, musicali, culturali e religiosi del «Festival joven», le catechesi dei Vescovi e gli atti presieduti dal Successore di Pietro. Grazie alle forze di sicurezza e dell’ordine, come pure a coloro che hanno collaborato prestando i più svariati servizi: dalla cura della musica e della liturgia fino al trasporto, l’attenzione sanitaria e gli approvvigionamenti.

La Spagna è una grande Nazione che, in una convivenza sanamente aperta, pluralistica e rispettosa, sa e può progredire senza rinunciare alla sua anima profondamente religiosa e cattolica.

Lo ha manifestato ancora una volta in questi giorni, dispiegando la sua capacità tecnica e umana in una impresa così rilevante e ricca di futuro come è quella di favorire che la gioventù affondi le sue radici in Gesù Cristo, il Salvatore.

Una parola di speciale gratitudine si deve agli organizzatori della Giornata: al Cardinale Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici e a tutto il personale di questo Dicastero; al signor Cardinale Arcivescovo di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela, con i suoi vescovi ausiliari e tutta l’arcidiocesi; in particolare al Coordinatore Generale della Giornata, Monsignor César Augusto Franco Martínez e ai suoi numerosi e così generosi collaboratori. I vescovi hanno lavorato con sollecitudine e abnegazione nelle proprie diocesi per l’accurata preparazione della Giornata, assieme ai sacerdoti, ai religiosi e ai fedeli laici. A tutti va il mio ringraziamento unito alla preghiera al Signore perché benedica le vostre fatiche apostoliche.

E non posso tralasciare di ringraziare con tutto il cuore i giovani per essere venuti a questa Giornata, per la loro partecipazione gioiosa, entusiasta ed intensa. A loro dico: grazie e complimenti per la testimonianza che avete dato a Madrid e nelle altre città spagnole dove siete stati. Vi invito adesso a diffondere in ogni angolo del mondo la gioiosa e profonda esperienza di fede vissuta in questo nobile Paese. Trasmettete la vostra gioia specialmente a coloro che avrebbero voluto venire ma non hanno potuto farlo per diversi motivi, a quanti hanno pregato per voi e a coloro ai quali la celebrazione della Giornata ha toccato il cuore. Con la vostra vicinanza e testimonianza, aiutate i vostri amici e compagni a scoprire che amare Cristo è vivere in pienezza.

Lascio la Spagna contento e riconoscente verso tutti. Ma soprattutto verso Dio, Nostro Signore, che mi ha permesso di celebrare questa Giornata così ricca di grazia e di emozione, così carica di dinamismo e di speranza. Sì, la festa della fede che abbiamo condiviso ci permette di guardare in avanti con molta fiducia nella provvidenza, che guida la Chiesa attraverso il mare della storia. Per questo rimane giovane e piena di vita, anche affrontando situazioni difficili.

Questo è opera dello Spirito Santo, che rende presente Gesù Cristo nei cuori dei giovani di ogni epoca e così rivela loro la grandezza della vocazione divina di ogni essere umano. Abbiamo potuto sperimentare anche come la grazia di Cristo faccia crollare i muri ed elimini le frontiere che il peccato innalza tra i popoli e le generazioni, per fare di tutti gli uomini una sola famiglia che si riconosce unita nell’unico Padre comune, e che coltiva con il proprio lavoro e il rispetto tutto quello che Egli ci ha dato nella Creazione.

I giovani rispondono con impegno quando si propone loro con sincerità e verità l’incontro con Gesù Cristo, unico redentore dell’umanità. Essi tornano ora alle loro case come missionari del Vangelo, «radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede», ma avranno bisogno di aiuto nel loro cammino. Raccomando, quindi, in modo particolare ai Vescovi, ai sacerdoti, ai religiosi e agli educatori cristiani, la cura della gioventù, che vuole rispondere con speranza alla chiamata del Signore. Non bisogna scoraggiarsi davanti agli ostacoli che, in diversi modi, si presentano in alcuni paesi. Più forte di tutto questo è il desiderio di Dio, che il Creatore ha posto nel cuore dei giovani e la potenza dall’alto, che dà forza divina a coloro che seguono il Maestro e a coloro che trovano in Lui alimento per la vita. Non abbiate timore di presentare ai giovani il messaggio di Gesù Cristo in tutta la sua integrità e ad invitarli ad accostarsi ai Sacramenti tramite i quali Egli ci rende partecipi della sua stessa vita.

Maestà, prima di tornare a Roma, desidero assicurare gli spagnoli che li ho molto presenti nella mia preghiera e prego specialmente per gli sposi e per le famiglie che affrontano difficoltà di diversa natura, per i bisognosi e gli infermi, per gli anziani e i bambini, e anche per coloro che non trovano lavoro. Prego anche per i giovani di Spagna.

Sono convinto che, animati dalla fede in Cristo, offriranno il meglio di se stessi perché questo grande Paese affronti le sfide del momento presente e continui ad avanzare nel cammino della concordia, della solidarietà, della giustizia e della libertà. Con questi pensieri affido tutti i figli di questa nobile Terra all’intercessione della Vergine Maria, nostra Madre del Cielo, e li benedico con affetto. Che la gioia del Signore ricolmi sempre i vostri cuori. Grazie.

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Il Papa ai volontari della Gmg: La mia gratitudine è anche una necessità del cuore, perché non solo siete stati attenti ai pellegrini, ma anche al Papa

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A MADRID IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A MADRID

DISCORSO DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

INCONTRO CON I VOLONTARI DELLA GMG, ALLA NUOVA FIERA DI MADRID (IFEMA)

Alle ore 17 di questo pomeriggio il Santo Padre Benedetto XVI si congeda dalla Nunziatura Apostolica e raggiunge in auto la nuova Fiera di Madrid (IFEMA).
Nel Padiglione 9 del quartiere fieristico, alle 17.30 il Papa incontra i circa 12 mila volontari della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù.
Introdotto dai saluti del Card. Antonio María Rouco Varela, di un volontario e di una volontaria, il Santo Padre pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:


DISCORSO DEL SANTO PADRE

Cari volontari,

nel concludere questa indimenticabile Giornata Mondiale della Gioventù, ho desiderato fermarmi qui, prima di tornare a Roma, per ringraziarvi vivamente per il vostro prezioso servizio. E’ un dovere di giustizia ed una necessità del cuore.

Dovere di giustizia, perché, grazie alla vostra collaborazione, i giovani pellegrini hanno potuto avere una cordiale accoglienza ed un aiuto in tutte le loro necessità. Con il vostro servizio avete dato alla Giornata Mondiale della Gioventù il volto dell’amabilità, della simpatia e della premura per gli altri.

La mia gratitudine è anche una necessità del cuore, perché non solo siete stati attenti ai pellegrini, ma anche al Papa. In tutti i momenti ai quali ho partecipato, voi eravate lì: alcuni visibilmente, altri in secondo piano, rendendo possibile l’ordine richiesto perché tutto andasse bene. Non posso neppure dimenticare lo sforzo della preparazione di questi giorni. Quanti sacrifici, quanto amore!

Tutti, ciascuno come sapeva e poteva, di volta in volta, avete intessuto con il vostro lavoro e la preghiera il meraviglioso quadro multicolore di questa Giornata. Grazie per la vostra dedizione! Vi sono grato per questo profondo gesto di amore.
Molti di voi hanno dovuto rinunciare a prendere parte in modo diretto nei vari atti, perché occupati in altri compiti dell’organizzazione. Tuttavia, questa rinuncia è stata un modo molto bello ed evangelico di partecipare alla Giornata: quello dell’attenzione agli altri di cui parla Gesù. In un certo modo, avete realizzato la parola del Signore: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ ultimo di tutti e il servitore di tutti» (Mc 9,35).
Sono certo che questa esperienza come volontari vi ha arricchito tutti nella vostra vita cristiana, che è fondamentalmente un servizio di amore. Il Signore trasformerà la vostra stanchezza accumulata, le preoccupazioni e il peso di molti momenti in frutti di virtù cristiane: pazienza, mansuetudine, gioia nel donarsi agli altri, disponibilità a compiere la volontà di Dio. Amare è servire e il servizio aumenta l’amore. Penso che questo sia uno dei frutti più belli del vostro contributo alla Giornata Mondiale della Gioventù. Ma questo frutto non lo raccogliete solo voi, ma la Chiesa intera, che, quale mistero di comunione, si arricchisce con l’apporto di ognuno dei suoi membri.
Nel tornare ora alla vostra vita ordinaria, vi incoraggio a conservare nel vostro cuore questa gioiosa esperienza e a crescere ogni giorno di più nel dono di voi stessi a Dio e agli uomini. E’ possibile che in molti di voi si sia manifestata timida o con forza una domanda molto semplice: Che cosa vuole Dio da me? Qual è il suo disegno sulla mia vita? Cristo mi chiama a seguirlo più da vicino? Non potrei spendere tutta la mia vita nella missione di annunciare al mondo la grandezza del suo amore attraverso il sacerdozio, la vita consacrata o il matrimonio? Se è sorta questa inquietudine, lasciatevi guidare dal Signore e offritevi volontariamente al servizio di Colui che «non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45).

La vostra vita raggiungerà una pienezza insospettata. Forse qualcuno sta pensando: il Papa è venuto a ringraziarci e ora sta chiedendo. Sì, è così. Questa è la missione del Papa, Successore di Pietro. E non dimenticate che Pietro, nella sua prima lettera, ricorda ai cristiani il prezzo con il quale sono stati riscattati: quello del sangue di Cristo ( cfr 1Pt 1,18-19). Chi valuta la sua vita da questa prospettiva sa che all’amore di Cristo si può rispondere solo con amore, e questo è ciò che vi chiede il Papa in questo congedo: che rispondiate con amore a colui che per amore si è consegnato per voi. Ancora grazie e che Dio sia sempre con voi.

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Il Papa: Quanto ho pensato in questi giorni a quei giovani che attendono il vostro ritorno! Trasmettete loro il mio affetto, in particolare ai più sfortunati, e anche alle vostre famiglie e alle comunità di vita cristiana alle quali appartenete

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A MADRID IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A MADRID



SANTA MESSA CONCLUSIVA DELLA GMG: VIDEO INTEGRALE BENEDICT XVI TV

ANGELUS DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

RECITA DELL’ANGELUS ALL’AEROPORTO "CUATRO VIENTOS" DI MADRID

Al termine della Santa Messa di chiusura della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, il Santo Padre Benedetto XVI guida la recita dell’Angelus con i pellegrini presenti nella spianata dell’aeroporto "Cuatro Vientos" di Madrid.
Prima della recita della preghiera mariana, nel prendere congedo dai giovani, il Papa annuncia che la prossima edizione internazionale della Giornata Mondiale della Gioventù si terrà nel 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile. Ha quindi luogo il passaggio della Croce della GMG dai ragazzi spagnoli a una rappresentanza di giovani brasiliani. Il Papa conclude poi salutando i presenti in diverse lingue.
Queste le parole che il Papa rivolge ai giovani prima della recita dell’Angelus:


PAROLE DEL SANTO PADRE

Cari amici,

ora ritornerete nei vostri luoghi di dimora abituale. I vostri amici vorranno sapere che cosa è cambiato in voi dopo essere stati in questa nobile Città con il Papa e centinaia di migliaia di giovani di tutto il mondo: che cosa direte loro? Vi invito a dare un’audace testimonianza di vita cristiana davanti agli altri. Così sarete lievito di nuovi cristiani e farete sì che la Chiesa riemerga con vigore nel cuore di molti.

Quanto ho pensato in questi giorni a quei giovani che attendono il vostro ritorno! Trasmettete loro il mio affetto, in particolare ai più sfortunati, e anche alle vostre famiglie e alle comunità di vita cristiana alle quali appartenete.

Vi confesso che sono veramente colpito dal numero così significativo di Vescovi e Sacerdoti presenti in questa Giornata. Ringrazio tutti dal profondo dell’anima, incoraggiandoli, allo stesso tempo, a continuare coltivando la pastorale giovanile con entusiasmo e dedizione.

Saluto con affetto l’Arcivescovo Ordinario Militare e ringrazio vivamente l’Aviazione Militare per aver concesso con tanta generosità la Base Aerea dei Quattro Venti proprio nel centenario di fondazione dell’Aeronautica Militare Spagnola. Sotto la materna protezione di Maria Santissima, col titolo di Nostra Signora di Loreto, metto tutti coloro che la compongono e le loro famiglie.

Allo stesso modo, nella commemorazione di ieri del terzo anniversario del grave incidente aereo avvenuto nell’aeroporto di Barajas, che provocò numerose vittime e feriti, desidero far giungere la mia vicinanza spirituale e il mio profondo affetto a tutti coloro che sono stati colpiti da questo tremendo avvenimento, così come ai familiari dei caduti, le cui anime raccomando alla misericordia di Dio.

Sono lieto di annunciare ora che la sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2013, sarà Rio de Janeiro. Chiediamo al Signore che già da questo momento assista con la sua forza quanti devono organizzarla e spiani il cammino ai giovani di tutto il mondo perché possano riunirsi nuovamente col Papa in questa bella città brasiliana.

Cari amici, prima di congedarci, e mentre i giovani di Spagna consegnano a quelli del Brasile la croce delle Giornate Mondiali della Gioventù, come Successore di Pietro, affido a tutti i presenti questo grande compito: portate la conoscenza e l’amore di Cristo a tutto il mondo. Egli vuole che siate suoi apostoli nel ventunesimo secolo e messaggeri della sua gioia. Non deludetelo! Grazie.

Saluto in francese

Cari giovani di lingua francese, Cristo vi chiede oggi di essere radicati in Lui e di edificare con Lui la vostra vita sulla roccia che è Lui stesso. Egli vi invia per essere testimoni coraggiosi e senza complessi, autentici e credibili! Non abbiate paura d’essere cattolici, di testimoniarlo sempre intorno a voi con semplicità e sincerità! Possa la Chiesa trovare in voi e nella vostra giovinezza i missionari gioiosi della Buona Novella!

Saluto in inglese

Saluto tutti i giovani di lingua inglese presenti qui oggi! Tornando a casa portate con voi la buona notizia dell’amore di Cristo che avete sperimentato in questi indimenticabili giorni. Fissate i vostri occhi su di Lui, approfondite la vostra conoscenza del Vangelo e porterete abbondanti frutti! Dio benedica tutti voi! A presto!

Saluto in tedesco

Miei cari amici! La fede non è una teoria. Credere significa entrare in una relazione personale con Gesù e vivere l’amicizia con Lui in comunione con altri, nella comunità della Chiesa. Affidate a Cristo tutta la vostra vita, e aiutate i vostri amici a giungere alla fonte della vita, a Dio. Il Signore faccia di voi gioiosi testimoni del suo amore.

Saluto in italiano

Cari giovani di lingua italiana! Vi saluto tutti! L’Eucaristia che abbiamo celebrato è Cristo risorto presente e vivo in mezzo a noi: grazie a Lui, la vostra vita è radicata e fondata in Dio, salda nella fede. Con questa certezza, ripartite da Madrid e annunciate a tutti ciò che avete visto e udito. Rispondete con gioia alla chiamata del Signore, seguiteLo e rimanete sempre uniti a Lui: porterete molto frutto!

Saluto in portoghese

Cari giovani e amici di lingua portoghese, avete trovato Gesù Cristo! Vi sentirete controcorrente in mezzo ad una società dove domina la cultura relativista che rinuncia a cercare e a possedere la verità. E’ in questo particolare momento storico, pieno di grandi sfide e di opportunità, che il Signore vi ha inviato: perché grazie alla vostra fede continui a risuonare la Buona Novella di Cristo per tutta la terra. Spero di potervi incontrare fra due anni nella Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro, Brasile. Nel frattempo, preghiamo gli uni per gli altri offrendo testimonianza della gioia che nasce dal vivere radicati ed edificati in Cristo. A presto cari giovani. Che Dio vi benedica.

Saluto in polacco

Cari giovani Polacchi, forti nella fede, radicati in Cristo! I talenti ricevuti da Dio in questi giorni portino in voi abbondanti frutti. Siate i Suoi testimoni. Portate agli altri il messaggio del Vangelo. Con la vostra preghiera e con l’esempio della vita aiutate l’Europa a ritrovare le sue radici cristiane.

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Il Papa ai giovani: Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A MADRID IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A MADRID

OMELIA DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

SANTA MESSA PER LA CHIUSURA DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ ALL’AEROPORTO "CUATRO VIENTOS" DI MADRID

Questa mattina, alle ore 8.50, il Santo Padre Benedetto XVI ha lasciato la Nunziatura Apostolica e si è trasferito in auto all’aeroporto "Cuatro Vientos" di Madrid dove lo attendevano i giovani venuti da ogni parte del mondo per la celebrazione conclusiva della XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, che ha avuto per tema "Radicati e fondati in Cristo, saldi
nella fede" (cfr Col 2, 7).
Al Suo arrivo nella base aerea di "Cuatro Vientos", il Papa è stato accolto dai Reali di Spagna. Su una vettura panoramica ha quindi compiuto un giro nella spianata dove moltissimi giovani hanno trascorso la notte continuando l’Adorazione Eucaristica iniziata con la Veglia, nonostante il nubifragio di ieri sera.
La Santa Messa è iniziata alle ore 9.30. Dopo l’indirizzo di saluto dell’Arcivescovo di Madrid, Card. Antonio María Rouco Varela, il Papa ha introdotto la Celebrazione rivolgendo ai giovani alcune parole.
Riportiamo di seguito le parole di Benedetto XVI all’inizio della Santa Messa e il testo dell’omelia da Lui pronunciata dopo la proclamazione del Vangelo:


INTRODUZIONE E OMELIA DEL SANTO PADRE

Cari giovani,

ho pensato molto a voi in queste ore in cui non ci siamo visti.
Spero che abbiate potuto dormire almeno un poco, nonostante l’inclemenza del tempo. Sono sicuro che all’alba di oggi avete levato gli occhi al cielo più di una volta e non solo gli occhi, ma anche il cuore, e questo vi avrà permesso di pregare. Dio sa ricavare il bene da tutto. Con questa fiducia, e sapendo che il Signore non ci abbandona mai, iniziamo la nostra Celebrazione eucaristica pieni di entusiasmo e saldi nella fede.

* * *

Cari giovani,

con la celebrazione dell’Eucaristia giungiamo al momento culminante di questa Giornata Mondiale della Gioventù. Nel vedervi qui, venuti in gran numero da ogni parte, il mio cuore si riempie di gioia pensando all’affetto speciale con il quale Gesù vi guarda. Sì, il Signore vi vuole bene e vi chiama suoi amici (cfr Gv 15,15). Egli vi viene incontro e desidera accompagnarvi nel vostro cammino, per aprirvi le porte di una vita piena e farvi partecipi della sua relazione intima con il Padre.

Noi, da parte nostra, coscienti della grandezza del suo amore, desideriamo corrispondere con ogni generosità a questo segno di predilezione con il proposito di condividere anche con gli altri la gioia che abbiamo ricevuto. Certamente, sono molti attualmente coloro che si sentono attratti dalla figura di Cristo e desiderano conoscerlo meglio. Percepiscono che Egli è la risposta a molte delle loro inquietudini personali. Ma chi è Lui veramente? Come è possibile che qualcuno che ha vissuto sulla terra tanti anni fa abbia qualcosa a che fare con me, oggi?

Nel Vangelo che abbiamo ascoltato (cfr Mt 16,13-20) vediamo descritti due modi distinti di conoscere Cristo. Il primo consisterebbe in una conoscenza esterna, caratterizzata dall’opinione corrente.

Alla domanda di Gesù: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’Uomo?», i discepoli rispondono: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Vale a dire, si considera Cristo come un personaggio religioso in più di quelli già conosciuti. Poi, rivolgendosi personalmente ai discepoli, Gesù chiede loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro risponde con quella che è la prima confessione di fede: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». La fede va al di là dei semplici dati empirici o storici, ed è capace di cogliere il mistero della persona di Cristo nella sua profondità.

Però la fede non è frutto dello sforzo umano, della sua ragione, bensì è un dono di Dio: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne, né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli». Ha la sua origine nell’iniziativa di Dio, che ci rivela la sua intimità e ci invita a partecipare della sua stessa vita divina. La fede non dà solo alcune informazioni sull’identità di Cristo, bensì suppone una relazione personale con Lui, l’adesione di tutta la persona, con la propria intelligenza, volontà e sentimenti alla manifestazione che Dio fa di se stesso.

Così, la domanda «Ma voi, chi dite che io sia?», in fondo sta provocando i discepoli a prendere una decisione personale in relazione a Lui. Fede e sequela di Cristo sono in stretto rapporto. E, dato che suppone la sequela del Maestro, la fede deve consolidarsi e crescere, farsi più profonda e matura, nella misura in cui si intensifica e rafforza la relazione con Gesù, la intimità con Lui. Anche Pietro e gli altri apostoli dovettero avanzare per questo cammino, fino a che l’incontro con il Signore risorto aprì loro gli occhi a una fede piena.
Cari giovani, anche oggi Cristo si rivolge a voi con la stessa domanda che fece agli apostoli: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispondetegli con generosità e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual è il vostro. Ditegli: Gesù, io so che Tu sei il Figlio di Dio, che hai dato la tua vita per me. Voglio seguirti con fedeltà e lasciarmi guidare dalla tua parola. Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia intera vita nelle tue mani. Voglio che Tu sia la forza che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona.
Nella sua risposta alla confessione di Pietro, Gesù parla della Chiesa: «E io a te dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Che significa ciò? Gesù costruisce la Chiesa sopra la roccia della fede di Pietro, che confessa la divinità di Cristo.
Sì, la Chiesa non è una semplice istituzione umana, come qualsiasi altra, ma è strettamente unita a Dio. Lo stesso Cristo si riferisce ad essa come alla «sua» Chiesa. Non è possibile separare Cristo dalla Chiesa, come non si può separare la testa dal corpo (cfr 1Cor 12,12). La Chiesa non vive di se stessa, bensì del Signore. Egli è presente in mezzo ad essa, e le dà vita, alimento e forza.
Cari giovani, permettetemi che, come Successore di Pietro, vi inviti a rafforzare questa fede che ci è stata trasmessa dagli Apostoli, a porre Cristo, il Figlio di Dio, al centro della vostra vita. Però permettetemi anche che vi ricordi che seguire Gesù nella fede è camminare con Lui nella comunione della Chiesa. Non si può seguire Gesù da soli. Chi cede alla tentazione di andare «per conto suo» o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società, corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, o di finire seguendo un’immagine falsa di Lui.

Aver fede significa appoggiarsi sulla fede dei tuoi fratelli, e che la tua fede serva allo stesso modo da appoggio per quella degli altri. Vi chiedo, cari amici, di amare la Chiesa, che vi ha generati alla fede, che vi ha aiutato a conoscere meglio Cristo, che vi ha fatto scoprire la bellezza del suo amore. Per la crescita della vostra amicizia con Cristo è fondamentale riconoscere l’importanza del vostro gioioso inserimento nelle parrocchie, comunità e movimenti, così come la partecipazione all’Eucarestia di ogni domenica, il frequente accostarsi al sacramento della riconciliazione e il coltivare la preghiera e la meditazione della Parola di Dio.
Da questa amicizia con Gesù nascerà anche la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza.

Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio.

Penso che la vostra presenza qui, giovani venuti dai cinque continenti, sia una meravigliosa prova della fecondità del mandato di Cristo alla Chiesa: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Anche a voi spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi e, scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio.
Cari giovani, prego per voi con tutto l’affetto del mio cuore. Vi raccomando alla Vergine Maria, perché vi accompagni sempre con la sua intercessione materna e vi insegni la fedeltà alla Parola di Dio. Vi chiedo anche di pregare per il Papa, perché come Successore di Pietro, possa proseguire confermando i suoi fratelli nella fede. Che tutti nella Chiesa, pastori e fedeli, ci avviciniamo ogni giorno di più al Signore, per crescere nella santità della vita e dare così testimonianza efficace che Gesù Cristo è veramente il Figlio di Dio, il Salvatore di tutti gli uomini e la fonte viva della loro speranza.
Amen

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sabato 20 agosto 2011

Il Papa alla Veglia: Sì, cari amici, Dio ci ama. Questa è la grande verità della nostra vita e che dà senso a tutto il resto. Non siamo frutto del caso o dell’irrazionalità, ma all’origine della nostra esistenza c’è un progetto d’amore di Dio. Rimanere nel suo amore significa quindi vivere radicati nella fede, perché la fede non è la semplice accettazione di alcune verità astratte, bensì una relazione intima con Cristo che ci porta ad aprire il nostro cuore a questo mistero di amore e a vivere come persone che si riconoscono amate da Dio

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A MADRID IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A MADRID

OMELIA DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI ALL’AEROPORTO "CUATRO VIENTOS" DI MADRID

Questa sera, alle ore 20.30, nell’area dell’aeroporto "Cuatro Vientos" di Madrid, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Veglia di preghiera con i giovani della GMG, affluiti nella base aerea fin dal mattino. Al Suo arrivo in prossimità del podio il Papa è stato accolto dal Capo di Stato Maggiore e dalle Autorità Governative competenti per l’area.
La Veglia di preghiera si componeva di tre momenti: Processione, Liturgia della Parola, Esposizione e Benedizione con il Santissimo Sacramento.
Durante la Processione iniziale, ragazzi dei cinque Continenti hanno portato la Croce dei giovani, mentre un altro corteo trasportava l’Icona di Maria. Collocate la Croce e l’Icona al loro posto, i giovani accendevano le loro candele.
Alcuni giovani hanno posto al Santo Padre le loro domande, quindi - nel corso della Liturgia della Parola - il Papa ha iniziato l’omelia, ma un violento nubifragio abbattutosi sulla base aerea "Cuatro Vientos" al termine di una giornata particolarmente afosa, Lo ha costretto a interrompere la lettura del testo. Benedetto XVI ha poi ringraziato i giovani per la loro resistenza - più forte della pioggia - e per la condotta esemplare.
Questo il testo dell’omelia che il Papa aveva preparato per la Veglia con i giovani e le parole rivolte dal Santo Padre ai ragazzi al termine dell’incontro:


OMELIA DEL SANTO PADRE

Cari giovani,

vi saluto tutti, in particolare i giovani che mi hanno formulato le loro domande, e li ringrazio per la sincerità con la quale hanno prospettato le loro inquietudini, che esprimono, in un certo modo, l’anelito di tutti voi per giungere a qualcosa di grande nella vita, qualcosa che vi dia pienezza e felicità.

Però, come può un giovane essere fedele alla fede cristiana e continuare ad aspirare a grandi ideali nella società attuale? Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, Gesù ci dà una risposta a questa importante questione: «Come il Padre mi ha amato, così io ho amato voi; rimanete nel mio amore» (Gv 15,9).

Sì, cari amici, Dio ci ama. Questa è la grande verità della nostra vita e che dà senso a tutto il resto. Non siamo frutto del caso o dell’irrazionalità, ma all’origine della nostra esistenza c’è un progetto d’amore di Dio. Rimanere nel suo amore significa quindi vivere radicati nella fede, perché la fede non è la semplice accettazione di alcune verità astratte, bensì una relazione intima con Cristo che ci porta ad aprire il nostro cuore a questo mistero di amore e a vivere come persone che si riconoscono amate da Dio.

Se rimarrete nell’amore di Cristo, radicati nella fede, incontrerete, anche in mezzo a contrarietà e sofferenze, la fonte della gioia e dell’allegria. La fede non si oppone ai vostri ideali più alti, al contrario, li eleva e li perfeziona. Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verità e dell’Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo.

Precisamente oggi, in cui la cultura relativista dominante rinuncia alla ricerca della verità e disprezza la ricerca della verità, che è l’aspirazione più alta dello spirito umano, dobbiamo proporre con coraggio e umiltà il valore universale di Cristo, come salvatore di tutti gli uomini e fonte di speranza per la nostra vita. Egli, che prese su di sé le nostre afflizioni, conosce bene il mistero del dolore umano e mostra la sua presenza piena di amore in tutti coloro che soffrono. E questi, a loro volta, uniti alla passione di Cristo, partecipano molto da vicino alla sua opera di redenzione. Inoltre, la nostra attenzione disinteressata agli ammalati e ai bisognosi sarà sempre una testimonianza umile e silenziosa del volto compassionevole di Dio.

Cari amici, che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza. Il Signore vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il suo Nome in tutta la terra.

In questa veglia di preghiera, vi invito a chiedere a Dio che vi aiuti a riscoprire la vostra vocazione nella società e nella Chiesa e a perseverare in essa con allegria e fedeltà. Vale la pena accogliere nel nostro intimo la chiamata di Cristo e seguire con coraggio e generosità il cammino che ci propone!

Molti sono chiamati dal Signore al matrimonio, nel quale un uomo e una donna, formando una sola carne (cfr Gn 2,24), si realizzano in una profonda vita di comunione. È un orizzonte luminoso ed esigente al tempo stesso. Un progetto di amore vero che si rinnova e si approfondisce ogni giorno condividendo gioie e difficoltà, e che si caratterizza per un dono della totalità della persona. Per questo, riconoscere la bellezza e la bontà del matrimonio, significa essere coscienti che solo un contesto di fedeltà e indissolubilità, come pure di apertura al dono divino della vita, è quello adeguato alla grandezza e dignità dell’amore matrimoniale.

Cristo chiama altri, invece, a seguirlo più da vicino nel sacerdozio e nella vita consacrata. Che bello è sapere che Gesù ti cerca, fissa il suo sguardo su di te, e con la sua voce inconfondibile dice anche a te: «Seguimi!» (cfr Mc 2,14).

Cari giovani, per scoprire e seguire fedelmente la forma di vita alla quale il Signore chiama ciascuno di voi, è indispensabile rimanere nel suo amore come amici. E come si mantiene l’amicizia se non attraverso il contatto frequente, la conversazione, lo stare uniti e il condividere speranze o angosce? Santa Teresa di Gesù diceva che la preghiera è «conversare con amicizia, stando molte volte in contatto da soli con chi sappiamo che ci ama» (cfr Libro della vita, 8).

Vi invito, quindi, a rimanere ora in adorazione di Cristo, realmente presente nell’Eucarestia. A dialogare con Lui, a porre davanti a Lui le vostre domande e ad ascoltarlo. Cari amici, prego per voi con tutta l’anima. Vi supplico di pregare anche per me. Chiediamo al Signore, in questa notte, attratti dalla bellezza del suo amore, di vivere sempre fedelmente come suoi discepoli. Amen!

Cari amici, grazie per la vostra gioia e per la vostra resistenza! La vostra forza è più grande della pioggia. Grazie! Il Signore, con la pioggia, ci ha mandato molte benedizioni. Anche con questo siete un esempio.

Saluto in francese

Cari giovani di lingua francese, siate orgogliosi di avere ricevuto il dono della fede, è essa che illuminerà la vostra vita in ogni istante. Appoggiatevi sulla fede dei vostri cari, sulla fede della Chiesa! Tramite la fede noi siamo fondati in Cristo. Ritrovatevi assieme ad altri per approfondirla, frequentate l’Eucarestia, mistero della fede per eccellenza. Solo Cristo può rispondere alle aspirazioni che portate in voi. Lasciatevi afferrare da Dio perché la vostra presenza nella Chiesa le dia un nuovo slancio!

Saluto in inglese

Cari giovani, in questi momenti di silenzio davanti al Santissimo Sacramento, eleviamo le nostre menti e i nostri cuori verso Gesù Cristo, il Signore della nostra vita e del futuro. Possa Egli infondere il suo Spirito su di noi e sull’intera Chiesa, perché possiamo essere un faro di libertà, di riconciliazione e di pace per il mondo intero.

Saluto in tedesco

Cari giovani cristiani di lingua tedesca! Nel profondo del nostro cuore desideriamo ciò che è grande e bello nella vita. Non lasciate cadere i vostri desideri e aneliti nel vuoto, ma rendeteli saldi in Gesù Cristo. Egli stesso è il fondamento che sostiene e il punto sicuro di riferimento per una vita piena.

Saluto in italiano

Mi rivolgo ora ai giovani di lingua italiana. Cari amici, questa Veglia rimarrà come un’esperienza indimenticabile della vostra vita. Custodite la fiamma che Dio ha acceso nei vostri cuori in questa notte: fate in modo che non si spenga, alimentatela ogni giorno, condividetela con i vostri coetanei che vivono nel buio e cercano una luce per il loro cammino. Grazie! Arrivederci a domani mattina!

Saluto in portoghese

Cari amici, invito ognuno di voi a stabilire un dialogo personale con Cristo, esponendogli i vostri dubbi e soprattutto ascoltandolo. Il Signore è qui e vi chiama! Giovani amici, vale la pena sentire nel nostro cuore la Parola di Gesù e camminare seguendo i suoi passi. Domandate al Signore che vi aiuti a scoprire la vostra vocazione nella vita e nella Chiesa, e a perseverare in questa vocazione con gioia e fedeltà, sapendo che Egli mai vi abbandona e mai vi tradisce. Lui è con noi fino alla fine del mondo.

Saluto in polacco

Cari giovani amici venuti dalla Polonia! Questa nostra veglia di preghiera è pervasa dalla presenza di Cristo. Sicuri del Suo amore avvicinatevi a Lui con la fiamma della vostra fede. Lui vi riempirà della Sua vita. Edificate la vostra vita su Cristo e sul Suo Vangelo. Vi benedico di cuore.

* * *

Cari giovani!
abbiamo vissuto un’avventura insieme. Saldi nella fede in Cristo, avete resistito alla pioggia! Prima di lasciarvi, desidero augurare a tutti la buona notte. Riposate bene. Grazie per il sacrificio che state facendo e che, non ho dubbi, offrirete generosamente al Signore. Ci vediamo domani, a Dio piacendo. Vi attendo tutti. Vi ringrazio per il meraviglioso esempio che avete dato. Come questa notte, con Cristo potrete sempre affrontare le prove della vita. Non lo dimenticate! Grazie a tutti!


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Il Papa all'Istituto San José: Questi testimoni ci parlano, prima di tutto, della dignità di ogni vita umana, creata a immagine di Dio. Nessuna afflizione è capace di cancellare questa impronta divina incisa nel più profondo dell’uomo

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE A MADRID IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A MADRID

VISITA ALL'ISTITUTO SAN JOSE' DI MADRID: VIDEO INTEGRALE BENEDICT XVI TV

DISCORSO DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI A MADRID (SPAGNA) IN OCCASIONE DELLA XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ (18-21 AGOSTO 2011)

VISITA ALLA FONDAZIONE "INSTITUTO SAN JOSÉ" DI MADRID

Alle ore 19.40 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI visita la Fondazione "Instituto San José" di Madrid, storico ente benefico che presta la sua assistenza a disabili fisici e psichici, amministrato dall’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli).
Al Suo arrivo, il Papa è accolto dal Superiore Fr. Rafael M. Martínez, O.H., e dai dirigenti dell’Istituto. L’incontro si svolge nel campo sportivo, dove sono presenti circa 200 bambini disabili, provenienti da diversi centri assistenziali spagnoli. Nell’area circostante sono raccolti gli altri degenti e un gruppo di giovani disabili partecipanti alla GMG.
Dopo i saluti del Card. Antonio María Rouco Varela e di un giovane disabile, il Santo Padre pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:


DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signor Cardinale Arcivescovo di Madrid,
Venerati fratelli nell’Episcopato,
Cari Sacerdoti e Religiosi dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio,
Distinte Autorità,
Cari giovani, familiari e volontari qui presenti,


grazie di cuore per l’affettuoso saluto e la cordiale accoglienza che mi avete riservato. Questa notte, prima della Veglia di preghiera con i giovani di tutto il mondo che sono venuti a Madrid per partecipare a questa Giornata Mondiale della Gioventù, abbiamo l’occasione di trascorrere alcuni momenti insieme e così potervi manifestare la vicinanza e l’apprezzamento del Papa per ciascuno di voi, per le vostre famiglie e per tutte le persone che vi accompagnano e vi assistono in questa Fondazione dell’Istituto San Giuseppe.

La gioventù, lo abbiamo ricordato altre volte, è l’età nella quale la vita si rivela alla persona con tutta la ricchezza e pienezza delle sue potenzialità, spingendo alla ricerca di mete più alte che diano senso alla vita stessa. Per questo, quando il dolore appare nell’orizzonte di una vita giovane, rimaniamo sconcertati e forse ci chiediamo: può continuare ad essere grande la vita quando irrompe in essa la sofferenza? A tale riguardo, nella mia enciclica sulla speranza cristiana, dicevo: «La misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente (…)

Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente, è una società crudele e disumana» (Spe salvi, 38). Queste parole riflettono una lunga tradizione di umanità che scaturisce dall’offerta che Cristo fa di se stesso sulla Croce per noi e per la nostra redenzione. Gesù e, seguendo le sue orme, la sua Madre Dolorosa e i santi sono i testimoni che ci insegnano a vivere il dramma della sofferenza per il nostro bene e la salvezza del mondo.

Questi testimoni ci parlano, prima di tutto, della dignità di ogni vita umana, creata a immagine di Dio. Nessuna afflizione è capace di cancellare questa impronta divina incisa nel più profondo dell’uomo. E non solo: dal momento in cui il Figlio di Dio volle abbracciare liberamente il dolore e la morte, l’immagine di Dio si offre a noi anche nel volto di chi soffre. Questa speciale predilezione del Signore per colui che soffre ci porta a guardare l’altro con occhi limpidi, per dargli, oltre alle cose esterne di cui ha bisogno, lo sguardo amorevole di cui ha bisogno. Però questo è possibile realizzarlo solo come frutto di un incontro personale con Cristo. Di ciò siate molto consapevoli voi, religiosi, familiari, professionisti della salute e volontari che vivete e lavorate quotidianamente con questi giovani. La vostra vita e dedizione proclamano la grandezza alla quale è chiamato l’uomo: avere compassione e accompagnare per amore chi soffre, come ha fatto Dio. E nella vostra felice professione risuonano anche le parole evangeliche: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40).
D’altro canto, voi siete testimoni anche del bene immenso che rappresenta la vita di questi giovani per chi sta loro accanto e per l’intera umanità. In modo misterioso ma molto reale, la sua presenza suscita nei nostri cuori, frequentemente induriti, una tenerezza che ci apre alla salvezza. Certamente, la vita di questi giovani cambia il cuore degli uomini e, per questo, siamo grati al Signore per averli conosciuti.
Cari amici, la nostra società, nella quale troppo spesso si pone in dubbio la dignità inestimabile della vita, di ogni vita, necessita di voi: voi contribuite decisamente a edificare la civiltà dell’amore. Ancora di più, siete protagonisti di questa civilizzazione. E come figli della Chiesa offrite al Signore le vostre vite, con le sue pene e le sue gioie, collaborando con Lui ed entrando così «a far parte in qualche modo del tesoro di compassione di cui il genere umano ha bisogno» (Spe salvi, 40).
Con grande affetto, e per intercessione di san Giuseppe, san Giovanni di Dio e san Benito Menni, vi affido con tutto il cuore a Dio nostro Signore: che Egli sia la vostra forza e il vostro premio. Sia segno del suo amore la Benedizione Apostolica che imparto a voi e a tutti i vostri familiari e amici. Molte grazie!

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