lunedì 21 maggio 2007

Attivita' del Santo Padre e del Vaticano


Israele-Vaticano: Progressi Nei Negoziati Economici

(AGI) - CdV, 21 mag . - "Importanti progressi" sono stati realizzati dall'odierna riunione della Commissione mista permanente tra Santa Sede ed Israele, tenuta stamattina in Vaticano, e si attendono "ulteriori sviluppi nei prossimi mesi". Lo afferma un comunicato congiunto, che parla di "atmosfera di grande cordialita', mutua comprensione e buona volonta'". Il comunicato ricorda che oggetto dell'incontro e' "il progresso dei negoziati sull'art.10 - 2 dell'Accordo fondamentale tra Santa Sede ed Israele del 30 dicembre 1993". In concreto, scrive oggi AsiaNews, l'agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere, "l'esame riguarda la sicurezza delle proprieta' religiose della Chiesa Cattolica in Israele e la riconferma delle storiche esenzioni fiscali, che la Chiesa gia' possedeva al momento della nascita dello Stato di Israele, e che le Nazioni Uniti avevano deciso dovessero essere onorate dallo Stato ebraico". La prossima riunione della Commissione avra' luogo "nella prima meta' di dicembre" in Israele. Nel frattempo gli incontri proseguiranno a livello di gruppi di lavoro. Le due delegazioni presenti all'incontro di oggi, che avrebbe dovuto svolgersi a marzo ed era stato rinviato all'ultimo momento dagli israeliani, erano guidate per la Santa Sede da mons. Pietro Parolin,sottosegretario ai rapporti con gli Stati, e per lo Stato di Israele da Aaron Abramovich, direttore generale del Ministero degli esteri. -


Rwanda: Papa, a 13 Anni Genocidio Favorire Riconciliazione Nazionale

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 21 mag - La fede cristiana aiuti il popolo del Rwanda a ''superare un passato di errori e di morte'' e a costruire un ''Paese nuovo'' fondato sull'unita' fraterna e la pace . L'auspicio e' contenuto in una lettera inviata dal Papa al presidente del Rwanda, Paul Kagame, in occasione del 13.mo anniversario dell'inizio del genocidio, evento commemorato lo scorso 7 aprile. Nel messaggio, reso noto oggi, il Papa si unisce in preghiera ai famigliari delle vittime del genocidio e assicura la sua vicinanza spirituale a quanti hanno sofferto a causa di quel terribile massacro, che ha provocato la morte di centinaia di migliaia di innocenti. Benedetto XVI invita tutti a un maggior impegno per la riconciliazione nazionale.


Timor Est: Papa Ratzinger, Serve Solidarieta' Non Scontro Politico

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 21 mag - La ''cultura della solidarieta''' opposta allo scontro politico ad oltranza per aprire il Paese a un reale orizzonte di democrazia rimane la via migliore per Timor Est, il Paese divenuto indipendente nel 2001. LO ha detto il papa oggi ricevendo le credenziali del nuovo ambasciatore presso la S.Sede, Justino Maria Aparicio Guterrez . La memoria di quei giorni tragici - e' stato l'auspicio di Benedetto XVI - renda governo e opposizione di Timor Est particolarmente solleciti a ''intraprendere la strada del dialogo e della collaborazione, evitando la tentazione di abbandonarsi'' allo scontro politico con l'avversario, ''non solo perche' e' moralmente inaccettabile, ma anche perche' questo atteggiamento si rivela sempre nocivo per il consolidamento di una corretta dialettica democratica e per lo sviluppo integrale di tutti i cittadini del Paese''. Le ''numerose esigenze'' di ordine abitativo, sanitario, educativo e lavorativo, ha riconosciuto il Pontefice, si scontrano con gli interessi di chi non e' disposto a sacrificare al bene comune gli interessi di partito. E dunque, ha indicato il Papa, sono i 400 anni di fede nel Vangelo a dover aiutare la popolazione timorese - cattolica al 98% - a farsi promotrice di una ''cultura della solidarieta' e di una convivenza pacifica nella giustizia''. ''Mi sia permesso - ha aggiunto poi Benedetto XVI - rivolgere un veemente appello alle persone investite dell'autorita' pubblica perche' facciano di tutto per restaurare un ordine pubblico efficiente con mezzi legali e restituire ai cittadini la sicurezza nella vita quotidiana, grazie a una ritrovata fiducia nelle legittime istituzioni dello Stato''. Un grazie poi alle Nazioni Unite per la ''solidarieta''' dimostratra verso la popolazione timorese. Nel suo indirizzo di saluto, il nuovo ambasciatore di Timor est ha rinnovato, tra l'altro, a Benedetto XVI l'invito a visitare Timor Est lanciato venti giorni fa dal presidente uscente, Guterres. Sarebbe, ha detto l'ambasciatore, ''una gioia incommensurabile per il nostro popolo''.

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