sabato 8 novembre 2008

Il Papa: "La Santa Sede saluta gli sviluppi positivi nelle relazioni tra Taiwan e Cina continentale"


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Il discorso di Benedetto XVI al nuovo Ambasciatore della Repubblica di Cina presso la Santa Sede

La Santa Sede saluta gli sviluppi positivi nelle relazioni tra Taiwan e Cina continentale

Benedetto XVI ha ricevuto nella mattina di sabato 8 novembre, alle ore 11, in solenne udienza, Sua Eccellenza il Signor Wang Larry Yu-yuan, nuovo Ambasciatore della Repubblica di Cina presso la Santa Sede, il quale ha presentato le Lettere con le quali viene accreditato nell'alto ufficio.
Sua Eccellenza l'Ambasciatore, rilevato alla sua residenza da un Gentiluomo di Sua Santità e da un Addetto di Anticamera, è giunto alle 10.45 al Cortile di San Damaso, nel Palazzo Apostolico Vaticano, ove un reparto della Guardia Svizzera Pontificia rendeva gli onori.
Al ripiano degli ascensori, Sua Eccellenza l'Ambasciatore era ricevuto da un Gentiluomo di Sua Santità e subito dopo saliva alla seconda Loggia, dove si trovavano ad attenderlo gli Addetti di Anticamera e i Sediari. Dalla seconda Loggia il corteo si dirigeva alla Sala Clementina, dove l'Ambasciatore veniva ricevuto dal prefetto della Casa Pontificia, l'arcivescovo James Michael Harvey, il quale lo introduceva alla presenza del Pontefice nella Biblioteca privata.
Dopo la presentazione delle Credenziali da parte dell'Ambasciatore avevano luogo lo scambio dei discorsi e, quindi, il colloquio privato.
Dopo l'udienza, nella Sala Clementina l'Ambasciatore prendeva congedo dal Prefetto della Casa Pontificia e si recava a far visita al cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato.
Alla fine del colloquio il Diplomatico discendeva nella Basilica Vaticana: ricevuto da una delegazione del Capitolo, si recava dapprima nella Cappella del Santissimo Sacramento per un breve atto di adorazione; passava poi a venerare l'immagine della Beatissima Vergine e, quindi, la tomba di San Pietro.
Al termine della visita l'Ambasciatore prendeva congedo dalla delegazione del Capitolo, quindi, alla Porta della Preghiera, prima di lasciare la Basilica, si congedava dai
dignitari che lo avevano accompagnato e faceva ritorno alla sua residenza.

Questa è una nostra traduzione italiana del discorso del Pontefice.

Eccellenza,

sono lieto di riceverla all'inizio della sua missione e di accettare le Lettere che la accreditano quale Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica di Cina presso la Santa Sede.
La ringrazio per le cortesi parole che mi ha rivolto e per i saluti che mi trasmette da parte del Presidente Ma Ying-jeou. La prego di trasmettergli i miei cordiali buoni auspici per la sua recente elezione e l'assicurazione delle miei preghiere per lui, primo cattolico a essere eletto Presidente della Repubblica, e per tutti gli abitanti di Taiwan.
Il governo a Taipei ha un forte senso di appartenenza a una comunità globale, a una famiglia umana globale. Lo esprime in numerosi modi, non da ultimo attraverso la generosità con la quale offre aiuto e soccorso nelle emergenze alle nazioni più povere. A questo proposito, il suo Paese rende un contributo inestimabile all'edificazione di un mondo più stabile e sicuro. La Santa Sede è lieta di cooperare con tutti coloro che cercano di promuovere la pace, la prosperità e lo sviluppo e apprezza l'impegno della Repubblica di Cina per tale nobile causa.
Sebbene nella Repubblica di Cina i cattolici siano poco più dell'1% della popolazione, desiderano fare la loro parte nella costruzione di una società che sia umana, giusta e caratterizzata da un interesse autentico per l'assistenza dei membri più deboli della comunità. È parte della missione della Chiesa condividere il suo essere "esperta in umanità" con tutte le persone di buona volontà per contribuire al benessere della famiglia umana.
In maniera peculiare è nei campi dell'educazione, della sanità e dell'assistenza caritativa che essa offre questo contributo. Il fermo impegno del suo governo per la libertà di religione ha permesso alla Chiesa di svolgere la sua missione di amore e di servizio e di esprimersi apertamente attraverso il culto e l'annuncio del Vangelo. A nome di tutti i cattolici di Taiwan, desidero esprimere il mio apprezzamento per questa libertà di cui gode la Chiesa.
Grazie al loro "innato intuito spirituale" e alla loro "saggezza morale" (Ecclesia in Asia, n. 6) fra le popolazioni asiatiche ci sono grandi vitalità e capacità religiose. Quindi il terreno è particolarmente fertile perché il dialogo interreligioso possa attecchire e crescere. Gli asiatici continuano a dimostrare "una naturale apertura al reciproco arricchimento dei popoli, nella pluralità di religioni e di culture" (ibidem). Quanto è importante nel mondo di oggi che popoli diversi siano in grado di ascoltarsi in un clima di rispetto e dignità, consapevoli del fatto che la loro comune umanità è un vincolo molto più profondo dei mutamenti culturali che li dividono! Questa accresciuta comprensione reciproca offre un servizio molto necessario alla società in generale. Testimoniando chiaramente "quelle verità morali che essi hanno in comune con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, i gruppi religiosi eserciteranno un influsso positivo sulla più ampia cultura" (Discorso ai rappresentanti di altre religioni, Washington, 17 aprile 2008).
Un dialogo sincero e costruttivo è anche la chiave della soluzione dei conflitti che minacciano la stabilità del nostro mondo. A questo proposito, la Santa Sede saluta con favore i recenti sviluppi positivi nelle relazioni fra Taiwan e la Cina continentale. Infatti la Chiesa cattolica desidera promuovere soluzioni pacifiche a dispute di qualsiasi tipo "prestando attenzione e incoraggiamento anche ai più flebili segni di dialogo o di desiderio di riconciliazione" (Discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, 18 aprile 2008). In tal modo, desidera sostenere gli sforzi di ogni governo per divenire "infaticabile operatore di pace e strenuo difensore della dignità della persona" (Messaggio in occasione della Giornata Mondiale della Pace, n. 16).
Eccellenza, l'assicuro dei miei buoni auspici e delle mie preghiere per il successo della missione diplomatica che comincia oggi. I vari organismi della Curia Romana saranno sempre pronti a offrire aiuto e sostegno nello svolgimento dei suoi compiti. Con sentimenti di sincera stima, invoco abbondanti benedizioni di Dio su di lei, sulla sua famiglia e su tutto il popolo di Taiwan.

© Copyright 2008 - Libreria Editrice Vaticana

(©L'Osservatore Romano - 9 novembre 2008)

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