7 mesi fa
domenica 22 novembre 2009
Il Papa: "Scegliere Cristo non garantisce il successo secondo i criteri del mondo, ma assicura quella pace e quella gioia che solo Lui può dare"
ANGELUS DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA
A più di venti ore di distanza dalla lettura del testo da parte del Papa, finalmente online il testo dell'Angelus
L'ennesima débâcle comunicativa della Santa Sede: il testo dell'Angelus introvabile, la foto con il cantante croato Marko Perkovic e tanto altro...
Angelus del 22 novembre 2009: traduzione nelle diverse lingue (da Zenit)
Vedi anche:
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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 22.11.2009
Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
PRIMA DELL’ANGELUS
Cari fratelli e sorelle!
In quest’ultima domenica dell’Anno liturgico celebriamo la solennità di Gesù Cristo Re dell’universo, una festa di istituzione relativamente recente, che però ha profonde radici bibliche e teologiche.
Il titolo di "re", riferito a Gesù, è molto importante nei Vangeli e permette di dare una lettura completa della sua figura e della sua missione di salvezza. Si può notare a questo proposito una progressione: si parte dall’espressione "re d’Israele" e si giunge a quella di re universale, Signore del cosmo e della storia, dunque molto al di là delle attese dello stesso popolo ebraico.
Al centro di questo percorso di rivelazione della regalità di Gesù Cristo sta ancora una volta il mistero della sua morte e risurrezione. Quando Gesù viene messo in croce, i sacerdoti, gli scribi e gli anziani lo deridono dicendo: "E’ il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui" (Mt 27,42). In realtà, proprio in quanto è il Figlio di Dio Gesù si è consegnato liberamente alla sua passione, e la croce è il segno paradossale della sua regalità, che consiste nella vittoria della volontà d’amore di Dio Padre sulla disobbedienza del peccato. E’ proprio offrendo se stesso nel sacrificio di espiazione che Gesù diventa il Re universale, come dichiarerà Egli stesso apparendo agli Apostoli dopo la risurrezione: "A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra" (Mt 28,18).
Ma in che cosa consiste il "potere" di Gesù Cristo Re? Non è quello dei re e dei grandi di questo mondo; è il potere divino di dare la vita eterna, di liberare dal male, di sconfiggere il dominio della morte. È il potere dell’Amore, che sa ricavare il bene dal male, intenerire un cuore indurito, portare pace nel conflitto più aspro, accendere la speranza nel buio più fitto.
Questo Regno della Grazia non si impone mai, e rispetta sempre la nostra libertà. Cristo è venuto a "rendere testimonianza alla verità" (Gv 18,37) – come dichiarò di fronte a Pilato –: chi accoglie la sua testimonianza, si pone sotto la sua "bandiera", secondo l’immagine cara a sant’Ignazio di Loyola.
Ad ogni coscienza, dunque, si rende necessaria – questo sì – una scelta: chi voglio seguire? Dio o il maligno? La verità o la menzogna? Scegliere per Cristo non garantisce il successo secondo i criteri del mondo, ma assicura quella pace e quella gioia che solo Lui può dare.
Lo dimostra, in ogni epoca, l’esperienza di tanti uomini e donne che, in nome di Cristo, in nome della verità e della giustizia, hanno saputo opporsi alle lusinghe dei poteri terreni con le loro diverse maschere, sino a sigillare con il martirio questa loro fedeltà.
Cari fratelli e sorelle, quando l’Angelo Gabriele portò l’annuncio a Maria, Le preannunciò che il suo Figlio avrebbe ereditato il trono di Davide e regnato per sempre (cfr Lc 1,32-33). E la Vergine Santa credette ancor prima di donarLo al mondo. Dovette, poi, senz’altro domandarsi quale nuovo genere di regalità fosse quella di Gesù, e lo comprese ascoltando le sue parole e soprattutto partecipando intimamente al mistero della sua morte di croce e della sua risurrezione. Chiediamo a Maria di aiutare anche noi a seguire Gesù, nostro Re, come ha fatto Lei, e a renderGli testimonianza con tutta la nostra esistenza.
DOPO L’ANGELUS
Oggi, a Nazaret si svolge la cerimonia di beatificazione di Suor Marie-Alphonsine Danil Ghattas, nata a Gerusalemme nel 1843 in una famiglia cristiana, che comprendeva ben diciannove figli. Scoprì ben presto la vocazione alla vita religiosa, a cui si appassionò, nonostante le iniziali difficoltà poste dalla famiglia. A lei va il merito di fondare una Congregazione formata solo da donne del posto, con lo scopo dell’insegnamento religioso, per vincere l’analfabetismo ed elevare le condizioni della donna di quel tempo nella terra dove Gesù stesso ne esaltò la dignità. Punto centrale della spiritualità di questa nuova Beata è l’intensa devozione alla Vergine Maria, modello luminoso di vita interamente consacrata a Dio: il Santo Rosario era la sua preghiera continua, la sua ancora di salvezza, la sua fonte di grazie. La beatificazione di questa così significativa figura di donna è di particolare conforto per la Comunità cattolica in Terra Santa ed è un invito ad affidarsi sempre, con ferma speranza, alla Divina Provvidenza e alla materna protezione di Maria.
Ieri, nella memoria della Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, ricorreva la Giornata pro orantibus, in favore delle comunità religiose di clausura. Colgo volentieri l’occasione per rivolgere ad esse il mio cordiale saluto, rinnovando a tutti l’invito a sostenerle nelle loro necessità. Sono lieto anche, in questa circostanza, di ringraziare pubblicamente le monache che si sono avvicendate nel piccolo Monastero in Vaticano: Clarisse, Carmelitane, Benedettine e, da poco, Visitandine. La vostra preghiera, care sorelle, è molto preziosa per il mio ministero.
Chers pèlerins de langue française soyez les bienvenus. En ce jour où nous célébrons le Christ Roi de l’univers, l’Evangile nous invite à contempler le Crucifié et à nous laisser humblement sauver par Lui. Ainsi nous aurons accès à son Royaume de lumière. C’est dans l’abaissement du Christ en croix que nous pouvons découvrir la toute puissance divine. Confions-nous à la Vierge Marie, notre Mère et notre Reine, afin qu’elle nous conduise jusqu’au Royaume de justice et de paix de son Fils Jésus ! Bonne semaine à tous !
I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present at this Angelus on the Solemnity of Christ the King. His Kingdom is not built upon the power of this world but comes to us when we accept the presence of God in our hearts and live in his light. Let us strive to follow closely in the footsteps of Christ the Servant King and bear constant witness to his merciful love and his saving truth! God’s blessings upon you all!
Von Herzen grüße ich alle deutschsprachigen Gäste hier auf dem Petersplatz. Mit dem heutigen Christkönigssonntag findet das liturgische Kirchenjahr seinen Abschluß. Christus ist in die Welt gekommen, um mit der Hingabe seines Lebens für die Wahrheit der Liebe Gottes Zeugnis abzulegen. Hören wir auf seine Stimme und bitten wir um das Kommen seines Reiches der Heiligkeit und der Gnade, der Gerechtigkeit, der Liebe und des Friedens (Präfation). Christus, der Herrscher über Himmel und Erde, schenke uns sein Erbarmen und sein Heil.
Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en particular a los fieles de las parroquias de Santo Tomás Apóstol y Santo Domingo Savio, de Valencia. Con la Festividad de Jesucristo, Rey del Universo, concluimos el Año Litúrgico, ensalzando una vez más el señorío de Cristo. Él es "el Alfa y Omega, el que es, el que era y el que viene, el Todopoderoso", como escuchamos este domingo en la lectura del libro del Apocalipsis. Os invito a que, a imitación de la Virgen María, "la esclava del Señor", sirváis continuamente a Dios y a los hermanos y, junto con toda la Creación, glorifiquéis con vuestras vidas al Rey del Universo. Muchas gracias y feliz domingo.
Drodzy Polacy, Bracia i Siostry! Uroczystoу Chrystusa Króla przypomina, óe celem dóe½ cz»owieka nie jest doczesne królestwo przemocy, pienidza czy przyjemnoÑci, lecz Boóe Królestwo: „prawdy i óycia, Ñwi"toÑci i »aski, sprawiedliwoÑci, mi»oÑci i pokoju". Niech nasze óycie b"dzie Ñwiadectwem realizacji tego ewangelicznego or"dzia. Chrystus Król niech nam b»ogos»awi!
[Cari polacchi! Fratelli e sorelle! La Solennità di Gesù Cristo, Re dell’Universo ci ricorda che la meta delle aspirazioni dell’uomo non è il regno terreno della violenza, del denaro o dei piaceri mondani, ma il Regno di Dio: «di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, d’amore e di pace». La nostra vita sia testimonianza della realizzazione di questo messaggio evangelico. Cristo Re ci benedica!]
Rivolgo infine un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai fedeli venuti da Berchiddeddu – diocesi di Ozieri – e dalle parrocchie romane dell’Ascensione e dei Santi Antonio e Annibale Maria di Francia. Saluto inoltre i partecipanti all’incontro promosso dal Movimento Cristiano Lavoratori sulla realtà dei lavoratori immigrati.
A tutti auguro una buona domenica.
© Copyright 2009 - Libreria Editrice Vaticana
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