domenica 3 aprile 2011

Il Papa: Quando la nostra vita si lascia illuminare dal mistero di Cristo, sperimenta la gioia di essere liberata da tutto ciò che ne minaccia la piena realizzazione

QUARESIMA SETTIMANA SANTA E PASQUA: LO SPECIALE DEL BLOG

ANGELUS: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA



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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 03.04.2011

Alle ore 12 di oggi, IV Domenica di Quaresima, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

L’itinerario quaresimale che stiamo vivendo è un particolare tempo di grazia, durante il quale possiamo sperimentare il dono della benevolenza del Signore nei nostri confronti. La liturgia di questa domenica, denominata "Laetare", invita a rallegrarci, a gioire, così come proclama l’antifona d’ingresso della celebrazione eucaristica: "Rallegrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza: saziatevi dell’abbondanza della vostra consolazione" (cfr Is 66,10-11).

Qual è la ragione profonda di questa gioia? Ce lo dice il Vangelo odierno, nel quale Gesù guarisce un uomo cieco dalla nascita. La domanda che il Signore Gesù rivolge a colui che era stato cieco costituisce il culmine del racconto: "Tu credi nel Figlio dell’uomo?" (Gv 9,35). Quell’uomo riconosce il segno operato da Gesù e passa dalla luce degli occhi alla luce della fede: "Credo, Signore!" (Gv 9,38).

È da evidenziare come una persona semplice e sincera, in modo graduale, compie un cammino di fede: in un primo momento incontra Gesù come un "uomo" tra gli altri, poi lo considera un "profeta", infine i suoi occhi si aprono e lo proclama "Signore". In opposizione alla fede del cieco guarito vi è l’indurimento del cuore dei farisei che non vogliono accettare il miracolo, perché si rifiutano di accogliere Gesù come il Messia. La folla, invece, si sofferma a discutere sull’accaduto e resta distante e indifferente. Gli stessi genitori del cieco sono vinti dalla paura del giudizio degli altri.

E noi, quale atteggiamento assumiamo di fronte a Gesù? Anche noi a causa del peccato di Adamo siamo nati "ciechi", ma nel fonte battesimale siamo stati illuminati dalla grazia di Cristo. Il peccato aveva ferito l’umanità destinandola all’oscurità della morte, ma in Cristo risplende la novità della vita e la meta alla quale siamo chiamati. In Lui, rinvigoriti dallo Spirito Santo, riceviamo la forza per vincere il male e operare il bene. Infatti la vita cristiana è una continua conformazione a Cristo, immagine dell’uomo nuovo, per giungere alla piena comunione con Dio. Il Signore Gesù è "la luce del mondo" (Gv 8,12), perché in Lui "risplende la conoscenza della gloria di Dio" (2 Cor 4,6) che continua a rivelare nella complessa trama della storia quale sia il senso dell’esistenza umana.

Nel rito del Battesimo, la consegna della candela, accesa al grande cero pasquale simbolo di Cristo Risorto, è un segno che aiuta a cogliere ciò che avviene nel Sacramento.

Quando la nostra vita si lascia illuminare dal mistero di Cristo, sperimenta la gioia di essere liberata da tutto ciò che ne minaccia la piena realizzazione. In questi giorni che ci preparano alla Pasqua ravviviamo in noi il dono ricevuto nel Battesimo, quella fiamma che a volte rischia di essere soffocata. Alimentiamola con la preghiera e la carità verso il prossimo.

Alla Vergine Maria, Madre della Chiesa, affidiamo il cammino quaresimale, perché tutti possano incontrare Cristo, Salvatore del mondo.

DOPO L’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle, ieri ricorreva il sesto anniversario della morte del mio amato Predecessore, il Venerabile Giovanni Paolo II. A motivo della sua prossima beatificazione, non ho celebrato la tradizionale Messa di suffragio per lui, ma l’ho ricordato con affetto nella preghiera, come penso tutti voi. Mentre, attraverso il cammino quaresimale, ci prepariamo alla festa di Pasqua, ci avviciniamo con gioia anche al giorno in cui potremo venerare come Beato questo grande Pontefice e Testimone di Cristo, e affidarci ancora di più alla sua intercessione.

Je salue cordialement les pèlerins francophones et particulièrement les élèves et les familles du collège Saint-Jean de Passy. L’évangile de ce dimanche pose à chacun de nous la question essentielle de la foi : « Crois-tu au Fils de l’homme ? » Puisse la réponse immédiate et joyeuse de l’aveugle-né devenir la nôtre : « Oui, je crois Seigneur ! » En acceptant la lumière de vérité qui vient du Christ, en soumettant notre intelligence à la révélation qui la dépasse et la comble, nous ouvrons notre cœur à l’Esprit. Dans une sincère révision de vie, accueillons la grâce rénovatrice du sacrement de Pénitence qui purifie notre regard. Que la Vierge Marie, modèle de la foi de l’Eglise, intercède pour nous durant ce Carême ! Bon pèlerinage à tous !

I offer a warm welcome to all the English-speaking visitors present for this Angelus prayer. I especially greet the students from the Oratory Preparatory School, Woodcote, and a group of the Daughters of Mary Help of Christians studying in Rome. In today’s Gospel Jesus, the light of the world, gives sight to the man born blind. May the light of Christ, received in Baptism, always guide us through this life to the splendour of divine glory. Upon you and your families I invoke God’s blessings of joy and peace!

Ein herzliches „Grüß Gott" sage ich den Pilgern und Besuchern aus den Ländern deutscher Sprache. Der Evangelist Johannes nennt die Wunder Jesu Zeichen. Auch die Heilung des Blindgeborenen im heutigen Evangelium ist ein solches Zeichen. Das Heilshandeln Jesu ist mit dem Öffnen der leiblichen Augen nicht am Ziel. Es verweist auf Größeres. Christus öffnet dem Geheilten auch die Augen des Herzens, so daß er vor Jesus niederfällt und bekennt: „Ich glaube, Herr!" Christus, das Licht der Welt, will auch unsere Augen für die Schönheit des Glaubens öffnen. Er will unser Leben hell machen. Dazu begleite euch Gott mit seiner Gnade.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana, así como a los que se unen a ella a través de los medios de comunicación social. La liturgia de este día nos recuerda que Jesucristo es la Luz del mundo. De su mano podemos afrontar la vida y vencer todo lo que oscurece la conciencia y nos impide distinguir el bien del mal. Como hizo el Siervo de Dios Juan Pablo II, del que ayer recordamos el sexto aniversario de su fallecimiento, os invito a identificaros cada vez más con el Señor y de este modo avanzar siempre por el camino de la verdad y de la auténtica alegría. Feliz domingo.

Srdačno pozdravljam i blagoslivljam hrvatske hodočasnike, a osobito nastavnike i učenike pazinskog Kolegija. Dragi prijatelji, uvijek slijedite Krista! Ne bojte se ljubiti ga i vjerovati mu! Posvetite svoj život Spasitelju dijeleći s njim svoje radosti i teškoće. Hvaljen Isus i Marija!

[Saluto di cuore e benedico tutti i pellegrini Croati, particolarmente i professori e gli studenti del Collegio Cattolico di Pazin. Cari amici, seguite Cristo sempre! Non abbiate paura di amarLo e di crederGli! Consacrate la vostra vita al Salvatore, condividendo con Lui le gioie e le difficoltà. Siano lodati Gesù e Maria!]

Słowo pozdrowienia przekazuję wszystkim Polakom. Czwarta Niedziela Wielkiego Postu kieruje naszą myśl ku Chrystusowi, który przywraca wzrok niewidomemu od urodzenia. Syn Boży, oddając swe życie na krzyżu dla naszego zbawienia przywraca wzrok także naszej duszy, abyśmy dostrzegali blask Bożej prawdy. W każdej chwili życia, w każdym miejscu bądźmy świadkami Tego, który jest światłością świata i Jego ewangelicznego orędzia. Waszemu świadectwu wiary z serca błogosławię.

[Rivolgo il mio saluto a tutti i Polacchi. La Quarta Domenica di Quaresima orienta il nostro pensiero verso Cristo, il quale restituisce la vista ad un cieco dalla nascita. Il Figlio di Dio offrendo sulla Croce la Sua vita per la nostra salvezza restituisce la vista anche alla nostra anima perché possiamo scorgere lo splendore della Verità Divina. In ogni istante della vita e in ogni luogo cerchiamo di essere testimoni di Colui che è luce del mondo e del Suo evangelico messaggio. Di cuore benedico la vostra testimonianza di fede.]

Rivolgo infine un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare a quelli provenienti da alcune parrocchie dell’Umbria e della Basilicata, da Valdagno, Orentano e Castelfranco di Sotto. Saluto i ragazzi di san Michele Arcangelo in Precotto–Milano e i cresimandi di Bertipaglia presso Padova, come pure il gruppo dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Pontedera e gli studenti di Lucera. A tutti auguro una buona domenica.

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