7 mesi fa
domenica 15 gennaio 2012
Il Papa: Già la stessa fede cristiana, di per sé, presuppone l’annuncio e la testimonianza: infatti essa consiste nell’adesione alla buona notizia che Gesù di Nazaret è morto e risorto, che è Dio. E così anche la chiamata a seguire Gesù più da vicino, rinunciando a formare una propria famiglia per dedicarsi alla grande famiglia della Chiesa, passa normalmente attraverso la testimonianza e la proposta di un "fratello maggiore", di solito un sacerdote
Messaggio del Santo Padre per la 98a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sul tema "Migrazioni e nuova evangelizzazione"
ANGELUS: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA
Vedi anche:
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Angelus: servizio di Lucio Brunelli
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Migrazioni e nuova evangelizzazione (Baroncia)
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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 15.01.2012
Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
PRIMA DELL’ANGELUS
Cari fratelli e sorelle!
Nelle Letture bibliche di questa domenica – la seconda del Tempo Ordinario – emerge il tema della vocazione: nel Vangelo è la chiamata dei primi discepoli da parte di Gesù; nella prima Lettura è la chiamata del profeta Samuele. In entrambi i racconti risalta l’importanza della figura che svolge il ruolo del mediatore, aiutando le persone chiamate a riconoscere la voce di Dio e a seguirla. Nel caso di Samuele, si tratta di Eli, sacerdote del tempio di Silo, dove era custodita anticamente l’arca dell’alleanza, prima di essere trasportata a Gerusalemme. Una notte Samuele, che era ancora un ragazzo e fin da piccolo viveva al servizio del tempio, per tre volte di seguito si sentì chiamare nel sonno e corse da Eli. Ma non era lui a chiamarlo. Alla terza volta Eli capì, e disse a Samuele: Se ti chiamerà ancora, rispondi: "Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta" (1 Sam 3,9). Così avvenne, e da allora in poi Samuele imparò a riconoscere le parole di Dio e divenne il suo fedele profeta. Nel caso dei discepoli di Gesù, la figura mediatrice è quella di Giovanni Battista. In effetti, Giovanni aveva una vasta cerchia di discepoli, e tra questi vi erano anche le due coppie di fratelli Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, pescatori della Galilea. Proprio a due di questi il Battista indicò Gesù, il giorno dopo il suo battesimo nel fiume Giordano. Lo indicò loro dicendo: "Ecco l’agnello di Dio!" (Gv 1,36), che equivaleva a dire: Ecco il Messia. E quei due seguirono Gesù, rimasero a lungo con Lui e si convinsero che era veramente il Cristo. Subito lo dissero agli altri, e così si formò il primo nucleo di quello che sarebbe diventato il collegio degli Apostoli.
Alla luce di questi due testi, vorrei sottolineare il ruolo decisivo della guida spirituale nel cammino di fede e, in particolare, nella risposta alla vocazione di speciale consacrazione per il servizio di Dio e del suo popolo. Già la stessa fede cristiana, di per sé, presuppone l’annuncio e la testimonianza: infatti essa consiste nell’adesione alla buona notizia che Gesù di Nazaret è morto e risorto, che è Dio. E così anche la chiamata a seguire Gesù più da vicino, rinunciando a formare una propria famiglia per dedicarsi alla grande famiglia della Chiesa, passa normalmente attraverso la testimonianza e la proposta di un "fratello maggiore", di solito un sacerdote. Questo senza dimenticare il ruolo fondamentale dei genitori, che con la loro fede genuina e gioiosa e il loro amore coniugale mostrano ai figli che è bello ed è possibile costruire tutta la vita sull’amore di Dio.
Cari amici, preghiamo la Vergine Maria per tutti gli educatori, specialmente i sacerdoti e i genitori, perché abbiano piena consapevolezza dell’importanza del loro ruolo spirituale, per favorire nei giovani, oltre alla crescita umana, la risposta alla chiamata di Dio, a dire: "Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta".
DOPO L’ANGELUS
Cari fratelli e sorelle,
celebriamo oggi la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Milioni di persone sono coinvolte nel fenomeno delle migrazioni, ma esse non sono numeri! Sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace.
Nel mio Messaggio per questa Giornata ho richiamato l’attenzione sul tema "Migrazioni e nuova evangelizzazione", sottolineando che i migranti sono non soltanto destinatari, ma anche protagonisti dell’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo. In questo contesto sono lieto di rivolgere un cordiale saluto ai rappresentanti delle comunità migranti di Roma, oggi presenti in Piazza San Pietro. Benvenuti!
Desidero ricordare che dal 18 al 25 di questo mese di gennaio si svolgerà la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Invito tutti, a livello personale e comunitario, ad unirsi spiritualmente e, dove possibile, anche praticamente, per invocare da Dio il dono della piena unità tra i discepoli di Cristo.
En cette Journée du migrant et du réfugié, le thème de cette année « Migrations et nouvelle évangélisation » nous invite, chers pèlerins francophones, à être des porteurs infatigables de la Bonne Nouvelle auprès de nos frères et sœurs réfugiés et migrants. Soyons des témoins authentiques de l’Évangile en vivant concrètement la solidarité et la charité chrétienne, non seulement par la prière mais aussi par des actes. Mercredi commencera la Semaine de prière pour l’Unité des chrétiens. Prions pour la réalisation de cette unité et « laissons-nous transformer par la victoire de Notre Seigneur Jésus Christ ». Que Marie nous accompagne sur le chemin vers la pleine communion ! Avec ma Bénédiction Apostolique !
I offer a warm welcome to the English-speaking pilgrims and visitors present at this Angelus prayer. This Sunday we hear in the Gospel of John how the first Apostles responded to Jesus’ invitation to follow him. This response is a total giving of oneself which is demonstrated through the change of Simon’s name to Peter. May we strive to remain open to the Lord’s will for our lives. I wish all of you a good Sunday. May God bless you!
Herzlich willkommen sage ich allen Brüdern und Schwestern deutscher Sprache. Unser Christsein gründet nicht auf einer trockenen Theorie oder einer überholten Tradition. Christsein heißt Begegnung mit Jesus Christus, der lebt und der mich ruft. „Meister, wo wohnst du?", fragen im Evangelium die ersten Jünger, und der Herr lädt sie ein: „Kommt und seht!". Diese Einladung gilt auch uns, hier und heute. Je mehr wir uns Christus nähern, um so stärker werden wir von seiner Liebe und seinem Leben erfüllt. Und diese Begeisterung im Herrn wollen wir an unsere Mitmenschen weitergeben. Er ist es, der unser Leben hell und froh macht. Euch allen einen gesegneten Sonntag.
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana, en particular a los profesores y alumnos del Instituto de Villafranca de los Barros, España. En este segundo domingo del tiempo ordinario, el Evangelio nos habla de los primeros discípulos. También en nosotros deben resonar las palabras de Juan el Bautista: "Éste es el Cordero de Dios", invitándonos a seguir a Jesús, a convivir con Él, a sentirnos interpelados por su mensaje de salvación. Os exhorto a estar siempre disponibles a la voz del Señor, acogiendo su voluntad en nuestras vidas y confesándolo como nuestro Redentor. Que Dios os bendiga.
Serdeczne pozdrowienie kieruję do wszystkich Polaków. Dzisiaj w Światowy Dzień Migranta i Uchodźcy w szczególny sposób pamiętamy w modlitwie o przebywających na obczyźnie. Przedmiotem naszej refleksji są „Migracje a nowa ewangelizacja". Niech pomoże nam ona lepiej zrozumieć potrzeby migrantów i uchodźców, a szczególnie ich pragnienie spotkania z Bogiem. Wam wszystkim, a zwłaszcza Polakom żyjącym poza granicami ojczyzny, z serca błogosławię.
[Un cordiale saluto rivolgo a tutti i Polacchi. Oggi, nella "Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato", in modo particolare ricordiamo nella preghiera tutti coloro che vivono in terra straniera. L’oggetto della nostra riflessione è "Migrazioni e nuova evangelizzazione". Che essa ci aiuti a comprendere meglio i bisogni dei migranti e dei rifugiati e specialmente il loro desiderio di incontrare Dio. Benedico di cuore voi tutti e in modo particolare i Polacchi che vivono fuori della patria.]
Saluto infine con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i ragazzi del catechismo di Segni, accompagnati dal Parroco e dagli educatori, e i giovani di Le Castella – Isola di Capo Rizzuto, che domenica scorsa hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione. A tutti auguro una buona domenica e una buona settimana. Grazie per la vostra attenzione. Buona domenica!
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