ANNO DELLA FEDE (11 OTTOBRE 2012 - 24 NOVEMBRE 2013): LO SPECIALE DEL BLOG
CICLO DI CATECHESI IN OCCASIONE DELL'ANNO DELLA FEDE
DISCORSI, MESSAGGI ED OMELIE DEL SANTO PADRE PRECEDENTI L'INIZIO DELL'ANNO DELLA FEDE:
CICLO DI CATECHESI IN OCCASIONE DELL'ANNO DELLA FEDE
DISCORSI, MESSAGGI ED OMELIE DEL SANTO PADRE PRECEDENTI L'INIZIO DELL'ANNO DELLA FEDE:
Il Papa alle Consacrate ed ai Consacrati: "Non unitevi ai profeti di sventura che proclamano la fine o il non senso della vita consacrata nella Chiesa dei nostri giorni; piuttosto rivestitevi di Gesù Cristo e indossate le armi della luce – come esorta san Paolo (cfr Rm 13,11-14) – restando svegli e vigilanti" (Omelia del Santo Padre in occasione della celebrazione della Santa Messa con i Membri degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica, 2 febbraio 2013)
Il Papa alla Chiesa di Cambogia: "Ricordando il periodo di sconvolgimenti che ha fatto precipitare il vostro Paese nelle tenebre, vorrei sottolineare quanto la fede, il coraggio e la perseveranza dei vostri pastori e di tanti vostri fratelli e sorelle cristiani, molti dei quali hanno trovato la morte, sia una nobile testimonianza resa alla verità del Vangelo" (Videomessaggio alla Chiesa di Cambogia, 7 gennaio 2012)
Il Papa ai giovani di Taizé: "Il canto è un sostegno e un’espressione incomparabile della preghiera. Cantando Cristo, voi vi aprite anche al mistero della sua speranza. Non abbiate paura di precedere l’aurora per lodare Dio. Non sarete delusi. Cari giovani amici, Cristo non vi toglie dal mondo. Vi manda là dove la luce manca, perché la portiate ad altri. Sì, siete tutti chiamati ad essere delle piccole luci per quanti vi circondano" (Discorso del Santo Padre in occasione del 35° Incontro europeo dei giovani convocato dalla Comunità di Taizé, 29 dicembre 2012)
Il Papa agli universitari: "Questa sera potete sperimentare che non siete soli: sono con voi i docenti, i cappellani universitari, gli animatori dei collegi. E’ con voi il Papa! E, soprattutto, siete inseriti nella grande comunità accademica romana, in cui è possibile camminare nella preghiera, nella ricerca, nel confronto, nella testimonianza al Vangelo" (Omelia del Santo Padre in occasione della Celebrazione dei primi Vespri della prima domenica di Avvento con gli Universitari degli Atenei Romani e delle Università Pontificie in Roma, 1° dicembre 2012)
Il Papa: "Voglio augurare che l’Anno della fede contribuisca anche al progresso del cammino ecumenico. L’unità è, da un lato, frutto della fede e, dall’altro, un mezzo e quasi un presupposto per annunciare in modo sempre più credibile la fede a coloro che non conoscono ancora il Salvatore o che, pur avendo ricevuto l’annuncio del Vangelo, hanno quasi dimenticato questo dono prezioso" (Discorso del Santo Padre alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, 15 novembre 2012)
Il Papa: "Possa la testimonianza dei nuovi Santi, della loro vita generosamente offerta per amore di Cristo, parlare oggi a tutta la Chiesa, e la loro intercessione possa rafforzarla e sostenerla nella sua missione di annunciare il Vangelo al mondo intero" (Omelia del Santo Padre in occasione della Canonizzazione di sette Beati, 21 ottobre 2012)
Il Papa: "Il primo motivo della mia speranza consiste nel fatto che il desiderio di Dio, la ricerca di Dio è profondamente scritta in ogni anima umana e non può scomparire. Certamente, per un certo tempo, si può dimenticare Dio, accantonarlo, occuparsi di altre cose, ma Dio non scompare mai" (Intervista inedita del Santo Padre per il film “Bells of Europe – Campane d’Europa”, 16 ottobre 2012)
Il Papa: "Synodos vuol dire «cammino comune», «essere in cammino comune», e così la parola synodos mi fa pensare al famoso cammino del Signore con i due discepoli di Emmaus, che sono un po’ un’immagine del mondo agnostico di oggi" (Parole del Santo Padre al termine del pranzo con i Padri Sinodali ed alcuni vescovi che hanno preso parte al Concilio, 12 ottobre 2012)
Il Papa: "Il Cristianesimo è un albero che è, per così dire, in perenne «aurora», è sempre giovane. E questa attualità, questo «aggiornamento» non significa rottura con la tradizione, ma ne esprime la continua vitalità; non significa ridurre la fede, abbassandola alla moda dei tempi, al metro di ciò che ci piace, a ciò che piace all’opinione pubblica, ma è il contrario: esattamente come fecero i Padri conciliari, dobbiamo portare l’«oggi» che viviamo alla misura dell’evento cristiano, dobbiamo portare l’«oggi» del nostro tempo nell’«oggi» di Dio" (Discorso del Santo Padre ad alcuni dei Vescovi che parteciparono come Padri Conciliari al Concilio Ecumenico Vaticano II, 12 ottobre 2012)
Il Papa al termine della fiaccolata: "Anche oggi siamo felici, portiamo gioia nel nostro cuore, ma direi una gioia forse più sobria, una gioia umile. In questi cinquant’anni abbiamo imparato ed esperito che il peccato originale esiste e si traduce, sempre di nuovo, in peccati personali, che possono anche divenire strutture del peccato. Abbiamo visto che nel campo del Signore c’è sempre anche la zizzania. Abbiamo visto che nella rete di Pietro si trovano anche pesci cattivi..." (Saluto del Santo Padre in occasione della Benedizione ai partecipanti alla fiaccolata promossa dall'Azione Cattolica Italiana in occasione dell'apertura dell'Anno della Fede, 11 ottobre 2012)
Il Papa apre l'Anno della Fede: "Affinché questa spinta interiore alla nuova evangelizzazione non rimanga soltanto ideale e non pecchi di confusione, occorre che essa si appoggi ad una base concreta e precisa, e questa base sono i documenti del Concilio Vaticano II, nei quali essa ha trovato espressione. Per questo ho più volte insistito sulla necessità di ritornare, per così dire, alla «lettera» del Concilio – cioè ai suoi testi – per trovarne l’autentico spirito, e ho ripetuto che la vera eredità del Vaticano II si trova in essi. Il riferimento ai documenti mette al riparo dagli estremi di nostalgie anacronistiche e di corse in avanti, e consente di cogliere la novità nella continuità. Il Concilio non ha escogitato nulla di nuovo come materia di fede, né ha voluto sostituire quanto è antico. Piuttosto si è preoccupato di far sì che la medesima fede continui ad essere vissuta nell’oggi, continui ad essere una fede viva in un mondo in cambiamento" (Monumentale omelia del Santo Padre in occasione della Santa Messa di apertura dell'Anno della Fede, 11 ottobre 2012)
La premessa di Joseph Ratzinger ai suoi scritti conciliari: "Fu una giornata splendida quando, l'11 ottobre 1962..."
Il Papa: "I documenti del Concilio Vaticano II, a cui bisogna ritornare liberandoli da una massa di pubblicazioni che spesso invece di farli conoscere li hanno nascosti, sono, anche per il nostro tempo, una bussola che permette alla nave della Chiesa di procedere in mare aperto, in mezzo a tempeste o ad onde calme e tranquille, per navigare sicura ed arrivare alla meta" (Catechesi udienza generale, 10 ottobre 2012)
Il Papa ai padri sinodali: "Il cristiano non deve essere tiepido. L’Apocalisse ci dice che questo è il più grande pericolo del cristiano: che non dica di no, ma un sì molto tiepido. Questa tiepidezza proprio discredita il cristianesimo. La fede deve divenire in noi fiamma dell’amore, fiamma che realmente accende il mio essere, diventa grande passione del mio essere, e così accende il prossimo. Questo è il modo dell’evangelizzazione: «Accéndat ardor proximos», che la verità diventi in me carità e la carità accenda come fuoco anche l’altro. Solo in questo accendere l’altro attraverso la fiamma della nostra carità, cresce realmente l’evangelizzazione, la presenza del Vangelo, che non è più solo parola, ma realtà vissuta" (Meditazione del Santo Padre in occasione della prima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione, 8 ottobre 2012)
Il Papa apre il Sinodo: "Non si può parlare della nuova evangelizzazione senza una disposizione sincera di conversione. Lasciarsi riconciliare con Dio e con il prossimo è la via maestra della nuova evangelizzazione. Solamente purificati, i cristiani possono ritrovare il legittimo orgoglio della loro dignità di figli di Dio, creati a sua immagine e redenti con il sangue prezioso di Gesù Cristo, e possono sperimentare la sua gioia per condividerla con tutti, con i vicini e con i lontani" (Omelia del Santo Padre in occasione della Santa Messa per l'apertura del Sinodo dei Vescovi e proclamazione a "Dottore della Chiesa" di San Giovanni D'Avila e di Santa Ildegarda di Bingen, 7 ottobre 2012)
Il Papa: "vorrei proporre a tutti di valorizzare la preghiera del Rosario nel prossimo Anno della fede. Con il Rosario, infatti, ci lasciamo guidare da Maria, modello di fede, nella meditazione dei misteri di Cristo, e giorno dopo giorno siamo aiutati ad assimilare il Vangelo, così che dia forma a tutta la nostra vita" (Parole del Santo Padre alla recita dell'Angelus, 7 ottobre 2012)
Il Papa: "La liturgia non è il ricordo di eventi passati, ma è la presenza viva del Mistero Pasquale di Cristo che trascende e unisce i tempi e gli spazi. Se nella celebrazione non emerge la centralità di Cristo non avremo la liturgia cristiana, totalmente dipendente dal Signore e sostenuta dalla sua presenza creatrice. Dio agisce per mezzo di Cristo e noi non possiamo agire che per mezzo suo e in Lui" (Catechesi udienza generale, 3 ottobre 2012)
Il Papa ai vescovi francesi: "Le sfide di una società largamente secolarizza invitano ora a ricercare con coraggio e ottimismo, una risposta proponendo con audacia e inventiva la novità permanente del Vangelo. È in questa prospettiva, per spronare i fedeli del mondo intero, che ho proposto l'Anno della Fede, segnando in tal modo il cinquantesimo anniversario dell'apertura dei lavori del Concilio Vaticano II" (Discorso del Santo Padre ai vescovi francesi, 21 settembre 2012)
Il Papa: "Il Vescovo, primo testimone della fede, accompagna il cammino dei credenti offrendo l'esempio di una vita vissuta nell'abbandono fiducioso in Dio. Egli, pertanto, per essere autorevole maestro e araldo della fede, deve vivere alla presenza del Signore, quale uomo di Dio. Non si può essere, infatti, al servizio degli uomini, senza essere prima servi di Dio" (Discorso del Santo Padre ai vescovi di recente nomina, 20 settembre 2012)
Il Papa a Nemi: "Ricordo innanzitutto il Generale di quel tempo, padre Schütte, che aveva sofferto in Cina, era stato condannato, poi espulso. Era pieno di dinamismo missionario, della necessità di dare un nuovo slancio allo spirito missionario. E aveva me, che ero un teologo senza grande importanza, molto giovane, invitato non so perché. Ma era un grande dono per me" (Parole del Santo Padre in occasione della visita al Centro "Ad Gentes" dei Missionari Verbiti in Nemi, 9 luglio 2012)
Il Papa: "Sono lieto di annunciare che il prossimo 7 ottobre, all’inizio dell’Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, proclamerò san Giovanni d’Avila e santa Ildegarda di Bingen Dottori della Chiesa universale" (Parole del Santo Padre alla recita del Regina Coeli, 27 maggio 2012)
Il Papa ai vescovi italiani: "Giovanni XXIII impegnava i Padri ad approfondire e a presentare tale perenne dottrina in continuità con la tradizione millenaria della Chiesa, «trasmettere pura ed integra la dottrina, senza attenuazioni o travisamenti», ma in modo nuovo, «secondo quanto è richiesto dai nostri tempi». Con tale chiave di lettura e di applicazione, nell’ottica non certo di un’inaccettabile ermeneutica della discontinuità e della rottura, ma di un’ermeneutica della continuità e della riforma, ascoltare il Concilio e farne nostre le autorevoli indicazioni, costituisce la strada per individuare le modalità con cui la Chiesa può offrire una risposta significativa alle grandi trasformazioni sociali e culturali del nostro tempo, che hanno conseguenze visibili anche sulla dimensione religiosa" (Discorso del Santo Padre ai vescovi italiani, 24 maggio 2012)
Il Papa ai vescovi degli Stati Uniti: "Cari Fratelli Vescovi, è mio auspicio che l'Anno della Fede, che inizierà il prossimo 12 ottobre, nel cinquantesimo anniversario della convocazione del concilio Vaticano II, possa risvegliare il desiderio, da parte di tutta la comunità cattolica in America, di riappropriarsi con gioia e gratitudine dell'incommensurabile tesoro della nostra fede. Con il progressivo indebolirsi dei valori cristiani tradizionali e la minaccia di un tempo in cui la nostra fedeltà al Vangelo ci può costare cara, la verità di Cristo non ha bisogno solo di essere compresa, articolata e difesa, ma anche di essere proposta con gioia e fiducia come chiave della realizzazione umana autentica e del benessere della società nel suo insieme" (Discorso del Santo Padre ai vescovi degli Stati Uniti, 18 maggio 2012)
Il Papa: "La celebrazione solenne del millenario della consacrazione del duomo di Bamberg, alla quale partecipo intimamente, può diventare per l’arcidiocesi di Bamberg il preludio dell’Anno della Fede che ho proclamato per tutta la Chiesa. Può incoraggiare tutti voi, sacerdoti e fedeli, a riscoprire e ad approfondire quella fede, della quale il vostro splendido duomo si erge come testimone di pietra al centro della città vescovile e della Franconia" (Lettera del Santo Padre in occasione del millenario del Duomo Imperiale di Bamberga , 3 maggio 2012)
Il Papa: "L’evangelizzazione, che ha sempre carattere di urgenza, in questi tempi spinge la Chiesa ad operare con passo ancora più spedito per le vie del mondo, per portare ogni uomo alla conoscenza di Cristo. Solo nella Verità, infatti, che è Cristo stesso, l’umanità può scoprire il senso dell’esistenza, trovare salvezza, e crescere nella giustizia e nella pace. Ogni uomo e ogni popolo ha diritto a ricevere il Vangelo della verità. In questa prospettiva, assume particolare significato il vostro impegno a celebrare l’Anno della Fede, ormai prossimo, per rafforzare l’impegno di diffusione del Regno di Dio e di conoscenza della fede cristiana" (Discorso del Santo Padre ai Direttori Nazionali delle Pontificie Opere Missionarie, 11 maggio 2012)
Il Papa in una parrocchia romana: "Il prossimo «Anno della fede» sia un’occasione propizia anche per questa parrocchia per far crescere e consolidare l’esperienza della catechesi sulle grandi verità della fede cristiana, in modo da permettere a tutto il quartiere di conoscere e approfondire il Credo della Chiesa, e superare quell’«analfabetismo religioso» che è uno dei più grandi problemi del nostro oggi" (Omelia del Santo Padre in occasione della visita pastorale alla Parrocchia romana di San Giovanni Battista de La Salle al Torrino, 4 marzo 2012)
Il Papa: "Nell’Anno della fede voi, che avete accolto la chiamata a seguire Cristo più da vicino mediante la professione dei consigli evangelici, siete invitati ad approfondire ancora di più il rapporto con Dio. I consigli evangelici, accettati come autentica regola di vita, rafforzano la fede, la speranza e la carità, che uniscono a Dio" (Omelia del Santo Padre, 2 febbraio 2012)
Il Papa: "Come sappiamo, in vaste zone della terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più alimento. Siamo davanti ad una profonda crisi di fede, ad una perdita del senso religioso che costituisce la più grande sfida per la Chiesa di oggi. Il rinnovamento della fede deve quindi essere la priorità nell’impegno della Chiesa intera ai nostri giorni. Auspico che l’Anno della fede possa contribuire, con la collaborazione cordiale di tutti i componenti del Popolo di Dio, a rendere Dio nuovamente presente in questo mondo e ad aprire agli uomini l’accesso alla fede, all’affidarsi a quel Dio che ci ha amati sino alla fine, in Gesù Cristo crocifisso e risorto" (Discorso del Santo Padre ai partecipanti alla Sessione Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede, 27 gennaio 2012)
Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale Missionaria: "Chiamati a far risplendere la Parola di verità"
Messaggio del Papa per la 46a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: "Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione"
Il Papa alla curia romana: "Il nocciolo della crisi della Chiesa in Europa – come ho detto a Friburgo – è la crisi della fede. Se ad essa non troviamo una risposta, se la fede non riprende vitalità, diventando una profonda convinzione ed una forza reale grazie all’incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci" (Discorso del Santo Padre alla curia romana, 22 dicembre 2011)
Il Papa: "Approfitto volentieri di questa occasione per annunciare che ho deciso di indire uno speciale Anno della Fede, che avrà inizio l’11 ottobre 2012 – 50° anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II – e si concluderà il 24 novembre 2013, Solennità di Cristo Re dell’universo" (Parole del Santo Padre alla recita dell'Angelus, 16 ottobre 2011)
Il Papa: "La Chiesa non si limita a ricordare agli uomini la giusta distinzione tra la sfera di autorità di Cesare e quella di Dio, tra l’ambito politico e quello religioso. La missione della Chiesa, come quella di Cristo, è essenzialmente parlare di Dio, fare memoria della sua sovranità, richiamare a tutti, specialmente ai cristiani che hanno smarrito la propria identità, il diritto di Dio su ciò che gli appartiene, cioè la nostra vita" (Omelia del Santo Padre in occasione della Celebrazione Eucaristica a conclusione del primo incontro internazionale promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, 16 ottobre 2011)
Il Papa ai "nuovi evangelizzatori": "Il mondo di oggi ha bisogno di persone che parlino a Dio, per poter parlare di Dio. E dobbiamo anche ricordare sempre che Gesù non ha redento il mondo con belle parole o mezzi vistosi, ma con la sua sofferenza e la sua morte" (Discorso del Santo Padre ai partecipanti all’incontro voluto dal Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, 15 ottobre 2011)
Il Papa: "Emerge la domanda: Perché la recezione del Concilio, in grandi parti della Chiesa, finora si è svolta in modo così difficile? Ebbene, tutto dipende dalla giusta interpretazione del Concilio o – come diremmo oggi – dalla sua giusta ermeneutica, dalla giusta chiave di lettura e di applicazione. I problemi della recezione sono nati dal fatto che due ermeneutiche contrarie si sono trovate a confronto e hanno litigato tra loro. L'una ha causato confusione, l'altra, silenziosamente ma sempre più visibilmente, ha portato e porta frutti. Da una parte esiste un'interpretazione che vorrei chiamare "ermeneutica della discontinuità e della rottura"; essa non di rado si è potuta avvalere della simpatia dei mass-media, e anche di una parte della teologia moderna. Dall'altra parte c'è l'"ermeneutica della riforma", del rinnovamento nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa, che il Signore ci ha donato; è un soggetto che cresce nel tempo e si sviluppa, rimanendo però sempre lo stesso, unico soggetto del Popolo di Dio in cammino" (Monumentale discorso del Santo Padre alla Curia Romana, 22 dicembre 2005)
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