sabato 29 dicembre 2012

Il Papa ai giovani di Taizé: Il canto è un sostegno e un’espressione incomparabile della preghiera. Cantando Cristo, voi vi aprite anche al mistero della sua speranza. Non abbiate paura di precedere l’aurora per lodare Dio. Non sarete delusi. Cari giovani amici, Cristo non vi toglie dal mondo. Vi manda là dove la luce manca, perché la portiate ad altri. Sì, siete tutti chiamati ad essere delle piccole luci per quanti vi circondano

FESTIVITA' NATALIZIE: LO SPECIALE DEL BLOG

INCONTRO DEL PAPA CON I GIOVANI DI TAIZE': VIDEO INTEGRALE

Vedi anche:

Quel silenzio in Piazza San Pietro. L’incontro europeo di Taizé a Roma (Fratel Alois)


Il Papa: Giovani, siete chiamati ad essere piccole luci (Cardinale)

Taizé, frère Alois: dal Papa un incoraggiamento molto importante (Mazza)


Il Papa incontra i giovani di Taizé: servizio di Lucio Brunelli


L'entusiasmo della fede. Tra i partecipanti all'incontro di Taizé in svolgimento a Roma (Cristian Martini Grimaldi)

Il Papa: L'unità dei cristiani è impegno irrevocabile per la Chiesa
 


Il Papa ai giovani di Taizè: “Il male ci fa dubitare, ma Dio conforta con la Chiesa”

Piccole luci nel mondo. Questa sera in piazza San Pietro l'incontro del Papa con i giovani di Taizé (Sir)


Il Papa ai giovani di Taizè: siate luci nel mondo. La comunione ha bisogno di voi 

Il Papa ai giovani di Taizè: fate sorgere la speranza sulla terra (Ambrogetti)


Il Papa ai 50mila di Taizé: l'impegno ecumenico è irrevocabile. La sofferenza degli innocenti crea dubbi alla fede. I canti di Taizé riempiono le basiliche romane (Izzo)

Lettera del priore di Taizé ai partecipanti all'incontro europeo dei giovani. In 40.000 invadono Roma (O.R.)

L'audacia di Taizé. Oggi 40.000 ragazze e ragazzi cristiani incontreranno Benedetto XVI (Sir)

Benedetto XVI incontra i giovani di Taizé: siate fermento di riconciliazione nel mondo

Taizé, la fede dal cuore giovane (Valle)

Oggi il Papa incontra i 40mila ragazzi di Taizé (Izzo)

Tutto pronto per l’incontro europeo dei giovani a Roma (Simone Baroncia)

MOMENTO DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE CON I GIOVANI GIUNTI PELLEGRINI A ROMA PER IL 35° INCONTRO EUROPEO DEI GIOVANI CONVOCATO DALLA COMUNITÀ DI TAIZÉ, 29.12.2012

Alle ore 18 di questo pomeriggio, sul Sagrato della Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI presiede un momento di preghiera con i giovani pellegrini giunti a Roma in occasione del 35° Incontro europeo dei giovani convocato dalla Comunità di Taizé e in corso nella capitale dal 28 dicembre 2012 al 2 gennaio 2013.
Dopo l’indirizzo di omaggio di Frère Alois, Priore della Comunità di Taizé, il Papa rivolge ai giovani raccolti in piazza San Pietro il discorso che riportiamo di seguito:

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Grazie, caro Fratello Alois, per le Sue parole calorose e piene di affetto. 
Cari giovani, cari pellegrini della fiducia, benvenuti a Roma!

Siete venuti molto numerosi, da tutta l’Europa e anche da altri continenti, per pregare presso le tombe dei santi Apostoli Pietro e Paolo. In questa città, infatti, entrambi hanno versato il loro sangue per Cristo. La fede che animava questi due grandi Apostoli di Gesù è anche quella che vi ha messi in cammino. Durante l’anno che sta per iniziare, voi vi proponete di liberare le sorgenti della fiducia in Dio per viverne nel quotidiano. Mi rallegro che voi incontriate in tal modo l’intenzione dell’Anno della fede iniziato nel mese di ottobre.
E’ la quarta volta che tenete un Incontro europeo a Roma. In questa occasione, vorrei ripetere le parole che il mio predecessore Giovanni Paolo II aveva detto ai giovani durante il vostro terzo Incontro a Roma: «Il Papa si sente profondamente impegnato con voi in questo pellegrinaggio di fiducia sulla terra … Anch’io sono chiamato ad essere un pellegrino di fiducia in nome di Cristo» (30 dicembre 1987).
Poco più di 70 anni fa, Fratel Roger ha dato vita alla comunità di Taizé. Questa continua a veder venire a sé migliaia di giovani di tutto il mondo, alla ricerca di un senso per la loro vita, i Fratelli li accolgono nella loro preghiera e offrono ad essi l’occasione di fare l’esperienza di una relazione personale con Dio. Per sostenere questi giovani nel loro cammino verso Cristo, Fratel Roger ebbe l’idea di cominciare un «pellegrinaggio di fiducia sulla terra». Testimone instancabile del Vangelo della pace e della riconciliazione, animato dal fuoco di un ecumenismo della santità, Fratel Roger ha incoraggiato tutti coloro che passano per Taizé a diventare dei cercatori di comunione. 
Lo dissi all’indomani della sua morte: «Dovremmo ascoltare dal di dentro il suo ecumenismo vissuto spiritualmente e lasciarci condurre dalla sua testimonianza verso un ecumenismo veramente interiorizzato e spiritualizzato». Sulle sue orme, siate tutti portatori di questo messaggio di unità. Vi assicuro dell’impegno irrevocabile della Chiesa cattolica a proseguire la ricerca di vie di riconciliazione per giungere all’unità visibile dei cristiani. E questa sera vorrei salutare con affetto tutto particolare quanti tra voi sono ortodossi o protestanti.
Oggi, Cristo vi pone la domanda che rivolse ai suoi discepoli: «Chi sono io per voi?». A tale domanda, Pietro, presso la cui tomba noi ci troviamo in questo momento, rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,15-16). E tutta la sua vita divenne una risposta concreta a questa domanda. Cristo desidera ricevere anche da ciascuno di voi una risposta che venga non dalla costrizione né dalla paura, ma dalla vostra libertà profonda. Rispondendo a tale domanda la vostra vita troverà il suo senso più forte. Il testo della Lettera di San Giovanni che abbiamo appena ascoltato ci fa capire con grande semplicità in modo sintetico come dare una risposta: «Che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri» (3,23). 
Avere fede e amare Dio e gli altri! Che cosa c’è di più esaltante? Che cosa di più bello? Durante questi giorni a Roma, possiate lasciar crescere nei vostri cuori questo sì a Cristo, approfittando specialmente dei lunghi tempi di silenzio che occupano un posto centrale nelle vostre preghiere comunitarie, dopo l’ascolto della Parola di Dio. 
Questa Parola, dice la Seconda Lettera di Pietro, è «come una lampada che brilla in un luogo oscuro», che voi fate bene a guardare «finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino» (1,19). Voi l’avete capito: se la stella del mattino deve sorgere nei vostri cuori è perché non sempre vi è presente. A volte il male e la sofferenza degli innocenti creano in voi il dubbio e il turbamento. E il sì a Cristo può diventare difficile. Ma questo dubbio non fa di voi dei non credenti! Gesù non ha respinto l’uomo del Vangelo che gridò: «Credo; aiuta la mia incredulità!» (Mc 9,24). Perché in questo combattimento voi non perdiate la fiducia, Dio non vi lascia soli e isolati. Egli dà a tutti noi la gioia e il conforto della comunione della Chiesa. 
Durante il vostro soggiorno a Roma, grazie specialmente all’accoglienza generosa di tante parrocchie e comunità religiose, voi fate una nuova esperienza di Chiesa. Tornando a casa, nei vostri diversi Paesi, vi invito a scoprire che Dio vi fa corresponsabili della sua Chiesa, in tutta la varietà delle vocazioni. Questa comunione che è il Corpo di Cristo ha bisogno di voi e voi avete in esso tutto il vostro posto. A partire dai vostri doni, da ciò che è specifico di ognuno di voi, lo Spirito Santo plasma e fa vivere questo mistero di comunione che è la Chiesa, al fine di trasmettere la buona novella del Vangelo al mondo di oggi.
Con il silenzio, il canto occupa un posto importante nelle vostre preghiere comunitarie. I canti di Taizé riempiono in questi giorni le basiliche di Roma. 
Il canto è un sostegno e un’espressione incomparabile della preghiera. Cantando Cristo, voi vi aprite anche al mistero della sua speranza. Non abbiate paura di precedere l’aurora per lodare Dio. Non sarete delusi. Cari giovani amici, Cristo non vi toglie dal mondo. Vi manda là dove la luce manca, perché la portiate ad altri. Sì, siete tutti chiamati ad essere delle piccole luci per quanti vi circondano. Con la vostra attenzione a una più equa ripartizione dei beni della terra, con l’impegno per la giustizia e per una nuova solidarietà umana, voi aiuterete quanti sono intorno a voi a comprendere meglio come il Vangelo ci conduca al tempo stesso verso Dio e verso gli altri. Così, con la vostra fede, contribuirete a far sorgere la fiducia sulla terra.
Siate pieni di speranza. Dio vi benedica, con i vostri familiari e amici!

© Copyright 2012 - Libreria Editrice Vaticana

Nessun commento: