venerdì 22 giugno 2012

Il Papa alla Coldiretti: La perdurante crisi economico-finanziaria, con le conseguenti incognite, pone gli imprenditori agricoli e ittici di fronte a sfide inedite e certamente difficili, che voi siete chiamati ad affrontare da cristiani, coltivando un rinnovato e profondo senso di responsabilità, dando prova di solidarietà e di condivisione. Considerato poi che alla base dell’attuale difficoltà economica vi è una crisi morale, adoperatevi con sollecitudine affinché le istanze etiche mantengano il primato su ogni altra esigenza.


IL PAPA E LA CRISI ECONOMICA: LO SPECIALE DEL BLOG


UDIENZA AI PARTECIPANTI ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELLA COLDIRETTI, 22.06.2012


Alle ore 12 di questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre Benedetto XVI incontra una Delegazione dei partecipanti all’Assemblea Nazionale della Confederazione Nazionale della Coldiretti.
Questo il testo del discorso che il Papa rivolge ai presenti:


DISCORSO DEL SANTO PADRE 


Cari fratelli e sorelle, 


sono lieto di accogliervi in occasione del vostro convegno, che ha come tema: "Agricoltura familiare per uno sviluppo sostenibile". Questo incontro mi offre l’opportunità di esprimere alla Coldiretti il mio apprezzamento per l’impegno in favore delle famiglie che vivono e lavorano nelle campagne italiane. Vi saluto tutti con affetto a partire dal Presidente nazionale, dottor Sergio Marini, che ringrazio per le parole con cui si è fatto interprete dei vostri sentimenti. Saluto poi il Consigliere Ecclesiastico nazionale, il Consiglio nazionale e gli altri dirigenti della vostra benemerita Confederazione.
La società, l’economia, il lavoro non rappresentano ambiti unicamente secolari, tanto meno estranei al messaggio cristiano, ma spazi da fecondare con la ricchezza spirituale del Vangelo. La Chiesa, infatti, non è mai indifferente alla qualità della vita delle persone, alle loro condizioni lavorative, e avverte la necessità di prendersi cura dell’uomo e dei contesti in cui egli vive e produce, affinché siano sempre più luoghi autenticamente umani e umanizzanti. 
A tale proposito, il Servo di Dio Paolo VI osservava che «la Chiesa ha rivolto sempre particolari premure alla gente dei campi, aprendo la via alla sua elevazione umana e morale ed aiutandola a realizzare la sua missione con dignità e coscienza del suo valore spirituale e sociale» (Discorso ai coltivatori diretti, 19 aprile 1972).
In questa sua sollecitudine, la Chiesa è ben lieta di coinvolgere anche le varie aggregazioni, come la vostra, che ispirano la loro azione ai principi della dottrina sociale cattolica. Attraverso di essa, infatti, la Chiesa «attualizza nelle vicende storiche il messaggio di liberazione e di redenzione di Cristo, il Vangelo del Regno; … attesta all’uomo, in nome di Cristo, la sua dignità e la sua vocazione alla comunione delle persone; gli insegna le esigenze della giustizia e della pace, conformi alla sapienza divina» (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, 63).
Proprio nella Coldiretti, l’insegnamento cattolico in materia di etica sociale ha conosciuto uno dei suoi più fertili «laboratori», grazie all’intuizione e alla sapienza lungimirante del suo fondatore Paolo Bonomi, che ha operato alla luce del Vangelo della carità e nel solco del Magistero sociale della Chiesa. Egli fu persona molto attenta alla promozione degli agricoltori, capace di offrire loro orientamenti e criteri chiari, che permangono sostanzialmente validi nei nostri giorni. Siate degni eredi di un così ricco patrimonio ideale! A voi tocca, oggi, rimanendo fedeli ai valori acquisiti, porvi in coraggioso dialogo con le mutate condizioni della società. Vi sono, inoltre, richiesti una nuova consapevolezza e un ulteriore sforzo di responsabilità nei confronti del mondo agricolo. Sentitevi tutti coinvolti in tale missione. Ciascuno si impegni, nel ruolo che ricopre, a sostenere gli interessi legittimi delle categorie che rappresenta, operando sempre con pazienza e lungimiranza, allo scopo di valorizzare gli aspetti più nobili e qualificanti della persona umana: il senso del dovere, la capacità di condivisione e di sacrificio, la solidarietà, l’osservanza delle giuste esigenze del riposo e della rigenerazione corporale e più ancora spirituale.
Conosco bene quanto vi sta a cuore proseguire il vostro servizio di testimonianza evangelica nell’ambiente agricolo e ittico, ponendo in risalto quei valori che fanno dell’attività lavorativa un prezioso strumento per la realizzazione di una convivenza più giusta ed umana. Penso al rispetto della dignità della persona, alla ricerca del bene comune, all’onestà e alla trasparenza nella gestione dei servizi, alla sicurezza alimentare e alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, alla promozione dello spirito di solidarietà. Vi incoraggio a proseguire in questa vostra opera, diventando voi stessi, sempre più, fermento di vita buona, sale della terra e luce del mondo (cfr Mt 5, 13-14).
La perdurante crisi economico-finanziaria, con le conseguenti incognite, pone gli imprenditori agricoli e ittici di fronte a sfide inedite e certamente difficili, che voi siete chiamati ad affrontare da cristiani, coltivando un rinnovato e profondo senso di responsabilità, dando prova di solidarietà e di condivisione. Considerato poi che alla base dell’attuale difficoltà economica vi è una crisi morale, adoperatevi con sollecitudine affinché le istanze etiche mantengano il primato su ogni altra esigenza. 
Occorre, infatti, portare il rimedio là dove è la radice della crisi, favorendo la riscoperta di quei valori spirituali dai quali poi scaturiscono le idee, i progetti e le opere. Come ho ricordato nell’enciclica Caritas in veritate, «dobbiamo assumere con realismo, fiducia e speranza le nuove responsabilità a cui ci chiama lo scenario di un mondo che ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale e della riscoperta di valori di fondo su cui costruire un futuro migliore» (n. 21). Su questo terreno etico, occorre che la famiglia, la scuola, il sindacato e ogni altra istituzione politica, culturale e civica svolgano un’importante opera di collaborazione e di raccordo, di stimolo e di promozione, soprattutto per quanto riguarda i giovani. Essi sono carichi di propositi e di speranze, cercano con generosità di costruire il loro avvenire e attendono dagli adulti esempi validi e proposte serie. Non possiamo deludere le loro attese!
Cari amici, sia vostra premura adoperarvi non solo perché le imprese agricole e i coltivatori diretti siano opportunamente tutelati, ma anche perché si attuino valide politiche sociali in favore della persona e della sua professionalità, considerando specialmente il ruolo cruciale della famiglia per l’intera società. Vi incoraggio a perseverare nella vostra opera educativa e sociale, portando avanti con generosità i vostri progetti di solidarietà, particolarmente nei confronti dei più deboli e meno garantiti. Attraverso la vostra azione sociale voi testimoniate la novità del Vangelo, e per questo avete bisogno di un costante riferimento a Cristo, nella preghiera, per attingere l’energia spirituale necessaria a dare nuovo vigore al vostro impegno. Da parte mia, vi manifesto l’affetto e il sostegno della Chiesa e, mentre affido al Signore le gioie e le fatiche quotidiane di quanti operano nel settore agricolo e ittico, di cuore imparto una speciale Benedizione Apostolica a voi, alle vostre famiglie e a tutti i soci.


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