domenica 31 gennaio 2010

Il Papa: "L’amore è l’essenza di Dio stesso, è il senso della creazione e della storia, è la luce che dà bontà e bellezza all’esistenza di ogni uomo"


ANGELUS DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

Il Papa e le colombe "ribelli": il video preparato dal nostro Gatto :-)

ANGELUS: VIDEO, SERVIZI, PODCAST E FOTO

Angelus del 31 gennaio 2010: traduzione nelle diverse lingue (da Zenit)



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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 31.01.2010

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Presenti oggi, tra gli altri, i Ragazzi dell’Azione Cattolica della diocesi di Roma che concludono con la "Carovana della Pace" il mese di gennaio da loro tradizionalmente dedicato al tema della pace. Al termine della preghiera dell’Angelus due bambini, invitati nell’appartamento pontificio, liberano dalla finestra due colombe, simbolo di pace.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Nella liturgia di questa domenica si legge una delle pagine più belle del Nuovo Testamento e di tutta la Bibbia: il cosiddetto "inno alla carità" dell’apostolo Paolo (1 Cor 12,31-13,13).
Nella sua Prima Lettera ai Corinzi, dopo aver spiegato, con l’immagine del corpo, che i diversi doni dello Spirito Santo concorrono al bene dell’unica Chiesa, Paolo mostra la "via" della perfezione.
Questa – dice – non consiste nel possedere qualità eccezionali: parlare lingue nuove, conoscere tutti i misteri, avere una fede prodigiosa o compiere gesti eroici. Consiste invece nella carità – agape – cioè nell’amore autentico, quello che Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo. La carità è il dono "più grande", che dà valore a tutti gli altri, eppure "non si vanta, non si gonfia d’orgoglio", anzi, "si rallegra della verità" e del bene altrui. Chi ama veramente "non cerca il proprio interesse", "non tiene conto del male ricevuto", "tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (cfr 1 Cor 13,4-7).

Alla fine, quando ci incontreremo faccia a faccia con Dio, tutti gli altri doni verranno meno; l’unico che rimarrà in eterno sarà la carità, perché Dio è amore e noi saremo simili a Lui, in comunione perfetta con Lui.

Per ora, mentre siamo in questo mondo, la carità è il distintivo del cristiano. E’ la sintesi di tutta la sua vita: di ciò che crede e di ciò che fa.

Per questo, all’inizio del mio pontificato, ho voluto dedicare la mia prima Enciclica proprio al tema dell’amore: Deus caritas est. Come ricorderete, questa Enciclica si compone di due parti, che corrispondono ai due aspetti della carità: il suo significato, e quindi la sua attuazione pratica.

L’amore è l’essenza di Dio stesso, è il senso della creazione e della storia, è la luce che dà bontà e bellezza all’esistenza di ogni uomo. Al tempo stesso, l’amore è, per così dire, lo "stile" di Dio e dell’uomo credente, è il comportamento di chi, rispondendo all’amore di Dio, imposta la propria vita come dono di sé a Dio e al prossimo. In Gesù Cristo questi due aspetti formano una perfetta unità: Egli è l’Amore incarnato.

Questo Amore ci è rivelato pienamente nel Cristo crocifisso. Fissando lo sguardo su di Lui, possiamo confessare con l’apostolo Giovanni: "Noi abbiamo riconosciuto l’amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto" (cfr 1 Gv 4,16; Enc. Deus caritas est, 1).

Cari amici, se pensiamo ai Santi, riconosciamo la varietà dei loro doni spirituali, e anche dei loro caratteri umani. Ma la vita di ognuno di essi è un inno alla carità, un cantico vivente all’amore di Dio! Oggi, 31 gennaio, ricordiamo in particolare san Giovanni Bosco, fondatore della Famiglia Salesiana e patrono dei giovani. In questo Anno Sacerdotale vorrei invocare la sua intercessione affinché i sacerdoti siano sempre educatori e padri dei giovani; e perché, sperimentando questa carità pastorale, tanti giovani accolgano la chiamata a dare la vita per Cristo e per il Vangelo. Maria Ausiliatrice, modello di carità, ci ottenga queste grazie.

DOPO L’ANGELUS

L’ultima domenica di gennaio è la Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. Il pensiero va spontaneamente a Padre Damiano de Veuster, che diede la vita per questi fratelli e sorelle, e che nello scorso ottobre ho proclamato santo. Alla sua celeste protezione affido tutte le persone che purtroppo ancora oggi soffrono per questa malattia, come pure gli operatori sanitari e i volontari che si prodigano perché possa esistere un mondo senza lebbra. Saluto in particolare l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau.

Oggi si celebra anche la seconda Giornata di Intercessione per la Pace in Terra Santa. In comunione con il Patriarca Latino di Gerusalemme e il Custode di Terrasanta, mi unisco spiritualmente alla preghiera di tanti cristiani di ogni parte del mondo, mentre saluto di cuore quanti sono qui convenuti per tale circostanza.

La crisi economica sta causando la perdita di numerosi posti di lavoro, e questa situazione richiede grande senso di responsabilità da parte di tutti: imprenditori, lavoratori, governanti. Penso ad alcune realtà difficili in Italia, come, ad esempio, Termini Imerese e Portovesme; mi associo pertanto all’appello della Conferenza Episcopale Italiana, che ha incoraggiato a fare tutto il possibile per tutelare e far crescere l’occupazione, assicurando un lavoro dignitoso e adeguato al sostentamento delle famiglie.

Un messaggio di pace ci portano anche i ragazzi e le ragazze dell’Azione Cattolica di Roma. Qui accanto a me ci sono due di loro, che saluto insieme a tutti gli altri che si trovano nella Piazza, accompagnati dal Cardinale Vicario, dai familiari e dagli educatori. Cari ragazzi, vi ringrazio perché, con la vostra "Carovana della pace" e col simbolo delle colombe che tra poco faremo volare, voi date a tutti un segno di speranza. Ora ascoltiamo il messaggio che avete preparato.

[un ragazzo legge il messaggio]

Chers pèlerins francophones, la Parole de Dieu nous convie aujourd’hui à accueillir avec foi notre vocation chrétienne, car chacun de nous est appelé à faire fructifier les dons qu’il a reçus pour bâtir l’Église. En cette Année Sacerdotale, demandons au Seigneur que sa Parole bouscule de nombreux jeunes hommes afin qu’ils puissent entendre son appel à le suivre comme prêtre et y répondre avec générosité. Que la Vierge Marie, Mère de l’Église, soutienne tous ceux qui sont engagés dans l’humble et exaltant ministère sacerdotal ! Bon dimanche et bonne semaine à tous !

I am happy to greet all the English-speaking pilgrims and visitors present for this Angelus prayer. In today’s Liturgy we are reminded that Jesus, like the prophets who came before him, was not well received in his homeland and among his relatives and friends. His message brings great joy but also requires open minds and generous hearts. Let us ask for the grace and courage to be always faithful to Jesus in words and deeds. I wish you all a pleasant stay in Rome and a blessed Sunday!

Ein herzliches Grüß Gott sage ich den Pilgern und Gästen deutscher Sprache. Gott hat uns aus Liebe erschaffen und will, daß wir ihn mit ungeteiltem Herzen anbeten und die Menschen lieben, wie er sie liebt (vgl. Tagesgebet). Bitten wir den Herrn, daß wir fähig werden, seiner großen Liebe zu entsprechen, die alles vollkommen macht und uns mit der Ewigkeit verbindet. Die Liebe hört niemals auf, sagt der Apostel Paulus (1 Kor 13,8). Sie ist Maß und Richtschnur für unser Reden und Handeln, für unser Glauben und Hoffen. Dann finden wir das wahre Leben in der Gemeinschaft mit Gott und mit unseren Mitmenschen. Euch allen wünsche ich einen gesegneten Sonntag und eine gute Woche.

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española, en particular a las Comunidades parroquiales venidas de San Sebastián de los Reyes, el Puerto de Santa María, Arcos de la Frontera, San Fernando y Madrid, así como a los grupos de estudiantes y profesores de Valdelacalzada, Talavera La Real y del Colegio San Atón, de Badajoz. Pidamos a la Virgen María que interceda por nosotros para que, como nos exhorta san Pablo en la liturgia de ese domingo, sepamos vivir una vida de auténtico amor. De un amor que se alimenta del encuentro con Cristo en la Eucaristía y se manifiesta en gestos concretos de atención y caridad hacia el prójimo. Feliz domingo

Radujem se što mogu pozdraviti učenike i profesore klasične gimnazije iz Pazina, u Hrvatskoj. Dragi prijatelji, želim vam da vaš posjet Rimu bude koristan za vaš studij, i da hodočašće na grobove apostola Petra i Pavla učvrsti u vama vjeru i ljubav prema Crkvi. Bog vas blagoslovio!

[Sono lieto di salutare gli allievi e i professori del Liceo Classico di Pazin, in Croazia. Cari amici, vi auguro che la visita a Roma sia proficua per i vostri studi, e che il pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo rafforzi in voi la fede e l’amore alla Chiesa. Il Signore vi benedica!]

Słowa pozdrowienia kieruję do Polaków. Dzisiaj święty Paweł przypomina nam, że bezinteresowna miłość weryfikuje naszą wiarę, czystość intencji i wartość dokonań. Jest odbiciem blasku odwiecznej miłości Boga, w którym odsłania się ostateczny sens naszego życia i działania. Prośmy Boga o dar takiej miłości dla nas i dla wszystkich ludzi. Serdecznie wam błogosławię.

[Parole di saluto rivolgo ai polacchi. Oggi san Paolo ci ricorda che l’amore disinteressato verifica la nostra fede, la chiarezza delle intenzioni e il valore delle opere. Esso è un riflesso dell’eterno amore di Dio, nel quale si rivela il senso finale della nostra vita e delle nostre azioni. Chiediamo a Dio il dono di tale amore per noi e per tutti gli uomini. Vi benedico di cuore.]

Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli di Bari, Taranto, Nettuno e Cecchina. A tutti auguro una buona domenica. Ed ora con i ragazzi dell’A.C.R. liberiamo le colombe della pace.

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