sabato 17 marzo 2007

IL PAPA: CHIESA E SOCIETA' HANNO BISOGNO DEI DISABILI,CIECHI E MALATI


L’amore cristiano permette di superare l’handicap e di vivere positivamente la diversità: la riflessione del Papa nell’incontro con i pellegrini del MAC e dell’OFTAL, nella Basilica Vaticana

Ogni condizione di fragilità può essere superata con la fede e l’amicizia cristiana: è quanto sottolineato dal Papa nell’incontro in Basilica Vaticana con i pellegrini del MAC, il Movimento Apostolico Ciechi e l’OFTAL, l’Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes. Il Pontefice ha ribadito l’importanza della condivisione dell’esperienza di fede con quanti si trovano in difficoltà. Il servizio di Alessandro Gisotti:

Non lasciatevi spaventare dai limiti e dalla povertà delle risorse, giacché Dio “ama compiere le sue opere con mezzi poveri”: sono le parole di incoraggiamento che il Papa ha rivolto ai pellegrini del MAC e dell’OFTAL. Due realtà, ha sottolineato, che “danno testimonianza di Cristo risorto”, “manifestando che la fede e l’amicizia cristiana permettono di attraversare insieme ogni condizione di fragilità”. Il Papa ha affermato poi che le due associazioni, pur differenziandosi per molti aspetti, hanno però in comune quello fondamentale:

"Sia il MAC che l’OFTAL si presentano come esperienze di condivisione fraterna, basata sul Vangelo e capace di mettere in grado le persone in difficoltà, in questo caso malate e non vedenti, di essere pienamente partecipi della vita della Comunità ecclesiale e costruttrici della civiltà dell’amore".

Nel Movimento Apostolico Ciechi nato nel 1928 dall’intuizione di Maria Motta, insegnante non vedente, ha proseguito, ciechi e vedenti imparano “lo stile della reciprocità e della condivisione” e così si mettono al servizio della missione apostolica della Chiesa:

"E’ una testimonianza di come l’amore cristiano permetta di superare l’handicap e di vivere positivamente la diversità, quale occasione di apertura all’altro, di attenzione ai suoi problemi, ma prima di tutto ai suoi doni, e di vicendevole servizio".

L’Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes promossa da don Alessandro Rastelli, nel 1913, e riconosciuta ufficialmente nel 1932 dall’arcivescovo di Vercelli, offre l’esperienza del pellegrinaggio con i malati. E’ questo, ha ribadito, un “segno forte di fede e di solidarietà tra le persone che escono da se stesse e dal chiuso dei propri problemi per partire verso una meta comune, un luogo dello spirito”:

"Aiutate così il Popolo di Dio a tener desta la consapevolezza della sua natura pellegrinante alla sequela di Cristo, come emerge in maniera rilevante nella Sacra Scrittura".

Prima dell’incontro con Benedetto XVI, i pellegrini hanno partecipato alla Messa nella Basilica Vaticana, presieduta dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Nell’omelia, l’arciprete della Basilica, l’arcivescovo Angelo Comastri ha messo l’accento sull’attenzione della Chiesa per i malati: "Gesù con chiarezza ha detto: 'Io ero ammalato'. In voi si nasconde Gesù e la Chiesa lo sa, e lo sanno tutti i volontari che vi seguono e vi assistono con delicatezza e con ammirevole generosità!"

Radio Vaticana

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