venerdì 16 marzo 2007

Il Papa: l’umanità sta perdendo il senso del peccato


Benedetto XVI alla Penitenzieria Apostolica: l’umanità sta perdendo il senso del peccato ma aumenta i complessi di colpa. Abbiamo tutti bisogno di attingere alla misericordia infinita di Dio per la trovare la vera pace

E’ un’umanità che vorrebbe essere autosufficiente quella di oggi, dove non pochi ritengono quasi di poter fare a meno di Dio per vivere bene. E’ quanto ha sottolineato oggi Benedetto XVI nel suo discorso ai partecipanti al Corso del Foro Interno organizzato dalla Penitenzieria Apostolica dal 12 al 17 marzo a Roma. Ai 600 sacerdoti ed ordinandi ricevuti nella Sala Clementina, il Santo Padre ha ricordato l’importanza del Sacramento della Penitenza per riscoprire l’amore di Dio. Il servizio di Tiziana Campisi:

“Con i gesti e le parole sacramentali, i sacerdoti rendono visibile soprattutto l’amore di Dio, che in Cristo si è rivelato in pienezza. Nell’amministrare il Sacramento del perdono e della riconciliazione, il presbitero - ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica - agisce come ‘il segno e lo strumento dell'amore misericordioso di Dio verso il peccatore’”.

E’ un mistero d’amore ciò che avviene nel Sacramento della Penitenza, ha detto Benedetto XVI, quell’amore di cui tutti hanno bisogno, che si manifesta anche nel mistero della Croce ma che consente di trovare l’autentica pace con Dio, con noi stessi e con il prossimo:

“Solo da questa sorgente spirituale è possibile trarre quell’energia interiore indispensabile per sconfiggere il male e il peccato nella lotta senza pausa, che segna il nostro pellegrinaggio terreno verso la patria celeste”.

Il mondo contemporaneo, ha proseguito il Papa, continua a presentare tante contraddizioni, in tanti sembrano tristemente condannati ad affrontare drammatiche situazioni di vuoto esistenziale e poi ci sono violenza e solitudine a pesare sull’animo dell’uomo:

“Vediamo un’umanità che vorrebbe essere autosufficiente, dove non pochi ritengono quasi di poter fare a meno di Dio per vivere bene … oggi pare che si sia perso il 'senso del peccato', ma in compenso sono aumentati i 'complessi di colpa'”.

A liberare il cuore degli uomini da questo giogo di morte, ha aggiunto il Santo Padre, può essere solo Colui che morendo ha sconfitto per sempre la potenza del male con l’onnipotenza dell’amore divino:

“Il sacerdote, nel Sacramento della Confessione, è strumento di questo amore misericordioso di Dio, che invoca nella formula dell’assoluzione dei peccati”.

L’impegno del sacerdote e del confessore è principalmente quello di portare ciascuno a fare esperienza dell’amore di Cristo, ha spiegato poi il Papa, il ministro del Sacramento della Riconciliazione, deve far trasparire, nelle parole e nel modo di accostare il penitente, l’amore misericordioso di Dio, accogliere il peccatore pentito, aiutarlo a risollevarsi dal peccato, incoraggiarlo a emendarsi non venendo mai a patti con il male, ma riprendendo sempre il cammino verso la perfezione evangelica:

“Tutto ciò comporta che il sacerdote impegnato nel ministero del Sacramento della Penitenza sia animato egli stesso da una costante tensione alla santità. Per portare a compimento questa importante missione, interiormente unito sempre al Signore, il sacerdote si mantenga fedele al Magistero della Chiesa per quanto concerne la dottrina morale, cosciente che la legge del bene e del male non è determinata dalle situazioni, ma da Dio”.

Radio Vaticana

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