domenica 11 maggio 2008

Il Papa: "Nella Pentecoste sono inseparabili la dimensione personale e quella comunitaria, l’"io" del discepolo e il "noi" della Chiesa"


(Giotto, "Pentecoste")

REGINA COELI: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

"A Pentecoste la Chiesa viene costituita non da una volontà umana, ma dalla forza dello Spirito di Dio che dà vita ad una comunità una e universale" (Omelia della Santa Messa di Pentecoste)

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LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DEL REGINA COELI, 11.05.2008

Conclusa la Celebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana per la Solennità di Pentecoste, il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Cæli con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana del tempo pasquale:

PRIMA DEL REGINA CÆLI

Cari fratelli e sorelle,

celebriamo oggi la solennità di Pentecoste, antica festa ebraica in cui si faceva memoria dell’Alleanza stretta da Dio col suo popolo al monte Sinai (cfr Es 19). Essa diventò anche festa cristiana proprio per quanto avvenne in tale ricorrenza, 50 giorni dopo la Pasqua di Gesù. Leggiamo negli Atti degli Apostoli che i discepoli erano riuniti in preghiera nel Cenacolo, quando su di essi scese con potenza lo Spirito Santo, come vento e come fuoco. Essi allora si misero ad annunciare in molte lingue la buona notizia della risurrezione di Cristo (cfr 2,1-4).

Fu quello il "battesimo nello Spirito Santo", che era stato già preannunciato da Giovanni Battista: "Io vi battezzo con acqua – diceva alle folle – ma colui che viene dopo di me è più potente di me … Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco" (Mt 3,11).

In effetti, tutta la missione di Gesù era stata finalizzata a donare agli uomini lo Spirito di Dio e a battezzarli nel suo "lavacro" di rigenerazione. Questo si è realizzato con la sua glorificazione (cfr Gv 7,39), cioè mediante la sua morte e risurrezione: allora lo Spirito di Dio è stato effuso in modo sovrabbondante, come una cascata capace di purificare ogni cuore, di spegnere l’incendio del male e di accendere nel mondo il fuoco dell’amore divino.

Gli Atti degli Apostoli presentano la Pentecoste come adempimento di tale promessa e dunque come coronamento di tutta la missione di Gesù. Egli stesso, dopo la sua risurrezione, ordinò ai discepoli di rimanere a Gerusalemme, perché - disse - "voi sarete battezzati in Spirito Santo tra non molti giorni" (At 1,5); e aggiunse: "Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra" (At 1,8).

La Pentecoste è perciò, in modo speciale, il battesimo della Chiesa che intraprende la sua missione universale a cominciare dalle strade di Gerusalemme, con la prodigiosa predicazione nelle diverse lingue dell’umanità.

In questo battesimo di Spirito Santo sono inseparabili la dimensione personale e quella comunitaria, l’"io" del discepolo e il "noi" della Chiesa. Lo Spirito consacra la persona e la rende al tempo stesso membro vivo del Corpo mistico di Cristo, partecipe della missione di testimoniare il suo amore. E questo si attua mediante i Sacramenti dell’iniziazione cristiana: il Battesimo e la Confermazione.
Nel mio Messaggio per la prossima Giornata Mondiale della Gioventù 2008, ho proposto ai giovani di riscoprire la presenza dello Spirito Santo nella loro vita e, quindi, l’importanza di questi Sacramenti. Oggi vorrei estendere l’invito a tutti: riscopriamo, cari fratelli e sorelle, la bellezza di essere battezzati nello Spirito Santo; riprendiamo coscienza del nostro Battesimo e della nostra Confermazione, sorgenti di grazia sempre attuale.

Chiediamo alla Vergine Maria di ottenere anche oggi alla Chiesa una rinnovata Pentecoste, che infonda in tutti, in modo speciale nei giovani, la gioia di vivere e testimoniare il Vangelo.

DOPO IL REGINA CÆLI

Ho seguito con profonda preoccupazione, nei giorni scorsi, la situazione in Libano, dove, allo stallo dell'iniziativa politica, hanno fatto seguito, dapprima, la violenza verbale e poi gli scontri armati, con numerosi morti e feriti. Anche se, nelle ultime ore, la tensione si è allentata, ritengo oggi doveroso esortare i libanesi ad abbandonare ogni logica di contrapposizione aggressiva, che porterebbe il loro caro Paese verso l'irreparabile.
Il dialogo, la mutua comprensione e la ricerca del ragionevole compromesso sono l’unica via che può restituire al Libano le sue istituzioni e alla popolazione la sicurezza necessaria per una vita quotidiana dignitosa e ricca di speranza nel domani.
Che il Libano, per l’intercessione di Nostra Signora del Libano, sappia rispondere con coraggio alla sua vocazione di essere, per il Medio Oriente e per il mondo intero, segno della reale possibilità di pacifica e costruttiva convivenza tra gli uomini. Le diverse comunità che lo compongono – come ricordava l’Esortazione post-sinodale Una nuova speranza per il Libano (cfr n. 1) – sono al tempo stesso "una ricchezza, un’originalità ed una difficoltà. Ma far vivere il Libano è un compito comune di tutti i suoi abitanti". Con Maria, Vergine in preghiera a Pentecoste, chiediamo all’Onnipotente un’abbondante effusione dello Spirito Santo, lo Spirito dell’unità e della concordia, che a tutti ispiri pensieri di pace e di riconciliazione.

Saluto con affetto il folto gruppo di "Ragazzi per l’unità", del Movimento dei Focolari, provenienti da molti Paesi dei cinque continenti. Cari ragazzi, voi siete un bel segno del fatto che la Chiesa parla tutte le lingue! Seguendo il carisma di Chiara Lubich, continuate con entusiasmo la vostra "corsa per l’unità".

Je vous salue cordialement, chers pèlerins francophones, présents place Saint-Pierre en ce dimanche de Pentecôte. Comme la Vierge Marie et les Apôtres au Cénacle, puissiez-vous accueillir l’Esprit Saint, qui vient renouveler votre être intérieur et faire de vous des témoins de l’Évangile là où vous demeurez. Par l’annonce des mystères du salut, qui est l’œuvre de tous les fidèles, vous donnez aux hommes de notre temps l’espérance qui ne déçoit pas. Avec ma Bénédiction apostolique.

I offer a warm welcome to the English-speaking visitors gathered for this Angelus prayer, including the group from Magdalen College in the United States. On this Pentecost Sunday let us pray for a fresh outpouring of the Holy Spirit upon the Church. May the Spirit’s gifts of life and holiness confirm us in our witness to the Risen Lord and fill our hearts with fervent hope in his promises! Upon all of you I cordially invoke Holy Spirit’s gifts of wisdom, joy and peace. God bless you!

„Frohe Pfingsten!" rufe ich allen deutschsprachigen Pilgern und Besuchern hier auf dem Petersplatz zu. Besonders grüße ich die vielen jungen Menschen, unter ihnen die Gruppen der Fokolarbewegung und der Gemeinschaft Sant’Egidio. „Komm, Heiliger Geist!" ist der Bittruf der heutigen Liturgie. Dazu ist es nötig, daß wir selbst ihm unsere Herzenstüren öffnen, damit er das Kalte und Erstarrte in uns wegnehme und uns die stille Kraft der göttlichen Liebe schenke. Gottes Geist führe euch auf Wegen des Friedens und des Heils!

Saludo con afecto a los fieles de lengua española en esta solemnidad de Pentecostés, exhortando a todos a invocar los dones del Espíritu Santo, que guía la Iglesia, para robustecer la fe, vivificar la esperanza e iluminar el camino que lleva a renovar la faz de la tierra con la fuerza del amor y el compromiso por la paz y la unidad. ¡Feliz Pentecostés!

Serdecznie pozdrawiam Polaków. Dzisiaj w Krakowie odbywa się tradycyjna procesja i Msza św. ku czci św. Stanisława. Jednoczymy się w modlitwie z biskupami i wiernymi zgromadzonymi na Skałce. Duch Święty, który objawił się w życiu Męczennika jako dar niezłomnej wiary i męstwa, niech napełnia wszystkich miłością Boga i braci. Niech Jego obecność i błogosławieństwo stale wam towarzyszy.

[Saluto cordialmente i polacchi. Oggi a Cracovia si svolgono la tradizionale processione e la S. Messa in onore di S. Stanislao. Uniamoci nella preghiera con i Vescovi e i fedeli radunati a Skalka. Lo Spirito Santo che si è manifestato nella vita del Martire come dono di una fede salda e intrepida, colmi tutti dell’amore per Dio e per i fratelli. La Sua presenza e la Sua benedizione vi accompagnino sempre.]

Rivolgo infine un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai ragazzi di San Martino Gusnago che hanno ricevuto la Cresima, al gruppo dell’Associazione Nazionale Emodializzati e agli alunni della Scuola "Maria Ausiliatrice" di Catania. A tutti auguro una buona domenica di Pentecoste.

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