sabato 11 agosto 2007

"La Cattedra di Pietro, dono di Cristo alla sua Chiesa"


UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 22 febbraio 2006

Meditazione sul tema:
"La Cattedra di Pietro, dono di Cristo alla sua Chiesa"


Cari fratelli e sorelle!

La Liturgia latina celebra oggi la festa della Cattedra di San Pietro. Si tratta di una tradizione molto antica, attestata a Roma fin dal secolo IV, con la quale si rende grazie a Dio per la missione affidata all'apostolo Pietro e ai suoi successori. La "cattedra", letteralmente, è il seggio fisso del Vescovo, posto nella chiesa madre di una Diocesi, che per questo viene detta "cattedrale", ed è il simbolo dell'autorità del Vescovo e, in particolare, del suo "magistero", cioè dell'insegnamento evangelico che egli, in quanto successore degli Apostoli, è chiamato a custodire e trasmettere alla Comunità cristiana. Quando il Vescovo prende possesso della Chiesa particolare che gli è stata affidata, egli, portando la mitra e il bastone pastorale, si siede sulla cattedra. Da quella sede guiderà, quale maestro e pastore, il cammino dei fedeli, nella fede, nella speranza e nella carità.

Quale fu, dunque, la "cattedra" di san Pietro? Egli, scelto da Cristo come "roccia" su cui edificare la Chiesa (cfr Mt 16, 18), iniziò il suo ministero a Gerusalemme, dopo l'Ascensione del Signore e la Pentecoste. La prima "sede" della Chiesa fu il Cenacolo, ed è probabile che in quella sala, dove anche Maria, la Madre di Gesù, pregò insieme ai discepoli, un posto speciale fosse riservato a Simon Pietro. Successivamente, la sede di Pietro divenne Antiochia, città situata sul fiume Oronte, in Siria, oggi in Turchia, a quei tempi terza metropoli dell'impero romano dopo Roma e Alessandria d'Egitto. Di quella città, evangelizzata da Barnaba e Paolo, dove "per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani" (At 11, 26), dove quindi è nato il nome cristiani per noi, Pietro fu il primo vescovo, tanto che il Martirologio Romano, prima della riforma del calendario, prevedeva anche una specifica celebrazione della Cattedra di Pietro ad Antiochia. Da lì, la Provvidenza condusse Pietro a Roma.
Quindi abbiamo il cammino da Gerusalemme, Chiesa nascente, ad Antiochia, primo centro della Chiesa raccolta dai pagani e ancora unita con la Chiesa proveniente dagli Ebrei. Poi Pietro si recò a Roma, centro dell'Impero, simbolo dell'"Orbis" - l'"Urbs" che esprime l'"Orbis" la terra - dove concluse con il martirio la sua corsa al servizio del Vangelo. Per questo la sede di Roma, che aveva ricevuto il maggior onore, raccolse anche l'onere affidato da Cristo a Pietro di essere al servizio di tutte le Chiese particolari per l'edificazione e l'unità dell'intero Popolo di Dio.

La sede di Roma, dopo queste migrazioni di San Pietro, venne così riconosciuta come quella del successore di Pietro, e la "cattedra" del suo Vescovo rappresentò quella dell'Apostolo incaricato da Cristo di pascere tutto il suo gregge. Lo attestano i più antichi Padri della Chiesa, come ad esempio sant'Ireneo, Vescovo di Lione, ma che veniva dall'Asia Minore, il quale, nel suo trattato Contro le eresie, descrive la Chiesa di Roma come "più grande e più antica, conosciuta da tutti; ... fondata e costituita a Roma dai due gloriosissimi apostoli Pietro e Paolo"; e aggiunge: "Con questa Chiesa, per la sua esimia superiorità, deve accordarsi la Chiesa universale, cioè i fedeli che sono ovunque" (III, 3, 2-3). Tertulliano, poco più tardi, da parte sua, afferma: "Questa Chiesa di Roma, quanto è beata! Furono gli Apostoli stessi a versare a lei, col loro sangue, la dottrina tutta quanta" (La prescrizione degli eretici, 36). La cattedra del Vescovo di Roma rappresenta, pertanto, non solo il suo servizio alla comunità romana, ma la sua missione di guida dell'intero Popolo di Dio.

Celebrare la "Cattedra" di Pietro, come facciamo oggi, significa, perciò, attribuire ad essa un forte significato spirituale e riconoscervi un segno privilegiato dell'amore di Dio, Pastore buono ed eterno, che vuole radunare l'intera sua Chiesa e guidarla sulla via della salvezza. Tra le tante testimonianze dei Padri, mi piace riportare quella di san Girolamo, tratta da una sua lettera scritta al Vescovo di Roma, particolarmente interessante perché fa esplicito riferimento proprio alla "cattedra" di Pietro, presentandola come sicuro approdo di verità e di pace. Così scrive Girolamo: "Ho deciso di consultare la cattedra di Pietro, dove si trova quella fede che la bocca di un Apostolo ha esaltato; vengo ora a chiedere un nutrimento per la mia anima lì, dove un tempo ricevetti il vestito di Cristo. Io non seguo altro primato se non quello di Cristo; per questo mi metto in comunione con la tua beatitudine, cioè con la cattedra di Pietro. So che su questa pietra è edificata la Chiesa" (Le lettere I, 15, 1-2).

Cari fratelli e sorelle, nell'abside della Basilica di san Pietro, come sapete, si trova il monumento alla Cattedra dell'Apostolo, opera matura del Bernini, realizzata in forma di grande trono bronzeo, sorretto dalle statue di quattro Dottori della Chiesa, due d'occidente, sant'Agostino e sant'Ambrogio, e due d'oriente, san Giovanni Crisostomo e sant'Atanasio. Vi invito a sostare di fronte a tale opera suggestiva, che oggi è possibile ammirare decorata da tante candele, e pregare in modo particolare per il ministero che Iddio mi ha affidato. Alzando lo sguardo alla vetrata di alabastro che si apre proprio sopra la Cattedra, invocate lo Spirito Santo, affinché sostenga sempre con la sua luce e la sua forza il mio quotidiano servizio a tutta la Chiesa. Di questo, come della vostra devota attenzione, vi ringrazio di cuore.

La festa della Cattedra di San Pietro è giorno particolarmente appropriato per annunciare che il prossimo 24 marzo terrò un Concistoro, nel quale nominerò i nuovi Membri del Collegio cardinalizio. Questo annuncio si colloca opportunamente nella festa della Cattedra, perché i Cardinali hanno il compito di sostenere ed aiutare il Successore di Pietro nell'adempimento dell'ufficio apostolico che gli è stato affidato a servizio della Chiesa. Non a caso, negli antichi documenti ecclesiastici, i Papi qualificavano il Collegio cardinalizio come "pars corporis nostri" (cfr F.X. Wernz, Ius Decretalium, II, n.459). I Cardinali infatti costituiscono intorno al Papa una sorta di Senato, di cui egli si avvale nel disimpegno dei compiti connessi col suo ministero di "principio e fondamento perpetuo e visibile dell'unità della fede e della comunione" (cfr Lumen gentium, 18).

Con la creazione dei nuovi Porporati, pertanto, intendo integrare il numero di 120 Membri Elettori del Collegio cardinalizio, fissato dal Papa Paolo VI di venerata memoria (cfr AAS 65, 1973, p.163). Ecco i nomi dei nuovi Cardinali:

1. Mons. WILLIAM JOSEPH LEVADA, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede;
2. Mons. FRANC RODÉ, C.M., Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica;
3. Mons. AGOSTINO VALLINI, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica;
4. Mons. JORGE LIBERATO UROSA SAVINO, Arcivescovo di Caracas;
5. Mons. GAUDENCIO B. ROSALES, Arcivescovo di Manila;
6. Mons. JEAN-PIERRE RICARD, Arcivescovo di Bordeaux;
7. Mons. ANTONIO CAÑIZARES LLOVERA, Arcivescovo di Toledo;
8. Mons. NICOLAS CHEONG-JIN-SUK, Arcivescovo di Seoul;
9. Mons. SEAN PATRICK O'MALLEY, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Boston;
10. Mons. STANISLAW DZIWISZ, Arcivescovo di Cracovia;
11. Mons. CARLO CAFFARRA, Arcivescovo di Bologna;
12. Mons. JOSEPH ZEN ZE-KIUN, S.D.B., Vescovo di Hong Kong.

Ho deciso inoltre di elevare alla dignità cardinalizia tre ecclesiastici di età superiore agli ottant'anni, in considerazione dei servizi da essi resi alla Chiesa con esemplare fedeltà ed ammirevole dedizione.
Essi sono
:

1. Mons. ANDREA CORDERO LANZA DI MONTEZEMOLO, Arciprete della Basilica di S. Paolo fuori le Mura;
2. Mons. PETER POREKU DERY, Arcivescovo emerito di Tamale (Ghana);
3. P. ALBERT VANHOYE, S.I., il quale fu benemerito Rettore del Pontificio Istituto Biblico e Segretario della Pontificia Commissione Biblica. Un grande esegeta.

Nella schiera dei nuovi Porporati ben si rispecchia l'universalità della Chiesa: provengono infatti da varie parti del mondo e rivestono mansioni diverse nel servizio al Popolo di Dio. Per essi vi invito ad elevare a Dio una particolare preghiera al Signore, affinché conceda loro le grazie necessarie per svolgere con generosità la loro missione.

Come ho detto all'inizio, il prossimo 24 marzo terrò l'annunciato Concistoro e il giorno successivo, 25 marzo, Solennità dell'Annunciazione del Signore, avrò la gioia di presiedere una solenne Concelebrazione con i nuovi Cardinali. Per detta circostanza inviterò pure tutti i Membri del Collegio cardinalizio, con i quali ho in animo di avere anche una riunione di riflessione e di preghiera il giorno precedente, 23 marzo.

Concludiamo ora con il canto del Pater noster.

© Copyright 2006 - Libreria Editrice Vaticana

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