giovedì 30 agosto 2007

Il Papa al "Volto Santo" di Manoppello: "Sì, cari fratelli e sorelle, per "vedere Dio" bisogna conoscere Cristo e lasciarsi plasmare dal suo Spirito"


Il Papa accetta le Chiavi della Città. Accolta l'onorificenza di Manoppello: «Pontefice legato al Volto Santo» (Teti)

VISITA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI AL SANTUARIO DEL VOLTO SANTO A MANOPPELLO, 01.09.2006

Questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI lascia in elicottero la residenza estiva di Castel Gandolfo e parte alla volta del Santuario del Volto Santo di Manoppello (Chieti). L’arrivo è previsto per le ore 9.45.
Ad accogliere il Papa nel piazzale antistante il Santuario sono S.E. Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto; l’On. Ottaviano Del Turco, Presidente della Regione Abruzzo; il Presidente del Consiglio Regionale, Dott. Marino Roselli, ed altre autorità civili e militari. Alle migliaia di fedeli radunati all’esterno del Santuario il Papa rivolge un breve saluto.
Nel Santuario poi, dopo un momento di adorazione al Santissimo Sacramento e una preghiera davanti la Reliquia del Volto Santo, il Papa risponde all’indirizzo di omaggio dell’Arcivescovo di Chieti-Vasto, pronunciando un discorso.
Al termine, dopo una breve sosta nel Convento dei Cappuccini per salutare la Comunità religiosa, il Santo Padre rientra in elicottero a Castel Gandolfo.
Pubblichiamo di seguito le parole che il Papa rivolge ai fedeli presenti sul sagrato e il discorso che pronuncia nel Santuario
:

SALUTO DEL SANTO PADRE

Cari fratelli e sorelle,

grazie per questo benvenuto così cordiale. Vedo come la Chiesa è una grande famiglia. Dove c'è il Papa la famiglia si riunisce in grande gioia. Per me è un segno della fede viva, della gioia che ci dà la fede, della comunione, della pace che crea la fede. E vi sono gratissimo per questo benvenuto. Così vedo tutta la bellezza di questa Regione d'Italia qui, sui vostri volti.
Un saluto particolare agli ammalati. Sappiamo che il Signore è particolarmente vicino a voi, vi aiuta, vi accompagna nelle vostre sofferenze. Siete nelle nostre preghiere. E pregate anche per noi.
Un saluto speciale ai giovani e ai bambini di Prima Comunione. Grazie per il vostro entusiasmo, per la vostra fede. Noi tutti, come dicono i Salmi, "cerchiamo il Volto del Signore". E questo è il senso anche di questa mia visita. Insieme cerchiamo di conoscere sempre meglio il volto del Signore e dal volto del Signore attingiamo questa forza di amore e di pace che ci mostra anche la strada della nostra vita.

Grazie e auguri a voi tutti!

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Venerato Fratello nell’Episcopato,
cari fratelli e sorelle
!

Desidero in primo luogo ringraziare il Signore per l’odierno incontro, semplice e familiare, in un luogo dove possiamo meditare sul mistero dell’amore divino contemplando un’icona del Volto Santo. A voi tutti qui presenti va il mio grazie più sentito per la vostra cordiale accoglienza e per l’impegno e la discrezione con cui avete favorito questo mio privato pellegrinaggio. Saluto e ringrazio in particolare il vostro Arcivescovo che si è fatto interprete dei comuni sentimenti. Grazie per i doni che mi avete offerto e che apprezzo molto proprio nella loro qualità di "segni", come li ha chiamati Mons. Forte. Sono segni, infatti, della comunione affettiva ed effettiva che lega il popolo di questa cara terra d’Abruzzo al Successore di Pietro. Un saluto speciale rivolgo a voi, sacerdoti, religiosi e religiose e seminaristi qui convenuti. Non essendo possibile incontrare l’intera Comunità diocesana, sono contento che a rappresentarla ci siate voi, persone già dedite al ministero presbiterale e alla vita consacrata o incamminate verso il sacerdozio. Persone che mi piace considerare innamorate di Cristo, attratte da Lui e impegnate a fare della propria esistenza una continua ricerca del suo Santo Volto. Un grato pensiero rivolgo infine alla comunità dei Padri Cappuccini, che ci ospita, e che da secoli si prende cura di questo santuario, meta di tanti pellegrini.

Mentre poc’anzi sostavo in preghiera, pensavo ai primi due Apostoli, che, sollecitati da Giovanni Battista, seguirono Gesù presso il fiume Giordano – come leggiamo all’inizio del Vangelo di Giovanni (cfr Gv 1,35-37). L’evangelista narra che Gesù si voltò e domandò loro: "Che cercate?". Essi risposero: "Rabbi, dove abiti?". Ed egli: "Venite e vedrete" (cfr Gv 1,38-39). Quel giorno stesso i due che Lo seguirono fecero un’esperienza indimenticabile, che li portò a dire: "Abbiamo trovato il Messia" (Gv 1,41). Colui che poche ore prima consideravano un semplice "rabbi", aveva acquistato una identità ben precisa, quella del Cristo atteso da secoli. Ma, in realtà, quanta strada avevano ancora davanti a loro quei discepoli! Non potevano nemmeno immaginare quanto il mistero di Gesù di Nazaret potesse essere profondo; quanto il suo "volto" potesse rivelarsi insondabile, imperscrutabile. Tanto che, dopo aver vissuto insieme tre anni, Filippo, uno di loro, si sentirà dire nell’Ultima Cena: "Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?". E poi quelle parole che esprimono tutta la novità della rivelazione di Gesù: "Chi ha visto me ha visto il Padre" (Gv 14,9). Solo dopo la sua passione, quando lo incontreranno risorto, quando lo Spirito illuminerà le loro menti e i loro cuori, gli Apostoli comprenderanno il significato delle parole che Gesù aveva detto, e Lo riconosceranno come il Figlio di Dio, il Messia promesso per la redenzione del mondo. Diventeranno allora suoi messaggeri infaticabili, testimoni coraggiosi sino al martirio.

"Chi ha visto me ha visto il Padre". Sì, cari fratelli e sorelle, per "vedere Dio" bisogna conoscere Cristo e lasciarsi plasmare dal suo Spirito che guida i credenti "alla verità tutta intera" (cfr Gv 16, 13).

Chi incontra Gesù, chi si lascia da Lui attrarre ed è disposto a seguirlo sino al sacrificio della vita, sperimenta personalmente, come Egli ha fatto sulla croce, che solo il "chicco di grano" che cade nella terra e muore porta "molto frutto" (cfr Gv 12,24). Questa è la via di Cristo, la via dell’amore totale che vince la morte: chi la percorre e "odia la sua vita in questo mondo, la conserva per la vita eterna" (Gv 12, 25).

Vive cioè in Dio già su questa terra, attratto e trasformato dal fulgore del suo volto. Questa è l’esperienza dei veri amici di Dio, i santi, che hanno riconosciuto e amato nei fratelli, specialmente i più poveri e bisognosi, il volto di quel Dio a lungo contemplato con amore nella preghiera. Essi sono per noi incoraggianti esempi da imitare; ci assicurano che se percorriamo con fedeltà questa via, la via dell’amore, anche noi – come canta il Salmista – ci sazieremo della presenza di Dio (cfr Sal 16[17],15).

"Jesu... quam bonus te quaerentibus! - Quanto sei buono, Gesù, per chi ti cerca!": così avete cantato poco fa eseguendo l’antico inno "Jesu, dulcis memoria", che qualcuno attribuisce a San Bernardo. E’ un inno che acquista singolare eloquenza in questo santuario dedicato al Volto Santo e che richiama alla mente il Salmo 23(24): "Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe" (v. 6). Ma quale è "la generazione" che cerca il volto di Dio, quale generazione è degna di "salire il monte del Signore", di "stare nel suo luogo santo"? Spiega il salmista: sono coloro che hanno "mani innocenti e cuore puro", che non pronunciano menzogna, che non giurano a danno del loro prossimo (cfr vv. 3-4). Dunque, per entrare in comunione con Cristo e contemplarne il volto, per riconoscere il volto del Signore in quello dei fratelli e nelle vicende di ogni giorno, sono necessarie "mani innocenti e cuori puri". Mani innocenti, cioè esistenze illuminate dalla verità dell’amore che vince l’indifferenza, il dubbio, la menzogna e l’egoismo; ed inoltre sono necessari cuori puri, cuori rapiti dalla bellezza divina, come dice la piccola Teresa di Lisieux nella sua preghiera al Volto Santo, cuori che portano impresso il volto di Cristo.

Cari sacerdoti, se resta impressa in voi, pastori del gregge di Cristo, la santità del suo Volto, non abbiate timore, anche i fedeli affidati alle vostre cure ne saranno contagiati e trasformati.

E voi, seminaristi, che vi preparate ad essere guide responsabili del popolo cristiano, non lasciatevi attrarre da null’altro che da Gesù e dal desiderio di servire la sua Chiesa. Altrettanto vorrei dire a voi, religiosi e religiose, perché ogni vostra attività sia un visibile riflesso della bontà e della misericordia divina.

"Il tuo volto, Signore, io cerco": ricercare il volto di Gesù deve essere l’anelito di tutti noi cristiani; siamo infatti noi "la generazione" che in questo tempo cerca il suo volto, il volto del "Dio di Giacobbe". Se perseveriamo nel cercare il volto del Signore, al termine del nostro pellegrinaggio terreno sarà Lui, Gesù, il nostro eterno gaudio, la nostra ricompensa e gloria per sempre: "Sis Jesu nostrum gaudium, / qui es futurus praemium: / sit nostra in te gloria, / per cuncta semper saecula".

Questa è la certezza che ha animato i santi della vostra regione, tra i quali mi piace citare particolarmente Gabriele dell’Addolorata e Camillo de Lellis; a loro va il nostro ricordo riverente e la nostra preghiera. Ma un pensiero di speciale devozione rivolgiamo ora alla "Regina di tutti i santi", la Vergine Maria, che voi venerate in diversi santuari e cappelle sparsi nelle valli e sui monti abruzzesi. La Madonna, nel cui volto più che in ogni altra creatura si scorgono i lineamenti del Verbo incarnato, vegli sulle famiglie e sulle parrocchie, sulle città e sulle nazioni del mondo intero. Ci aiuti la Madre del Creatore a rispettare anche la natura, grande dono di Dio che qui possiamo ammirare guardando le stupende montagne che ci circondano. Questo dono, però, è sempre più esposto a seri rischi di degrado ambientale e va pertanto difeso e tutelato. Si tratta di un’urgenza che, come notava il vostro Arcivescovo, è opportunamente posta in evidenza dalla Giornata di riflessione e di preghiera per la salvaguardia del creato, che proprio oggi viene celebrata dalla Chiesa in Italia.

Cari fratelli e sorelle, mentre ancora una volta vi ringrazio per la vostra presenza, su tutti voi e sui vostri cari invoco la benedizione di Dio con l’antica formula biblica: "Vi benedica il Signore e vi protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di voi e vi sia propizio. Il Signore rivolga su di voi il suo volto e vi conceda pace" (cfr Nm 6, 24-26). Amen!

© Copyright 2006- Libreria Editrice Vaticana

VISITA PASTORALE DEL PAPA A NAPOLI: LO SPECIALE DEL BLOG


DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA A NAPOLI

PROGRAMMA UFFICIALE:

PROGRAMMA UFFICIALE DELLA VISITA PASTORALE DEL PAPA A NAPOLI (21 OTTOBRE 2007)

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SANTA MESSA "PRO ELIGENDO ROMANO PONTIFICE" , 18.04.2005


DISCORSI, TESTI, INTERVISTE E OMELIE DEL TEOLOGO E DEL CARDINALE JOSEPH RATZINGER

ELEZIONE ED INSEDIAMENTO DI PAPA BENEDETTO XVI: LO SPECIALE DEL BLOG

Il Papa chiude l'Anno Paolino: La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso...E lo si presenta come “coraggio” di esprimersi contro il Magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo “schema” del mondo contemporaneo. È questo non-conformismo della fede che Paolo chiama una “fede adulta” (Monumentale omelia del Santo Padre in occasione dei Primi Vespri della Solennità dei Santi Pietro e Paolo per la chiusura dell’Anno Paolino, 28 giugno 2009)

SANTA MESSA "PRO ELIGENDO ROMANO PONTIFICE", 18.04.2005

OMELIA DELL’EM.MO CARD. JOSEPH RATZINGER

Is 61, 1 - 3a. 6a. 8b - 9
Ef 4, 11 - 16
Gv 15, 9 - 17

In quest’ora di grande responsabilità, ascoltiamo con particolare attenzione quanto il Signore ci dice con le sue stesse parole. Dalle tre letture vorrei scegliere solo qualche passo, che ci riguarda direttamente in un momento come questo.

La prima lettura offre un ritratto profetico della figura del Messia – un ritratto che riceve tutto il suo significato dal momento in cui Gesù legge questo testo nella sinagoga di Nazareth, quando dice: "Oggi si è adempiuta questa scrittura" (Lc 4, 21). Al centro del testo profetico troviamo una parola che – almeno a prima vista – appare contraddittoria. Il Messia, parlando di sé, dice di essere mandato "a promulgare l’anno di misericordia del Signore, un giorno di vendetta per il nostro Dio." (Is 61, 2). Ascoltiamo, con gioia, l’annuncio dell’anno di misericordia: la misericordia divina pone un limite al male - ci ha detto il Santo Padre. Gesù Cristo è la misericordia divina in persona: incontrare Cristo significa incontrare la misericordia di Dio. Il mandato di Cristo è divenuto mandato nostro attraverso l’unzione sacerdotale; siamo chiamati a promulgare – non solo a parole ma con la vita, e con i segni efficaci dei sacramenti, "l’anno di misericordia del Signore". Ma cosa vuol dire Isaia quando annuncia il "giorno della vendetta per il nostro Dio"? Gesù, a Nazareth, nella sua lettura del testo profetico, non ha pronunciato queste parole – ha concluso annunciando l’anno della misericordia. É stato forse questo il motivo dello scandalo realizzatosi dopo la sua predica? Non lo sappiamo. In ogni caso il Signore ha offerto il suo commento autentico a queste parole con la morte di croce. "Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce…", dice San Pietro (1 Pt 2, 24). E San Paolo scrive ai Galati: "Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno, perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede" (Gal 3, 13s).

La misericordia di Cristo non è una grazia a buon mercato, non suppone la banalizzazione del male. Cristo porta nel suo corpo e sulla sua anima tutto il peso del male, tutta la sua forza distruttiva. Egli brucia e trasforma il male nella sofferenza, nel fuoco del suo amore sofferente. Il giorno della vendetta e l’anno della misericordia coincidono nel mistero pasquale, nel Cristo morto e risorto.

Questa è la vendetta di Dio: egli stesso, nella persona del Figlio, soffre per noi. Quanto più siamo toccati dalla misericordia del Signore, tanto più entriamo in solidarietà con la sua sofferenza – diveniamo disponibili a completare nella nostra carne "quello che manca ai patimenti di Cristo" (Col 1, 24).

Passiamo alla seconda lettura, alla lettera agli Efesini. Qui si tratta in sostanza di tre cose: in primo luogo, dei ministeri e dei carismi nella Chiesa, come doni del Signore risorto ed asceso al cielo; quindi, della maturazione della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, come condizione e contenuto dell’unità nel corpo di Cristo; ed, infine, della comune partecipazione alla crescita del corpo di Cristo, cioè della trasformazione del mondo nella comunione col Signore.

Soffermiamoci solo su due punti. Il primo è il cammino verso "la maturità di Cristo"; così dice, un po’ semplificando, il testo italiano. Più precisamente dovremmo, secondo il testo greco, parlare della "misura della pienezza di Cristo", cui siamo chiamati ad arrivare per essere realmente adulti nella fede. Non dovremmo rimanere fanciulli nella fede, in stato di minorità. E in che cosa consiste l’essere fanciulli nella fede? Risponde San Paolo: significa essere "sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina…" (Ef 4, 14). Una descrizione molto attuale!

Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cf Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare "qua e là da qualsiasi vento di dottrina", appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.

Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo.

"Adulta" non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta dobbiamo maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di Cristo. Ed è questa fede - solo la fede - che crea unità e si realizza nella carità.

San Paolo ci offre a questo proposito – in contrasto con le continue peripezie di coloro che sono come fanciulli sballottati dalle onde – una bella parola: fare la verità nella carità, come formula fondamentale dell’esistenza cristiana. In Cristo, coincidono verità e carità. Nella misura in cui ci avviciniamo a Cristo, anche nella nostra vita, verità e carità si fondono. La carità senza verità sarebbe cieca; la verità senza carità sarebbe come "un cembalo che tintinna" (1 Cor 13, 1).

Veniamo ora al Vangelo, dalla cui ricchezza vorrei estrarre solo due piccole osservazioni. Il Signore ci rivolge queste meravigliose parole: "Non vi chiamo più servi… ma vi ho chiamato amici" (Gv 15, 15). Tante volte sentiamo di essere - come è vero - soltanto servi inutili (cf Lc 17, 10). E, ciò nonostante, il Signore ci chiama amici, ci fa suoi amici, ci dona la sua amicizia. Il Signore definisce l’amicizia in un duplice modo. Non ci sono segreti tra amici: Cristo ci dice tutto quanto ascolta dal Padre; ci dona la sua piena fiducia e, con la fiducia, anche la conoscenza. Ci rivela il suo volto, il suo cuore. Ci mostra la sua tenerezza per noi, il suo amore appassionato che va fino alla follia della croce. Si affida a noi, ci dà il potere di parlare con il suo io: "questo è il mio corpo...", "io ti assolvo...". Affida il suo corpo, la Chiesa, a noi. Affida alle nostre deboli menti, alle nostre deboli mani la sua verità – il mistero del Dio Padre, Figlio e Spirito Santo; il mistero del Dio che "ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito" (Gv 3, 16). Ci ha reso suoi amici – e noi come rispondiamo?

Il secondo elemento, con cui Gesù definisce l’amicizia, è la comunione delle volontà. "Idem velle – idem nolle", era anche per i Romani la definizione di amicizia. "Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando" (Gv 15, 14). L’amicizia con Cristo coincide con quanto esprime la terza domanda del Padre nostro: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra". Nell’ora del Getsemani Gesù ha trasformato la nostra volontà umana ribelle in volontà conforme ed unita alla volontà divina. Ha sofferto tutto il dramma della nostra autonomia – e proprio portando la nostra volontà nelle mani di Dio, ci dona la vera libertà: "Non come voglio io, ma come vuoi tu" (Mt 21, 39). In questa comunione delle volontà si realizza la nostra redenzione: essere amici di Gesù, diventare amici di Dio. Quanto più amiamo Gesù, quanto più lo conosciamo, tanto più cresce la nostra vera libertà, cresce la gioia di essere redenti. Grazie Gesù, per la tua amicizia!

L’altro elemento del Vangelo - cui volevo accennare - è il discorso di Gesù sul portare frutto: "Vi ho costituito perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga" (Gv 15, 16). Appare qui il dinamismo dell’esistenza del cristiano, dell’apostolo: vi ho costituito perché andiate… Dobbiamo essere animati da una santa inquietudine: l’inquietudine di portare a tutti il dono della fede, dell’amicizia con Cristo. In verità, l’amore, l’amicizia di Dio ci è stata data perché arrivi anche agli altri. Abbiamo ricevuto la fede per donarla ad altri – siamo sacerdoti per servire altri. E dobbiamo portare un frutto che rimanga.

Tutti gli uomini vogliono lasciare una traccia che rimanga. Ma che cosa rimane? Il denaro no. Anche gli edifici non rimangono; i libri nemmeno. Dopo un certo tempo, più o meno lungo, tutte queste cose scompaiono. L’unica cosa, che rimane in eterno, è l’anima umana, l’uomo creato da Dio per l’eternità. Il frutto che rimane è perciò quanto abbiamo seminato nelle anime umane – l’amore, la conoscenza; il gesto capace di toccare il cuore; la parola che apre l’anima alla gioia del Signore. Allora andiamo e preghiamo il Signore, perché ci aiuti a portare frutto, un frutto che rimane. Solo così la terra viene cambiata da valle di lacrime in giardino di Dio.

Ritorniamo infine, ancora una volta, alla lettera agli Efesini. La lettera dice - con le parole del Salmo 68 - che Cristo, ascendendo in cielo, "ha distribuito doni agli uomini" (Ef 4, 8). Il vincitore distribuisce doni. E questi doni sono apostoli, profeti, evangelisti, pastori e maestri. Il nostro ministero è un dono di Cristo agli uomini, per costruire il suo corpo – il mondo nuovo. Viviamo il nostro ministero così, come dono di Cristo agli uomini! Ma in questa ora, soprattutto, preghiamo con insistenza il Signore, perché dopo il grande dono di Papa Giovanni Paolo II, ci doni di nuovo un pastore secondo il suo cuore, un pastore che ci guidi alla conoscenza di Cristo, al suo amore, alla vera gioia. Amen.

Card. Ratzinger: "Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice"


Esequie di S.S. Giovanni Paolo II: il video integrale (8 aprile 2005)

MESSA ESEQUIALE PER IL DEFUNTO ROMANO PONTEFICE GIOVANNI PAOLO II

OMELIA DELL'EM.MO CARD. JOSEPH RATZINGER

Piazza San Pietro
Venerdì, 8 aprile 2005


"Seguimi" dice il Signore risorto a Pietro, come sua ultima parola a questo discepolo, scelto per pascere le sue pecore. "Seguimi" – questa parola lapidaria di Cristo può essere considerata la chiave per comprendere il messaggio che viene dalla vita del nostro compianto ed amato Papa Giovanni Paolo II, le cui spoglie deponiamo oggi nella terra come seme di immortalità – il cuore pieno di tristezza, ma anche di gioiosa speranza e di profonda gratitudine.

Questi sono i sentimenti del nostro animo, Fratelli e Sorelle in Cristo, presenti in Piazza S. Pietro, nelle strade adiacenti e in diversi altri luoghi della città di Roma, popolata in questi giorni da un’immensa folla silenziosa ed orante. Tutti saluto cordialmente. A nome anche del Collegio dei Cardinali desidero rivolgere il mio deferente pensiero ai Capi di Stato, di Governo e alle delegazioni dei vari Paesi. Saluto le Autorità e i Rappresentanti delle Chiese e Comunità cristiane, come pure delle diverse religioni. Saluto poi gli Arcivescovi, i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli tutti giunti da ogni Continente; in modo speciale i giovani, che Giovanni Paolo II amava definire futuro e speranza della Chiesa. Il mio saluto raggiunge, inoltre, quanti in ogni parte del mondo sono a noi uniti attraverso la radio e la televisione in questa corale partecipazione al solenne rito di commiato dall’amato Pontefice.

Seguimi – da giovane studente Karol Wojtyła era entusiasta della letteratura, del teatro, della poesia. Lavorando in una fabbrica chimica, circondato e minacciato dal terrore nazista, ha sentito la voce del Signore: Seguimi! In questo contesto molto particolare cominciò a leggere libri di filosofia e di teologia, entrò poi nel seminario clandestino creato dal Cardinale Sapieha e dopo la guerra poté completare i suoi studi nella facoltà teologica dell’Università Jaghellonica di Cracovia. Tante volte nelle sue lettere ai sacerdoti e nei suoi libri autobiografici ci ha parlato del suo sacerdozio, al quale fu ordinato il 1° novembre 1946. In questi testi interpreta il suo sacerdozio in particolare a partire da tre parole del Signore. Innanzitutto questa: "Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga" (Gv 15, 16). La seconda parola è: "Il buon pastore offre la vita per le pecore" (Gv 10, 11). E finalmente: "Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore" (Gv 15, 9). In queste tre parole vediamo tutta l’anima del nostro Santo Padre. E’ realmente andato ovunque ed instancabilmente per portare frutto, un frutto che rimane. "Alzatevi, andiamo!", è il titolo del suo penultimo libro. "Alzatevi, andiamo!" – con queste parole ci ha risvegliato da una fede stanca, dal sonno dei discepoli di ieri e di oggi. "Alzatevi, andiamo!" dice anche oggi a noi. Il Santo Padre è stato poi sacerdote fino in fondo, perché ha offerto la sua vita a Dio per le sue pecore e per l’intera famiglia umana, in una donazione quotidiana al servizio della Chiesa e soprattutto nelle difficili prove degli ultimi mesi. Così è diventato una sola cosa con Cristo, il buon pastore che ama le sue pecore. E infine "rimanete nel mio amore": Il Papa che ha cercato l’incontro con tutti, che ha avuto una capacità di perdono e di apertura del cuore per tutti, ci dice, anche oggi, con queste parole del Signore: Dimorando nell’amore di Cristo impariamo, alla scuola di Cristo, l’arte del vero amore.

Seguimi! Nel luglio 1958 comincia per il giovane sacerdote Karol Wojtyła una nuova tappa nel cammino con il Signore e dietro il Signore. Karol si era recato come di solito con un gruppo di giovani appassionati di canoa ai laghi Masuri per una vacanza da vivere insieme. Ma portava con sé una lettera che lo invitava a presentarsi al Primate di Polonia, Cardinale Wyszyński e poteva indovinare lo scopo dell’incontro: la sua nomina a Vescovo ausiliare di Cracovia. Lasciare l’insegnamento accademico, lasciare questa stimolante comunione con i giovani, lasciare il grande agone intellettuale per conoscere ed interpretare il mistero della creatura uomo, per rendere presente nel mondo di oggi l’interpretazione cristiana del nostro essere – tutto ciò doveva apparirgli come un perdere se stesso, perdere proprio quanto era divenuto l’identità umana di questo giovane sacerdote. Seguimi – Karol Wojtyła accettò, sentendo nella chiamata della Chiesa la voce di Cristo. E si è poi reso conto di come è vera la parola del Signore: "Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece l’avrà perduta la salverà" (Lc 17, 33). Il nostro Papa – lo sappiamo tutti – non ha mai voluto salvare la propria vita, tenerla per sé; ha voluto dare se stesso senza riserve, fino all’ultimo momento, per Cristo e così anche per noi. Proprio in tal modo ha potuto sperimentare come tutto quanto aveva consegnato nelle mani del Signore è ritornato in modo nuovo: l’amore alla parola, alla poesia, alle lettere fu una parte essenziale della sua missione pastorale e ha dato nuova freschezza, nuova attualità, nuova attrazione all’annuncio del Vangelo, proprio anche quando esso è segno di contraddizione.

Seguimi! Nell’ottobre 1978 il Cardinale Wojtyła ode di nuovo la voce del Signore. Si rinnova il dialogo con Pietro riportato nel Vangelo di questa celebrazione: "Simone di Giovanni, mi ami? Pasci le mie pecorelle!" Alla domanda del Signore: Karol mi ami?, l’Arcivescovo di Cracovia rispose dal profondo del suo cuore: "Signore, tu sai tutto: Tu sai che ti amo". L’amore di Cristo fu la forza dominante nel nostro amato Santo Padre; chi lo ha visto pregare, chi lo ha sentito predicare, lo sa. E così, grazie a questo profondo radicamento in Cristo ha potuto portare un peso, che va oltre le forze puramente umane: Essere pastore del gregge di Cristo, della sua Chiesa universale. Non è qui il momento di parlare dei singoli contenuti di questo Pontificato così ricco. Vorrei solo leggere due passi della liturgia di oggi, nei quali appaiono elementi centrali del suo annuncio. Nella prima lettura dice San Pietro - e dice il Papa con San Pietro - a noi: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è Signore di tutti" (Atti 10, 34-36). E, nella seconda lettura, San Paolo - e con San Paolo il nostro Papa defunto – ci esorta ad alta voce: "Fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete saldi nel Signore così come avete imparato, carissimi" (Fil 4, 1).

Seguimi! Insieme al mandato di pascere il suo gregge, Cristo annunciò a Pietro il suo martirio. Con questa parola conclusiva e riassuntiva del dialogo sull’amore e sul mandato di pastore universale, il Signore richiama un altro dialogo, tenuto nel contesto dell’ultima cena. Qui Gesù aveva detto: "Dove vado io voi non potete venire". Disse Pietro: "Signore, dove vai?". Gli rispose Gesù: "Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi" (Gv 13, 33.36). Gesù dalla cena va alla croce, va alla risurrezione – entra nel mistero pasquale; Pietro ancora non lo può seguire. Adesso – dopo la risurrezione – è venuto questo momento, questo "più tardi". Pascendo il gregge di Cristo, Pietro entra nel mistero pasquale, va verso la croce e la risurrezione. Il Signore lo dice con queste parole, "… quando eri più giovane... andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi" (Gv 21, 18). Nel primo periodo del suo pontificato il Santo Padre, ancora giovane e pieno di forze, sotto la guida di Cristo andava fino ai confini del mondo. Ma poi sempre più è entrato nella comunione delle sofferenze di Cristo, sempre più ha compreso la verità delle parole: "Un altro ti cingerà…". E proprio in questa comunione col Signore sofferente ha instancabilmente e con rinnovata intensità annunciato il Vangelo, il mistero dell’amore che va fino alla fine (cf Gv 13, 1).

Egli ha interpretato per noi il mistero pasquale come mistero della divina misericordia. Scrive nel suo ultimo libro: Il limite imposto al male "è in definitiva la divina misericordia" ("Memoria e identità", pag. 70). E riflettendo sull’attentato dice: "Cristo, soffrendo per tutti noi, ha conferito un nuovo senso alla sofferenza; l’ha introdotta in una nuova dimensione, in un nuovo ordine: quello dell’amore…E’ la sofferenza che brucia e consuma il male con la fiamma dell’amore e trae anche dal peccato una multiforme fioritura di bene" (pag. 199). Animato da questa visione, il Papa ha sofferto ed amato in comunione con Cristo e perciò il messaggio della sua sofferenza e del suo silenzio è stato così eloquente e fecondo.

Divina Misericordia: Il Santo Padre ha trovato il riflesso più puro della misericordia di Dio nella Madre di Dio. Lui, che aveva perso in tenera età la mamma, tanto più ha amato la Madre divina. Ha sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente: "Ecco tua madre!". Ed ha fatto come il discepolo prediletto: l’ha accolta nell’intimo del suo essere (eis ta idia: Gv 19, 27) – Totus tuus. E dalla madre ha imparato a conformarsi a Cristo.

Per tutti noi rimane indimenticabile come in questa ultima domenica di Pasqua della sua vita, il Santo Padre, segnato dalla sofferenza, si è affacciato ancora una volta alla finestra del Palazzo Apostolico ed un’ultima volta ha dato la benedizione "Urbi et orbi". Possiamo essere sicuri che il nostro amato Papa sta adesso alla finestra della casa del Padre, ci vede e ci benedice. Sì, ci benedica, Santo Padre. Noi affidiamo la tua cara anima alla Madre di Dio, tua Madre, che ti ha guidato ogni giorno e ti guiderà adesso alla gloria eterna del Suo Figlio, Gesù Cristo nostro Signore.
Amen.

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mercoledì 29 agosto 2007

Non il cielo è stato fatto a immagine di Dio, non la luna, non il sole, non la bellezza delle stelle, ma tu (anima mia)!


I PADRI DELLA CHIESA NELLA CATECHESI DI PAPA BENEDETTO XVI

Cristiano è uno che porta il nome di Cristo e quindi deve assimilarsi a Lui anche nella vita. Grande è la sua responsabilità (Seconda parte della catechesi dedicata a San Gregorio di Nissa)

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 29 agosto 2007

San Gregorio di Nissa (Parte prima)

Cari fratelli e sorelle!

Nelle ultime catechesi ho parlato di due grandi Dottori della Chiesa del IV secolo, Basilio e Gregorio Nazianzeno, Vescovo in Cappadocia, nell'attuale Turchia.
Oggi ne aggiungiamo un terzo, il fratello di Basilio, San Gregorio di Nissa, che si è mostrato uomo di un carattere meditativo, con grandi capacità di riflessione, e di una vivace intelligenza, aperta alla cultura del suo tempo. Si è rivelato così un pensatore originale e profondo nella storia del cristianesimo.
Nacque intorno al 335; la sua formazione cristiana fu curata particolarmente dal fratello Basilio – da lui definito «padre e maestro» (Ep. 13,4: SC 363,198) – e dalla sorella Macrina. Compì gli studi, apprezzando particolarmente la filosofia e la retorica. In un primo tempo si dedicò all'insegnamento e si sposò. Poi anch'egli, come il fratello e la sorella, si dedicò interamente alla vita ascetica. Più tardi venne eletto Vescovo di Nissa, e si dimostrò pastore zelante, così da attirarsi la stima della comunità. Accusato di malversazioni economiche dagli avversari eretici, dovette per breve tempo abbandonare la sua sede episcopale, ma poi vi rientrò trionfalmente (cfr Ep. 6: SC 363,164-170), e continuò ad impegnarsi nella lotta per difendere la vera fede.

Soprattutto dopo la morte di Basilio, quasi raccogliendone l'eredità spirituale, cooperò al trionfo dell'ortodossia. Partecipò a vari sinodi; cercò di dirimere i contrasti tra le Chiese; prese parte attiva alla riorganizzazione ecclesiastica e, come «colonna dell'ortodossia», fu un protagonista del Concilio di Costantinopoli del 381, che definì la divinità dello Spirito Santo. Ebbe vari incarichi ufficiali da parte dell'imperatore Teodosio, pronunciò importanti omelie e discorsi funebri, si dedicò a comporre varie opere teologiche. Nel 394 partecipò ancora a un sinodo tenutosi a Costantinopoli. Non è conosciuta la data della sua morte.

Gregorio esprime con chiarezza la finalità dei suoi studi, lo scopo supremo a cui mira nel suo lavoro di teologo: non impiegare la vita in cose vane, ma trovare la luce che consenta di discernere ciò che è veramente utile (cfr In Ecclesiasten hom. 1: SC 416,106-146). Trovò questo bene supremo, nel cristianesimo, grazie al quale è possibile «l’imitazione della natura divina» (De professione christiana: PG 46, 244C). Con la sua acuta intelligenza e le sue vaste conoscenze filosofiche e teologiche, egli difese la fede cristiana contro gli eretici, che negavano la divinità del Figlio e dello Spirito Santo (come Eunomio e i macedoniani), o compromettevano la perfetta umanità di Cristo (come Apollinare). Commentò la Sacra Scrittura, soffermandosi sulla creazione dell'uomo. Questo era per lui un tema centrale: la creazione. Egli vedeva nella creatura il riflesso del Creatore e trovava qui la strada verso Dio. Ma egli scrisse anche un importante libro sulla vita di Mosè, che presenta come uomo in cammino verso Dio: questa salita verso il Monte Sinai diventa per lui un'immagine della nostra salita nella vita umana verso la vera vita, verso l'incontro con Dio. Egli ha interpretato anche la preghiera del Signore, il Padre Nostro, e le Beatitudini. Nel suo “Grande discorso catechetico” (Oratio catechetica magna) espose le linee fondamentali della teologia, non per una teologia accademica chiusa in se stessa, ma per offrire ai catechisti un sistema di riferimento da tener presente nelle loro istruzioni, quasi il quadro nel quale si muove poi l'interpretazione pedagogica della fede.

Gregorio, inoltre, è insigne per la sua dottrina spirituale. Tutta la sua teologia non era una riflessione accademica, ma espressione di una vita spirituale, di una vita di fede vissuta. Da grande "padre della mistica" prospettò in vari trattati – come il De professione christiana e il De perfectione christiana – il cammino che i cristiani devono intraprendere per raggiungere la vera vita, la perfezione. Esaltò la verginità consacrata (De virginitate), e ne propose un modello insigne nella vita della sorella Macrina, che è rimasta per lui sempre una guida, un esempio (cfr Vita Macrinae). Tenne vari discorsi e omelie, e scrisse numerose lettere. Commentando la creazione dell'uomo, Gregorio mette in evidenza che Dio, «il migliore degli artisti, forgia la nostra natura in maniera da renderla adatta all'esercizio della regalità. Attraverso la superiorità stabilita dall'anima, e per mezzo della stessa conformazione del corpo, Egli dispone le cose in modo che l'uomo sia realmente idoneo al potere regale» (De hominis opificio 4: PG 44,136B). Ma vediamo come l'uomo, nella rete dei peccati, spesso abusi della creazione, non eserciti una vera regalità. Per questo, infatti, per realizzare cioè una vera responsabilità verso le creature, deve essere penetrato da Dio e vivere nella sua luce. L'uomo, infatti, è un riflesso di quella bellezza originaria che è Dio: «Tutto quanto Dio creò era ottimo», scrive il santo Vescovo. E aggiunge: «Lo testimonia il racconto della creazione (cfr Gn 1,31). Fra le cose ottime c'era anche l'uomo, ornato di una bellezza di gran lunga superiore a tutte le cose belle. Che cos'altro, infatti, poteva essere bello, al pari di chi era simile alla bellezza pura e incorruttibile?... Riflesso e immagine della vita eterna, egli era bello davvero, anzi bellissimo, con il segno raggiante della vita sul suo volto» (Homilia in Canticum 12: PG 44,1020C).

L'uomo è stato onorato da Dio e posto al di sopra di ogni altra creatura: «Non il cielo è stato fatto a immagine di Dio, non la luna, non il sole, non la bellezza delle stelle, nessun’altra delle cose che appaiono nella creazione. Solo tu (anima umana) sei stata resa immagine della natura che sovrasta ogni intelletto, somiglianza della bellezza incorruttibile, impronta della vera divinità, ricettacolo della vita beata, immagine della vera luce, guardando la quale tu diventi quello che Egli è, perché per mezzo del raggio riflesso proveniente dalla tua purezza tu imiti Colui che brilla in te. Nessuna cosa che esiste è così grande da essere commisurata alla tua grandezza» (Homilia in Canticum 2: PG 44,805D). Meditiamo questo elogio dell'uomo. Vediamo anche come l'uomo sia degradato dal peccato. E cerchiamo di ritornare alla grandezza originaria: solo se Dio è presente, l'uomo arriva a questa sua vera grandezza.

L'uomo, dunque, riconosce dentro di sé il riflesso della luce divina: purificando il suo cuore, egli ritorna ad essere, come era al principio, una limpida immagine di Dio, Bellezza esemplare (cfr Oratio catechetica 6: SC 453,174). Così l’uomo, purificandosi, può vedere Dio, come i puri di cuore (cfr Mt 5,8): «Se, con un tenore di vita diligente e attento, laverai le brutture che si sono depositate sul tuo cuore, risplenderà in te la divina bellezza... Contemplando te stesso, vedrai in te colui che è il desiderio del tuo cuore, e sarai beato» (De beatitudinibus, 6: PG 44,1272AB). Quindi, lavare le brutture che si sono depositate sul nostro cuore e ritrovare in noi stessi la luce di Dio.

L'uomo ha dunque come fine la contemplazione di Dio. Solo in essa potrà trovare il suo appagamento. Per anticipare in qualche misura tale obiettivo già in questa vita, egli deve progredire incessantemente verso una vita spirituale, una vita in dialogo con Dio. In altre parole – ed è questa la lezione più importante che san Gregorio Nisseno ci consegna – la piena realizzazione dell’uomo consiste nella santità, in una vita vissuta nell'incontro con Dio, che così diventa luminosa anche per gli altri, anche per il mondo.

APPELLO

In questi giorni, alcune regioni geografiche sono devastate da gravi calamità: mi riferisco alle inondazioni in alcuni Paesi orientali, come pure ai disastrosi incendi in Grecia, in Italia e in altre Nazioni europee. Davanti a così drammatiche emergenze, che hanno causato numerose vittime e ingenti danni materiali, non si può non essere preoccupati per l’irresponsabile comportamento di taluni che mettono a rischio l’incolumità delle persone e distruggono il patrimonio ambientale, bene prezioso dell’intera umanità. Mi unisco a quanti giustamente stigmatizzano tali azioni criminose e invito tutti a pregare per le vittime di queste tragedie.

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VIDEO APPELLO DEL PAPA (DA SKY)

San Gregorio di Nissa in "Monastero Virtuale"

martedì 28 agosto 2007

Il Papa ancora profetico: nei paesi più sviluppati pratiche di eugenismo fino alla ricerca ossessiva del "figlio perfetto"


DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI AI PARTECIPANTI ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA

Sala Clementina

Sabato, 24 febbraio 2007

Cari fratelli e sorelle,

è per me una vera gioia ricevere in questa Udienza così affollata i Membri della Pontificia Accademia per la Vita, riuniti in occasione della XIII Assemblea Generale; e quanti hanno inteso partecipare al Congresso che ha per tema: "La coscienza cristiana a sostegno del diritto alla vita". Saluto il Cardinale Javier Lozano Barragán, gli Arcivescovi e Vescovi presenti, i confratelli sacerdoti, i relatori del Congresso e tutti voi, convenuti da diversi Paesi. Saluto in particolare il Vescovo Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, che ringrazio per le amabili parole rivoltemi, e per il lavoro a cui attende insieme con il Vice-Presidente, il Cancelliere e i membri del Consiglio Direttivo, per attuare i compiti delicati e vasti della Pontificia Accademia.

Il tema che avete posto all’attenzione dei partecipanti, e pertanto anche della comunità ecclesiale e dell’opinione pubblica, è di grande rilevanza: la coscienza cristiana, infatti, ha una interna necessità di alimentarsi e rafforzarsi con le motivazioni molteplici e profonde che militano a favore del diritto alla vita. E’ un diritto che esige di essere sostenuto da tutti, perché è il diritto fondamentale in ordine agli altri diritti umani. Lo afferma con forza l’Enciclica Evangelium vitae: "Pur tra difficoltà e incertezze, ogni uomo sinceramente aperto alla verità e al bene, con la luce della ragione e non senza il segreto influsso della grazia, può arrivare a riconoscere nella legge naturale scritta nel cuore (cfr Rm 2, 14-15) il valore sacro della vita umana dal primo inizio fino al suo termine, e ad affermare il diritto di ogni essere umano a vedere sommamente rispettato questo suo bene primario. Sul riconoscimento di tale diritto si fonda l'umana convivenza e la stessa comunità politica" (n. 2). La medesima Enciclica ricorda che "questo diritto devono in modo particolare difendere e promuovere i credenti in Cristo, consapevoli della meravigliosa verità, ricordata dal Concilio Vaticano II: ‘con l’Incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo’ (Gaudium et spes, 22). In questo evento di salvezza, infatti, si rivela all’umanità, non solo l’amore sconfinato di Dio, che ‘ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito’ (Gv 3,16), ma anche il valore incomparabile di ogni persona umana" (ibid.)

Continuamente, perciò, il cristiano è chiamato a mobilitarsi per far fronte ai molteplici attacchi a cui è esposto il diritto alla vita. In ciò egli sa di poter contare su motivazioni che hanno profonde radici nella legge naturale e che possono quindi essere condivise da ogni persona di retta coscienza. In questa prospettiva, soprattutto dopo la pubblicazione dell’Enciclica Evangelium vitae, molto è stato fatto perché i contenuti di tali motivazioni potessero essere meglio conosciuti nella comunità cristiana e nella società civile, ma bisogna ammettere che gli attacchi al diritto alla vita in tutto il mondo si sono estesi e moltiplicati, assumendo anche nuove forme.

Sono sempre più forti le pressioni per la legalizzazione dell’aborto nei Paesi dell’America Latina e nei Paesi in via di sviluppo, anche con il ricorso alla liberalizzazione delle nuove forme di aborto chimico sotto il pretesto della salute riproduttiva: si incrementano le politiche del controllo demografico, nonostante che siano ormai riconosciute come perniciose anche sul piano economico e sociale.

Nello stesso tempo, nei Paesi più sviluppati cresce l’interesse per la ricerca biotecnologica più raffinata, per instaurare sottili ed estese metodiche di eugenismo fino alla ricerca ossessiva del "figlio perfetto", con la diffusione della procreazione artificiale e di varie forme di diagnosi tendenti ad assicurarne la selezione. Una nuova ondata di eugenetica discriminatoria trova consensi in nome del presunto benessere degli individui e, specie nel mondo economicamente progredito, si promuovono leggi per legalizzare l’eutanasia.

Tutto questo avviene mentre, su un altro versante, si moltiplicano le spinte per la legalizzazione di convivenze alternative al matrimonio e chiuse alla procreazione naturale. In queste situazioni la coscienza, talora sopraffatta dai mezzi di pressione collettiva, non dimostra sufficiente vigilanza circa la gravità dei problemi in gioco, e il potere dei più forti indebolisce e sembra paralizzare anche le persone di buona volontà.

Per questo è ancor più necessario l’appello alla coscienza e, in particolare, alla coscienza cristiana. "La coscienza, come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, è un giudizio della ragione mediante il quale la persona umana riconosce la qualità morale di un atto concreto che sta per porre, sta compiendo o ha compiuto. In tutto quello che dice e fa, l’uomo ha il dovere di seguire ciò che sa essere giusto e retto" (n. 1778). Da questa definizione emerge che la coscienza morale, per essere in grado di guidare rettamente la condotta umana, deve anzitutto basarsi sul solido fondamento della verità, deve cioè essere illuminata per riconoscere il vero valore delle azioni e la consistenza dei criteri di valutazione, così da sapere distinguere il bene dal male, anche laddove l’ambiente sociale, il pluralismo culturale e gli interessi sovrapposti non aiutino a ciò.

La formazione di una coscienza vera, perché fondata sulla verità, e retta, perché determinata a seguirne i dettami, senza contraddizioni, senza tradimenti e senza compromessi, è oggi un’impresa difficile e delicata, ma imprescindibile. Ed è un’impresa ostacolata, purtroppo, da diversi fattori. Anzitutto, nell’attuale fase della secolarizzazione chiamata post-moderna e segnata da discutibili forme di tolleranza, non solo cresce il rifiuto della tradizione cristiana, ma si diffida anche della capacità della ragione di percepire la verità ci si allontana dal gusto della riflessione. Addirittura, secondo alcuni, la coscienza individuale, per essere libera, dovrebbe disfarsi sia dei riferimenti alle tradizioni, sia di quelli basati sulla ragione. Così la coscienza, che è atto della ragione mirante alla verità delle cose, cessa di essere luce e diventa un semplice sfondo su cui la società dei media getta le immagini e gli impulsi più contraddittori.

Occorre rieducare al desiderio della conoscenza della verità autentica, alla difesa della propria libertà di scelta di fronte ai comportamenti di massa e alle lusinghe della propaganda, per nutrire la passione della bellezza morale e della chiarezza della coscienza. Questo è compito delicato dei genitori e degli educatori che li affiancano; ed è compito della comunità cristiana nei confronti dei suoi fedeli. Per quanto concerne la coscienza cristiana, la sua crescita e il suo nutrimento, non ci si può accontentare di un fugace contatto con le principali verità di fede nell’infanzia, ma occorre un cammino che accompagni le varie tappe della vita, dischiudendo la mente ed il cuore ad accogliere i fondamentali doveri su cui poggia l’esistenza sia del singolo che della comunità. Solo così sarà possibile avviare i giovani a comprendere i valori della vita, dell’amore, del matrimonio, della famiglia. Solo così si potrà portarli ad apprezzare la bellezza e la santità dell’amore, la gioia e la responsabilità di essere genitori e collaboratori di Dio nel dare la vita. In mancanza di una formazione continua e qualificata, diventa ancor più problematica la capacità di giudizio nei problemi posti dalla biomedicina in materia di sessualità, di vita nascente, di procreazione, come anche nel modo di trattare e curare i pazienti e le fasce deboli della società.

E’ certamente necessario parlare dei criteri morali che riguardano questi temi con professionisti, medici e giuristi, per impegnarli ad elaborare un competente giudizio di coscienza, e, nel caso, anche una coraggiosa obiezione di coscienza, ma una pari urgenza insorge a livello di base, per le famiglie e le comunità parrocchiali, nel processo di formazione della gioventù e degli adulti. Sotto questo aspetto, accanto alla formazione cristiana, finalizzata alla conoscenza della Persona di Cristo, della sua Parola e dei Sacramenti, nell’itinerario di fede dei fanciulli e degli adolescenti occorre unire coerentemente il discorso sui valori morali che riguardano la corporeità, la sessualità, l’amore umano, la procreazione, il rispetto per la vita in tutti i momenti, denunciando nel contempo con validi e precisi motivi, i comportamenti contrari a questi valori primari. In questo specifico campo l’opera dei sacerdoti dovrà essere opportunamente coadiuvata dall’impegno di laici educatori, anche specialisti, dediti al compito di guidare le realtà ecclesiali con la loro scienza illuminata dalla fede. Prego, pertanto, il Signore perché mandi fra voi, cari fratelli e sorelle, e fra quanti si dedicano alla scienza, alla medicina, al diritto, alla politica, dei testimoni forniti di coscienza vera e retta, per difendere e promuovere lo "splendore della verità" a sostegno del dono e del mistero della vita. Confido nel vostro aiuto, carissimi professionisti, filosofi, teologi, scienziati e medici. In una società talora chiassosa e violenta, con la vostra qualificazione culturale, con l’insegnamento e con l’esempio, potete contribuire a risvegliare in molti cuori la voce eloquente e chiara della coscienza.

"L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio nel suo cuore -ci ha insegnato il Concilio Vaticano II-; ubbidire ad essa è la dignità stessa dell’uomo e, secondo questa, egli sarà giudicato" (Gaudium et spes, 16). Il Concilio ha offerto sapienti indirizzi perché "i laici imparino a distinguere accuratamente diritti e doveri che spettano loro in quanto membri della Chiesa da quelli che competono loro in quanto membri della società umana" e "perché imparino ad armonizzarli fra loro, ricordando che in ogni cosa temporale, devono lasciarsi guidare dalla coscienza cristiana, perché nessuna attività umana, nemmeno temporale, può sottrarsi a Dio" (Lumen gentium, 36). Per questa stessa ragione il Concilio esorta i laici credenti ad accogliere "quanto i pastori decidono come maestri e capi della Chiesa" e, d’altro canto, raccomanda "che i pastori riconoscano e promuovano la dignità e responsabilità dei laici nella Chiesa, si servano volentieri del loro prudente consiglio" e conclude che "da tali rapporti familiari tra laici e pastori si devono attendere molti vantaggi nella Chiesa" (Lumen gentium, 38).

Quando è in gioco il valore della vita umana, questa armonia tra funzione magisteriale e impegno laicale diventa singolarmente importante: la vita è il primo dei beni ricevuti da Dio ed è fondamento di tutti gli altri; garantire il diritto alla vita a tutti e in maniera uguale per tutti è dovere dal cui assolvimento dipende il futuro dell’umanità. Emerge anche da questa angolatura l’importanza di questo vostro incontro di studio. Ne affido i lavori ed i risultati all’intercessione della Vergine Maria, che la tradizione cristiana saluta come la vera "Madre di tutti i viventi". Sia Lei ad assistervi e a guidarvi! A suggello di questo auspicio, desidero impartire a tutti voi, ai vostri familiari e collaboratori l’Apostolica Benedizione.

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Tutta l'esistenza di Agostino fu un’appassionata ricerca della verità. La sua conversione fu opera della madre, Monica


Riportiamo il testo dell'Angelus del 27 agosto 2006, dedicato alle riflessioni su Sant'Agostino e Santa Monica.
Vedi anche:

VISITA PASTORALE DEL PAPA A VIGEVANO E PAVIA


LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS , 27.08.2006

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo e recita l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana
:


PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle,

ricordiamo oggi, 27 agosto, santa Monica e domani ricorderemo il figlio sant’Agostino: le loro testimonianze possono essere di grande conforto ed aiuto per tante famiglie anche del nostro tempo. Monica, nata a Tagaste, oggi Souk- Aharàs, in Algeria, visse in modo esemplare la sua missione di sposa e di madre, aiutando il marito Patrizio a scoprire la bellezza della fede in Cristo e la forza dell’amore evangelico, capace di vincere il male col bene. Dopo la morte di lui, avvenuta precocemente, Monica si dedicò con coraggio alla cura dei tre figli, tra i quali Agostino che inizialmente la fece soffrire con il suo temperamento piuttosto ribelle. Come dirà poi lo stesso Agostino, sua madre lo generò due volte; la seconda richiese un lungo travaglio spirituale, fatto di preghiera e di lacrime, ma coronato alla fine dalla gioia di vederlo non solo abbracciare la fede e ricevere il Battesimo, ma anche dedicarsi interamente al servizio di Cristo. Quante difficoltà anche oggi nei rapporti familiari e quante mamme sono angustiate perché i figli s’avviano su strade sbagliate! Monica, donna saggia e solida nella fede, le invita a non scoraggiarsi, ma a perseverare nella missione di spose e di madri, mantenendo ferma la fiducia in Dio e aggrappandosi con perseveranza alla preghiera.

Quanto ad Agostino, tutta la sua esistenza fu un’appassionata ricerca della verità. Alla fine, non senza un lungo tormento interiore, scoprì in Cristo il senso ultimo e pieno della propria vita e dell’intera storia umana. Nell’adolescenza, attratto dalla bellezza terrena, "si gettò" su di essa – come egli stesso confida (cfr Confess. 10,27-38) – in maniera egoistica e possessiva con comportamenti che crearono non poco dolore alla sua pia madre. Ma attraverso un percorso faticoso, grazie anche alle preghiere di lei, Agostino si aprì sempre più alla pienezza della verità e dell’amore, fino alla conversione, avvenuta a Milano sotto la guida del vescovo sant’Ambrogio. Egli rimarrà così modello del cammino verso Dio, suprema Verità e sommo Bene. "Tardi ti ho amato – egli scrive nel noto libro delle Confessioni –, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ecco: tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo ... Eri con me e io non ero con te … Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità" (ibid.). Ottenga sant’Agostino il dono di un sincero e profondo incontro con Cristo a tutti quei giovani che, assetati di felicità, la cercano percorrendo sentieri sbagliati e si perdono in vicoli ciechi.

Santa Monica e sant’Agostino ci invitano a rivolgerci con fiducia a Maria, sede della Sapienza. A Lei affidiamo i genitori cristiani, perché come Monica, accompagnino con l’esempio e con la preghiera il cammino dei figli. Alla Vergine Madre di Dio raccomandiamo la gioventù affinché, come Agostino, tenda sempre verso la pienezza della Verità e dell’Amore, che è Cristo: Egli solo può saziare i desideri profondi del cuore umano.

DOPO L’ANGELUS

Il prossimo 1° settembre la Chiesa in Italia celebrerà la 1ª Giornata per la salvaguardia del creato, grande dono di Dio esposto a seri rischi da scelte e stili di vita che possono degradarlo. Il degrado ambientale rende insostenibile particolarmente l’esistenza dei poveri della terra. In dialogo con i cristiani delle diverse confessioni occorre impegnarsi ad avere cura del creato, senza dilapidarne le risorse e condividendole in maniera solidale. In questa occasione, sono lieto di accogliere stamani la rappresentanza del pellegrinaggio, promosso dalle ACLI, che ha percorso l’antica Via Francigena dal Monginevro a Roma sensibilizzando al rispetto dell’ambiente.

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domenica 26 agosto 2007

La vera amicizia con Gesù si esprime nel modo di vivere (bontà, umiltà,mitezza). Questo è il "passaporto" per la vita eterna.


LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS , 26.08.2007

Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia al balcone del Cortile interno del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo e recita l’Angelus insieme ai fedeli e ai pellegrini presenti.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:

PRIMA DELL’ANGELUS

Cari fratelli e sorelle!

Anche l’odierna liturgia ci propone una parola di Cristo illuminante e al tempo stesso sconcertante. Durante la sua ultima salita verso Gerusalemme, un tale gli chiede: "Signore, sono pochi quelli che si salvano?". E Gesù risponde: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno" (Lc 13,23-24).
Che significa questa "porta stretta"? Perché molti non riescono ad entrarvi? Si tratta forse di un passaggio riservato solo ad alcuni eletti? In effetti, questo modo di ragionare degli interlocutori di Gesù, a ben vedere è sempre attuale: è sempre in agguato la tentazione di interpretare la pratica religiosa come fonte di privilegi o di sicurezze. In realtà, il messaggio di Cristo va proprio in senso opposto: tutti possono entrare nella vita, ma per tutti la porta è "stretta". Non ci sono privilegiati. Il passaggio alla vita eterna è aperto a tutti, ma è "stretto" perché è esigente, richiede impegno, abnegazione, mortificazione del proprio egoismo.

Ancora una volta, come nelle scorse domeniche, il Vangelo ci invita a considerare il futuro che ci attende e al quale ci dobbiamo preparare durante il nostro pellegrinaggio sulla terra. La salvezza, che Gesù ha operato con la sua morte e risurrezione, è universale. Egli è l’unico Redentore e invita tutti al banchetto della vita immortale. Ma ad un’unica e uguale condizione: quella di sforzarsi di seguirlo ed imitarlo, prendendo su di sé, come Lui ha fatto, la propria croce e dedicando la vita al servizio dei fratelli. Unica e universale, dunque, è questa condizione per entrare nella vita celeste. Nell’ultimo giorno – ricorda ancora Gesù nel Vangelo - non è in base a presunti privilegi che saremo giudicati, ma secondo le nostre opere. Gli "operatori di iniquità" si troveranno esclusi, mentre saranno accolti quanti avranno compiuto il bene e cercato la giustizia, a costo di sacrifici.
Non basterà pertanto dichiararsi "amici" di Cristo vantando falsi meriti: "Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze" (Lc 13,26). La vera amicizia con Gesù si esprime nel modo di vivere: si esprime con la bontà del cuore, con l’umiltà, la mitezza e la misericordia, l’amore per la giustizia e la verità, l’impegno sincero ed onesto per la pace e la riconciliazione. Questa, potremmo dire, è la "carta d’identità" che ci qualifica come suoi autentici "amici"; questo è il "passaporto" che ci permetterà di entrare nella vita eterna.

Cari fratelli e sorelle, se vogliamo anche noi passare per la porta stretta, dobbiamo impegnarci ad essere piccoli, cioè umili di cuore come Gesù. Come Maria, sua e nostra Madre. Lei per prima, dietro il Figlio, ha percorso la via della Croce ed è stata assunta nella gloria del Cielo, come abbiamo ricordato qualche giorno fa. Il popolo cristiano la invoca quale Ianua Caeli, Porta del Cielo. Chiediamole di guidarci, nelle nostre scelte quotidiane, sulla strada che conduce alla "porta del Cielo".

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VIAGGIO APOSTOLICO DEL PAPA NEGLI USA (15-21 APRILE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG


In questo post vengono inseriti i link ai commenti, agli articoli ed agli editoriali sul viaggio apostolico del Santo Padre negli Stati Uniti.

DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE NEGLI USA

IL PAPA INCONTRA ALCUNE VITTIME DEGLI ABUSI SESSUALI DI PRETI

DISCORSI ED OMELIE DEL PAPA NEGLI USA: PODCAST DI RADIO VATICANA

INTERVISTA CONCESSA DAL SANTO PADRE SULL'AEREO PER GLI USA: PRETI PEDOFILI, IMMIGRAZIONE, SOCIETÀ AMERICANA E VISITA ALL'ONU...

Gli auguri del cardinale Bertone e la risposta "a braccio" del Papa: "Grazie perché donate il vostro amore anche al povero Successore di San Pietro"

"Gli Usa sono un esempio di sana laicità dove la dimensione religiosa, nella diversità delle sue espressioni, è non solo tollerata, ma valorizzata quale "anima" della Nazione e garanzia fondamentale dei diritti e dei doveri dell’uomo" (Catechesi del Santo Padre dedicata al viaggio negli Usa, 30 aprile 2008)

LA STORICA VISITA DEL PAPA A NEW YORK: LO SPECIALE PER IMMAGINI DEL WASHINGTON POST

VISITA DEL PAPA NEGLI USA: RACCOLTA DI VIDEO

IL PAPA NEGLI USA: GALLERIE FOTOGRAFICHE

Audio e traduzione dell'intervento del Santo Padre al canale radiofonico "The catholic channel" di New York

Il viaggio del Papa negli Usa: raccolta di analisi del Pontificato e della personalità di Joseph Ratzinger

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AI CATTOLICI E AL POPOLO DEGLI STATI UNITI IN OCCASIONE DELL’IMMINENTE VIAGGIO APOSTOLICO

COMUNICATO SULL’INCONTRO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI CON UN GRUPPO DI VITTIME DI ABUSO SESSUALE DA PARTE DI ESPONENTI DEL CLERO

UDIENZA DEL SANTO PADRE AL PRESIDENTE USA, BARACK OBAMA: SPECIALE E RASSEGNA STAMPA

Il Papa all'ambasciatore degli Usa, Díaz: "La fedeltà all'uomo richiede fedeltà alla verità che sola è garanzia di libertà e di sviluppo reale" (Discorso del Santo Padre al nuovo ambasciatore degli Stati Uniti, Signor Miguel Humberto Díaz, in occasione dello scambio delle Lettere Credenziali, 2 ottobre 2009)

Il Papa agli USA: "Siate leader di solidarietà" (Discorso del Santo Padre al nuovo ambasciatore degli Stati Uniti, signora Mary Ann Glendon, in occasione dello scambio delle Lettere Credenziali, 29 febbraio 2008)

Comunicato dopo l'incontro privato tra il Papa e il Presidente Bush, 16 aprile 2008

UDIENZA DEL SANTO PADRE AL PRESIDENTE USA: COMUNICATI DELLA SANTA SEDE, 17 giugno 2008

Il Papa scrive a Barack Obama: "Un'occasione storica"

ALTRI ARTICOLI E COMMENTI:

La tradizione di religione e libertà negli Stati Uniti nel commento di Michael Novak (Liberal)

Negli USA Benedetto XVI è più popolare del Dalai Lama e del predicatore evangelico Billy Graham (CNN)

Fra Benedetto e Obama ci sono grandi interessi comuni: la giustizia sociale, l’Africa, il progetto «verde» per il mondo (Lucia Annunziata)

Fame di verità. Gli americani iniziano ad ascoltare Benedetto XVI (Carl Anderson)

Sondaggio: la schiacciante maggioranza degli Americani (cattolici e non) è favorevole a Benedetto XVI

Mary Ann Glendon: grande rispetto all'Onu per la voce del Papa e della Santa Sede (Radio Vaticana)

Un anno fa lo storico discorso del Papa all'Onu: intervista con mons. Migliore (Radio Vaticana)

Ricordato in un Simposio al Palazzo di Vetro il discorso che Benedetto XVI pronunciò all'Onu il 18 aprile dello scorso anno (Radio Vaticana)

Massimo Franco: Santa Sede e Stati Uniti all'indomani del voto (Osservatore Romano)

Mary Ann Glendon: "Il laicismo fondamentalista minaccia l'America" (Osservatore Romano)

Card. Ruini: "Stati Uniti ed Europa, due libertà a confronto" (Osservatore Romano)

Mary Ann Glendon: "La riflessione sui diritti umani in Benedetto XVI" (Il Sussidiario)

Lorenzo Albacete: "Diritti umani, ascoltiamo il richiamo del Papa" (Il Sussidiario)

Paolo Carozza sul discorso del Papa all'Onu: «Servendo la verità educa il cuore dell'uomo» (Tracce)

Obama sta riportando il discorso religioso tra i democrats (William McGurn per il Wall Street Journal)

UDIENZA DEL PAPA AL PRESIDENTE BUSH: COMMENTI E RASSEGNA STAMPA

Oggi Bush in Vaticano. Consonanza vistosa costruita col Papa (Massimo Franco)

Oggi l'incontro del Papa con Bush

Oggi il presidente americano a colloquio con Benedetto XVI. Conversione in vista? (Il Foglio)

George Bush pronto a convertirsi al Cattolicesimo? (Tornielli). Le solite "frecciatine" di Repubblica...

L'arcivescovo Migliore rilancia l'appello del Papa all'Onu: "La libertà religiosa non è la cenerentola dei diritti dell'uomo" (Osservatore Romano)

Mons. Sambi: "Benedetto XVI ha ridato coraggio alla Chiesa cattolica statunitense" (Osservatore)

BUSH PASSEGGERA' CON BENEDETTO XVI NEI GIARDINI VATICANI

Benedetto XVI negli Usa, Mons. Albacete: «Ci ha dato una straordinaria lezione di metodo» (Tracce)

Come evitare un’altra crisi sugli abusi sessuali. Intervista allo psicologo Phil Scrofani (Zenit)

Mary Ann Glendon: "I diritti umani, frutto della «giustizia che non cambia»" (Tracce)

Benedetto XVI negli Usa: così il Papa ha mostrato all'America il volto di Cristo (Tracce)

Il teologo Lorenzo Albacete: «Anche i non cattolici americani conquistati da Benedetto XVI"

«Il Papa ha toccato il cuore dell’America»: ondata di iscrizioni al seminario di St. Joseph, chiese gremite, boom di contatti su internet...(Molinari)

Sondaggio: Grande impatto del viaggio papale sui Cattolici Statunitensi (Zenit)

Mons. Celestino Migliore, Osservatore permanente: "La visita del Papa all’ONU avrà un impatto sul diritto internazionale" (Zenit)

La vergogna dei preti pedofili: dura presa di posizione di Benedetto XVI. Il direttore di "Famiglia Cristiana" risponde ai lettori...

Un caso americano: dare o no la comunione ai politici cattolici pro aborto. Le tesi di Joseph Ratzinger sulla questione (Magister)

Il Papa: «Volevo confermare i cattolici americani nella fede, ma loro hanno confermato me» (Paglialunga)

Michael Novak sulla visita del Papa negli Stati Uniti: intervista al teologo e scrittore (Zenit)

All'udienza generale, Benedetto XVI ricorda la visita negli Stati Uniti: ho portato la speranza di Cristo nel Paese che valorizza la libertà religiosa

A UDIENZA A SAN PIETRO, BENEDETTO XVI ACCOLTO DA 'LA BAMBA'. IL PAPA RINGRAZIA GLI USA PER LA CALOROSA ACCOGLIENZA!

Glosse a Benedetto: Vito Mancuso commenta il discorso del Papa all'Onu

New York, il cardinale contro Giuliani: «Non doveva fare la comunione» (Corriere)

Bilancio della visita "capolavoro" del Papa negli Usa: Benedetto XVI ha conquistato gli Americani (Bobbio)

Il viaggio di Papa Benedetto XVI negli Stati Uniti: il commento del politologo Galgani

Il trionfo del Papa negli Usa e l'agghiacciante comportamento di politici e "intellettuali" italiani (Autru Ryolo)

Successone per Papa Ratzinger negli Stati Uniti (Ingrao)

Sul valore della dignità umana nel discorso del Papa all'ONU, intervista con Antonio Papisca, titolare della cattedra UNESCO in diritti umani (R.V.)

Benedetto XVI e il suo discorso alle Nazioni Unite: un commento di padre Federico Lombardi (Radio Vaticana)

All'Onu Benedetto XVI ha indicato i fondamenti dei diritti dell'uomo (Osservatore Romano)

L’ardire di un Pontefice Romano che pone il Cristianesimo come riferimento morale per l’America e le Nazioni Unite (Tempi)

Numero unico de "L'Osservatore Romano" sul Papa negli USA

Con gli occhi dell'America: così Benedetto XVI guarda all'Europa (Sir)

Benedetto XVI, il viaggio della democrazia (Volonté)

Quanto è triste Roma quando il Papa è lontano (Mosca)

Una «standing ovation» dell’Assemblea delle Na­zioni Unite per l’ospite Benedetto (Mazza)

Colleen Carroll Campbell: " Mi ha colpito la delicatezza con cui Benedetto XVI ha lanciato il suo messaggio all'Onu, forte e potente" (Simoni)

Il discorso del Papa all'Onu: la persona umana ha trovato il suo paladino (D'Agostino)

Benedetto conquista l'America (Valli per "Europa")

Benedetto «americano», un altro Papa. Riflessione: che cosa fanno i nostri vescovi e sacerdoti per far conoscere il Papa ed il Magistero ai fedeli?

Le “americanate” di un Papa che ha incontrato il popolo e sedotto i media (Tempi)

Il Papa negli Usa sana la piaga della Chiesa e la ferita della coscienza americana dopo l'Iraq (Baget Bozzo)

IL PAPA ALL'ONU: TE LI DO' IO I DIRITTI UMANI (Il Timone)

Il Papa negli Usa: i discorsi di Benedetto nel commento di Alberto Bobbio (Famiglia Cristiana)

Il fortissimo discorso di Benedetto XVI all'Onu: "Il mondo vuole giustizia" (Bobbio per "Famiglia Cristiana")

Vian: «Il viaggio ha svelato oltre Atlantico il volto vero di questo Papa teologo e pastore» (Muolo)

«Così Benedetto XVI ha toccato il cuore del popolo americano»: i commenti di Luise, Politi, Accattoli, Izzo e Zavattaro (Avvenire)

Benedetto, l'uomo del dialogo che non grida ma sussurra (Galeazzi)

Messa del Papa allo Yenkee Stadium: il Bronx in silenzio davanti ai megaschermi (Molinari)

LE IMMAGINI PIU' BELLE DEL PAPA NEGLI USA (H2O)

Ratzinger conquista l'islam moderato ma spiazza l'America (Sasinini)

A Ground Zero la preghiera per chi è consumato dall’odio (Mazza)

Le parole "americane" del Papa riguardano anche noi Europei (Cardia)

Benedetto XVI nel cuore degli americani (bellissimo commento di Bobbio)

Che laici sono se han paura di un vescovo? Negli Usa il Papa colpisce, in Italia viene colpito (articolo di Farina da incorniciare)

Inginocchiato in preghiera sul suolo di Ground Zero (Osservatore Romano)

La visita di Benedetto XVI nei media statunitensi. Ha svelato all'America il vero volto del Papa (Osservatore Romano)

L'incontro con i giovani al seminario di Saint Joseph: "Una festa in stile americano" (Osservatore Romano)

Bill Bennett: «Benedetto XVI ci ha convinti tutti con lo stile e l'onestà» (Corriere)

Pedofilia, giovani e immigrati il nuovo Ratzinger "americano" (Calabresi). Esiste un Benedetto nuovo e uno vecchio? Non me ne sono mai accorta...

Fidel Castro ringrazia il Papa (Giansoldati)

Il Papa negli USA: interviste con l'arcivescovo di Washinton, il nunzio apostolico e un parroco della capitale (Radio Vaticana)

Parla il presidente della Commissione Usa per la libertà religiosa: «Le parole del Papa, un contributo prezioso al dialogo»

Paolo Carozza tasta il polso di questa America «travolta» e «stregata» da Benedetto XVI (Avvenire)

Un Papa sorprendente ha stregato gli States (Mazza)

Gaggi: "E la folla «scioglie» Ratzinger". Veramente il Papa è sempre stato così solo che i media guardavano dall'altra parte...

A Saint Patrick come nel Seminario di Saint Joseph, il Papa entusiasma la «Grande Mela»

Il Papa, l’America e i non nati (Il Foglio)

Il viaggio di Benedetto XVI ha ridato vigore alla Chiesa statunitense

Un trionfo in America per il Papa (John Voice)

Attivista per i diritti umani: il Papa all’Onu mostra la strada verso la pace (Asianews)

PAPA IN USA - Il silenzio, la preghiera, il ricordo: A Ground Zero “la sintesi” del viaggio apostolico (Zavattaro)

Il Papa negli Usa: l'America applaude Benedetto e ora riflette (Bardazzi)

Le giornate del Papa negli Stati Uniti: il "diario" di Sandro Magister

Benedetto XVI: «La Chiesa statunitense si purifichi» (Marroni)

Le vetrate di Ratzinger e “Il fauno di marmo” di Nathaniel Hawthorne (Magister)

Il Papa negli Usa: il bilancio nel commento di Salvatore Izzo (Agi)

NOTIZIE, RASSEGNA STAMPA E COMMENTI DEL 21 APRILE 2008:

Giovanni Maria Vian: il Papa negli Usa, "Viaggio storico" (Osservatore Romano)

La riconoscenza e l'augurio nel terzo anniversario di pontificato (Osservatore Romano)

Messaggi del Papa ai Capi di Stato di USA, Canada, Irlanda, Francia e Italia. La risposta del Presidente Napolitano

Tempo di bilanci per il viaggio del Papa: il servizio di Stefano Maria Paci (Skytg24)

Il Papa a Ground Zero: «Dio, converti chi odia» (Accattoli)

A Ground Zero “Mai più tanto odio e dolore” (Galeazzi)

PAPA IN USA - In cinque punti: i testi di Benedetto tracciano un percorso da “progetto culturale” (Sir)

Le sorprese di Benedetto (Angelo Scelzo per "Il Mattino")

Dolcezza e compassione: così Benedetto ha convinto gli americani (Pompetti)

Un’America entusiasta di Papa Ratzinger

Sul viaggio del Papa la riflessione del cardinale George, presidente della Conferenza episcopale USA (Radio Vaticana)

Viaggio del Santo Padre negli Usa: il commento di padre Federico Lombardi (Radio Vaticana)

Ratzinger a Ground Zero. Il Golgota del XXI secolo (De Carli)

Il Papa è rientrato a Roma dopo il viaggio di 6 giorni negli Usa

La prima volta del rabbino Neusner col vecchio amico Joseph (Magister)

Gli articoli inseriti nel blog in questi giorni costituiscono solo una parte della "mole"

La preghiera del Papa a Ground Zero: «Pace nel mondo violento» (Bobbio)

In sei giorni Ratzinger ha conquistato l'America

Il Papa a Ground Zero una preghiera di pace (Tornielli)

Il Papa allo Yankee Stadium: «Giovani d'America apritevi a Dio» (Bobbio)

E Benedetto XVI conquistò l’America (Tornielli)

NOTIZIE, RASSEGNA STAMPA E COMMENTI DEL 20 APRILE 2008:

Secondo l'Ansa l'America ha trasformato "lo stile Ratzinger". Personalmente sono stupita dallo stupore dei giornalisti :-)

IN 60 MILA ACCOLGONO IL PAPA ALLO YANKEE STADIUM. MIGLIAIA DI FEDELI ANCHE FUORI DALL'IMPIANTO

Migliaia e migliaia di persone salutano il Papa nelle strade di Manhattan. E lui ringrazia per l'amore «al povero successore di Pietro» (Bobbio)

PREGHIERA DEL SANTO PADRE A GROUND ZERO: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA VIDEO E FOTOGALLERY

L’ America impazzi­sce per Papa Bene­detto. La folla nelle vie di Manhattan ha lasciato stupiti anche i media

Benedetto XVI prega a Ground Zero

Il Papa alla Chiesa Usa: «Tempo di purificazione» (Accattoli)

Il Papa si racconta: "I miei anni da teen ager rovinati dal nazismo" (Galeazzi)

A Ground Zero, il Papa porta un messaggio di speranza di fronte alle manifestazioni del male: così, ai nostri microfoni, padre Federico Lombardi

Preti pedofili, Marina Corradi: il Papa non ha detto "è una vergogna" ma "mi vergogno" (Avvenire)

Una folla immensa accoglie il Papa nella Quinta Strada

"Il trionfo di B16" di Rocco Palmo (Tablet)

L'entusiamo dei giovani americani per il Papa: in venticinquemila per Benedetto (Radio Vaticana)

Il Papa mette in guardia contro il "potere del male sempre presente" (Tornielli)

Oggi il Papa a Ground Zero, una voragine nella storia (Osservatore)

«Preti pedofili, per la Chiesa è tempo di purificazione» (Tornielli)

La lectio del papa all’Onu (Valli)

C'è un islam che benedice Benedetto (Il Foglio)

La responsabilità di proteggere l'uomo: il commento di Giovanni Maria Vian allo storico discorso del Papa all'Onu (Osservatore)

Il Papa negli USA: diritti umani, dialogo con l'ebraismo ed ecumenismo. L'analisi di padre Lombardi (Radio Vaticana)

NOTIZIE, RASSEGNA STAMPA E COMMENTI DEL 19 APRILE 2008:

PAPA ACCLAMATO DA MIGLIAIA DI FEDELI A MANHATTAN

IL PAPA PARLA AI FEDELI DI UNA RADIO CATTOLICA DI NEW YORK

BENEDETTO IN PAPAMOBILE A NEW YORK FRA DUE ALI DI FOLLA

Il Papa parla all'Onu di lotta al terrorismo e ai regimi disumani. Poi storica visita in Sinagoga (Galeazzi)

PAPA: PEDOFILIA, ORA TEMPO DI PURIFICAZIONE

Folla per la messa di Benedetto nella cattedrale di St Patrick (ieri sera il Papa è sceso a salutare chi lo acclamava sotto le finestre del nunzio)

PAPA IN USA - Una dura verità: la questione dei predi pedofili

Intervista a Ban Ki-moon in occasione della visita di Benedetto XVI alla sede dell'Onu (Osservatore)

Padre Lombardi: "Le mani nelle mani". Il Papa incontra le vittime di abusi sessuali (Osservatore Romano)

Intervista al cardinale Egan sulla visita del Papa a New York (Osservatore Romano)

Un’ovazione per il Pontefice che difende i diritti dell’uomo

A tre anni dall'elezione: La testimonianza di Papa Benedetto. L'editoriale di Giovanni Maria Vian per l'Osservatore Romano

Il Papa all’Onu: "Diritti umani, arma contro il terrore" (Tornielli)

19 aprile 2005: l'elezione del semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore

«Io, vittima dei preti pedofili ho pianto vedendo il Papa» (Tornielli)

La scrittrice Peggy Noonan: "Ratzinger ha stregato l'America. Anche i non cattolici si sono trovati trascinati dalla sua forte presenza" (Corriere)

Il teorico dell'islam Roy critica il discorso del Papa all'Onu ma in realtà gli fa un grande complimento...(Corriere)

Preti pedofili: lo storico incontro fra il Papa e le vittime, momento di lacrime e preghiere (Bardazzi)

Troppo spesso i non cristiani,che osservano la frammentazione delle comunità cristiane,restano a ragione confusi circa lo stesso messaggio del Vangelo

«Pace e prosperità» ripetuto sei volte E l'Onu applaude (Bobbio)

Benedetto e Bush, cordialità nella diversità (Valli)

Ratzinger: «Non si dimentichino le ingiustizie verso indiani e neri». La visita di Gordon Brown negli Usa oscurata da Benedetto XVI (Europa)

NOTIZIE, RASSEGNA STAMPA E COMMENTI DEL 18 APRILE 2008:

Il Papa tra le vittime dei preti pedofili (Galeazzi)

Il Papa incontra a sorpresa le vittime dei preti pedofili (Accattoli)

Il Papa sorprendente: articolo di "Le Tablet"

Il Papa lancia ai vescovi americani un appello all'accoglienza degli immigrati (Osservatore)

«L'autentica libertà non si raggiunge allontanandosi da Dio» (Bobbio)

Il commento di padre Lombardi al viaggio del Papa negli USA: dal clima gioioso, ai grandi discorsi, all'incontro con le vittime di abusi sessuali

Intervista della CNN ad alcune vittime degli abusi sessuali: "il Papa ci ha ridato la speranza" (Radio Vaticana)

Il Papa «conquista» Washington

BENEDETTO, LE PAROLE FRANCHE: "CHI HA SPERANZA DEVE VIVERE DIVERSAMENTE"

La CNN intervista in esclusiva le vittime dei preti pedofili incontrate da Benedetto XVI

Le testimonianze delle vittime che hanno incontrato il Papa: "Benedetto è stato straordinario", "Le scuse del Papa mi hanno commosso"...

Al centro dei colloqui tra Benedetto XVI e il presidente Bush: "Diritti umani famiglia libertà religiosa" (Osservatore)

Consegnati a Benedetto XVI i nomi di mille persone molestate. Il Papa spiega il significato di "dialogo interreligioso" (Tornielli)

Preti pedofili: il Papa incontra le vittime. Dal Pontefice parole di incoraggiamento e speranza (Bobbio)

Ratzinger l'Occidente e la storia (Baget Bozzo)

Il Papa con le vittime dei preti pedofili Usa, qualcuno piange tra le sue braccia

Secondo giorno del papa negli USA. Benedetto XVI detta ai vescovi le linee guida (Magister)

Giovanni Maria Vian: il Papa e gli Usa, "Sotto il segno dell'amicizia" (Osservatore Romano)

NOTIZIE, RASSEGNA STAMPA E COMMENTI DEL 17 APRILE 2008:

E Ratzinger scrive ai soldati americani che lo arrestarono

Il Pontefice ammette per la prima volta: «La crisi dei preti pedofili gestita in modo pessimo» (Accattoli) Il caso: Bush è cattolico?

Il Papa si alza e va personalmente a salutare il grande tenore Placido Domingo

Il politologo e teologo americano Michael Novak: “Il Papa e Bush scioglieranno insieme il nodo mediorientale” (Molinari)

Il Papa: “L’America modello da seguire” (Galeazzi)

IL PAPA: NESSUNA MIA PAROLA PUO' DESCRIVERE DOLORE PER ABUSI A MINORI

STADIO DI WASHINGTON STRACOLMO PER LA MESSA DI BENEDETTO XVI. FOLLA ANCHE ALL'ESTERNO

Uomo bianco in Casa Bianca (Christian Rocca per "Il Foglio")

Il Papa con la lente di Tocqueville (Di Giacomo)

Fa notizia negli Usa la passione del Papa per l'aranciata. Per il suo compleanno due torte :-)

Domani la visita del Papa all'ONU: intervista con mons. Migliore (Radio Vaticana)

Il rabbino Schneier: «Aspettiamo il Papa nella nostra sinagoga. Ebrei e Cristiani, impegno comune per la libertà di tutti i credenti»

L’America abbraccia Papa Benedetto (Avvenire)

Benedetto XVI: «Diritti umani al primo posto» (Il Sole 24 ore)

La laicità che piace anche al Papa (Christian Rocca per "Il Foglio")

Il Papa: la democrazia fiorisce se ispirata da valori etici (De Carli). Folla per vedere il Pontefice

Ricchezza e scienza. Il richiamo del Papa: «Potere illusorio». «Preti e pedofilia, questione gestita in pessimo modo» (Bobbio)

Papa Ratzinger «l’americano» (Tornielli)

"La risposta agli abusi dei preti pedofili gestita in pessimo modo": mai un Papa ha fatto un’autocritica così pesante a nome della Chiesa (Tornielli)

Quando il giovane soldato Joseph fu catturato in Germania: i suoi "ex carcerieri" scrivono al Papa che...risponde!

Preti pedofili: mai nessun Papa prima di lui ha parlato di questo problema così duramente, così apertamente (Giansoldati)

Primo giorno del papa negli USA. Contro gli abusi sessuali e per l'America "modello di laicità positiva" (Magister)

NOTIZIE, RASSEGNA STAMPA E COMMENTI DEL 16 APRILE 2008:

Amore reciproco fra Papa e Usa: fede e libertà si sostengono. Bellissimo commento di Salvatore Izzo

IL PAPA ALLA CASA BIANCA: I VIDEO

PAPA IN USA - La libertà è per il bene. Il discorso del Papa alla Casa Bianca nella sintesi del Sir

Il Papa a Bush: Dio salvi l'America e la sua libertà

Folla di fronte alla Nunziatura Apostolica: Papa si ferma a salutare i ragazzi

Benedetto Sedicesimo 2.0: Joseph Ratzinger, il Papa di internet (finalmente se ne accorgono!)

Il Papa da Bush: mai più preti pedofili (Galeazzi)

Il Papa sbarca negli Usa «Mai più preti pedofili». La "tolleranza zero" consigliata dall'allora cardinale Ratzinger (Accattoli)

IL PAPA OGGI INCONTRA BUSH: VIDEO

Mons. Garcia de Cardenas: la visita di Benedetto XVI negli USA porti tante persone a riscoprire Cristo (Radio Vaticana)

Il Papa: «Chi è pedofilo non può essere prete»

L’antica simpatia del Papa per la democrazia americana (Rondoni)

A colloquio con Massimo Franco sull'evoluzione dei rapporti tra Santa Sede e Stati Uniti: Due «imperi paralleli» (Osservatore)

John Allen trascrive la conferenza stampa del Papa (in inglese)

Il Papa in Usa: mi vergogno dei preti pedofili (Libero)

Benedetto XVI, il diplomatico dell'asse Europa-America (Uboldi per "Il Tempo")

IL PAPA CONDANNA IN MODO DURISSIMO LA PEDOFILIA NELLA CHIESA: IL SERVIZIO DI CORRIERE TV

Benedetto XVI: «Gli Stati Uniti sono modello di laicità positiva» (Piccirilli)

Andrea Tornielli: "Religione e laicità negli Usa, quello che ho chiesto al Papa sull'aereo"

PAPA BENEDETTO NEGLI USA: I VIDEO

Il Papa: mi vergogno per i preti pedofili. Ratzinger è il cardinale che costrinse la Chiesa a fare i conti con la sporcizia dentro se stessa (Bobbio)

Il Papa in Usa: «Mi vergogno dei preti pedofili» (Tornielli)

Prof. Donna Orsuto: "Benedetto XVI va negli USA per sanare le ferite della Chiesa nel Paese" (Zenit)

Benedetto XVI ai giornalisti durante il volo verso l'America: "Gli Stati Uniti modello di laicità positiva" (Osservatore Romano)

NOTIZIE, RASSEGNA STAMPA E COMMENTI DEL 15 APRILE 2008:

BENEDETTO XVI ARRIVA A WASHINGTON, ACCOLTO DA BUSH

Il viaggio del Papa negli Usa: gli straordinari commenti di John Allen che smonta gli stereotipi mediatici su Benedetto XVI

CONFERENZA STAMPA DEL PAPA SULL'AEREO: ALTRI DETTAGLI

Un giornalista cerca di indurre il Papa a collegare la pedofilia all'omosessualità, ma Benedetto è molto chiaro...

A colloquio con monsignor Donald William Wuerl, arcivescovo di Washington: "Una visita per ridare speranza alla Chiesa negli Usa" (Osservatore)

Benedetto XVI ai giornalisti durante il volo verso l'America: "Gli Stati Uniti modello di laicità positiva" (Osservatore Romano)

Benedetto XVI: "La pedofilia del clero è una grande sofferenza per la Chiesa negli Stati Uniti, per la Chiesa in generale e per me personalmente"

Il compleanno del Papa nella Casa Bianca di Bush (Galeazzi)

Il Papa sui preti pedofili: "E' piu' importante avere buoni preti che avere molti preti"

Papa Benedetto XVI promette: "Mai più preti pedofili, saranno esclusi dal sacerdozio"

IL PAPA SUI PRETI PEDOFILI: "CI VERGOGNIAMO PROFONDAMENTE, NON ACCADRA' MAI PIU'"

Scambio di messaggi fra Benedetto XVI ed il Presidente Napolitano in occasione della partenza del Santo Padre per gli Usa

Oggi il Papa negli Usa. Card. George: ci rinnoverà (Avvenire)

Emma Fattorini sale in cattedra e fa la morale a Benedetto XVI...senza citarlo

Il Papa, voce di speranza negli Usa (Paglialunga)

Non è l'etica al centro del pensiero del Papa. Egli parla di bellezza della fede, di razionalità del credere (Il Tempo)

Si aprano le danze: i candidati alle presidenziali usa a "caccia del Papa e dei Cattolici"

Il Papa da oggi negli Usa. Con l'America una storia lunga e travagliata (Bobbio)

Giovanni Maria Vian: "La speranza di Cristo e una regola d'oro" (Osservatore)

La visita di Benedetto XVI negli Usa nello speciale dell'Osservatore Romano

«Solo la Chiesa cattolica può sfidare la presunzione religiosa dello Stato americano» (Dignola)

ARTICOLI PRECEDENTI LA VISITA DEL PAPA NEGLI USA:

La speranza evangelica e i diritti dell’uomo al centro del viaggio di Benedetto XVI negli USA e la visita all’ONU: lo sottolinea il cardinale Bertone

IL PAPA NEGLI USA: PADRE LOMBARDI, CENTRATO SUI “DIRITTI UMANI” IL DISCORSO ALL’ONU

IL PAPA NEGLI USA: PADRE LOMBARDI, “GRANDE ATTESA PER I DISCORSI SPIRITUALI”. SPECIALE ATTENZIONE AGLI EBREI

ALLARME ROSSO La preghiera del Papa a Ground Zero: le parole esatte. Chi è intenzionato a stravolgerle, se ne assuma da subito la responsabilità!

Questo Papa ama l'America. Parola di «Time» (Dignola). Articolo da leggere e da commentare...

Care "penne affilate", Benedetto all’Onu vi sorprenderà (Vladimir "profeta" per "Europa"). Da leggere e commentare!

Bush dice di vedere Dio negli occhi del Papa (Zenit)

Intervista con l'arcivescovo di Washington, Donald Wuerl: il Papa annuncerà a tutti la speranza del Cristo risorto (Radio Vaticana)

Il Papa alle Nazioni Unite: "Diritti umani, un appello di fede che va oltre la fede" (Casavola)

BENEDETTO XVI E LE NAZIONI UNITE (Radio Vaticana)

Visita Papa negli Usa, posizioni diverse su politica estera (Reuters)

BENEDETTO XVI E GLI STATI UNITI D’AMERICA (Radio Vaticana)

John Allen: «La Chiesa americana ha un ruolo centrale che in Europa ha perso» (Bobbio)

Il Papa in America: a Ground Zero pregherà anche per i terroristi (Tornielli)

Papa negli Usa, l’attesa dei fedeli (Corriere Canadese)

La stampa Usa tra stereotipi e aperture di credito

Anche "Repubblica" parla di "conversione dei terroristi" e annuncia polemiche

Mary Ann Glendon: "Dal Papa alle Nazioni Unite un discorso che lascerà il segno"

Benedetto XVI al Regina Caeli affida a Maria il suo viaggio apostolico negli Stati Uniti (Radio Vaticana)

Il Papa negli Usa: intervista al nunzio apostolico, Mons. Celestino Migliore, osservatore permanente presso l'Onu (Radio Vaticana)

BENEDETTO XVI VERSO GLI USA: L’AZZARDO PAPALE DAVANTI A GROUND ZERO

Il Papa negli Stati Uniti d'America. Ecco perchè il presidente Bush accoglierà Benedetto XVI all'aeroporto: in lui ho visto Dio

Il rabbino Jack Bemporad: "Benedetto XVI è l'uomo del dialogo. Da sempre si impegna perché ebrei e cristiani collaborino"(Il Tempo)

Il viaggio del Papa negli Usa: "Il servizio che la Chiesa desidera rendere alla vera dignità dell'uomo" (Padre Koprowski per Radio Vaticana)

Perché quella del Papa negli Usa non è solo una visita pastorale (Stefano Fontana)

Il Papa all'Onu per difendere i diritti umani contro ogni forma di relativismo

Il viaggio di Benedetto XVI negli Stati Uniti: l'editoriale di padre Lombardi (Radio Vaticana)

Fede e modernità, la via americana. Alla vigilia del viaggio del Papa parla lo studioso George Weigel

L'attesa negli USA per l'imminente viaggio del Papa: ne ha parlato il cardinale Stafford alla Pontificia Università della Santa Croce (Radio Vaticana)

Un inginocchiatoio e un letto in legno: il Boeing Alitalia su misura per Papa Ratzinger (Rodari)

Benedetto XVI negli Usa: il volo, i preparativi e la cena...

Il Papa a New York pregherà per i terroristi (Accattoli)

Regalo speciale per il compleanno del Papa dal museo delle cere di Madame Tussauds a Washington

New York aspetta il Papa e un nuovo cardinale (Rodari)

La cultura statunitense e la «sfida» di Ratzinger (Avvenire)

Il Papa all'Onu come pellegrino di pace. Bush: "Più tutele ai cristiani in Terra Santa"

Il Papa vola negli Usa, "gran mercato" delle fedi (Bobbio)

Il Papa all'Onu come pellegrino di pace

Padre Lombardi: "Il Papa a Ground Zero, uno dei momenti più attesi del viaggio" (Zenit)

Il Papa porterà a Ground Zero una parola di amore e di speranza rivolta a tutti gli uomini, non solo ai Cristiani

LA PREGHIERA DEL PAPA A GROUND ZERO: "OH DIO, PORTA LA PACE NEL MONDO"

Il Papa negli Stati Uniti d'America. L'anticipazione del card. Bertone: Benedetto XVI affronterà il tema dei preti pedofili

Il Papa darà speranza ai cattolici statunitensi. Mons. Wenski (Orlando): "Benedetto sfiderà i politici" (Zenit)

Tra una settimana l’atteso viaggio di Benedetto XVI negli Stati Uniti: un evento che per la Santa Sede ha un particolare rilievo (Paglialunga)

Benedetto, un Papa che crede nell'America (Marroni)

IL PAPA NEGLI USA - Il bisogno del mondo. Un videomessaggio e i “dettagli” del programma (Sir)

Il Papa negli States: Ground Zero e Onu (Bobbio)

La speranza cristiana al centro del viaggio apostolico negli Stati Uniti e alla visita all’ONU: così il Papa in un videomessaggio al popolo americano

USA/ E' "PAPAMANIA": BOOM DI GADGET PER VISITA BENEDETTO XVI

Il viaggio del Papa negli Stati Uniti non è solo per i Cattolici (Zenit)

Benedetto XVI visiterà la sinagoga di New York (Osservatore Romano)

Benedetto XVI visiterà la sinagoga di New York. Il Time gli dedica la copertina: «Questo Papa ama gli americani» (Galeazzi per "La Stampa")

Gli americani amano il Papa, rivela un sondaggio (Zenit)

L'America di Benedetto XVI, modello per l'Europa cattolica di Sandro Magister

Carl Anderson: il Papa porta negli Stati Uniti la rivoluzione della virtù (Zenit)

Onu, Bush e chiesa Usa. Temi e interlocutori sensibili per Benedetto XVI (Il Foglio)

Il prezzo della coerenza e del coraggio: altissimo livello di sicurezza per la visita del Papa negli USA

L'ambasciatore Usa in Vaticano, Mary Ann Glendon: «Vaticano alleato prezioso dell'America per il dialogo con il mondo islamico»

Benedetto XVI festeggerà il suo 81° compleanno negli USA. Segnalazione sito ufficiale della visita (Zenit)

A WASHINGTON IL PAPA INCONTRERA' ISLAMICI ED EBREI

SALA STAMPA, CONFERMATA VISITA NEGLI USA DAL 15 AL 20 APRILE

CASA BIANCA CONFERMA VISITA PAPA BENEDETTO XVI IL 16 APRILE

Programma del viaggio del Papa negli Usa (in francese)

IL PAPA NEGLI USA DAL 15 A 20 APRILE 2008

SITO UFFICIALE DELLA VISITA (INGLESE)