giovedì 22 gennaio 2009

Il Papa: "Sono contento di essere un cittadino di Mariazell e di poter vivere così vicino alla Madre di Dio"


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CONFERIMENTO AL SANTO PADRE DELLA CITTADINANZA ONORARIA DI MARIAZELL, 22.01.2009

Nella mattinata di ieri, nell’Auletta dell’Aula Paolo VI, al Santo Padre Benedetto XVI è stata conferita la Cittadinanza onoraria del Comune di Mariazell, alla presenza del Sindaco della città, Sig. Helmut Pertl, del Vescovo di Graz-Seckau, S.E. Mons. Egon Kapellari, e del Rettore del Santuario di Mariazell, Padre Karl Schauer, O.S.B.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti:

DISCORSO DEL SANTO PADRE

TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA

Eccellenza,
caro mons. Kapellari,
signor Sindaco,
caro padre Karl,
cari amici!


Non riesco ad nominare tutti quelli che dovrei elencare – il signor Ambasciatore, naturalmente … In questo momento riesco soltanto a dire semplicemente un grazie di cuore e a rispondere con un "Vergelt’s Gott" ("Il Signore ve ne renda merito").

Sono contento di essere un cittadino di Mariazell e di poter vivere così vicino alla Madre di Dio.

Ovviamente, mi sono tornate alla mente le due visite che Lei ha menzionato: nel 2004, con i Notai europei godendo di un tempo splendido. Insieme abbiamo percepito che cosa l’Europa sia capace di costruire e da dove sia venuto tutto ciò che oggi forma la sua identità, e attraverso che cosa l’Europa possa sempre nuovamente tornare ad essere se stessa: attraverso l’incontro con il Signore, al quale ci conduce sua Madre. Infatti, proprio nella Madre noi sentiamo che Dio è diventato uomo. E così abbiamo percepito la gioia dell’essere insieme, la forza delle nostre radici e con essa anche la possibilità di un nuovo futuro insieme.

Durante la visita pastorale è, invece, piovuto; ma io trovo che proprio la pioggia ci ha fatto essere ancora più legati e più vicini, la pioggia ci ha avvicinati e ci ha dato questa sensazione di "insieme" e, più ancora, di "insieme con il Signore e con sua Madre". Mons. Kapellari coniò allora l’espressione: "i cattolici sono a prova di pioggia"; abbiamo poi potuto constatare quanto ciò sia vero, e nella pioggia è nata la gioia. Ci siamo accorti che a volte può essere positivo lo stare sotto la pioggia, che la pioggia può essere una grazia - il Direttore dell’Osservatore Romano coniò a sua volta l’espressione: "pioggia di grazie" (in italiano nel discorso, n.d.t.): è stata una pioggia di grazie; ci siamo accorti che forse a volte, nella storia, può essere utile "stare sotto la pioggia", perché ci si viene a trovare nel posto giusto per fare la cosa giusta.

Mariazell è molto più di un "posto": è l’attualizzazione della storia viva di un pellegrinaggio di fede e di preghiera nei secoli, e in questo pellegrinaggio nei secoli della preghiera - un pellegrinaggio che si percepisce formalmente, fisicamente - non ci sono solamente le preghiere e le invocazioni degli uomini, ma è presente anche la realtà di una risposta; noi sentiamo che la risposta esiste, che non allunghiamo la mano verso qualcosa di sconosciuto, ma che Dio c’è, e che attraverso sua Madre vuole essere particolarmente vicino a noi. Questo sentimento di gratitudine ci coinvolge e per questo sono felice di essere di casa con il cuore, e ormai anche di diritto – per così dire – a Mariazell.

Secondo le umane previsioni, in questa vita non riuscirò più a recarmici in pellegrinaggio fisicamente, ma ora lì ci vivo veramente ed in questo senso sono sempre presente. Nelle passeggiate che faccio nei paesaggi dei ricordi, torno sempre a fare una sosta a Mariazell, proprio perché sento come la Madre, qui, ci viene incontro e ci riunisce tutti. La Madonna di Mariazell ha nomi imponenti – Magna Mater Austriae, Domina Magna Hungarorum, Magna Mater gentium slavorum – e questi grandi titoli esprimono come, là dove gli uomini vengono dalla Madre e dal Padre, lì diventano fratelli, lì nasce l’unità; si percepisce che questo emana una forza che forma l’unità e che a partire da qui si può costruire la comunione. E soprattutto: lei è la Magna Mater, ma la sua grandezza si manifesta proprio nel fatto che Ella si rivolge ai piccoli ed è presente per i piccoli, che possiamo recarci da lei in qualunque momento, senza dover pagare alcun biglietto d’ingresso, semplicemente portando il cuore. Impariamo da lei, in questo modo, cosa è veramente "grande": non il fatto di essere "inavvicinabile", non la maestà esteriore, ma proprio la bontà del cuore che apre a tutti l’esperienza di che cosa significhi "stare insieme".

Ecco, per concludere, ancora una volta vi dico di cuore "Vergelt’s Gott" e tante grazie per avere fatto di me un cittadino di Mariazell: questo rimarrà profondamente radicato nel mio cuore. Caro mons. Kapellari, cari Professori, forse avrei dovuto dire qualcosa anche per il libro, ma la Madonna è così grande che in essa abbiamo compreso anche il libro! Grazie tante di tutto!

© Copyright 2009 - Libreria Editrice Vaticana

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