8 mesi fa
domenica 7 marzo 2010
Gli eventi luttuosi non devono suscitare in noi curiosità o ricerca di presunti colpevoli, ma devono rappresentare occasioni per riflettere...
QUARESIMA SETTIMANA SANTA E PASQUA: LO SPECIALE DEL BLOG
ANGELUS: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA
Angelus del 7 marzo 2010: traduzione nelle diverse lingue (da Zenit)
Vedi anche:
Tre immagini spiegate da Benedetto XVI: Roveto ardente, fico sterile, fatti di cronaca (Zavattaro)
Il Papa: "Dio è buono e non può volere il male" (Sir)
Il Papa: Dio non può volere il male, il dolore non è una punizione. Solidarietà del Santo Padre alle vittime dell'alluvione in Francia (Izzo)
Il Papa: superate la “pigrizia spirituale” per essere missionari di Cristo (Zenit)
Il Papa: conversione è guardare la storia, anche il dolore, con “gli occhi di Dio” (AsiaNews)
L'Angelus del Papa: Dio non vuole il male ma se permette la sofferenza è per un bene più grande (Radio Vaticana)
LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 07.03.2010
Di ritorno dalla visita pastorale alla Parrocchia romana di San Giovanni della Croce a Colle Salario, a mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
PRIMA DELL’ANGELUS
Cari fratelli e sorelle,
la liturgia di questa terza domenica di Quaresima ci presenta il tema della conversione. Nella prima lettura, tratta dal Libro dell’Esodo, Mosè, mentre pascola il gregge, vede un roveto in fiamme, che non si consuma. Si avvicina per osservare questo prodigio, quando una voce lo chiama per nome e, invitandolo a prendere coscienza della sua indegnità, gli comanda di togliersi i sandali, perché quel luogo è santo. "Io sono il Dio di tuo padre – gli dice la voce – il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe"; e aggiunge: "Io sono Colui che sono!" (Es 3,6a.14). Dio si manifesta in diversi modi anche nella vita di ciascuno di noi. Per poter riconoscere la sua presenza è però necessario che ci accostiamo a lui consapevoli della nostra miseria e con profondo rispetto. Diversamente ci rendiamo incapaci di incontrarlo e di entrare in comunione con Lui. Come scrive l’apostolo Paolo, anche questa vicenda è raccontata per nostro ammonimento: essa ci ricorda che Dio si rivela non a quanti sono pervasi da sufficienza e leggerezza, ma a chi è povero ed umile davanti a Lui.
Nel brano del Vangelo odierno, Gesù viene interpellato circa alcuni fatti luttuosi: l’uccisione, all’interno del tempio, di alcuni Galilei per ordine di Ponzio Pilato e il crollo di una torre su alcuni passanti (cfr Lc 13,1-5).
Di fronte alla facile conclusione di considerare il male come effetto della punizione divina, Gesù restituisce la vera immagine di Dio, che è buono e non può volere il male, e mettendo in guardia dal pensare che le sventure siano l’effetto immediato delle colpe personali di chi le subisce, afferma: "Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo" (Lc 13,2-3).
Gesù invita a fare una lettura diversa di quei fatti, collocandoli nella prospettiva della conversione: le sventure, gli eventi luttuosi, non devono suscitare in noi curiosità o ricerca di presunti colpevoli, ma devono rappresentare occasioni per riflettere, per vincere l’illusione di poter vivere senza Dio, e per rafforzare, con l’aiuto del Signore, l’impegno di cambiare vita.
Di fronte al peccato, Dio si rivela pieno di misericordia e non manca di richiamare i peccatori ad evitare il male, a crescere nel suo amore e ad aiutare concretamente il prossimo in necessità, per vivere la gioia della grazia e non andare incontro alla morte eterna. Ma la possibilità di conversione esige che impariamo a leggere i fatti della vita nella prospettiva della fede, animati cioè dal santo timore di Dio. In presenza di sofferenze e lutti, vera saggezza è lasciarsi interpellare dalla precarietà dell’esistenza e leggere la storia umana con gli occhi di Dio, il quale, volendo sempre e solo il bene dei suoi figli, per un disegno imperscrutabile del suo amore, talora permette che siano provati dal dolore per condurli a un bene più grande.
Cari amici, preghiamo Maria Santissima, che ci accompagna nell’itinerario quaresimale, affinché aiuti ogni cristiano a ritornare al Signore con tutto il cuore. Sostenga la nostra decisione ferma di rinunciare al male e di accettare con fede la volontà di Dio nella nostra vita.
DOPO L’ANGELUS
Je suis heureux de vous accueillir, chers pèlerins francophones, et de saluer les familles. Ma pensée va tout particulièrement vers celles qui ont souffert de la récente tempête qui a touché la France, faisant de nombreuses victimes. Ce temps de Carême est une période favorable pour vous tourner vers le Seigneur, parents et enfants, pour lui présenter vos joies et vos peines, vos espoirs et vos tristesses et lui demander de vous accompagner chaque jour. Je vous invite à retrouver le sens de la prière familiale et à entretenir ainsi une relation d’amitié avec Dieu. Que la Vierge Marie aide toutes les familles, surtout celles qui sont dans la difficulté, à ne jamais désespérer de l’amour de son Fils ! A tous bon dimanche et bon Carême !
I greet all the English-speaking pilgrims and visitors present for today’s Angelus, especially a group of visitors from Boston, in the United States. The readings of today’s liturgy invite all of us to embrace conversion, and to be humble in allowing the Lord to prepare us to bear more fruit. Our cooperation with the Lord often demands great sacrifice, but the fruit which that conversion bears always leads to freedom and joy. May we experience these great gifts of God! Upon each of you and your loved ones at home, I invoke God’s abundant blessings.
Von Herzen grüße ich alle Brüder und Schwestern deutscher Sprache und insbesondere die Teilnehmer der Siebenkirchenwallfahrt des Collegium Germanicum et Hungaricum. Im Evangelium dieses Sonntags hören wir von einem Feigenbaum im Weinberg des Herrn, der keine Frucht bringt. Der erste Gedanke wäre, ihn umzuhauen und zu Kleinholz zu machen. Aber der Weingärtner bittet den Besitzer um Aufschub und erklärt sich selbst bereit, alles zu tun, damit Besserung eintritt und der Baum doch noch Frucht bringen kann. So bietet uns auch diese Fastenzeit eine Chance, äußere Krusten aufzubrechen und unser Herz Gott und dem Nächsten zu öffnen. Der Herr segne euch und eure Familien!
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española que participan en esta oración mariana. La Cuaresma es una ocasión propicia para renunciar al egoísmo y la superficialidad, para elevar fervientes plegarias al Señor, intensificar la escucha de su Palabra, participar más dignamente en los Sacramentos e incrementar las obras de misericordia y caridad hacia todos los que sufren. Que la Virgen María ayude con su materna intercesión al pueblo cristiano en este tiempo santo a seguir con mayor fidelidad a su Hijo Jesucristo, que espera siempre frutos de conversión y de santidad de vida. Feliz domingo.
Saúdo cordialmente a todos os peregrinos de língua portuguesa, de modo particular aos fiéis paroquianos de Santo António de Nova Oeiras, no Patriarcado de Lisboa, desejando que esta vinda a Roma vos confirme na fé e na necessidade de a transmitir aos outros, porque é dando a fé que ela se fortalece. A Santíssima Virgem guie maternalmente os vossos passos. Acompanho estes votos, com a minha Bênção Apostólica.
"Pan jest łaskawy, pełen miłosierdzia" – te słowa z dzisiejszej liturgii kieruję do Polaków. Jest to przesłanie nadziei dla wszystkich, którzy doświadczają słabości i grzechu, ale szczerze pragną nawrócenia i dążą do życia w zjednoczeniu z Bogiem. Niech to orędzie towarzyszy wielkopostnym wyrzeczeniom, modlitwom i dziełom bratniej miłości. Niech Bóg wam błogosławi!
["Il Signore è benevolo, pieno di misericordia" (Ritornello al Salmo responsoriale secondo il Lezionario polacco) – con queste parole della liturgia odierna mi rivolgo ai polacchi. E’ questo un messaggio di speranza per tutti coloro che sperimentano la debolezza e il peccato, ma sinceramente desiderano la conversione e tendono alla vita in unione con Dio. Questo messaggio accompagni le rinunce quaresimali, le preghiere e le opere della carità fraterna. Dio vi benedica!]
Infine, saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i ragazzi provenienti dalle Diocesi di Milano e di Lodi, che si preparano alla loro professione di fede; i cresimandi di Crotone e di Sabbio di Dalmine; i fedeli di Padova e il gruppo della Polizia Municipale di Agropoli, gli alunni della Scuola "Alessandro Carrisi" di Trepuzzi e i ragazzi siriaci-assiri presenti. A tutti auguro una buona domenica.
© Copyright 2010 - Libreria Editrice Vaticana
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento