8 mesi fa
domenica 19 settembre 2010
La "Anglicanorum coetibus" ci aiuta a volgere lo sguardo allo scopo ultimo di ogni attività ecumenica: la restaurazione della piena comunione
VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE NEL REGNO UNITO (16 - 19 SETTEMBRE 2010): LO SPECIALE DEL BLOG
DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE NEL REGNO UNITO
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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI NEL REGNO UNITO IN OCCASIONE DELLA BEATIFICAZIONE DEL CARDINALE JOHN HENRY NEWMAN (16-19 SETTEMBRE 2010)
INCONTRO CON I VESCOVI DI INGHILTERRA E GALLES, E DI SCOZIA NELLA CAPPELLA DELL’OSCOTT COLLEGE A BIRMINGHAM
Questo pomeriggio, alle ore 16.45, nella Cappella della Francis Martin House presso il Seminario di Oscott a Birmingham, il Santo Padre Benedetto XVI incontra i Vescovi di Inghilterra e Galles, e di Scozia.
Introdotto dagli indirizzi di saluto del Card. Keith Michael Patrick O’Brien, Arcivescovo di Edinburgh e Presidente della Conferenza Episcopale della Scozia, e di S.E. Mons. Vincent Gerard Nichols, Arcivescovo di Westminster e Presidente della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, il Papa pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:
DISCORSO DEL SANTO PADRE
Venerati Fratelli nell’Episcopato,
questo è stato un giorno di grande gioia per la comunità cattolica in queste isole. Il Beato John Henry Newman, come ora lo possiamo chiamare, è stato elevato all’onore degli altari quale esempio di fedeltà eroica al Vangelo ed un intercessore per la Chiesa in queste terre, che egli amò e servì così bene.
Qui proprio in questa cappella nel 1852, diede voce alla nuova fiducia evitalità della comunità cattolica in Inghilterra e Galles, dopo la restaurazione della gerarchia, ele sue parole possono essere applicate pure alla Scozia, venticinque anni dopo. La sua beatificazione odierna è un ricordo della continua azione dello Spirito Santo nell’elargire doni di santità su tutta la gente della Gran Bretagna, così che da est ad ovest e dal nord al sud, sia elevata una perfetta oblazione di lode e di ringraziamento alla gloria del nome di Dio.
Ringrazio il Cardinale O’Brien e l’Arcivescovo Nichols per le loro parole e, ciò facendo, miviene alla mente quanto poco tempo è trascorso da quando mi è stato dato di accogliervi tutti aRoma per le visite Ad limina delle vostre rispettive Conferenze Episcopali.
In quella occasioneabbiamo parlato di alcune delle sfide che vi stanno innanzi nel vostro guidare la gente nella fede, particolarmente circa l’urgente necessità di proclamare il Vangelo di nuovo in un contesto altamente secolarizzato.
Nel corso della mia visita mi è apparso chiaro come, fra i britannici, sia profonda la sete per la buona novella di Gesù Cristo.
Siete stati scelti da Dio per offrire lorol’acqua viva del Vangelo, incoraggiandoli a porre le proprie speranze non nelle vane lusinghe di questo mondo, bensì nelle solide rassicurazionidel mondo futuro. Mentre annunciate la venuta del Regno, con le sue promesse di speranza per i poveri ed i bisognosi, i malati e gli anziani, inon ancora nati e gli abbandonati, fate di tutto per presentare nella sua interezza il messaggio vivificante del Vangelo, compresi quegli elementi che sfidano le diffuse convinzioni della cultura odierna.
Come sapete, è stato di recente costituito un Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione dei Paesi di lunga tradizione cristiana, e desidero incoraggiarvi ad avvalervi dei suoi servigi per affrontare i compiti che vi stanno innanzi. Inoltre, molti dei nuovi movimenti ecclesiali hanno un carisma particolare per l’evangelizzazione e son certo che continuerete adesplorare vie appropriate ed efficaci per coinvolgerli nella missione della Chiesa.
Dalla vostra visita a Roma, i cambiamenti politici nel Regno Unito hanno concentratol’attenzione sulle conseguenze della crisi finanziaria, che ha causato tante privazioni adinnumerevoli persone e tante famiglie. Lo spettro della disoccupazione sta stendendo le proprieombre sulla vita di molta gente, ed il costo a lungo termine di pratiche d’investimento dei tempirecenti, mal consigliate, sta diventando quantomai evidente.
In tali circostanze, vi saranno ulteriori appelli alla caratteristica generosità dei cattolici britannici, e sono certo che voi saretein prima linea per esortare alla solidarietà nei confronti dei bisognosi.
La voce profetica dei cristiani ha un ruolo importante nel mettere in evidenza i bisogni dei poveri e degli svantaggiati,che possono così facilmente essere trascurati nella destinazione di risorse limitate.
Nel documento magisteriale Choosing the Common Good, i Vescovi d’Inghilterra e del Galles hanno sottolineato l’importanza della pratica della virtù nella vita pubblica. Le circostanze odierne offrono una buona opportunità per rafforzare quel messaggio, e certamente per incoraggiare le persone ad aspirare ai valori morali più alti in ogni settore della loro vita, contro un retroterra dicrescente cinismo addirittura circa la possibilità di una vita virtuosa.
Un altro argomento che ha ricevuto molta attenzione nei mesi trascorsi e che mina seriamente la credibilità morale dei responsabili della Chiesa è il vergogno abuso di ragazzi edi giovani da parte di sacerdoti e di religiosi.
In molte occasioni ho parlato delle profonde ferite che tale comportamento ha causato, anzitutto nelle vittime ma anche nel rapporto di fiducia che dovrebbe esistere fra sacerdoti e popolo, fra sacerdoti e i loro Vescovi, come pure fra le autorità della Chiesa e la gente.
So bene che avete fatto passi molto seri per portare rimedio a questa, per assicurare che i ragazzi siano protetti in maniera efficace da qualsiasi danno, e per affrontare in modo appropriato e trasparente le accuse quando esse sorgono.
Avete pubblicamente fatto conoscere il vostro profondo dispiacere per quanto accaduto e per i modi spesso inadeguati con i quali, in passato, si è affrontata la questione. La vostra crescente comprensione dell’estensione degli abusi sui ragazzi nella società, dei suoi effetti devastanti, e della necessità di fornire adeguato sostegno alle vittime, dovrebbe servire da incentivo per condividere, con la società più ampia, la lezione da voi appresa. In realtà, quale via miglio repotrebbe esserci se non quella di fare riparazione per tali peccati avvicinandovi, in umile spirito di compassione, ai ragazzi che soffrono anche altrove per gli abusi?
Il nostro dovere di prenderci cura della gioventù esige proprio questo e niente di meno.
Mentre riflettiamo sulla fragilità umana che questi tragici eventi rivelano in maniera cosìdura, ci viene ricordato che, per essere guide cristiane efficaci, dobbiamo vivere nella più altaintegrità, umiltà e santità. Comescrisse una volta il beato John Henry Newman: “Che Dio ci donidei sacerdoti che sappiano sentire la propria debolezza di peccatori, e che il popolo li sappia compatire ed amare e pregare per la loro crescita in ogni buon dono di grazia” (Sermon, 22marzo 1829). 191). Prego che fra le grazie di questa visita vi sia un rinnovato impegno da partedelle guide cristiane alla vocazione profetica che hanno ricevuto, e un nuovo apprezzamento daparte del popolo per il grande dono del ministero ordinato. Sgorgheranno così spontaneamente le preghiere per le vocazioni, e possiamo esser fiduciosi che il Signore risponderà inviando operai che raccolgano l’abbondante messe che ha preparato in tutto il Regno Unito (cfr Mt 9,37-38). A tale proposito sono lieto di avere l’opportunità di incontrare fra poco i seminaristi dell’Inghilterra, della Scozia e del Galles per rassicurarli delle mie preghiere, mentre si preparano a far la loro parte per raccogliere quella messe.
Infine vorrei parlarvi di due materie specifiche che riguardano in questo tempo il vostro ministero episcopale.
Una è l’imminente pubblicazione della nuova traduzione del Messale Romano. In questa circostanza desidero ringraziare tutti voi per il contributo dato, con cosìminuziosa cura, all’esercizio collegiale nella revisione e nell’approvazione dei testi. Ciò hafornito un immenso servizio ai cattolici di tutto il mondo anglofono.
Vi incoraggio a coglierel’occasione che questa nuova traduzione offre, per una approfondita catechesi sull’Eucaristia eper una rinnovata devozione nei modi in cui essa viene celebrata. “Quanto più viva è la fedeeucaristica nel popolo di Dio, tanto più profonda è la sua partecipazione alla vita ecclesiale cheCristo ha affidato ai suoi discepoli” (Sacramentum caritatis, 6).
L’altro punto lo sollevai in febbraio con i Vescovi dell’Inghilterra e del Galles, quando vi chiesi di essere generosi nel porre in atto la Costituzione apostolica Anglicanorum coetibus.
Questo dovrebbe essere considerato un gesto profetico che può contribuire positivamente allo sviluppo delle relazioni fra anglicani e cattolici.
Ci aiuta a volgere lo sguardo allo scopo ultimo di ogni attività ecumenica: la restaurazione della piena comunione ecclesiale nel contesto della quale il reciproco scambio di doni dai nostri rispettivi patrimoni spirituali, serve da arricchimento per noi tutti.
Continuiamo a pregare e ad operare incessantemente per affrettare il lieto giorno in cui quel traguardo potrà essere raggiunto.
Con tali sentimenti vi ringrazio cordialmente per la vostra ospitalità durante questi ultimi quattro giorni.
Nell’affidare voi e il popolo che servite all’intercessione di sant’Andrea, sanDavide e san Giorgio, volentieri imparto la Benedizione Apostolica a voi, al clero, ai religiosi e ai laici dell’Inghilterra, della Scozia e del Galles.
© Copyright 2010 - Libreria Editrice Vaticana
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