Vedi anche:
L'incontro del card. Bagnasco con il Papa nel commento di Orazio La Rocca
L'incontro del card. Bagnasco con il Papa nel commento di Gian Guido Vecchi
L'invocata ingerenza della Chiesa nella politica. Il commento di Ubaldo Casotto
Allarme di Papa e Colle. Benedetto XVI: "Si ritrovino i principi morali", mentre Napolitano insiste: "Scongiurare esasperazioni" (Pietrafitta)
Il Papa: si ritrovino le radici morali (Marroni)
Berlusconi e il Papa. L'editoriale di Giuliano Ferrara
Bagnasco compatta i vescovi: "Faremo sentire la nostra voce" (Galeazzi)
Il discorso del Papa alla Questura di Roma e le parole del card. Bertone nel commento di Andrea Tornielli
L'86 per cento dei partecipanti al sondaggio di Sky TG24 è d'accordo con il Papa secondo il quale l'insicurezza sociale ed economica è dovuta anche all'indebolimento dei principi etici e morali (Galeazzi)
Il discorso del Papa alla Questura di Roma nel commento di Claudio Sardo
Il discorso del Papa alla Questura di Roma nel commento di Giacomo Galeazzi
Il discorso del Papa alla Questura di Roma nel commento di Franca Giansoldati
Il richiamo del Papa, aspettando Bagnasco (Valli)
Vian: la Chiesa non venga tirata per la manica (Vecchi)
Il discorso del Papa alla Questura di Roma nel commento di Gian Guido Vecchi
Un Papa, e in particolare questo Papa, non si occupa di sostenere o far cadere governi. Sarà meglio e più utile per tutti non cercare di strattonarlo di qui o di là (Brunelli)
Nuove lodi di Politi al Papa. Evidentemente ieri non c'è stata ingerenza
Il feeling fra il professor Tremonti ed il professor Ratzinger
L'alto discorso del Papa alla Questura di Roma nel commento di Repubblica
Questa volta sulla realpolitik prevale l’allarme del Papa per la minaccia «relativista» (Sardo)
Il Papa riceve i funzionari della Questura di Roma (Rome Reports)
Il direttore generale della rai scrive ai direttori di rete e testate: rispetto per i temi religioni (Agi e Messaggero). Troppo poco, troppo tardi!
Il Papa: "nuova consistenza" ai valori etici e giuridici (Sir)
Il Vaticano e l'ingerenza a seconda dei casi (Battista)
La prima volta della questura di Roma dal Papa. Disponibilità e fiducia per essere vicini alla gente (Osservatore Romano)
Il Papa: La società e le istituzioni pubbliche ritrovino la loro anima, le loro radici spirituali e morali
Cosa c'è dietro le frasi del cardinale Bertone (Tornielli)
Stop della Cassazione alla nullità di un matrimonio sancita dalla Sacra Rota. Il commento del prof. Dalla Torre
Il Papa: "Indebolimento morale in Italia" (Galeazzi)
Il Papa alla Questura di Roma: una solida morale personale dà forza al diritto e alle istituzioni. I cristiani lavorino per il bene civile (Radio Vaticana)
Il Papa vede avanzare nell'Italia di oggi un senso di insicurezza, dovuto in primo luogo alla precarietà sociale ed economica, acuita però anche da un certo indebolimento della percezione dei principi etici (Izzo)
Il Papa denuncia il "senso di insicurezza" dovuto in primo luogo alla "precarietà sociale ed economica" (Ansa)
Benedetto XVI nell'udienza ai funzionari della Questura di Roma: Società e istituzioni pubbliche ritrovino le loro radici spirituali per dare nuova consistenza ai valori etici e giuridici di riferimento (Repubblica)
UDIENZA ALLA QUESTURA DI ROMA, 21.01.2011
Alle 11.45 di questa mattina, nell’Aula della Benedizione del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI riceve in Udienza i Dirigenti, i Funzionari, gli Agenti e il Personale civile della Polizia di Stato in servizio a Roma.
Dopo l’indirizzo di omaggio del Questore di Roma, Dr. Francesco Tagliente, il Papa rivolge ai presenti il discorso che pubblichiamo di seguito:
DISCORSO DEL SANTO PADRE
Illustre Signor Questore,
illustri Dirigenti e Funzionari,
cari Agenti e Personale civile della Polizia di Stato!
Sono veramente lieto di questo incontro con voi e vi do il benvenuto nella Casa di Pietro, questa volta non per servizio, ma per vederci, parlarci e salutarci in modo più familiare! Saluto in particolare il Signor Questore, ringraziandolo per le sue cortesi parole, come pure gli altri Dirigenti e il Cappellano. Un saluto cordiale ai vostri familiari, specialmente ai bambini!
Desidero anzitutto ringraziarvi per tutto il lavoro che svolgete a favore della città di Roma, di cui sono il Vescovo, perché la sua vita si svolga nell’ordine e nella sicurezza. Esprimo la mia riconoscenza anche per quell’impegno in più che spesso la mia attività richiede da voi! L’epoca in cui viviamo è percorsa da profondi cambiamenti. Anche Roma, che giustamente è chiamata “città eterna”, è molto cambiata e si evolve; lo sperimentiamo ogni giorno e voi ne siete testimoni privilegiati. Questi mutamenti generano talvolta un senso di insicurezza, dovuto in primo luogo alla precarietà sociale ed economica, acuita però anche da un certo indebolimento della percezione dei principi etici su cui si fonda il diritto e degli atteggiamenti morali personali, che a quegli ordinamenti sempre danno forza.
Il nostro mondo, con tutte le sue nuove speranze e possibilità, è attraversato, al tempo stesso, dall’impressione che il consenso morale venga meno e che, di conseguenza, le strutture alla base della convivenza non riescano più a funzionare in modo pieno.
Si affaccia pertanto in molti la tentazione di pensare che le forze mobilitate per la difesa della società civile siano alla fine destinate all’insuccesso. Di fronte a questa tentazione, noi, in modo particolare, che siamo cristiani, abbiamo la responsabilità di ritrovare una nuova risolutezza nel professare la fede e nel compiere il bene, per continuare con coraggio ad essere vicini agli uomini nelle loro gioie e sofferenze, nelle ore felici come in quelle buie dell’esistenza terrena.
Ai nostri giorni, grande importanza è data alla dimensione soggettiva dell’esistenza. Ciò, da una parte, è un bene, perché permette di porre l’uomo e la sua dignità al centro della considerazione sia nel pensiero che nell’azione storica. Non si deve mai dimenticare, però, che l’uomo trova la sua dignità profondissima nello sguardo amorevole di Dio, nel riferimento a Lui. L’attenzione alla dimensione soggettiva è anche un bene quando si mette in evidenza il valore della coscienza umana.
Ma qui troviamo un grave rischio, perché nel pensiero moderno si è sviluppata una visione riduttiva della coscienza, secondo la quale non vi sono riferimenti oggettivi nel determinare ciò che vale e ciò che è vero, ma è il singolo individuo, con le sue intuizioni e le sue esperienze, ad essere il metro di misura; ognuno, quindi, possiede la propria verità, la propria morale. La conseguenza più evidente è che la religione e la morale tendono ad essere confinate nell’ambito del soggetto, del privato: la fede con i suoi valori e i suoi comportamenti, cioè, non ha più diritto ad un posto nella vita pubblica e civile. Pertanto, se, da una parte, nella società si dà grande importanza al pluralismo e alla tolleranza, dall’altra, la religione tende ad essere progressivamente emarginata e considerata senza rilevanza e, in un certo senso, estranea al mondo civile, quasi si dovesse limitare la sua influenza sulla vita dell’uomo.
Al contrario, per noi cristiani, il vero significato della “coscienza” è la capacità dell’uomo di riconoscere la verità, e, prima ancora, la possibilità di sentirne il richiamo, di cercarla e di trovarla. Alla verità e al bene occorre che l’uomo sappia aprirsi, per poterli accogliere in modo libero e consapevole. La persona umana, del resto, è espressione di un disegno di amore e di verità: Dio l’ha “progettata”, per così dire, con la sua interiorità, con la sua coscienza, affinché essa possa trarne gli orientamenti per custodire e coltivare se stessa e la società umana.
Le nuove sfide che si affacciano all’orizzonte esigono che Dio e uomo tornino ad incontrarsi, che la società e le Istituzioni pubbliche ritrovino la loro “anima”, le loro radici spirituali e morali, per dare nuova consistenza ai valori etici e giuridici di riferimento e quindi all’azione pratica. La fede cristiana e la Chiesa non cessano mai di offrire il proprio contributo alla promozione del bene comune e di un progresso autenticamente umano. Lo stesso servizio religioso e di assistenza spirituale che, in forza delle vigenti disposizioni normative, Stato e Chiesa si impegnano a fornire anche al personale della Polizia di Stato, testimonia la perenne fecondità di questo incontro.
La singolare vocazione della città di Roma richiede oggi a voi, che siete pubblici ufficiali, di offrire un buon esempio di positiva e proficua interazione fra sana laicità e fede cristiana. L’efficacia del vostro servizio, infatti, è il frutto della combinazione tra la professionalità e la qualità umana, tra l’aggiornamento dei mezzi e dei sistemi di sicurezza e il bagaglio di doti umane quali la pazienza, la perseveranza nel bene, il sacrificio e la disponibilità all’ascolto. Tutto questo, ben armonizzato, va a favore dei cittadini, specialmente delle persone in difficoltà. Sappiate sempre considerare l’uomo come il fine, perché tutti possano vivere in maniera autenticamente umana. Come Vescovo di questa nostra città, vorrei invitarvi a leggere e meditare la Parola di Dio, per trovare in essa la fonte e il criterio di ispirazione per la vostra azione.
Cari amici! quando siete in servizio per le strade di Roma, o nei vostri uffici, pensate che il vostro Vescovo, il Papa, prega per voi, che vi vuole bene! Vi ringrazio per la vostra visita, e vi affido tutti alla protezione di Maria Santissima e dell’Arcangelo San Michele, vostro protettore celeste, mentre imparto di cuore su di voi e sul vostro impegno una speciale Benedizione Apostolica.
© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana
8 mesi fa
Nessun commento:
Posta un commento