lunedì 11 giugno 2012

Il Papa ai Cappellani Cattolici dell'Aviazione: Cari amici, abbiate cura che ogni persona, qualunque sia la sua nazionalità o condizione sociale, trovi in voi un cuore accogliente, capace di ascoltare e di comprendere. Tutti possano sperimentare, attraverso la vostra vita cristiana e sacerdotale, l’amore che viene da Dio, affinché ognuno sia condotto ad un rapporto rinnovato e approfondito con Cristo, che non manca di parlare a quanti si aprono con fiducia a Lui, specialmente nella preghiera. Da qui l’importanza delle cappelle aeroportuali, come luoghi di silenzio e di ristoro spirituale


UDIENZA AI PARTECIPANTI AL XV SEMINARIO MONDIALE DEI CAPPELLANI CATTOLICI DELL’AVIAZIONE CIVILE E DEI MEMBRI DELLE CAPPELLANIE AEROPORTUALI, 11.06.2012


Alle 11.40 di questa mattina, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI riceve in Udienza i partecipanti al XV Seminario internazionale dei Cappellani Cattolici dell’Aviazione Civile e dei Membri delle Cappellanie Aeroportuali, promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa rivolge ai presenti:


DISCORSO DEL SANTO PADRE


Signor Cardinale,
Cari Cappellani ed operatori pastorali dell’Aviazione Civile,
Cari fratelli e sorelle,


sono lieto di accogliervi all’apertura del XV Seminario Internazionale dei Cappellani cattolici e membri delle Cappellanie dell’Aviazione Civile, promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti sul tema «La Nuova Evangelizzazione nel mondo dell’Aviazione Civile». Rivolgo un cordiale saluto al Presidente del Dicastero, il Cardinale Antonio Maria Vegliò, e lo ringrazio per le parole che mi ha rivolto. Con affetto saluto tutti voi, che partecipate a queste giornate di preghiera, di studio e di condivisione per riaffermare e approfondire le motivazioni spirituali che vi spingono a portare avanti con rinnovato zelo ed entusiasmo il vostro peculiare servizio ecclesiale.
Ho appreso con piacere che, in questo Seminario, intendete riflettere, grazie anche all’aiuto di autorevoli relatori, su nuovi metodi e nuove espressioni dell’opera di evangelizzazione nell’ambito in cui svolgete il vostro ministero. Cari amici, siate sempre ben consapevoli di essere chiamati a rendere presente, negli aeroporti del mondo, la missione stessa della Chiesa, che è quella di portare Dio all’uomo e guidare l’uomo all’incontro con Dio. 
E gli aeroporti sono luoghi che rispecchiano sempre di più la realtà globalizzata del nostro tempo. In essi si incontrano persone differenti per nazionalità, cultura, religione, stato sociale ed età, ma si incontrano anche situazioni umane variegate e non facili, che richiedono sempre maggiore attenzione; penso, ad esempio, a coloro che vivono un’attesa piena di angoscia nel tentativo di transitare senza i documenti necessari, in qualità di migranti o di richiedenti asilo; penso ai disagi causati dalle misure per contrastare gli atti terroristici. Anche nelle comunità aeroportuali si rispecchia poi la crisi di fede che tocca molte persone: i contenuti della dottrina cristiana e i valori che essa insegna non sono più considerati punti di riferimento, pure in Paesi che hanno una lunga tradizione di vita ecclesiale. È in questo contesto umano e spirituale che siete chiamati ad annunciare con forza rinnovata la Buona Novella, con la parola, con la vostra presenza, con il vostro esempio e con la vostra testimonianza, ben consapevoli che, pur nell’occasionalità degli incontri, la gente sa riconoscere un uomo di Dio e che spesso anche un piccolo seme in un terreno accogliente può germogliare e produrre frutti abbondanti.
Nelle aerostazioni, inoltre, voi avete la possibilità di venire a contatto ogni giorno con tante persone, uomini e donne, che lavorano in un ambiente in cui sia la mobilità continua, sia la tecnologia costantemente in progresso, rischiano di oscurare la centralità che deve avere l’essere umano; spesso l’attenzione maggiore viene riservata all’efficienza e alla produttività, a scapito dell’amore del prossimo e della solidarietà, che devono, invece, caratterizzare sempre i rapporti umani. Anche in questo la vostra presenza è importante e preziosa: è una testimonianza viva di un Dio che è vicino all’uomo; ed è un richiamo a non essere mai indifferenti verso chi si incontra, ma a trattarlo con disponibilità e con amore. Vi incoraggio ad essere segno luminoso di questa carità di Cristo, che porta serenità e pace.
Cari amici, abbiate cura che ogni persona, qualunque sia la sua nazionalità o condizione sociale, trovi in voi un cuore accogliente, capace di ascoltare e di comprendere. Tutti possano sperimentare, attraverso la vostra vita cristiana e sacerdotale, l’amore che viene da Dio, affinché ognuno sia condotto ad un rapporto rinnovato e approfondito con Cristo, che non manca di parlare a quanti si aprono con fiducia a Lui, specialmente nella preghiera. Da qui l’importanza delle cappelle aeroportuali, come luoghi di silenzio e di ristoro spirituale.
In questo vostro servizio pastorale avete come modello e protettrice la Vergine Santa, che voi venerate con il titolo di Madonna di Loreto, patrona di tutti i viaggiatori in aereo, in ossequio alla tradizione che attribuisce agli angeli il trasporto da Nazaret a Loreto della Casa di Maria. C’è però un altro «volo» di cui quella santa Casa è testimone, ben più significativo per l’umanità intera, quello dell’arcangelo Gabriele, il quale recò a Maria il lieto annuncio che sarebbe diventata Madre del Figlio dell’Altissimo (cf. Lc 1,26-32). Così l’Eterno è entrato nel tempo, Dio si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14). È la manifestazione dell’infinito amore di Dio per la sua creatura. Mentre eravamo ancora peccatori Dio ha mandato il suo Figlio, Gesù Cristo, per redimerci con la sua morte e risurrezione. Egli non è rimasto nell’«alto dei cieli», ma si è immerso nelle gioie e nelle angosce degli uomini del suo tempo e di tutti i tempi, condividendo la loro sorte e ridonando loro la speranza.
Questa è la missione della Chiesa: annunciare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, «missione – come diceva il Servo di Dio Papa Paolo VI - che i vasti e profondi mutamenti della società attuale non rendono meno urgente» (Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 14). Infatti, anche ai nostri giorni «avvertiamo l’urgenza di promuovere, con nuova forza e rinnovate modalità, l’opera di evangelizzazione in un mondo in cui l’abbattimento delle frontiere e i nuovi processi di globalizzazione rendono ancora più vicine le persone e i popoli, sia per lo sviluppo dei mezzi di comunicazione, sia per la frequenza e la facilità con cui sono resi possibili spostamenti di singoli e di gruppi» (Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2012).
Cari fratelli e sorelle, l’incontro quotidiano con il Signore Gesù nella Celebrazione eucaristica e nella preghiera personale, vi dia l’entusiasmo e la forza di essere annunciatori della novità evangelica, che trasforma i cuori e fa nuove tutte le cose. Vi assicuro il mio orante ricordo, affinché possiate essere strumenti efficaci nell’aiutare le persone affidate alle vostre cure pastorali a varcare la «porta fidei», accompagnandole nell’incontro con Cristo vivo ed operante in mezzo a noi. Con questi auspici ben volentieri vi imparto la Benedizione Apostolica, che estendo a quanti condividono il vostro ministero, come pure a coloro che fanno parte del vasto mondo dell’aviazione civile.


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