8 mesi fa
giovedì 22 maggio 2008
Messaggio del Papa al Deutscher Katholikentag: "Il cuore che si è aperto a Dio è diventato – per l’ampiezza di Dio – a sua volta generoso e ampio"
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE IN OCCASIONE DELLA 97ma EDIZIONE DEL "DEUTSCHER KATHOLIKENTAG", 22.05.2008
Pubblichiamo di seguito il Messaggio del Santo Padre in occasione della 97ma edizione del "Deutscher Katholikentag":
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE
(Traduzione non ufficiale, di lavoro)
Cari fratelli e sorelle in Cristo!
Saluto tutti coloro che, da ogni parte della Chiesa universale, si sono ritrovati per questa manifestazione di apertura del 97.mo Katholikentag tedesco davanti alla cattedrale di San Pietro a Osnabrück. La pace di Cristo nostro Signore, crocifisso e risorto, sempre vicino alla sua Chiesa, sia con voi! Un saluto particolare rivolgo al vescovo di Osnabrück, ai cardinali presenti ed ai collaboratori nel ministero episcopale, nonché al Comitato centrale dei cattolici tedeschi che ha organizzato questo Katholikentag insieme con la diocesi di Osnabrück. Saluto anche i rappresentanti della vita pubblica e tutti coloro che sono presenti attraverso la radio e la televisione.
"Tu ci conduci fuori al largo" (Ps 18,20) è il motto che guida il Katholikentag. Qual è il "largo" nel quale ci conduce l’incontro con Dio, la fede? Non poche sono le persone che oggi, al contrario di quello che dice il salmo, hanno paura che la fede possa limitare la loro vita, che esse possano essere costrette nell’involucro dei comandamenti e degli insegnamenti della Chiesa e che non potranno più essere libere di muoversi nel "largo" della vita e del pensiero di oggi. Si sentono come il figlio minore nella parabola dei due fratelli (Lc 11-32), costrette a partire, lasciando da parte Dio per assaporare tutto il "largo" dell’universo. Alla fine, però, questo "largo" diventa stretto e vuoto. Solo quando la nostra vita sarà riuscita a salire al cuore di Dio, avrà trovato quel "largo" per il quale noi siamo stati creati. Una vita senza Dio non diventa più libera e più larga. L’uomo è destinato all’infinito. Nulla di diverso può essere sufficiente per lui. Chi però tralascia Dio, limita la vita e il mondo al "finito", a quello che noi stessi possiamo fare e pensare, e questo è sempre troppo poco. Soprattutto, egli allarga il nostro cuore affinché non pensiamo più soltanto a noi stessi e non ci preoccupiamo soltanto per noi stessi.
Il cuore che si è aperto a Dio è diventato – per l’ampiezza di Dio – a sua volta generoso e ampio. Quest’uomo non ha più bisogno di cercare, timoroso, la sua felicità, il suo successo o di dare peso all’opinione degli altri. Egli è ora libero e generoso, aperto alla chiamata di Dio. Con fiducia può donare tutto se stesso perché egli sa – ovunque vada – di essere sicuro nelle mani di Dio.
Colui al quale si allarga il cuore, potrà riservare un posto d’onore nella sua vita a Dio ed al prossimo e guarirà attraverso l’incontro con Dio. Noi tutti sappiamo quanto il nostro mondo attuale abbia bisogno di questo incontro, quanto gli uomini abbiano sete dell’acqua della vita che solo Dio può dare e che in essi diventerà "sorgente zampillante, la cui acqua dona la vita eterna" (Gv 4,14). Confidiamo che l’incontro con Dio, nella sua Parola e nella celebrazione dell’Eucaristia, allarghi i nostri cuori e ci trasformi in sorgenti zampillanti di fede per il nostro prossimo. Confidiamo che i tanti incontri dei prossimi giorni – anche con gli ospiti di altre confessioni e religioni – faccia crescere l’amore verso Dio che ha un cuore tanto grande per gli uomini e che è l’Amore.
Eppure, il "largo", in cui Dio ci conduce, non è soltanto il "largo" in noi ma anche il "largo" del futuro. Per questo il motto del Katholikentag ci chiama a rafforzare in noi la fiducia in Dio, la fiducia che Dio ci condurrà in un futuro buono. "Abbiate fiducia, sono io; non abbiate paura", esclama Gesù rivolto ai discepoli che, con il vento contrario, si affannano ai remi sul lago di Genezareth (Mc 6,50). Anche se a volte il presente ci soffia tempestoso sul volto e ci viene grande paura per il futuro, mai dobbiamo perdere la fiducia, non dobbiamo avere paura perché Dio ci viene incontro. Se comprendiamo il futuro in questo modo, saremo in grado di raccogliere la sfida che esso ci pone. Allora potremo plasmare il futuro e sfruttare le possibilità che ci offre. Questo chiedo a voi, che siete riuniti ad Osnabrück: non lasciate che siano soltanto gli altri a plasmare il futuro, ma inseritevi con fantasia e capacità di persuasione nei dibattiti del presente! Per questo è bene che ad Osnabrück voi guardiate prima di tutto a Dio, celebrando la Messa ed ascoltando gli stimoli che vengaono dalla Scrittura per poi parlare anche nei diversi campi della politica e della società. Con il Vangelo come parametro, partecipate attivamente alla vita politica e sociale del vostro Paese. Come laici cattolici, osate partecipare alla formazione del futuro, in unione con i sacerdoti e con i vescovi! Con Dio alle spalle potete agire con coraggio, perché è Lui che ci rassicura: "Voglio darvi un futuro ed una speranza" (Ger 29,11).
Alla fine voglio salutare in modo speciale voi giovani, presenti in gran numero al Katholikentag, e con voi mons. Bode, incaricato della pastorale giovanile della Conferenza episcopale tedesca, che vi è vicino in modo particolare e vi ha invitati. Molti di voi li ho incontrati in occasione della Giornata mondiale della Gioventù di Colonia, nel 2005, e non pochi spero di ri-incontrare ormai tra breve, alla Giornata mondiale della Gioventù che proprio quest’anno si svolgerà a Sydney. Sono felice per il fatto che oggi vi siete riuniti ad Osnabrück per rafforzarvi vicendevolmente nella fede, nella speranza e nell’amore. Sfruttate questa occasione e lasciatevi condurre dal messaggio del Katholikentag al "largo" delle possibilità che vi offre Dio! Dio vuole permeare tutta la vostra vita e vuole mostrarvi quanto è grande la libertà di coloro che depongono la loro vita nelle sue mani. Larga diventa la vita di chi vive la sua vita con Dio!
Cari fratelli e sorelle, accompagno le vostre giornate di Osnabrück con la mia preghiera e imparto a voi tutti la mia benedizione apostolica!
Dal Vaticano, 11 maggio 2008, Domenica di Pentecoste
BENEDICTUS PP.XVI
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