lunedì 14 luglio 2008

INTERVISTA CONCESSA DAL SANTO PADRE SUL VOLO PER SYDNEY: GMG, SECOLARIZZAZIONE, PRETI PEDOFILI, ECOLOGIA E CRISI DELLA CHIESA ANGLICANA


VIAGGIO APOSTOLICO A SYDNEY IN OCCASIONE DELLA XXIII GMG (12-21 LUGLIO 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI, OMELIE E MESSAGGI DEL SANTO PADRE A SYDNEY

INTERVISTE TELEVISIVE E RADIOFONICHE DEL SANTO PADRE

CHIESA E PEDOFILIA: LA TOLLERANZA ZERO DI PAPA BENEDETTO XVI: I VIAGGI NEGLI USA ED IN AUSTRALIA ED I SINGOLI PROVVEDIMENTI

INTERVISTA CONCESSA DAL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AI GIORNALISTI DURANTE IL VOLO VERSO L’AUSTRALIA (12 LUGLIO 2008), 14.07.2008

Riportiamo di seguito la trascrizione di lavoro dell’intervista concessa dal Santo Padre Benedetto XVI ai giornalisti del Volo Papale, nel corso del viaggio aereo da Roma a Sydney, sabato 12 luglio:

P. Lombardi: Santità, grazie mille di essere qui con noi all’inizio di questo lungo viaggio. Le facciamo i nostri migliori auguri e siamo veramente onorati di questa disponibilità che Lei ha sempre nel rispondere alle nostre domande. Le domande che Le facciamo sono state espresse dalle persone che sono qui presenti. Io ho raccolto quelle che rispondevano un po’ ad un interesse più ampio. Siamo molto internazionali, come in tutti i viaggi. Se possibile, Le chiediamo di rispondere in lingua inglese alle due domande che saranno fatte dai nostri colleghi australiani, mentre alle altre domande ci aspettiamo che risponda anche in lingua italiana.

La prima domanda che le facciamo viene proposta dal collega Lucio Brunelli, della RAI:

Domanda: Santità, questa è la sua seconda GMG, la prima – diciamo così – interamente Sua. Con quali sentimenti si appresta a viverla e qual è il messaggio principale che desidera dare ai giovani? Poi, pensa che le GMG influiscano profondamente sulla vita della Chiesa che le ospita? E infine, pensa che la formula di questi raduni giovanili di massa sia ancora attuale?

Papa: Io vado con sentimenti di grande gioia in Australia. Ho bellissimi ricordi della GMG di Colonia: non è stata semplicemente un avvenimento di massa, è stata soprattutto una grande festa della fede, un incontro umano della comunione in Cristo. Abbiamo visto come la fede apra le frontiere e abbia realmente una capacità di unione tra le diverse culture, e crei gioia. E spero la stessa cosa avvenga adesso in Australia. Perciò sono gioioso di vedere molti giovani, e di vederli uniti nel desiderio di Dio e nel desiderio di un mondo realmente umano.

Il messaggio essenziale è indicato dalle parole che costituiscono lo slogan di questa GMG: parliamo dello Spirito Santo che ci fa testimoni di Cristo. Quindi vorrei concentrare il mio messaggio proprio su questa realtà dello Spirito Santo, che appare in diverse dimensioni: è lo Spirito operante nella Creazione. La dimensione della Creazione è molto presente, perché lo Spirito è creatore. Mi sembra un tema molto importante nel nostro momento attuale. Ma lo Spirito è anche l’ispiratore della Scrittura: nel nostro cammino, alla luce della Scrittura, possiamo andare insieme con lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo è Spirito di Cristo, quindi ci guida in comunione con Cristo e finalmente si mostra secondo San Paolo nei carismi, cioè in un grande numero di doni inaspettati che cambiano i diversi tempi e danno nuova forza alla Chiesa. E quindi, queste dimensioni ci invitano a vedere le tracce dello Spirito e a rendere visibile lo Spirito anche agli altri.

Una GMG non è semplicemente un avvenimento di questo momento: è preparato da un lungo cammino con la Croce e con l’icona della Madonna, che, tra l’altro, è preparato dal punto di vista organizzativo, ma anche spirituale. Quindi, questi giorni sono soltanto il momento culminante di un lungo cammino precedente. Tutto è frutto di un cammino, di un essere insieme in cammino verso Cristo. La GMG poi crea una storia, cioè si creano amicizie, si creano nuove ispirazioni: così la GMG continua.

Mi sembra questo molto importante: non vedere soltanto questi tre-quattro giorni, ma vedere tutto il cammino che precede e quello che segue. In questo senso, mi sembra, la GMG – almeno per il prossimo nostro futuro – è una formula valida che ci prepara a capire che da diversi punti di vista e da diverse parti della terra andiamo avanti verso Cristo e verso la comunione. Impariamo così un nuovo andare insieme. In questo senso, spero sia anche una formula per il futuro.

P. Lombardi: Grazie, Santità. La seconda domanda viene proposta da Mr Paul John Kelly, giornalista di "The Australian", uno dei grandi quotidiani dell’Australia:

«The Australian Newspaper», Santità, desidero porre la mia domanda in inglese: l'Australia è una terra molto laica, caratterizzata da una pratica religiosa debole e da indifferenza verso la religione. Lei, Santità, è ottimista sul futuro della Chiesa in Australia oppure è preoccupato e teme che la Chiesa in Australia possa seguire il declino di quella in Europa? Quale messaggio offre all'Australia per farle superare la sua indifferenza verso la religione?.

Farò del mio meglio in Inglese e mi scuso per le mie lacune in questa lingua. Penso che l'Australia per la sua storia sia economicamente e politicamente parte del mondo occidentale e che quindi ne condivida anche i successi e i fallimenti. Negli ultimi 50 anni, il mondo occidentale ha compiuto grandi progressi, economici e tecnici. La religione e la fede cristiana sono in crisi. Questo è tipico: non abbiamo bisogno di Dio, possiamo fare tutto da soli; non abbiamo bisogno di Dio per essere felici, non abbiamo bisogno di Dio per creare un mondo migliore; Dio non è necessario, possiamo fare tutto da soli. Tuttavia, osserviamo che la religione è sempre presente nel mondo e lo sarà sempre perché Cristo è presente nel cuore dell'essere umano e non può scomparire. La religione è veramente una forza in questo mondo e nei vari paesi. Non parlerei veramente di declino della religione in Europa: di certo c'è una crisi, non tanto in America, ma anche in America e in Australia.

Tuttavia, la fede è sempre presente sotto nuove forme, in nuovi modi, forse in maniera minoritaria, ma è sempre presente in tutta la società. E ora, in questo momento storico, cominciamo a capire di avere bisogno di Dio. Possiamo fare molte cose, ma non creare il nostro clima. Pensavamo di poterlo fare, ma non possiamo. Abbiamo bisogno del dono della terra, del dono dell'acqua, abbiamo bisogno del Creatore. Il Creatore riappare nel Suo Creato, e, in tal modo, possiamo comprendere che non possiamo essere veramente felici, non possiamo veramente cercare la giustizia per tutto il mondo, senza un criterio nelle nostre idee, senza un Dio che sia giusto e ci doni la luce e la vita... così, penso che in questo mondo occidentale ci sarà veramente una crisi della nostra fede, ma poi si verificherà sempre un ritorno alla fede, perché la fede cristiana è semplicemente vera e la verità sarà sempre presente nel mondo umano e Dio sarà sempre la verità. In questo senso, sono decisamente ottimista.

P. Lombardi: Thank you, Holy Father. The next question is formed by Mr Auskar Surbakti of SBS, the Australian television.

Santità, mi dispiace, ma non parlo bene l'italiano e quindi porrò la mia domanda in inglese. Le vittime australiane degli abusi da parte del clero le hanno chiesto di affrontare la questione e anche di scusarsi con loro durante la sua visita in Australia. Lo stesso Cardinale Pell ha affermato che sarebbe opportuno per lei affrontare la questione e lei stesso ha compiuto un gesto simile nel suo recente viaggio negli Stati Uniti. Parlerà del problema degli abusi sessuali e si scuserà?

Sì, il problema qui è fondamentalmente analogo a quello degli Stati Uniti. Mi sono sentito in dovere di parlarne lì perché è di fondamentale importanza per la Chiesa riconciliare, prevenire, aiutare e anche riconoscere le colpe in questi problemi. Dirò l'essenziale, le stesse cose che ho detto in America. Come ho affermato dobbiamo chiarire tre aspetti: il primo è il nostro insegnamento morale. Deve essere chiaro ed è sempre stato chiaro fin dai primi secoli che il sacerdozio, essere un sacerdote, è incompatibile con questo comportamento, perché il sacerdote è al servizio di Nostro Signore, e Nostro Signore è la Santità in persona che sempre ci insegna....

Dobbiamo riflettere su quanto è mancato nella nostra educazione, nel nostro insegnamento negli ultimi decenni: negli anni '50, '60 e '70 si è affermato il proporzionalismo etico, secondo cui non esiste una cosa cattiva in sé, ma sempre proporzionalmente ad altre. Così si pensava che alcune cose, anche la pedofilia, potessero in una certa proporzione essere buone. Ora, chiariamo che la dottrina cattolica non ha mai fatto sua questa idea. Esistono cose che sono sempre cattive, e la pedofilia è sempre cattiva.

Nella nostra educazione, nei seminari, nella formazione permanente che offriamo ai sacerdoti dobbiamo aiutarli a essere veramente vicini a Cristo, a imparare da Lui e quindi ad aiutare e non a combattere i nostri amici umani, i cristiani. Quindi, faremo tutto il possibile per chiarire qual è l'insegnamento della Chiesa e per aiutare nell'educazione, nella preparazione al sacerdozio, nell'informazione e faremo tutto il possibile per guarire e riconciliare le vittime. Penso che questo sia il senso fondamentale del «chiedere scusa».

Penso che sia meglio e più importante il contenuto della formula e penso che il contenuto debba spiegare in cosa il nostro comportamento è stato carente, che cosa dobbiamo fare in questo momento, in che modo prevenire e come guarire e riconciliare.

P. Lombardi: Grazie, Santo Padre. Ora un’altra domanda posta dalla Signora Martine Nouaille, dell’Agence France Presse:

Domanda: Faccio la domanda in italiano: uno degli argomenti dell’ultimo G8 in Giappone è stato la lotta contro i cambiamenti climatici. L’Australia è un Paese molto sensibile a questa tematica per la forte siccità e per gli eventi climatici drammatici in questa regione del mondo. Lei pensa che le decisioni prese in questo campo siano all’altezza della sfida? Lei parlerà di questo argomento durante il viaggio?

Papa: Come ho già accennato nella prima risposta, certamente questo problema sarà molto presente in questa GMG, perché parliamo dello Spirito Santo e di conseguenza parliamo della Creazione e delle nostre responsabilità nei confronti della Creazione. Non è mia pretesa di entrare nelle questioni tecniche che politici e specialisti devono risolvere, ma di dare gli impulsi essenziali per vedere le responsabilità, per essere capaci di rispondere a questa grande sfida: riscoprire nella Creazione la faccia del Creatore, riscoprire la nostra responsabilità davanti al Creatore per la sua Creazione che Egli ha affidata a noi, formare la capacità etica per uno stile di vita che è necessario assumere se vogliamo affrontare i problemi di questa situazione e se vogliamo realmente arrivare a soluzioni positive. Quindi, svegliare le coscienze e vedere il grande contesto di questo problema, nel quale poi si collocano le risposte dettagliate che non siamo noi a dover dare, ma la politica e gli specialisti.

P. Lombardi: La prossima domanda viene posta da Cindy Wooden del CNS, Catholic News Service, l’agenzia cattolica degli Stati Uniti:

Domanda: Santo Padre, mentre Lei si trova in Australia, i vescovi della Comunione Anglicana, che è molto diffusa anche in Australia, si incontrano nella Lambeth Conference. Uno degli argomenti principali riguarda i modi possibili per rinsaldare la comunione fra le province e trovare un modo per assicurare che una o più province non prendano iniziative che altri vedono come contrarie al Vangelo o alla tradizione. Vi è il rischio di una frammentazione della Comunione anglicana e la possibilità che alcuni chiedano di essere accolti nella Chiesa cattolica. Qual è il suo augurio per la Lambeth Conference e per l’arcivescovo di Canterbury? Grazie.

Papa: Il mio essenziale contributo può essere solo la preghiera e con la mia preghiera sarò molto vicino ai vescovi anglicani che si riuniscono nella Lambeth Conference. Noi non possiamo e non dobbiamo intervenire immediatamente nelle loro discussioni, rispettiamo la loro propria responsabilità e il nostro desiderio è che possano essere evitati scismi o nuove fratture e che si trovi una soluzione nella responsabilità davanti al nostro tempo, ma anche nella fedeltà al Vangelo. Queste due cose devono andare insieme. Il cristianesimo è sempre contemporaneo e vive in questo mondo, in un certo tempo, ma rende presente in questo tempo il messaggio di Gesù Cristo e, quindi, offre un vero contributo per questo tempo solo essendo fedele in modo maturo, in modo creativo ma fedele al messaggio di Cristo. Speriamo, e io personalmente prego, che trovino insieme la strada del Vangelo nel nostro oggi. Questo è il mio augurio per l’arcivescovo di Canterbury: che la Comunione Anglicana, nella comunione del Vangelo di Cristo e nella Parola del Signore, trovi le risposte alle sfide attuali.

P. Lombardi: Santità, noi La ringraziamo moltissimo di questo intervento, di questa conversazione e per le risposte che ci ha dato. Le rinnoviamo l’augurio per questo lungo viaggio, sperando che colga veramente tutti i frutti che Lei si aspetta. Noi cercheremo di collaborare con Lei nel far conoscere il Suo messaggio, nel farlo capire nel modo migliore. Grazie ancora.

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