8 mesi fa
domenica 2 novembre 2008
Il Signore ci dice: "Dove nessuno può più accompagnarti e dove tu non puoi portare niente, là io ti aspetto per trasformare per te le tenebre in luce"
ANGELUS: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA
Vedi anche:
SERVIZIO SKYTG24
SERVIZIO RADIO VATICANA/CTV
Il passaggio dalla vita alla morte e l'ingresso in paradiso nell'iconografia cristiana dei primi secoli (Osservatore Romano)
All'Angelus il Papa invita a guardare alla morte alla luce dell'amore eterno di Dio, senza cadere in susperstizioni e sincretismi (Radio Vaticana)
LE PAROLE DEL PAPA ALLA RECITA DELL’ANGELUS, 02.11.2008
Alle ore 12 di oggi il Santo Padre Benedetto XVI si affaccia alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana:
PRIMA DELL’ANGELUS
Cari fratelli e sorelle!
Ieri la festa di Tutti i Santi ci ha fatto contemplare "la città del cielo, la Gerusalemme celeste che è nostra madre" (Prefazio di Tutti i Santi).
Oggi, con l’animo ancora rivolto a queste realtà ultime, commemoriamo tutti i fedeli defunti, che "ci hanno preceduto con il segno della fede e dormono il sonno della pace" (Preghiera eucaristica I).
E’ molto importante che noi cristiani viviamo il rapporto con i defunti nella verità della fede, e guardiamo alla morte e all’aldilà nella luce della Rivelazione. Già l’apostolo Paolo, scrivendo alle prime comunità, esortava i fedeli a "non essere tristi come gli altri che non hanno speranza".
"Se infatti – scriveva – crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti" (1 Ts 4,13-14).
E’ necessario anche oggi evangelizzare la realtà della morte e della vita eterna, realtà particolarmente soggette a credenze superstiziose e a sincretismi, perché la verità cristiana non rischi di mischiarsi con mitologie di vario genere.
Nella mia Enciclica sulla speranza cristiana, mi sono interrogato sul mistero della vita eterna (cfr Spe salvi, 10-12). Mi sono chiesto: la fede cristiana è anche per gli uomini di oggi una speranza che trasforma e sorregge la loro vita (cfr ivi, 10)? E più radicalmente: gli uomini e le donne di questa nostra epoca desiderano ancora la vita eterna? O forse l’esistenza terrena è diventata l’unico loro orizzonte?
In realtà, come già osservava sant’Agostino, tutti vogliamo la "vita beata", la felicità. Non sappiamo bene che cosa sia e come sia, ma ci sentiamo attratti verso di essa. E’ questa una speranza universale, comune agli uomini di tutti i tempi e di tutti luoghi. L’espressione "vita eterna" vorrebbe dare un nome a questa attesa insopprimibile: non una successione senza fine, ma l’immergersi nell’oceano dell’infinito amore, nel quale il tempo, il prima e il dopo non esistono più. Una pienezza di vita e di gioia: è questo che speriamo e attendiamo dal nostro essere con Cristo (cfr ivi, 12).
Rinnoviamo quest’oggi la speranza della vita eterna fondata realmente nella morte e risurrezione di Cristo. "Sono risorto e ora sono sempre con te", ci dice il Signore, e la mia mano ti sorregge.
Ovunque tu possa cadere, cadrai nelle mie mani e sarò presente persino alla porta della morte. Dove nessuno può più accompagnarti e dove tu non puoi portare niente, là io ti aspetto per trasformare per te le tenebre in luce.
La speranza cristiana non è però mai soltanto individuale, è sempre anche speranza per gli altri. Le nostre esistenze sono profondamente legate le une alle altre ed il bene e il male che ciascuno compie tocca sempre anche gli altri.
Così la preghiera di un’anima pellegrina nel mondo può aiutare un’altra anima che si sta purificando dopo la morte. Ecco perché oggi la Chiesa ci invita a pregare per i nostri cari defunti e a sostare presso le loro tombe nei cimiteri. Maria, stella della speranza, renda più forte e autentica la nostra fede nella vita eterna e sostenga la nostra preghiera di suffragio per i fratelli defunti.
DOPO L’ANGELUS
J’accueille avec plaisir les pèlerins francophones rassemblés pour la prière de l’Angélus. Aujourd’hui, notre pensée et notre prière rejoignent tous ceux et toutes celles qui vivent une épreuve suite à la disparition d’un être cher. Nous confions tous les défunts à la bienveillance de Notre-Dame et de saint Joseph. À la suite du Christ ressuscité qui nous a montré le chemin, que notre espérance soit plus forte que notre peine. Avec ma Bénédiction Apostolique.
I offer a warm welcome to the English-speaking visitors gathered for this Angelus prayer. Today, All Souls Day, the Church commemorates the faithful departed and invites us, the living, to pray for their eternal repose in the peace of Christ’s Kingdom. Let us pray in a special way not only for our loved ones who have died, but also for all those who count on the charity of our prayers. Upon you and your families I invoke God’s abundant blessings!
Ganz herzlich begrüße ich die deutschsprachigen Gläubigen zum gemeinsamen Angelus-Gebet am Allerseelentag. Die Kirche lädt uns ein, heute besonders der Verstorbenen zu gedenken und Gott zu bitten, daß er unsere Brüder und Schwestern in seine ewige Herrlichkeit aufnehme. Wenden wir uns vertrauensvoll an die selige Jungfrau Maria, die in der Lauretanischen Litanei als „Pforte des Himmels" angerufen wird. Sie stehe auch uns in der Todesstunde bei, damit wir unsere Sünden bereuen und voll Zuversicht vor das Antlitz Gottes treten können. Der Herr segne euch und eure Familien!
Saludo con afecto a los fieles de lengua española aquí presentes. En la conmemoración de los fieles difuntos, la Iglesia con amor maternal, nos invita a ofrecer sufragios por nuestros seres queridos que han dejado ya este mundo, y de modo especial por los más necesitados de la misericordia de Dios. En nuestra oración personal y en el Sacrificio Eucarístico, pedimos al Señor que los purifique totalmente para que puedan gozar de la paz y del descanso eterno. Que Dios os bendiga.
Serdecznie pozdrawiam Polaków. Dzisiejsza niedziela łączy w sobie dwie tajemnice: wspominamy wszystkich wiernych zmarłych i obchodzimy pamiątkę zmartwychwstania Chrystusa. To połączenie uświadamia nam, że choć zasmuca nas nieunikniona konieczność śmierci, znajdujemy pociechę w obietnicy przyszłej nieśmiertelności (por. Prefacja). Niech Bóg wam błogosławi!
[Saluto cordialmente i polacchi. La domenica odierna unisce due misteri: ricordiamo tutti i fedeli defunti e celebriamo la memoria della risurrezione di Cristo. Questa congiunzione ci rende consapevoli che "se ci rattrista la certezza di dover morire, ci consola la promessa dell’immortalità futura" (cfr Prefazio). Dio vi benedica!]
Saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i ragazzi della parrocchia dei Santi Faustino e Giovita in Modena, con il Parroco, i genitori e i catechisti. A tutti auguro una buona domenica, nel ricordo cristiano dei nostri cari defunti.
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