giovedì 19 febbraio 2009

Il Papa: "L'amore e l'adesione alla Sede Apostolica sono fra le caratteristiche più importanti dei popoli latinoamericani e dei Caraibi"


UDIENZA ALLA COMUNITÀ DEL PONTIFICIO COLLEGIO PIO LATINO AMERICANO DI ROMA, 19.02.2009

Alle ore 12.30 di questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Benedetto XVI riceve in Udienza i Membri della Comunità del Pontificio Collegio Pio Latino Americano di Roma e rivolge loro il discorso che riportiamo di seguito:

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Il Papa nel centocinquantesimo del Pontificio Collegio Pio Latino Americano richiama la nuova evangelizzazione

Il dinamismo delle diocesi al servizio della missione continentale

Un rinnovato dinamismo per la "missione continentale" dalla quale dipende la nuova evangelizzazione. È' l'auspicio espresso dal Papa ricevendo questa mattina, giovedì 19, superiori, religiosi e alunni del Pontificio Collegio Pio Latino Americano in occasione del centocinquantesimo anniversario della fondazione.

Pubblichiamo qui di seguito la traduzione italiana del discorso del Papa durante l'incontro nella Sala Clementina.

Venerati fratelli nell'episcopato,
caro padre Rettore, cari superiori, religiose e alunni del Pontificio Collegio Pio Latino Americano di Roma

1. Ringrazio per le cordiali parole che, a nome di voi tutti, mi ha rivolto monsignor Carlos José Ñáñez, arcivescovo di Cordoba e presidente della commissione episcopale del Pontificio Collegio Pio Latino Americano. Sono lieto di ricevervi mentre state celebrando i centocinquant'anni della fondazione di questa benemerita istituzione.
Il 27 novembre del 1858 ebbe inizio il fecondo cammino di questo collegio come prezioso centro di formazione, prima di seminaristi e poi, da poco più di tre decenni, di diaconi e sacerdoti. Oggi più di quattromila alunni si sentono membri di questa grande famiglia. Tutti loro hanno guardato a questa alma mater con profondo affetto, perché si è contraddistinta fin dall'inizio per il clima di semplicità, di accoglienza, di preghiera e di fedeltà al Magistero del Sommo Pontefice, il che contribuisce fortemente a far sì che negli allievi crescano l'amore per Cristo e il desiderio di servire umilmente la Chiesa, cercando sempre la maggior gloria di Dio e il bene delle anime.

2. Voi, cari alunni del Collegio Pio Latino Americano, siete eredi di questo ricco patrimonio umano e spirituale, che bisogna perpetuare e arricchire con uno studio serio delle diverse discipline ecclesiastiche e con l'esperienza gioiosa dell'universalità della Chiesa. Qui, in questa città, gli Apostoli Pietro e Paolo proclamarono con audacia il Vangelo e posero fondamenta salde per diffonderlo in tutto il mondo, nel compimento del mandato del Maestro: "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Matteo, 28, 19-20).
Voi stessi siete frutto di questa meravigliosa semina del messaggio redentore di Cristo nel corso della storia. In effetti, provenite da diversi Paesi, nei quali, più di cinquecento anni fa, alcuni valorosi missionari fecero conoscere Gesù, nostro Salvatore. In tal modo, per mezzo del battesimo, quei popoli si aprirono alla vita della grazia che fece di essi figli di Dio per adozione e inoltre ricevettero lo Spirito Santo, che fecondò le loro culture, purificandole e facendo crescere i semi che il Verbo incarnato aveva posto in esse, indirizzandole così lungo le vie del Vangelo (cfr. Discorso nella Sessione inaugurale della V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi, n. 1).
A Roma, vicino alla Cattedra del Principe degli Apostoli, avete un'opportunità privilegiata di forgiare il vostro cuore di veri apostoli, nel quale l'essere e l'agire siano fermamente ancorati al Signore, che deve essere sempre per voi base, bussola e meta dei vostri sforzi. Il collegio vi permette inoltre di condividere fraternamente la vostra esperienza umana e sacerdotale e vi offre un'opportunità propizia per aprirvi permanentemente alla conoscenza di altre culture ed espressioni ecclesiali. Ciò vi aiuterà a essere autentici discepoli di Gesù Cristo e intrepidi missionari della sua Parola, con ampiezza di vedute e grandezza d'animo. In tal modo sarete maggiormente capaci di essere uomini di Dio che lo conoscono in profondità, generosi operai nella sua vigna e solleciti dispensatori della carità di Gesù Cristo verso i più bisognosi.

3. I vostri vescovi vi hanno inviato al Pontificio Collegio Pio Latino Americano affinché vi colmiate della sapienza di Cristo crocifisso, di modo che, una volta tornati nella vostra diocesi, possiate mettere questo tesoro a disposizione degli altri nei diversi incarichi che vi saranno affidati. Per farlo dovete sfruttare bene il tempo del vostro soggiorno a Roma. La costanza nello studio e la ricerca rigorosa, oltre a farvi conoscere i misteri della fede e la verità sull'uomo alla luce del Vangelo e della tradizione della Chiesa, promuoverà in voi una vita spirituale radicata nella Parola di Dio e alimentata sempre dalla ricchezza incomparabile dei sacramenti.

4. L'amore e l'adesione alla Sede Apostolica sono fra le caratteristiche più importanti dei popoli latinoamericani e dei Caraibi. Per questo, il mio incontro con voi mi ricorda i giorni che ho trascorso ad Aparecida, quando ho assistito emozionato alle manifestazioni di collegialità e di comunione fraterna nel ministero episcopale dei rappresentanti delle conferenze episcopali di quei nobili Paesi. Con la mia presenza lì ho voluto incoraggiare i vescovi nella loro riflessione su un aspetto fondamentale per ravvivare la fede della Chiesa che peregrina in quelle amate terre: portare tutti i nostri fedeli a essere "discepoli e missionari di Gesù Cristo, perché i nostri popoli in Lui abbiano vita" (Giovanni, 14, 6).
Vi invito a unirvi con entusiasmo a questo spirito, espresso nel dinamismo con cui tutte quelle diocesi hanno iniziato, o stanno iniziando, la "Missione continentale", promossa ad Aparecida, iniziativa che faciliterà la messa in atto di programmi catechetici e pastorali destinati alla formazione e allo sviluppo di comunità cristiane evangelizzatrici e missionarie. Accompagnate questi propositi con la vostra fervente preghiera, affinché i fedeli conoscano, si dedichino e imitino sempre più Gesù Cristo, partecipando frequentemente alle celebrazioni domenicali di ogni comunità e rendendogli testimonianza, in modo da diventare strumenti efficaci di quella "nuova evangelizzazione", alla quale ha ripetutamente invitato il Servo di Dio Giovanni Paolo ii, mio venerato predecessore.

5. Nel concludere questo incontro, desidero rinnovare il mio cordiale ringraziamento a tutti i presenti, in particolare alla commissione episcopale per il collegio, che ha la missione di incoraggiare i suoi alunni e di rafforzare il loro senso di comunione e di fedeltà al Romano Pontefice e ai loro Pastori. Allo stesso tempo desidero manifestare attraverso i superiori del collegio la mia riconoscenza alla Compagnia di Gesù, alla quale il mio predecessore san Pio x affidò la direzione perpetua di questa insigne istituzione, come pure le religiose e il personale che seguono con attenzione e gioia questi giovani. Penso anche con gratitudine a quanti finanziano con il loro aiuto economico e sostengono con la loro generosità e preghiera questa opera ecclesiale.

6. Affido a Maria Santissima, Nostra Signora di Guadalupe, tutti voi, come anche le vostre famiglie e comunità di origine, affinché con la sua materna protezione vi assista amorevolmente nei vostri compiti e vi aiuti a radicarvi profondamente in suo Figlio, nostro Signore Gesù Cristo, frutto benedetto del suo seno.
Grazie.

(©L'Osservatore Romano - 20 febbraio 2009)

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