venerdì 9 ottobre 2009

Il Papa: "Il dramma della shoah, ha ferito soprattutto il popolo ebreo, oggetto di uno sterminio programmato"


IL PAPA E L'EBRAISMO: LO SPECIALE DEL BLOG

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Concerto a 70 anni dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale, alla presenza del Papa e del presidente Napolitano (Radio Vaticana)

CONCERTO ALLA PRESENZA DI SUA SANTITÀ PAPA BENEDETTO XVI "GIOVANI CONTRO LA GUERRA" DELL’INTERREGIONALES JUGENDSINFONIEORCHESTER (IRO), 08.10.2009

Alle ore 18.30 di questo pomeriggio, all’Auditorium di Via della Conciliazione a Roma, ha avuto luogo, alla presenza di Sua Santità Papa Benedetto XVI e del Presidente della Repubblica Italiana On.le Giorgio Napolitano, il Concerto "Giovani contro la Guerra" dell’InterRegionales JugendsinfonieOrchester (IRO) con la partecipazione di Michelle Breedt e Klaus Maria Brandauer. Direttore d’Orchestra Jochem Hochstenbach. Musiche di Gustav Mahler e Felix Mendelssohn-Bartholdy; testi di Johann Wolfgang von Goethe, Heinrich Heine, Paul Celan, Berthold Brecht e due poesie scritte da bambini internati a Theresienstadt.
Il concerto è stato organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani, dalla Commissione per le Relazioni Religiose con l’Ebraismo, dall’Ambasciata di Germania presso la Santa Sede e dall’Europäisches KulturForum Mainau e.V., nell’ambito del 70° anniversario dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Santo Padre ha pronunciato al termine del concerto:

DISCORSO DEL SANTO PADRE

Signor Presidente della Repubblica Italiana,
Signori Cardinali, Venerati Padri Sinodali,
Signori Ambasciatori, Gentili Signori e Signore
!

Ho accolto con piacere l’invito ad assistere al concerto: "Youth against war concert - 70 anni dall’inizio della II Guerra Mondiale: Giovani contro la guerra", promosso congiuntamente dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, dalla Commissione per i Rapporti Religiosi con l’Ebraismo, dall’Ambasciata di Germania presso la Santa Sede e dall’Europäisches KulturForum Mainau con il patrocinio dell’International Jewish Committee for Interreligious Consultations. A tutti i promotori e gli organizzatori va il mio saluto e un sentito ringraziamento; in particolare ringrazio il Cardinale Walter Kasper per essersi fatto interprete dei comuni sentimenti. Un deferente pensiero rivolgo al Presidente della Repubblica Italiana e alla sua gentile Consorte, grato per la loro presenza. Utilizzando l’universale linguaggio della musica, questa iniziativa vuole incoraggiare i giovani a costruire insieme il futuro del mondo, ispirandosi ai valori della pace e della fratellanza tra gli uomini. Saluto i Signori Cardinali, i Padri Sinodali, i distinti Membri del Corpo Diplomatico presso la Santa Sede, gli sponsor e tutti i presenti.

Ganz herzlich danke ich den jungen Musikern aus 15 Ländern, die sich im Inter-Regionalen Jugend-Sinfonieorchester zusammengefunden haben, mit ihren Dirigent Jochem Hochstenbach für die hervorragende Darbietung. In gleicher Weise gilt mein Dank der Solistin Frau Michelle Breedt für den ausdrucksstarken Gesang und Herrn Professor Klaus Maria Brandauer für die lebendige Interpretation der literarischen Texte. Und ich schließe in diesen Dank alle ein, die diesen Abend möglich gemacht haben: Das Internationale Jüdische Komitee für Interreligiöse Gespräche (IJCIC) als Schirmherr dieses Konzerts wie auch den Päpstlichen Rat zur Förderung der Einheit der Christen, die deutsche Botschaft beim Heiligen Stuhl und das Europäische Kulturforum Mainau als dessen Veranstalter.

[Ringrazio di tutto cuore i giovani musicisti dei 15 Paesi che si sono riuniti nella Inter-regionalen Jugendsinfonieorchester, con il loro Direttore Jochem Hochstenbach per l'eccezionale esecuzione. Parimenti, ringrazio la solista signora Michelle Breedt per il canto espressivo e il professor Klaus Maria Brandauer per la vivace interpretazione dei testi. In questo ringraziamento includo anche tutti coloro che hanno reso possibile questa serata: l'International Jewish Committee for Interreligious Consultations (ijcic) quale promotore del concerto e il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, l'Ambasciata Tedesca presso la Santa Sede e l'Europäisches KulturForum Mainau come organizzatori.]

Cari amici! Questa sera torna alla nostra memoria la tragedia della seconda guerra mondiale, dolorosa pagina di storia intrisa di violenza e di disumanità, che ha causato la morte di milioni di persone, lasciando i vincitori divisi e l’Europa da ricostruire.

La guerra, voluta dal nazionalsocialismo, ha colpito tante popolazioni innocenti dell’Europa e di altri Continenti, mentre, con il dramma della shoah, ha ferito soprattutto il popolo ebreo, oggetto di uno sterminio programmato.

Eppure non mancarono gli inviti alla ragionevolezza e alla pace elevatisi da molte parti. Qui a Roma risuonò accorata la voce del mio venerato Predecessore Pio XII.

Nel radiomessaggio del 24 agosto del 1939 – proprio nella imminenza dello scoppio della guerra – proclamò con decisione: "nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra". (cfr AAS, XXXI, 1939, p. 334).

Nessuno purtroppo riuscì a fermare quell’immane catastrofe: prevalse inesorabile la logica dell’egoismo e della violenza. Ricordare quei tristi eventi sia monito, soprattutto per le nuove generazioni, a non cedere mai più alla tentazione della guerra.

Come il Cardinale Kasper ha ricordato, quest’anno commemoriamo un altro significativo anniversario: i venti anni dalla caduta del muro di Berlino, simbolo eloquente della fine dei regimi totalitari comunisti dell’Est europeo. "La caduta del muro, - ebbe a scrivere Giovanni Paolo II - come il crollo di pericolosi simulacri e di una ideologia oppressiva, hanno dimostrato che le libertà fondamentali, che danno significato alla vita umana, non possono essere represse e soffocate a lungo" (cfr Insegnamenti, XIII,1, 1990, p. 1389). L’Europa, il mondo intero hanno sete di libertà e di pace! Occorre costruire insieme la vera civiltà, che non sia basata sulla forza, ma sia "frutto della vittoria su noi stessi, sulle potenze dell’ingiustizia, dell’egoismo e dell’odio, che possono giungere sino a sfigurare l’uomo" (cfr ibid., XII,2,1989, p. 379). Il movimento ecumenico, che ha trovato nella seconda guerra mondiale un catalizzatore – lo ha opportunamente sottolineato il Cardinale Kasper -, può contribuire a costruirla, operando insieme agli ebrei e a tutti i credenti. Ci benedica Iddio e conceda all’umanità il dono della sua pace. Cari amici, grazie ancora per la vostra presenza.

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