giovedì 20 ottobre 2011

Il Papa inaugura la Domus Australia: Secondo un detto attribuito a un grande poeta del mio Paese, Joahnn Wolfgang von Goethe, ci sono due cose che i bambini dovrebbero ricevere dai propri genitori: radici e ali. Anche dalla nostra santa madre Chiesa riceviamo sia radici sia ali: la fede degli apostoli, tramandata di generazione in generazione, e la grazia dello Spirito Santo, trasmessa soprattutto attraverso i Sacramenti della Chiesa

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INAUGURAZIONE DELLA DOMUS AUSTRALIA, 19.10.2011

Alle ore 17.30 di questo pomeriggio, accogliendo l’invito presentato dall’Em.mo Card. George Pell, Arcivescovo di Sydney, il Santo Padre Benedetto XVI inaugura il nuovo centro di accoglienza per i pellegrini provenienti dall’Australia.
Al Suo arrivo alla Domus Australia, in Via Cernaia a Roma, il Papa è accolto davanti alla chiesa dall’Arcivescovo di Sydney e dal Rettore, Rev.do Anthony Denton.
Nella chiesa del Centro, dopo l’adorazione del Santissimo Sacramento, introdotto dal saluto del Card. George Pell, il Santo Padre rivolge ai presenti il discorso che riportiamo di seguito:


DISCORSO DEL SANTO PADRE

Eminenza,
cari Fratelli Vescovi,
Eccellenze,
distinti ospiti, signore e signori,


sono molto lieto di essere con voi durante queste celebrazioni che segnano l'apertura della Domus Australia, il Centro di accoglienza per i pellegrini australiani a Roma. In questa occasione, ricordo con gratitudine particolare l'affettuosa ospitalità che mi fu riservata quando visitai il Paese per la Giornata Mondiale della Gioventù del 2008 e che ora ho l'opportunità di ricambiare, accogliendo voi tutti a Roma.

Ringrazio il Cardinale Pell per avermi invitato a unirmi a voi questa sera e per le sue cortesi parole. Ringrazio anche il coro della cattedrale di Saint Mary per i canti di lode innalzati a Dio. Oltre a salutare i miei fratelli Vescovi, qui per la loro visita ad limina, desidero salutare Sua Eccellenza Timothy Fischer, Ambasciatore dell'Australia presso la Santa Sede. e gli altri ambasciatori presenti. Sono lieto di salutare il Rettore della Domus, Padre Anthony Denton, il signor Gabriel Griffa e tutto il suo staff. Sono anche lieto di salutare tutti gli abitanti dell'Australia e di apprendere del sostegno e dell'assistenza di così tanti di loro a questo progetto che, insieme con la vostra nuova Ambasciata, ha portato un piccolo angolo di Australia nell'antica città di Roma. Che la Domus sia ora benedetta dal passaggio di molti pellegrini!

Circa un anno fa, la prima santa australiana, Mary MacKillop, è stata elevata agli onori degli altari e io mi unisco a tutti voi nel rendere grazie a Dio per le numerose benedizioni che ha già riversato sulla Chiesa nel vostro Paese grazie al suo esempio. Prego affinché ella continui a ispirare molti australiani a seguire le sue orme conducendo una vita di santità, al servizio di Dio e del prossimo.

Il Signore ha inviato i suoi apostoli in tutto il mondo, per annunciare il Vangelo a tutte le creature (cfr. Mc 16, 15). L'avvenimento di questa sera parla in modo eloquente dei frutti degli sforzi missionari, per mezzo dei quali il Vangelo si è diffuso perfino nelle regioni più remote del mondo, vi si è radicato e ha dato vita a una comunità cristiana viva e prospera. Come tutte le comunità cristiane, la Chiesa in Australia è consapevole di percorrere un cammino la cui destinazione ultima è al di là di questo mondo: come ha detto san Paolo, «La nostra cittadinanza infatti è nei cieli» (Fil 3, 20). Trascorriamo la nostra esistenza terrena in viaggio verso quella meta ultima, in cui «quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano» (1 Cor 2, 9). Qui sulla terra, la lunga tradizione di pellegrinaggio della Chiesa nei luoghi santi serve a ricordarci che siamo diretti verso il cielo. Richiama la nostra attenzione sulla vocazione alla santità, ci porta sempre più vicino al Signore e ci rafforza con nutrimento spirituale per il nostro viaggio.

Molte generazioni di pellegrini hanno percorso questa via verso Roma da tutto il mondo cristiano, per venerare le tombe dei santi Pietro e Paolo e approfondire in tal modo la loro comunione con l'unica Chiesa di Cristo, fondata sugli Apostoli. Così facendo, rafforzano le radici della loro fede e le radici, come sappiamo, sono la fonte del nutrimento donatore di vita.

In tal senso, i pellegrini a Roma dovrebbero sempre sentirsi a casa, e la Domus Australia svolgerà un ruolo importante nel creare una casa per i pellegrini australiani nella città degli apostoli. Tuttavia, le radici sono solo una parte della storia.

Secondo un detto attribuito a un grande poeta del mio Paese, Joahnn Wolfgang von Goethe, ci sono due cose che i bambini dovrebbero ricevere dai propri genitori: radici e ali. Anche dalla nostra santa madre Chiesa riceviamo sia radici sia ali: la fede degli apostoli, tramandata di generazione in generazione, e la grazia dello Spirito Santo, trasmessa soprattutto attraverso i Sacramenti della Chiesa. I pellegrini che sono stati in questa città tornano nei loro Paesi rinnovati e rafforzati nella fede ed elevati dallo Spirito Santo nel viaggio in avanti e verso l'alto fino alla loro casa celeste.

Oggi prego affinché i pellegrini che passano in questa casa ritornino alle proprie dimore con fede più salda, speranza più gioiosa e amore più ardente per il Signore, pronti a impegnarsi con nuovo zelo nel compito di rendere testimonianza a Cristo nel mondo in cui vivono e operano. Prego anche affinché la loro visita alla Sede di Pietro renda più profondo il loro amore per la Chiesa universale e li unisca più intimamente al Successore di Pietro, incaricato di nutrire e riunire l'unico gregge del Signore da ogni angolo del mondo. Affidando tutti loro e tutti voi all'intercessione di Nostra Signora, Aiuto dei Cristiani e a santa Mary MacKillop, imparto volentieri la mia Benedizione Apostolica quale pegno delle gioie che ci attendono nella nostra dimora eterna.

© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana

(Traduzione a cura dell'Osservatore Romano)

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