venerdì 1 giugno 2007

Attivita' del Santo Padre del 31 maggio e 1°giugno 2007


Libertà religiosa, Famiglia e difesa delle donne al centro degli incontri del Pontefice con i nuovi ambasciatori di Pakistan, Estonia, Islanda, Burundi e Sudan

CITTA’ DEL VATICANO - ''In un'era in cui le minacce contro la liberta' religiosa stanno diventando sempre piu' inquietanti in tutto il mondo'', Benedetto XVI e' tornato a ripetere che ''nessuno puo' essere oggetto di discriminazioni o essere messo ai margini della societa' in ragione delle sue convinzioni religiose''. Il richiamo e' stato pronunciato in occasione della presentazione delle lettere credenziali dei nuovi ambasciatori preso la Santa Sede di Pakistan, Islanda, Estonia, Burundi e Sudan. Il Pontefice ha affrontato con loro i grandi temi dell'attualita' mondiale proprio nell'ottica del contributo che le religioni possono dare per rendere piu' umano il nostro pianeta. ''Non e' possibile - ha spiegato - utilizzare impunemente le ricchezze dei paesi piu' poveri, senza che questi abbiano la loro parte nella crescita mondiale: occorre dunque lavorare per una migliore ripartizione delle ricchezze e dei beni''. ''Le religioni possono prendere parte - ha continuato il Pontefice - al processo di condivisione delle ricchezze ed hanno il dovere di formare i loro membri in uno spirito di relazione fraterna fra tutti gli abitanti di uno stesso Paese, con un'attenzione rispettosa verso tutti gli uomini''. Per il Papa, una ''tale collaborazione avra' ripercussioni sulla solidarieta', la pace e la vita fraterna sia all'interno dei Paesi che nei rapporti tra loro''. Nei diversi discorsi in risposta agli ambasciatori, Papa Ratzinger ha notato che accanto alle ragioni di preoccupazione non mancano segnali positivi: ''le recenti decisioni legislative in Pakistan mirate a eliminare ingiuste forme di pregiudizio e discriminazione contro le donne''. Anche su questo aspetto e' grande il ruolo che possono esercitare le religioni. ''Sostenere e proteggere la liberta' religiosa - ha ricordato infatti il Pontefice - contribuisce all'autentica dignita' della persona umana'', su cui si basa ''una robusta societa' democratica''. ''E' quindi essenziale - ha aggiunto il Papa - salvaguardare i cittadini che appartengono a minoranze religiose dagli atti di violenza. Tale protezione non si accorda solo con la dignita' umana ma contribuisce anche al bene comune. Incoraggio il Pakistan - ha detto - a sostenere i suoi sforzi nell'assicurare liberta' per le persone di vivere, venerare e realizzare opere di carita' secondo i dettami della loro coscienza e con immunita' dalle intimidazioni''. Ed e' nel contesto di un dialogo interreligioso al servizio della pace che Papa Ratzinger ha rinnovato oggi anche il suo appello a favore del Darfur, affinche' ''tutti quelli che hanno responsabilita' proseguano gli sforzi e prendano le decisioni'' in vista di una ''soluzione politica del conflitto, nel rispetto delle minoranze culturali, etniche e religiose''. ''Nessuna soluzione percorribile per arrivare alla pace fondata sulla giustizia puo' essere messa in opera - ha ripetuto - attraverso la forza delle armi''. Per il Burundi, dove ''la Chiesa cattolica non ha mai smesso di manifestare la sua vicinanza alla popolazione, condividendo le sue gioie e le sue prove e pagando essa stessa un pesante tributo alla causa della pace e della riconciliazione del paese'', il Papa auspica che la Commissione Verita' e Riconciliazione, di recente istituita, possa sviluppare ''un lavoro di purificazione delicata ed essenziale''. Da parte sua Benedetto XVI ha ricordato la figura di mons. Michael A. Courtney, nunzio apostolico, assassinato il 29 dicembre 2003 ed ha affermato che ''la Chiesa del Burundi e' pronta a prendere parte attiva in questo processo''. Il Papa, infine, ha richiamato la ''tavola rotonda dei donatori'' per lo sviluppo, che si e' tenuta a Bujumbura il 24 e 25 marzo scorso'' e il ''Patto per la pace, la stabilita' e lo sviluppo della regione dei Grandi Laghi'', siglato a Nairobi il 15 dicembre scorso.

Petrus


PAPA/ IN DARFUR TUTTI FACCIANO LORO PARTE PER RISOLVERE CONFLITTO
Appello a nuovo ambasciatore sudanese: rispettare minoranze

Roma, 1 giu. (Apcom) - "Faccio appello a tutti coloro che hanno una responsabilità" nella soluzione della crisi in Sudan e in Darfur, affinchè "proseguano nei loro sforzi e prendano le decisioni" per una "soluzione politica del conflitto, nel rispetto delle minoranze culturali, etniche e religiose". E' quanto ha esortato Benedetto XVI ricevendo questa mattina il nuovo ambasciatore del Sudan presso la Santa Sede, Ahmed Hamid Elkafi Hamid.

"Non è mai troppo tardi - ha scandito Papa Ratzinger - per fare con coraggio le scelte necessarie e talvolta contrastate per mettere fine a una situazione di crisi, a condizione che tutte le parti si implichino sinceramente e con determinazione alla soluzione di questa, e che le dichiarazioni di principio siano accompagnate da realizzazioni costruttive, in particolare nelle disposizioni umanitarie urgenti da promuovere".

In particolare, il Papa ha sottolineato che per il Darfur "nessuna soluzione percorribile per arrivare alla pace fondata sulla giustizia può essere messa in opera attraverso la forza delle armi".


PAPA/ NON UTILIZZARE IMPUNEMENTE RICCHEZZE PAESI POVERI
Appello a una più equa distribuzione ricchezza nel mondo

Città del Vaticano, 1 giu. (Apcom) - Condanna da parte del Papa allo sfruttamento delle ricchezze dei Paesi poveri. "Non è possibile - ha detto il Pontefice ricevendo questa mattina in udienza i nuovi ambasciatori del Pakistan, Islanda, Estonia, Burundi e Sudan - utilizzare impunemente le ricchezze dei Paesi più poveri, senza che questi'ultimi possano avere la loro parte della crescita mondiale".

"E' dovere delle autorità di tutti i Paesi - ha sottolineato -lavorare insieme per una migliore ripartizione delle ricchezze e dei beni del Pianeta. Una tale collaborazione avrà anche ripercussioni sulla solidarietà, la pace e la vita fraterna sia all'interno dei Paesi che nei rapporti tra loro".

"Mi appello ancora una volta - ha ammonito il Pontefice - ad un impegno rinnovato da parte di tutte le nazioni, soprattutto le più ricche, affinchè tutte gli uomini prendano coscienza delle loro responsabilità e accettino di trasformare il loro modo di vivere in vista di una più equa distribuzione della ricchezza".


Papa:Sara' Beato Rosmini, Chiesa Mise A Indice Suoi Libri

(AGI) - CdV, 1 giu . - I suoi scritti sulle "piaghe" della Chiesa e sulla Costituzione furono messi all'indice dei libri proibiti dal Sant'Uffizio nel 1849: erano considerati infatti pericolosamente vicini alle teorie liberali perche' teorizzavano la protezione dei diritti degli individui che costituiscono la societa'. Ma il Concilio Vaticano II ha fatto sue quelle tesi e Antonio Rosmini, il sacerdote filosofo amico di Alessandro Manzoni, salira' presto all'onore degli altari. Papa Ratzinger, che dall'ex Sant'Uffizio proviene, ha approvato infatti il decreto che gli attribuisce un miracolo, chiudendo cosi' il processo per la beatificazione, della quale deve essere ormai solo fissata la data. La decisione rende giustizia ad un filosofo cattolico sorprendentemente moderno: i concetti che aveva elaborato ricorrono oggi in tutti i testi della Dottrina Sociale della Chiesa. Fine dello Stato e' per don Rosmini il bene comune, concepito come salvaguardia della possibilita' per le persone di perseguire il bene sommo: lo Stato non puo' dunque superare i limiti posti dai diritti della persona. Non rientra nella competenza statale il provvedere direttamente alla felicita' delle persone; questa e' la pretesa infondata del socialismo e del comunismo, che agli occhi di Rosmini considerano la perfezione raggiungibile in questo mondo e mirano a realizzare l'uguaglianza politica ed economica di tutti gli esseri umani.


Papa: La Religione Non Puo' Essere Fonte Di Divisione o Di Violenza

Citta' del Vaticano, 1 giu . - (Adnkronos) - La religione non puo' essere fonte di divisione o di violenza e allo stesso tempo il diritto alla liberta' religiosa deve essere rispettato come diritto fondamentale. E' quanto ha detto questa mattina Benedetto XVI ricevendo le lettere credenziali degli ambasciatori di Pakistan, Islanda, Burundi, Sudan e Estonia. In due di questi Paesi, il Pakistan e il Sudan,la fede largamente maggioritaria e' l'Islam.


VISITA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI AL GOVERNATORATO DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO , 31.05.2007

CELEBRAZIONE MARIANA PER LA CONCLUSIONE DEL MESE DI MAGGIO IN VATICANO , 31.05.2007

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