domenica 9 settembre 2007

Il Papa lascia Vienna: gli Austriaci mi sono diventati ancora piu' familiari


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Il Papa lascia Vienna: gratitudine e gioia colmano il mio animo. Messaggio di Napolitano


Onorevole Signor Presidente Federale,
Onorevoli Membri del Governo federale austriaco,
Onorevoli Esponenti delle Autorità amministrative,
Venerato Signor Cardinale,
Cari Confratelli nell’Episcopato,
Illustri Signore e Signori!


Nel momento del congedo dall’Austria, a conclusione del mio pellegrinaggio in occasione dell’850o anniversario del Santuario nazionale di Mariazell, ripercorro mentalmente con animo grato queste giornate ricche di esperienze. Sento che questo Paese così bello e la sua gente mi sono diventati ancora più familiari.

Ringrazio di cuore i miei Confratelli nell’Episcopato, il Governo, come anche tutti i responsabili della vita pubblica e, non da ultimo, i numerosi volontari che hanno contribuito alla riuscita dell’organizzazione di questa visita. Auguro a tutti una ricca partecipazione alla grazia che ci è stata donata in questi giorni. Un ringraziamento sincero a Lei, Onorevole Signor Presidente Federale, per le parole di cui mi ha fatto dono in questo congedo e per come mi ha accompagnato durante questo pellegrinaggio.

Ho potuto nuovamente sperimentare Mariazell come particolare luogo di grazia, un luogo che in questi giorni ha attratto a sé tutti noi e ci ha interiormente rafforzati per il nostro ulteriore cammino. Il grande numero di coloro che hanno partecipato alla festa insieme con noi presso la Basilica, nella cittadina e nell’intera Austria ci deve incoraggiare a guardare con Maria a Cristo e ad affrontare, come persone guardate da Dio con amore, il futuro di questo Paese, del continente e di tutto il mondo.

Già l’inizio con la preghiera comune sulla Piazza "am Hof" ci ha riuniti al di là dei confini nazionali e ci ha messo sotto gli occhi l’apertura ospitale dell’Austria, che è una delle grandi qualità di questo Paese.

La ricerca di una comprensione vicendevole e la formazione creativa di sempre nuove vie per favorire la fiducia tra gli uomini e i popoli ispirino la politica nazionale ed internazionale di questo Paese! Vienna, nello spirito della sua esperienza storica e della sua posizione nel centro vivo dell’Europa, può recare a ciò il suo contributo, favorendo conseguentemente la penetrazione dei valori tradizionali del Continente, permeati di fede cristiana, nelle istituzioni europee e nell’ambito della promozione delle relazioni internazionali, interculturali ed interreligiose.

Nel pellegrinaggio della nostra vita ogni tanto ci fermiamo, grati per il cammino fatto e sperando e pregando in vista della strada che abbiamo ancora davanti. Una sosta di questo genere ho fatto anch’io nell’Abbazia di Heiligenkreuz. La tradizione coltivata lì dai monaci cistercensi ci collega con le nostre radici, la cui forza e bellezza provengono in fondo da Dio stesso. La Pontificia Accademia Teologica che si trova presso l’Abbazia ci ricorda che quanto ci è stato trasmesso ha sempre bisogno di una nuova e più profonda contemplazione e riflessione, come anche di una sua ulteriore trasmissione nella fedeltà al Vangelo ed alla dottrina della Chiesa.

Oggi ho celebrato con voi la Domenica, il Giorno del Signore – in rappresentanza di tutte le parrocchie dell’Austria – nel Duomo di Santo Stefano, la chiesa principale di Vienna. Così, nell’occasione, ero collegato in modo particolare con i fedeli di tutte le parrocchie dell’Austria.

Un momento commovente è stato per me l’incontro con i volontari delle Organizzazioni assistenziali, che in Austria sono cosi numerose e multiformi. Le migliaia di volontari che ho potuto vedere rappresentano le migliaia e migliaia di colleghi che, in tutto il Paese, nella loro disponibilità all’aiuto fanno sì che i tratti più nobili dell’uomo si manifestino come immagine quotidiana, nella quale i credenti possono riconoscere l’amore di Cristo.

Gratitudine e gioia colmano in questo momento il mio animo. A voi tutti che avete seguito queste giornate, che avete impegnato molta fatica e molto lavoro affinché il denso programma potesse svolgersi senza attriti, che avete partecipato al pellegrinaggio ed alle celebrazioni con tutto il cuore, giunga ancora una volta il mio ringraziamento più sentito. Congedandomi affido il presente ed il futuro di questo Paese all’intercessione della Madre della Grazia di Mariazell, la Magna Mater Austriae, e a tutti i santi e beati dell’Austria. Insieme con loro vogliamo guardare a Cristo, nostra vita e nostra speranza. Con sincero affetto dico a Voi e a tutti un cordialissimo "Vergelt’s Gott".

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