giovedì 27 settembre 2007

Paolo VI ha reso alla Chiesa e al mondo un servizio quanto mai prezioso in tempi non facili


CONCERTO IN OCCASIONE DEL 110° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DEL PAPA PAOLO VI

DISCORSO DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI

Sala degli Svizzeri, Castel Gandolfo
Mercoledì, 26 settembre 2007


Signori Cardinali,
Venerati Fratelli nell’Episcopato,
cari fratelli e sorelle
,

Abbiamo trascorso insieme una suggestiva serata musicale, che ci ha dato modo di riascoltare brani certamente noti, ma sempre capaci di suscitare nuove e profonde emozioni spirituali. Significativa è la circostanza che ha motivato quest’evento, e cioè il 110° anniversario della nascita del Servo di Dio Paolo VI, avvenuta a Concesio, il 26 settembre del 1897, proprio come oggi.

Con sentimenti di viva gratitudine, rivolgo il mio saluto a tutti voi, che avete preso parte a questo atto commemorativo di un grande Pontefice, che ha segnato la storia del secolo XX. Un grazie di cuore a chi si è fatto promotore, a chi ha organizzato e a chi ha eseguito con apprezzata maestria questo concerto. Saluto con affetto i Signori Cardinali presenti, ed in particolare il Cardinale Giovanni Battista Re, conterraneo di Papa Montini. Un saluto speciale dirigo al Vescovo Ausiliare di Brescia Mons. Francesco Beschi, che ringrazio per le parole poc’anzi rivoltemi, agli altri Presuli, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose. Estendo poi il mio deferente pensiero alle varie Personalità, che ci onorano della loro presenza, con una menzione speciale per l’On. Ministro della Giustizia, i Sindaci di Brescia e di Bergamo, le altre Autorità civili e militari, come pure i Rappresentanti delle Istituzioni che hanno particolarmente contribuito alla realizzazione di questa significativa manifestazione. Mi preme soprattutto farmi interprete dei comuni sentimenti, esprimendo un grato apprezzamento ai solisti e a tutti i componenti dell’Orchestra del Festival Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli di Brescia e Bergamo, diretta dal ben noto Maestro Agostino Trizio. Essi, con straordinario talento ed efficacia, hanno eseguito brani musicali di Vivaldi, Bach e Mozart, aiutando il nostro spirito a percepire nel linguaggio musicale l’intima armonia della bellezza divina.

Questa sera l’ascolto di celebri brani musicali ci ha dato occasione di ricordare un illustre Papa, Paolo VI, che ha reso alla Chiesa e al mondo un servizio quanto mai prezioso in tempi non facili ed in condizioni sociali caratterizzate da profondi mutamenti culturali e religiosi. Rendiamo omaggio allo spirito di saggezza evangelica con cui questo mio amato Predecessore ha saputo guidare la Chiesa durante e dopo il Concilio Vaticano II.

Egli ha avvertito, con profetica intuizione, le speranze e le inquietudini degli uomini di quell’epoca; si è sforzato di valorizzarne le esperienze positive cercando di illuminarle con la luce della verità e dell’amore di Cristo, l’unico Redentore dell’umanità. L’amore che nutriva per l’umanità con i suoi progressi, le meravigliose scoperte, i vantaggi e le agevolazioni della scienza e della tecnica, non gli ha però impedito di porre in evidenza le contraddizioni, gli errori e i rischi di un progresso scientifico e tecnologico sganciato da un saldo riferimento a valori etici e spirituali.Il suo insegnamento resta pertanto ancor oggi attuale, e costituisce una fonte a cui attingere per meglio comprendere i testi conciliari ed analizzare gli eventi ecclesiali che hanno caratterizzato la seconda parte del 1900.

Paolo VI è stato prudente e coraggioso nel guidare la Chiesa con un realismo ed un ottimismo evangelico, alimentati da indomita fede. Egli ha auspicato l’avvento della “civiltà dell’amore”, convinto che la carità evangelica costituisce l’elemento indispensabile per costruire un’autentica fraternità universale. Soltanto riconoscendo come Padre Dio, che in Cristo ha rivelato a tutti il suo amore, gli uomini possono diventare e sentirsi realmente fratelli. Soltanto Cristo, vero Dio e vero uomo, può convertire l’animo umano e renderlo capace di contribuire a realizzare una società giusta e solidale. I suoi successori hanno raccolto l’eredità spirituale del Servo di Dio Paolo VI, e sulla stessa scia hanno camminato. Preghiamo perchè il suo esempio e i suoi insegnamenti siano per noi incoraggiamento e stimolo ad amare sempre più Cristo e la Chiesa, animati da quell’indomita speranza che ha sorretto Papa Montini sino al termine della sua esistenza. Con questi sentimenti, nuovamente ringrazio coloro che hanno preparato ed animato quest’incontro musicale e, invocando sui presenti la costante protezione del Signore, di cuore imparto a tutti la Benedizione Apostolica.

© Copyright 2007 - Libreria Editrice Vaticana

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